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  1. FANFICTION LA GRANDE OMBRA - 95

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    Grande Ombra fanfic
    By joe 7 il 1 July 2016
     
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    FANFICTION GOLDRAKE: LA GRANDE OMBRA 95
    ZAMBATO, LA SPADA TAGLIACAVALLI

    Se volete seguire la storia sul blog, la prima puntata è qui. Invece, se la volete seguire sul forum, la prima puntata è qui. Inoltre, c'è il riassunto a fumetti delle puntate dalla prima alla 79 qui.

    Zambato


    RIASSUNTO: Actarus e Venusia si sono sposati e sono andati a vivere su Fleed come re e regina. Rex, il loro figlio appena nato, è stato rapito dall’Oscuro, che lo sacrificherà a Darkhold, il suo pianeta-castello, quando sette stelle saranno allineate, ottenendo così il potere assoluto. Dopo diverse peripezie, gli amici di Goldrake si sono riuniti a Darkhold, proteggendo i sei cristalli disposti sulle torri. Manca il settimo cristallo, da mettere sulla settima torre: Goldrake sta combattendo contro l’Oscuro in persona per prendergli il settimo cristallo. Una volta collocato sulla settima torre, si otterrà la vittoria finale. Il Vultus 5 e il Gaiking, coi rispettivi piloti, sono stati distrutti dall’orda di robot nemici, come pure il Drago Spaziale, che, per vendicare il Gaiking, si era scagliato contro l’Oscuro. Anche il Combattler 5 ha avuto la stessa fine.
    Intanto, anche Venusia è a Darkhold: insieme con le Amazzoni e Kosaka Shigure, potente maestra di spada, ha raggiunto Bedlam, il luogo dove il sacerdote Sukeli sacrificherà Rex tra poco. Jocasta e Caledonia, le amazzoni più esperte, stanno combattendo la loro battaglia per aiutare Venusia: Caledonia sta combattendo ora contro Grendell, uno degli Artigli Neri che ha la spada Zambato o Tagliacavalli.
    Intanto le sette stelle si stanno allineando sempre di più…


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    La zambato passa veloce come una mannaia, fischiando l’aria, e Caledonia la evita di nuovo. Dietro di lei, però, un altro muro esplode. La spada tagliacavalli di Grendell è così gigantesca che fa spostare l’aria con una tal violenza da far esplodere le mura delle torri.
    “Di questo passo, sarai tu ad aprirmi le prigioni, col tuo spadone” lo canzona l’amazzone, spostando la treccia di capelli e roteando la naginata.
    Grendell, per nulla turbato, risponde, mettendo in posizione la zambato con il suo unico braccio:
    “Questo ‘spadone’, come tu lo chiami, è una delle dodici spade Owazamono: Skol Abdur, il terremoto. E’ poco saggio sottovalutarla, amazzone.”
    “Sì, ne ho sentito parlare: le dodici spade che Shigure sta cercando. Ma non penserai mica che ne esistano solo quelle, di armi speciali, al mondo? La mia naginata, Utajima, di spade straordinarie ne ha spezzate a decine!”
    All’istante, Caledonia attacca, usando la naginata puntata davanti a sé, veloce come un missile: sta usando il Blood Flower Scissors, la sua tecnica più potente, che ha abbattuto giganti ben più grandi di Grendell. Caledonia attraversa Grendell e alla fine atterra in ginocchio dietro di lui, tenendo dritta davanti a sé la naginata, in posizione verticale. Dopo questo colpo, gli avversari finiscono letteralmente a pezzi: per questo lei è soprannominata Khinsei, “affettatrice”. Ma, voltandosi, osserva sorpresa l’enorme Grendell ancora in piedi, completamente illeso.
    “Ho affrontato nemici più pericolosi di te, amazzone. Visto che sei una degli Immortali, ora saprai come li uccido”
    La zambato si alza in verticale e si abbatte con fragore sul terreno, provocando una corrente ascensionale che fa innalzare Caledonia a mezz’aria.
    “Questo è il Ketos Gauting Bomber. Non ho distrutto quelle mura a caso, amazzone: era necessario per avere lo spazio sufficiente per colpirti. Addio!”
    La zambato fende l’aria e, anche se Caledonia è sollevata in alto, lontana dall’arma, lo spostamento d’aria la colpisce in pieno, facendole aprire sul petto un’ampia ferita. Non riuscendo a controllare il suo corpo, crolla a terra duramente. Nonostante la gravità del colpo, cerca di alzarsi, usando la naginata come appoggio, il volto piegato a terra, cercando di tamponare il sangue. Stringe i denti per non gridare.
    Non devo morire…non devo morire! L’ho promesso a Jocasta…ho promesso ad abuelo…
    “E’ inutile che ti sforzi. Sei già morta, in pratica” commenta Grendell.
    Gli occhi di falco di Caledonia si spalancano: il dolore è terribile, ma rifiuta di cedere. Il suo corpo però trema per lo sforzo, e la mano agitata afferra l’estremità della sua unica treccia, facendone sciogliere il nodo. I capelli, così, si liberano, aprendosi quasi a ventaglio, mentre l’aria attorno a lei diventa fredda e nera. Anche il volto dell’amazzone si oscura, mentre i suoi occhi di falco diventano più luminosi. Non è lo stato di berserk: è qualcosa di più terribile, tanto da rendere perplesso anche il gigantesco Grendell. Contro ogni logica, Caledonia si rialza lentamente in piedi, con una calma innaturale. Grendell posiziona in avanti la zambato, chiedendo:
    “Ma…cosa…che stai facendo? Cos’è questo?”
    "Questo…” dice Caledonia, con una voce che non sembra neanche la sua, profonda e strana “questo non l’ho mai fatto vedere ad abuelo. L’uso della magia è sempre distruttivo. L’ho imparato troppo tardi…ma abuelo non lo deve sapere…non deve mai usare la magia…”
    Sta vaneggiando, pensa Grendell. Sta parlando a se stessa. Meglio farla finita subito, conclude alzando la zambato per finirla. Ma, inaspettatamente, è Caledonia a muoversi per prima, e Grendell non ha il tempo di abbassare l’arma. La violenza dell’attacco è terribile: è il vero Blood Flower Scissors. La zambato si spezza in due parti, mentre il gigantesco Grendell finisce letteralmente a pezzi: nello stesso tempo, però, la naginata di Caledonia si frantuma in mille frammenti, diventando quasi polvere nelle sue mani. L’amazzone crolla a terra in ginocchio: il sangue della ferita scorre di nuovo. Con fatica, si toglie la veste e la strappa, facendo delle bende rudimentali e ripetendo tra sé come un mantra:
    “Non devo morire…non devo morire…ho promesso…ho promesso ad abuelo!”
    La sua mente passa a tratti nella follia e nella lucidità, mentre gli occhi sono febbricitanti e il volto diventa più pallido.
    Camminando a fatica, appoggiandosi sulle pareti, Caledonia tira le leve di comando che aprono tutte le porte delle prigioni di Bedlam. I carcerati, all’inizio intimoriti, escono fuori, sorpresi, osservando il loro terribile carceriere, Grendell, a pezzi e una donna molto alta, bendata, coi capelli neri sciolti, che fa fatica a reggersi in piedi. Uno di loro le si avvicina, incerto.
    “State…state bene?”
    Lei lo ferma alzando la mano. “Sto bene. Sto bene” dice, tossendo “ascoltatemi: scappate subito via da qui. Presto. Le guardie sono poche, e deboli. Scappate. Presto questo posto salterà in aria. Andatevene!”
    “Va bene…ma lei non viene con noi?”
    “No…” risponde, salendo a fatica sulla sua diatryma “devo tornare dalla mia abuelo, la mia allieva…Jocasta…l’ho promesso…andate!”
    Caledonia sprona la bestia, che inizia a correre: in poco tempo è lontana dagli ex-prigionieri. Cerca di ignorare la ferita che ha nel petto e serra con forza le redini per non cadere.
    Devo tornare da abuelo…da abuelo…

    (95 - Continua qui)


    Edited by joe 7 - 2/7/2016, 13:59
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