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  1. FANFICTION LA GRANDE OMBRA - 99

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    Grande Ombra fanfic
    By joe 7 il 6 July 2016
     
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    FANFICTION GOLDRAKE: LA GRANDE OMBRA 99
    MARIA FLEED ALL'ATTACCO!

    Se volete seguire la storia sul blog, la prima puntata è qui. Invece, se la volete seguire sul forum, la prima puntata è qui. Inoltre, c'è il riassunto a fumetti delle puntate dalla prima alla 79 qui.

    Maria


    RIASSUNTO: Actarus e Venusia si sono sposati e sono andati a vivere su Fleed come re e regina. Rex, il loro figlio appena nato, è stato rapito dall’Oscuro, che lo sacrificherà a Darkhold, il suo pianeta-castello, quando sette stelle saranno allineate, ottenendo così il potere assoluto. Dopo diverse peripezie, gli amici di Goldrake si sono riuniti a Darkhold, proteggendo i sei cristalli disposti sulle torri. Manca il settimo cristallo, da mettere sulla settima torre: Goldrake sta combattendo contro l’Oscuro in persona per prendergli il settimo cristallo. Una volta collocato sulla settima torre, si otterrà la vittoria finale. Intanto, anche Venusia è a Darkhold, nella roccaforte di Bedlam: insieme con l’amazzone Isparana, sta raggiungendo il luogo dove il sacerdote Sukeli sacrificherà Rex tra poco. Intanto, il numero dei caduti aumenta sempre di più: oltre al Drago Spaziale, sono stati distrutti anche il Combattler 5 e il Trider G7...

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    Intanto, in alto, due navicelle, la Trivella Spaziale e il Goldrake 2, osservano il disastroso risultato della difesa dei cristalli: il primo anello di difesa è stato annientato in pochi selvaggi minuti e quattro robot sono stati distrutti. Ed ora quei giganteschi serpenti-lamprede stanno attaccando l’ultimo anello di difesa, gli Astrorobot. Maria colpisce con un pugno la consolle di comando, esasperata.
    “Maledizione, sono morti tutti! Ma perché non si sono ritirati? Avevo detto loro di non fare eroismi!”
    “Me l’aspettavo” commenta triste Alcor, a bordo del Goldrake 2 e in comunicazione radio “In quelle condizioni non è possibile ritirarsi…e loro non erano comunque persone capaci di farlo. L’avrei fatto anch’io al loro posto…l’importante è che Actarus riesca a prendere il cristallo nero dall’Oscuro”
    “Ma quanto tempo ci metterà? Gli Astrorobot adesso rischiano di morire anche loro! Ormai è inutile stare qui a coordinare, non serviamo più a niente! Alcor, io vado!”
    La Trivella Spaziale si allontana subito da lì.
    “Cosa fai, Maria? Non fare sciocchezze! Dove vai?”
    “A prendere il cristallo da quel maledetto. Sarà distratto per il combattimento con mio fratello. Glielo prenderò! Devo salvare Actarus!”
    Maria ha perso la testa, pensa Alcor. “FERMATI!” grida alla radio. Ma Maria ha tolto il contatto, mentre la Trivella Spaziale aziona i perforatori Space Drills, che roteano al calor bianco, dirigendosi verso l’Oscuro.

    Nello stesso tempo, Jocasta, l’ex-capitano della Terza Divisione delle Amazzoni, osserva il corpo della sua asmani, o maestra, Caledonia, che si sta trasformando in polvere. Gli Immortali, abitanti del pianeta Shelah com’era lei, diventano così dopo la morte. Jocasta si è coperta le ferite con le bende, e riesce ancora a stare in piedi dopo lo scontro con Abadir. Afferra con forza le redini della sua diatryma, Blanco, che porta lo stesso nome del cavallo che aveva un tempo. Ormai il dolore che prova per la morte della sua maestra è sostituito da una fredda furia.
    “Ti vendicherò, Asmani!” dice davanti alla polvere che si allontana, spinta dal vento. “Di questo dannato posto non rimarrà pietra su pietra!”
    Voltandosi, osserva con rabbia l’entrata del corridoio del deposito delle armi e delle bombe. Lanciando un pugnale caricato della sua energia, fa esplodere il portone in un attimo. Salendo sulla sua Diatryma, esclama con un sorriso maligno:
    “Blanco, andiamo! Diamo fuoco alla miccia: stasera si fa festa!”

    Maria Grace Fleed, a bordo della Trivella Spaziale che vola alla massima velocità, non vuole sentire la voce di Alcor alla radio e l’ha spenta: sul Goldrake 2, il ragazzo la chiama in continuazione, inseguendola disperatamente e cercando di guadagnare terreno su di lei. La ragazza sa benissimo che non dovrebbe interferire in uno scontro tra due combattenti come Goldrake e l’Oscuro: quest’ultimo ha persino distrutto il Drago Spaziale come niente fosse. Ma non riesce a trattenersi: dentro di lei brucia una grande furia. Quel mostro sta uccidendo suo fratello e non può più stare ferma. La Maria impetuosa e impulsiva di una volta ha preso il sopravvento sulla Maria assennata e prudente di adesso: anzi, si trovano pienamente d’accordo. La Trivella Spaziale fa ruotare i coni perforanti al massimo regime, dritto al cuore dell’Oscuro, dove dovrebbe esserci il cristallo nero. Sente che dev’essere lì.
    Ormai è vicina all’obiettivo, ma avverte all’improvviso una barriera invisibile, di natura distruttiva, che l’Oscuro ha messo attorno all’area per non essere più disturbato nello scontro, dopo che è stato attaccato dal Drago Spaziale. Appena la Trivella Spaziale toccherà la barriera, diventerà un tizzone ardente. Maria cerca disperatamente di decelerare, pallida in volto e stringendo i denti. Dall’interno della barriera, Actarus non riesce a vedere quello che succede all’esterno: ferito e concentrato sul nemico, non può avvertire la presenza di sua sorella. Maria è sola. E spacciata. Non farà mai in tempo a fermarsi, e se ne rende conto: è terrorizzata. Si copre disperatamente la faccia con le braccia, gridando.
    All’improvviso, davanti a lei compare un oggetto velocissimo che si schianta contro la barriera, esplodendo in una vampa di fiamme: è il Goldrake 2 di Alcor. Il contraccolpo è così violento che basta a respingere la Trivella Spaziale, aiutando il suo processo di retromarcia e portandola in salvo.
    Maria osserva impallidita l’astronave ridotta ad un pezzo di carbone fumante.
    “ALCOR!” grida sconvolta, con le mani sul viso e gli occhi spalancati.
    “Sono qui, sciocca!” sente subito all’interfon del casco. Ma l’interfon funziona solo a breve distanza: com’è possibile? Maria si guarda attorno nella cabina, smarrita. Alzando la testa, vede Alcor al di fuori del vetro, aggrappato alle sporgenze dell’astronave, grazie ai guanti magnetici. Aveva usato il pilota automatico, mandando subito avanti il Goldrake 2 per salvare Maria: aveva avvertito quella barriera prima di lei, che era troppo accecata dalla sua furia per accorgersene in tempo. Poi era saltato via dall’astronave, raggiungendo la Trivella senza troppi danni, perché erano alla stessa velocità. Una mossa rischiosissima, ma adatta ad uno scavezzacollo come Alcor. Maria alza subito l’oblò, facendolo entrare ed abbracciandolo in pianto. Ma Alcor replica, allarmato:
    “Non c’è tempo da perdere, allontaniamoci da qui, presto!”
    Il contraccolpo è stato così forte, infatti, che la Trivella è diventata difficile da governare. Maria afferra subito la cloche, tirando con forza e cercando di riprendere controllo. Ma è come guidare un cavallo imbizzarrito: i comandi rispondono a stento. Alla fine, riesce a fare un atterraggio di fortuna, divorando i mattoni del selciato di Darkhold, che volano via come proiettili, mentre l’attrito fa bruciare l’astronave, aumentando seriamente la sua instabilità. Ormai è diventata completamente ingovernabile. Alcor, afferrando Maria da dietro, grida:
    “Il sedile automatico! Fai l’espulsione!”
    Maria esegue subito, e il vetro si stacca all’istante, favorendo l’espulsione del sedile: Alcor e Maria finiscono a mezz’aria, mentre si apre un paracadute sopra di loro. I due piloti osservano ammutoliti la Trivella Spaziale che si schianta su una torre di Darkhold, abbattendola selvaggiamente e finendo coperta da tutti i suoi detriti. Per fortuna sono lontani dall’esplosione successiva dell’astronave. La Trivella Spaziale e il Goldrake 2 non ci sono più, ma almeno i piloti sono salvi.
    Mentre atterrano lentamente, Maria, affranta, esclama:
    “Mi spiace, Alcor…sono stata una stupida!”
    “Eri preoccupata per tuo fratello, non mi sembra una colpa”
    “Ma hai rischiato la vita per causa mia!”
    “Macchè rischiato. Mi sono divertito da pazzi. E’ stato meglio dell’ottovolante. Facciamolo ancora!” replica sorridendo e strizzando l’occhio. La battuta ha funzionato: Maria è meno tesa e sorride appena, dicendo:
    “Sciocco!”
    All’improvviso, la radio di Alcor squilla: il pilota afferra l’apparecchio ed esclama:
    “Pronto?”
    “Stai bene, Alcor? Maria è con te?”
    “Professor Procton? Sì, Maria è qui…cosa c’è?”
    “Non c’è tempo da perdere. Devo parlarvi dei sigilli di Goldrake. Ascoltatemi bene…”

    (99 - Continua qui)


    Edited by joe 7 - 7/7/2016, 15:19
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