ZAGOR 43-45: SEMINOLES (analisi di Ivan)Testi: Guido Nolitta
Disegni: Franco Donatelli
Zagor edizione originale Zenith: n. 94, 95, 96 (usciti nel 1969). I numeri reali di Zagor sono:
43, 44, 45. Infatti, l'edizione Zenith originale pubblicò Zagor a partire dal numero 52, quindi ha la numerazione sfasata che continua ancor oggi, con 51 numeri in più. Prima del numero 52, l'edizione Zenith pubblicava storie di altri personaggi bonelliani come
Hondo, Kociss, eccetera. Tutte le varie ristampe di Zagor invece seguono la numerazione reale, in questo caso 43, 44, 45.
TRAMAZagor e Cico si trovano in Florida, dove danno una mano agli indiani Seminoles, comandati da Manetola, perchè possano trovare un accordo con l'esercito americano e coi bianchi.
COMMENTOA volte è utile rileggere una storia dopo 30 anni per vedere se il vino è invecchiato bene: questa ha conservato il vecchio aroma. È un episodio fatto di
LOCATIONS, diversificate tra loro in modo molto ben distinto, e inanellate in modo tale che, ad ogni nuovo scenario, Nolitta aggiunge un capitolo allo sviluppo della trama. Questo effetto è dovuto alla
autoconclusività dei singoli albetti dell'edizione originale, che, cuciti poi insieme nel formato bonellide, danno l'impressione di un netto
cambio-scena ogni 25 pagine circa. Va detto che questa impostazione a “blocchi narrativi” di durata regolare è abbastanza comune a
tutti gli episodi composti da vecchi albi a striscia rimontati (
nota di joe7: qui Ivan fa riferimento all'edizione di Zagor in albetti a strisce, la prima versione in cui fu pubblicato: successivamente, le storie furono ristampate e raccolte nell'edizione bonelliana che conosciamo.
Seminoles è stata una di quelle storie).
Location 1:
Fort Pierce. Dopo la (straordinaria) avventura marittima precedente (
"Il mostro della laguna": la analizzeremo in futuro), la prima mini-trasferta di Zagor prosegue in Florida. Appena sbarcato, Zagor viene ingaggiato dal generale
Wilcox per fare da mediatore nella guerra locale contro i
Seminoles, una tribù “ibrida”
di pellerossa del sud, capeggiata dal fiero
Manetola. Per quanto antipatico, Wilcox sembra in buonafede, così Zagor accetta di portare la sua proposta di pace a Manetola.
Location 2:
Le paludi della Florida. Accompagnati da una guida Seminole, Zagor e Cico attraversano le insidiose paludi alla ricerca di Manetola. Spicca l'incontro tra Zagor e un battaglione dell'esercito, ridotto in condizioni pietose. Toccante la sequenza in cui l'ufficiale
Macomber consegna la propria piastrina a Zagor, dichiarando l'intenzione di voler affrontare il nemico in un ultimo disperato assalto.
Location 3:
Il fortino spagnolo. Persa la loro guida, Zagor e Cico finiscono prigionieri di un gruppo di disertori dell'esercito spagnolo, che approfittano della guerra per vendere armi ai Seminoles. Pittoresco il capo dei trafficanti,
“Sargento”. Un volgare ladrone, ma astuto e pericoloso.
Location 4:
Fort King. Conquistata la fiducia di Manetola, Zagor lo accompagna da Wilcox per discutere le trattative di pace...ma il vile generale ne approfitta per arrestare il capo dei Seminoles, che crede di essere stato tradito da Zagor.
In questa circostanza, si può ammirare lo
Zagor irruento di Nolitta: invece di ingoiare il rospo e fingere di andarsene (restando quindi libero per studiare un piano di riscossa), Zagor si cava il gusto di colpire Wilcox, con l'ovvio risultato di finire agli arresti pure lui.
Location 5:
La cella viaggiante. Wilcox si sbarazza di Zagor e Cico spedendoli verso un carcere rinchiusi in un carro blindato, da cui evadono sfondando il pavimento. Nell'occasione, per coprire il rumore delle assi divelte, Cico si esibisce nella mitica canzoncina
“Il lamento del serpente”:
Location 6:
Ritorno a Fort King. Lo scatenato Zagor tiene in scacco da solo un'intera guarnigione di militari, con logoranti tattiche di guerriglia. Libera Manetola, che però lo aggredisce credendolo ancora un traditore.
Charito l'equivoco con Zagor, Manetola si vendica personalmente di Wilcox in una scena di rara intensità.
Location 7:
L'addio nelle paludi. Arriva il momento del congedo tra Zagor e Manetola. È un finale malinconico, con tanto di lacrimucce. La vittoria, infatti, è stata solo
parziale: per i Seminoles non è cambiato nulla, e continueranno a venire perseguitati dal governo americano (sino alla tragedia finale narrata nell'episodio
"Libertà o morte": in futuro ne parleremo). Il discorso di commiato è molto ben riuscito, e vale la pena leggerserlo completo sull'albo originale. Qui vorrei solo riportare una sottile raffinatezza di Nolitta, che, tramite una battuta pronunciata da Manetola in modo quasi casuale, sintetizza in modo straordinario l'orgoglio della cultura pellerossa nei confronti del “progresso” portato dai bianchi:
DIFETTINulla di particolarmente notevole. Qualche implausibilità comportamentale, qualche ingenuità nella successione logica dei vari eventi, ma il tutto è rappezzato dalla fluidità dello stile narratorio di Nolitta. Se proprio vogliamo fare i pignoli, è poco credibile che Manetola accetti di incontrare Wilcox a Fort King in totale fiducia verso Zagor, senza minimamente temere per la propria incolumità personale. Anche credendo nella buonafede di Wilcox, le trattative dovrebbero svolgersi in campo neutro e senza scorta, garantendo così la sicurezza di entrambi i leaders...ma, a
quelle condizioni, è fin troppo ovvio che Wilcox, pur di catturare Manetola, se ne infischi della lealtà diplomatica.
Per finire, una nota significativa: nello spazio di neanche due albi, si contano ben
UNDICI GAG DI CICO senza che la drammaticità dell'episodio ne venga minimamente intaccata. Ribadisco fino alla noia che il messicano è (era) un elemento
fondamentale per ottenere quel delicato equilibrio tra
Dramma e
Commedia che conferiva alle storie di Zagor quell'inconfondibile fascino. L'accantonamento di Cico (sia per la sua estromissione dalle trame che per lo stravolgimento delle caratteristiche del personaggio) si è rivelata una scelta sciagurata. Se si commettono autoreti del genere, non bisogna poi chiedersi
perché l'attuale impostazione della collana
ZAGOR fatichi così tanto sia ad acquisire nuovi lettori sia a conservare quelli vecchi...In questo episodio, partendo dalla
Ode del Buongustaio...
...Cico si scontra a più riprese coi lucertoloni del luogo: alligatorE...
...alligatorI...
...alligatorONI...
...e alligatorINI.
DISEGNIUn Donatelli ancora acerbo (mi pare che questa sia stata la sua
seconda prova su Zagor), tuttavia efficace. I volti sono spesso incostanti, le sproporzioni busto/bacino non si contano, e la modulazione del segno lascia ancora molto a desiderare; in compenso, Frank recupera punti nelle ambientazioni (ben rese quelle delle paludi) e nella bella caratterizzazione grafica dei Seminoles. Da rilevare la palese ispirazione di Ferri a Wallace Wood per la copertina di
SEMINOLES:
Storia:
8Disegni:
7QUI TUTTI GLI ALTRI LINK SU ZAGOREdited by joe 7 - 8/9/2022, 21:28
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