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  1. FANFICTION LA GRANDE OMBRA - 109

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    Grande Ombra fanfic
    By joe 7 il 18 July 2016
     
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    FANFICTION GOLDRAKE: LA GRANDE OMBRA 109
    VENUSIA E JEZABEL: SCONTRO FINALE!

    Se volete seguire la storia sul blog, la prima puntata è qui. Invece, se la volete seguire sul forum, la prima puntata è qui. Inoltre, c'è il riassunto a fumetti delle puntate dalla prima alla 79 qui.

    SCHIZZO


    RIASSUNTO: Actarus e Venusia si sono sposati e sono andati a vivere su Fleed come re e regina. Rex, il loro figlio appena nato, è stato rapito dall’Oscuro, che lo sacrificherà a Darkhold, il suo pianeta-castello, quando sette stelle saranno allineate, ottenendo così il potere assoluto. Lo scontro contro le armate dell’Oscuro è terribile: diversi compagni di Goldrake hanno perso la vita, e i pochi sopravvissuti (Mazinga Z, il Grande Mazinga e Boss Robot) cercano di respingere l’orda dei Distruttori, i robot dell’Elite dell’Oscuro. Infatti, devono proteggere sei cristalli, collocati su sei torri: questi cristalli sono capaci di sconfiggere l’Oscuro, a patto che si aggiunga ad essi il settimo cristallo sulla settima torre. Il possessore del settimo cristallo è l’Oscuro stesso: Goldrake ora sta combattendo contro di lui, ma è in difficoltà.
    Nel frattempo, Venusia sta iniziando la battaglia finale contro Jezabel, il braccio destro dell’Oscuro, per salvare suo figlio Rex, collocato sull’altare…


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    I fuochi divampano attorno alla Teocalli, la gigantesca piramide dove Rex sta per essere sacrificato: la battaglia infatti tra i Distruttori e gli ultimi sopravvissuti dell’armata di robot che ha seguito Duke Fleed sta diventando sempre più cruenta. Il Grande Mazinga, con Venus Alfa, e Mazinga Z con Afrodite A sono i soli che hanno qualche capacità di respingere, o almeno rallentare, l’immenso esercito dei Distruttori. Boss è su una delle torri, in “retroguardia”, facendo il custode dei sei cristalli: ad ogni minuto che passa, si innervosisce sempre di più. Infatti, lui è sempre stato particolarmente legato a Koji e Sayaka, i guidatori di Mazinga Z e Afrodite A: li ha conosciuti sin da quando erano ragazzi e ha combattuto insieme a loro, prima contro il Dottor Inferno, poi contro le armate di Mikene. Certo, ha conosciuto anche Tetsuya e Jun, ma il rapporto di amicizia che lui ha con Koji e Sayaka è assai più lungo e profondo: per la prima volta nella vita, ha davvero paura che questo legame stia per spezzarsi. La barriera di ghiaccio delle astronavi di Maltholm inizia a sfaldarsi e i mostri cominciano ad entrare: Mazinga Z è gravemente danneggiato e Afrodite A non sta meglio. Tetsuya e Jun stanno combattendo da un’altra parte, dove una profonda fenditura della barriera sta facendo entrare molti Distruttori. I colpi di bazooka di Boss, Nuke e Mucha, che sparano dall’interno dell’abitacolo del Borot, non sono più sufficienti per danneggiare la resistentissima corazza dei mostri. Imprecando e sudando, Boss ricarica il suo bazooka, e ad un certo punto si guarda intorno, smarrito. Si accorge che manca qualcuno.
    “Dov’è Lisa?” chiede sorpreso. Nuke e Mucha non sanno cosa dire: anche loro si sono accorti solo adesso della sua scomparsa. La ragazza lupo, infatti, non è più nell’abitacolo.
    Dove diavolo è andata? si chiede Boss.

    Lo stesso sguardo perplesso di Boss si trova negli occhi di Jezabel, che sta salendo i gradini della Teocalli, verso Venusia, che la aspetta in piedi per lo scontro finale tra di loro. Il braccio destro dell’Oscuro, Jezabel la sanguinaria, per la prima volta nella vita è incerta davanti ad un avversario che può ammazzare in un attimo senza nemmeno pensarci. Venusia non è certo alla sua altezza, nonostante l’addestramento che le ha dato Shigure, la maestra di spada: eppure lei la aspetta sul vertice della Teocalli, senza nemmeno pensare di scappare. Anzi, con una fiera sicurezza negli occhi e il desiderio di combattere sino all’ultimo per salvare suo figlio, incurante delle ferite che ha sul corpo, in particolare quella sulla gamba, bendata malamente e ancora sanguinante. Si vede che fa uno sforzo tremendo solo per stare in piedi. Se Venusia non l’avesse sfregiata in viso, Jezabel quasi la ammirerebbe per il suo coraggio così vicino all’incoscienza.
    Mentre Jezabel le si avvicina, Venusia appoggia una mano sull’elsa della spada Brisingamen, e l’altra sopra la borsa che ha sempre portato con sé.
    “Non credere che quell’arma possa aiutarti” sogghigna Jezabel.
    “Lo so” replica tranquilla l’altra, aprendo la borsa ed estraendo un oggetto rettangolare di metallo. “La mia arma è questa” aggiunge, mostrandola. Jezabel, perplessa, non capisce cosa sia quell’oggetto. “So benissimo che non posso batterti con una spada. Ma sei ancora in tempo, Jezabel. Ritirati, lascia stare tutta questa follia. Hai già fatto abbastanza male. Non costringermi a fare quello che non vorrei.”
    “TU fare qualcosa a ME?” risponde l’avversaria a denti stretti, incredula e furiosa, mentre le sue mani iniziano a trasformarsi in artigli “E’ chiaro che hai perso la ragione, stupida!”
    “No, Jezabel. Sin da quando sono partita sul treno da Betelgeuse non ho fatto altro che pensare a come batterti. Ed ora lo so. Però rischio di ucciderti, e non lo voglio fare. Ritirati, prima che sia troppo tardi!”
    “Sono tutte spacconate, smorfiosetta. Per prima cosa, ti caverò gli occhi!”
    Mentre Jezabel avanza con le mani protese, e le dita simili ad aculei spaventosi, Venusia alla fine sa che non ha scelta: preme il bottone sopra l’oggetto che ha in mano.
    Spero che funzioni, pensa, sudando freddo. All’istante, avviene una distorsione temporale così forte che Jezabel deve fermarsi, osservando comparire all’improvviso un’astronave color rosso e oro, con una forma tozza e due alettoni laterali.
    E’ arrivato! Venusia si sente sollevata.
    “Cosa diavolo è questa? La tua arma?”
    “Esatto. E’ il Delfino Spaziale. L’ho teleportato qui.”
    “Cosa credi che possa farmi un’astronave?” risponde Jezabel, distruggendola in un attimo con un’onda d’urto, provocata muovendo il suo braccio “Ho abbattuto di peggio!”
    “La mia arma non è l’astronave, Jezabel. E’ la lama.” Venusia, alzando il braccio, comanda: “Lama ciclonica, vai!”
    La gigantesca lama a struttura triangolare, collocata sopra l’astronave e rimasta indenne dall’esplosione, scatta come una mannaia dal suo supporto, investendo Jezabel in pieno e facendola scontrare duramente sul terreno di roccia. Nonostante il dolore terribile, con uno sforzo sovrumano l’Oscura riesce ad afferrare la lama e gettarla lontano, pur restando a terra. Ma scopre che non riesce più a rialzarsi: quella lama aveva tagliato completamente la sua armatura e il suo corpo è rimasto ferito mortalmente: il sangue esce da un’ampia ferita. Jezabel tenta invano di tamponarla, chiedendosi spaventata:
    “Cosa…cos’era quella lama? Niente poteva tagliarmi così…a meno che…”
    Venusia le si avvicina zoppicando, ed esclama:
    “L’hai capito, vero? La lama ciclonica era fatta di gren. Lo stesso metallo con cui ti avevo sfregiata in volto, la prima volta che ci eravamo incontrate. In quel momento, avevo capito che il gren era il tuo punto debole.”
    “Tu…hai usato il teletrasporto? Con una macchina così piccola?” sussurra Jezabel con affanno.
    “Era un regalo di Jimmy”
    “Chi?”
    “Un ragazzo che avevo incontrato a Betelgeuse. Mi aveva trovata lui, quando ero riuscita a fuggire dal tuo assalto al palazzo reale di Fleed. Mi aveva accolta ed aiutata, lui e la sua famiglia. Gli devo la vita, e, con questo suo regalo, gliela devo due volte”
    “Ma…quell’astronave…da dove l’hai presa? Dalla Terra? Impossibile…è troppo lontano…”
    “Infatti, era su Fleed. Il Delfino Spaziale era stato portato su Fleed, e lo usavo diverse volte per andare sui mari del pianeta, insieme ad Actarus. Ma non aveva la lama ciclonica in gren: ho dovuto avvisare il Gran Visir su Fleed perché la modificasse come volevo”
    Jezabel è ancora più meravigliata.
    “Come…come sarebbe a dire? Quando mai sei stata su Fleed, dopo che ci siamo scontrati lì? Non ci sei mai stata! Me ne sarei accorta!”
    “Lo so. Le comunicazioni su Fleed erano sotto controllo…ma questo era stato possibile fino a quando il pianeta meccanico Sentry, quello del Conte Mecha, uno dei Sei Generali, poteva gestire questo controllo. Ma il Daitarn 3 l’ha distrutto, e con questo le comunicazioni con Fleed erano diventate libere. Quando ero andata con le Amazzoni ad assalire la città di Zuagir, ero riuscita a raggiungere la sala comunicazioni e a contattare il Gran Visir di Fleed, dicendogli di preparare il Delfino Spaziale con la lama ciclonica in gren”
    Jezabel non sa cosa dire. Inoltre, sente che la vita la sta abbandonando di attimo in attimo. La ferita è troppo grave: il sangue le scende anche da un angolo della bocca. E’ finita.
    “Sei…davvero una persona da non sottovalutare, Venusia!” dice, distesa a terra, con un sorriso rassegnato.
    Jocasta e Isparana, le due amazzoni sopravvissute, si avvicinano esitanti e sorprese: per la prima volta, vedono la loro terribile comandante sconfitta e non credono ai loro occhi. Anche Shigure, la maestra di spada, si avvicina a loro e si china su Jezabel, cercando di tamponare la sua ferita. Le amazzoni la osservano, perplesse.
    “Ma che senso ha? Ha cercato di ucciderti! E ha anche ucciso l’uomo che amavi, Shigure!” obietta Isparana. Anche Jocasta non capisce bene questo comportamento.
    “Essere spietati non è mai la risposta giusta. Avete ancora molto da imparare: non basta essere abili con la spada” replica Shigure, togliendosi il corto kimono e facendo delle bende. Anche Jezabel, confusa, non capisce questo comportamento.
    Intanto, Venusia si allontana da loro e, camminando malamente per via della gamba ferita, alla fine raggiunge l’altare, dove trova Rex che dorme tranquillo. Lo raccoglie delicatamente, sollevandolo con cura e stringendolo con forza sul petto. Finalmente l’ha ritrovato…anche se non è ancora finita. Dopo tanti giorni di sofferenza e dolore, ha ancora suo figlio Rex, vivo e sano, in braccio, come non aveva mai sperato. Le lacrime scorrono calde e continue: per la prima volta da tanto tempo, Venusia piange di gioia.

    (109 - Continua qui)


    Edited by joe 7 - 19/7/2016, 13:34
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