Il blog di Joe7

  1. ZAGOR: "LIBERTA' O MORTE" (Joe7)

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    Zagor
    By joe 7 il 29 Nov. 2019
     
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    ZAGOR 89-92: LIBERTA' O MORTE (analisi di Joe7)
    (Qui l'analisi di Ivan)

    Testi: Guido Nolitta (Sergio Bonelli)
    Disegni: Franco Donatelli

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    Zagor edizione originale Zenith: n. 140-143 (usciti nel 1972-73). I numeri reali di Zagor sono 89-92. Infatti, l'edizione Zenith originale pubblicò Zagor a partire dal numero 52, quindi ha la numerazione sfalsata che continua ancor oggi, con 51 numeri in più. Prima del numero 52, pubblicava storie di altri personaggi bonelliani come Hondo, Kociss, eccetera. Tutte le varie ristampe di Zagor, invece, seguono la numerazione reale: in questo caso, gli albi hanno i numeri 89-92. E' da notare che in questo periodo Zagor ha raggiunto un tal livello di successo delle vendite che, caso raro, nel numero 90 ("Zagor, il ribelle") è stato allegato un poster a colori, formato A4 circa.

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    TRAMA

    A Scottfield, in Georgia, Zagor e Cico sono coinvolti in una rapina alla banca, effettuata da una banda di indiani Seminoles, capeggiati da Manetola, che Zagor aveva già incontrato. Zagor è sconcertato dal loro comportamento e Manetola gli dice di raggiungerlo alla "Baia dos Anges", dove gli spiegherà tutto. Ma Zagor viene catturato dai cittadini perchè è considerato un alleato dei rapinatori: viene sottoposto a tortura dallo spietato capitano militare "Hunter" Kubrick. Grazie all'aiuto di un medico, Zagor si libera e, dopo aver malmenato Kubrick, scappa insieme a Cico alla Baia dos Anges, dove incontra Manetola e il suo nuovo alleato, "Liberty" Sam, un nero scappato dalle piantagioni e alleato dei Seminoles. "Liberty" aveva contattato di nascosto il capitano Seabrook, un contrabbandiere, perchè trasportasse via i Seminoles, ormai braccati da ogni parte, in un'isola dove potessero vivere liberamente: l'isola inglese di Britannia, nelle Bahamas 1. Ma per il trasporto Seabrook aveva chiesto una cifra molto alta: ventimila dollari. Per questo, Manetola e Liberty, insieme agli indiani, avevano derubato le banche per avere il denaro necessario. Zagor e Cico accompagnano Manetola e Liberty nella traversata, quando si accorgono, all'arrivo, che Seabrook li aveva ingannati: in accordo col governatore di Britannia, Sir Macomber, Seabrook consegna gli indiani ai soldati del governatore, come schiavi nelle piantagioni. Zagor giura vendetta a Seabrook e riesce a fuggire. Trova rifugio in un villaggio di neri che abitano lì come lavoratori dei campi. Nonostante il tradimento di uno di loro, Bosambo, Zagor riesce a sfuggire ai soldati e a tornare alla nave di Seabrook, dove avviene uno scontro drammatico tra il capitano e Zagor, che si conclude in fondo al mare con la morte di Seabrook. Zagor raggiunge di nascosto la villa del governatore Macomber e, una volta riuscito ad entrare, lo cattura come ostaggio e lo porta al fortino abbandonato dove i Seminoles sono prigionieri. Libera Manetola e gli altri e chiede agli inglesi una nave per fuggire da lì, usando il governatore come ostaggio. Ma il vicegovernatore, Frederick Hazen, desideroso di avere il posto di governatore, paga un cecchino perchè uccida Macomber sugli spalti del forte. Hazen accusa i Seminoles dell'omicidio del governatore e ordina l'assedio al forte. La battaglia è feroce e lo stesso Manetola perde la vita: ma l'attacco è respinto. Hazen, seccato, decide di attaccare il forte solo a colpi di cannone: il destino di Zagor e dei Seminoles è segnato. Ma il forte è a strapiombo sul mare, e da lì, su una barca, Bosambo, il traditore, pentito del suo comportamento, dice a Zagor di tuffarsi e fuggire con lui: ormai non c'è più niente da fare per i Seminoles. Ma Zagor vuole restare per vendicare Manetola. "Liberty" Sam, però, getta Zagor in acqua: non può morire lì e deve combattere ancora in futuro, nel nome di Manetola e nel suo. Anche Cico si tuffa. Bosambo alza la vela e fa partire la barca, mentre Zagor e Cico osservano sconvolti il forte devastato dalle cannonate: non vedranno mai più nè Manetola, nè "Liberty" Sam, e nemmeno i Seminoles. E' una disfatta totale, anche se Bosambo dice che in futuro in Britannia si farà un'insurrezione contro gli inglesi.

    UNA STORIA ANOMALA

    Una storia amarissima e coinvolgentissima, davanti alla quale ho un sentimento di amore-odio. Non è una delle mie preferite, in modo assoluto: mi ci vuole sempre uno sforzo per rileggerla, e non lo faccio mai volentieri. Riconosco la qualità del racconto e dei personaggi: è lo sviluppo della storia che ho sempre detestato. Rimasi sorpreso e sconvolto per la morte di Manetola, ma soprattutto per l'incredibile finale della storia. Zagor si butta giù dal forte, si allontana e la storia finisce lì? :huh: E i Seminoles? Tutti gli uomini, le donne, i bambini, le bambine? Tutti abbandonati al massacro? E "Liberty" Sam? Va bene, "Liberty" Sam muore combattendo come un eroe, ma e gli altri? Insomma, succede un massacro assurdo e Zagor non riesce nè a salvarli, nè a vendicarli? Fui molto deluso. Certo, ci sono scene epiche e indimenticabili, come "Liberty" Sam che torna al forte a combattere l'ultima battaglia. Ma la sensazione di inutilità rimane, e non bastano a mitigarla i discorsi ideologico/religiosi tipo "quello che farai ad un uomo sarà come se tu lo avessi fatto a Manetola", che così viene divinizzato, manco fosse uno pseudo Gesù Cristo. "Libertà o morte" mi aveva sempre dato l'impressione di una storia interrotta a metà. Anche adesso, a rileggerla, ho la stessa sensazione. E' una storia "troncata all'improvviso". E fu una doppia delusione quando scoprii che la storia successiva di "Libertà o morte" si sviluppava in tutta un'altra direzione: una storia sul Vudù e sugli zombi. Molto appassionante, d'accordo, ma che non c'entrava assolutamente nulla con Manetola: non era una storia che risolveva la tragedia, come speravo.

    ZAGOR CON LA FASCIA IN FRONTE

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    Per quasi tutta la storia, Zagor ha una caratteristica insolita: quella di portare sulla fronte una fascia dovuta ad una ferita di arma da fuoco, la classica "ferita di striscio", che però darà questo cambiamento - temporaneo - ai connotati d Zagor. E non è un caso che Nolitta abbia fatto così: questa è una storia diversa dalle altre, in cui il fallimento del protagonista è già anticipato dalla sua ferita fasciata. E' una caratteristica dello Zagor di Donatelli, spesso usato per questo genere di storie: in "Sandy River" Zagor porterà addosso una casacca indiana con tanto di piume in testa per metà della storia; in "Billy Boy" passerà ad uno stadio di fatica e imbruttimento, con tanto di barba malcresciuta. Con "Libertà o morte", inoltre, è la prima volta che il protagonista porta addosso dei segni di sofferenza, che lo rendono affine al tragico destino dei Seminoles. Ed è anche la prima volta che usa delle soluzioni stile "Zorro", come quella di catturare il governatore usando una spada. Lo Zagor di questa storia è "sopra le righe", pur rimanendo fedele allo stile classico. Infatti il titolo "Zagor il ribelle" è anch'esso anomalo: se prima i titoli che contenevano la parola "Zagor" contenevano solo delle azioni, tipo "Zagor attacca", "La vendetta di Zagor", "Zagor contro il vampiro", qui invece si ha il nome del protagonista con una sua definizione: "ribelle". Come dire che questa non è una storia come le altre: infatti è la prima in assoluto dove l'eroe perde. Un'altra caratteristica particolare di questa storia è la sua lunghezza: "Libertà o morte" era stata la storia più lunga pubblicata fino ad allora (308 pagine). Sarà superata poco dopo da "Capitan Serpente" (389 pagine).

    LIBERTY SAM E MANETOLA: DUE PERSONAGGI-SIMBOLO

    Il personaggio di "Liberty Sam" sembra essere stato preso da Abele, il personaggio negro della Storia del West, che, in "Acque morte" 2 combatte inseme ai Seminoles per la loro libertà e per avere anche lui il diritto di essere libero. Tuttavia, Nolitta, in "Tuttozagor" 92, dice che "è vero che i negri venivano adottati nelle tribù Seminole: i Seminoles stessi erano nati da un miscuglio di varie tribù indiane, e accolsero tra le loro file molti schiavi fuggiaschi dalle piantagioni degli USA e della Spagna. Questi negri, i cosiddetti "Cimarrones", divennero parte della tribù e si distinsero per coraggio in battaglia. Uno dei luogotenenti del famoso capo Osceola era negro e fu proprio lui ad ispirarmi il personaggio di Liberty Sam".

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    "Liberty" Sam e Abele: stessa pelle, stessi ideali.


    "Liberty" Sam è fuggito da una piantagione dove era stato schiavo, come Abele, e si è unito anche lui ai Seminoles. Più che un uomo, è un simbolo, come dice il suo soprannome, "Liberty": è completamente dedito alla sua causa, ed è disposto a morire alla fine insieme con gli altri Seminoles. La sua amicizia con Manetola è profonda, tanto da essere felice di poterlo raggiungere nell'altro mondo, nella scena finale, in cui "Liberty" Sam entra nella leggenda.
    Manetola, da capo indiano della storia precedente, diventa un simbolo: non è più soltanto il capo dei Seminoles che vuole la libertà per il suo popolo; stavolta la vuole in nome di un diritto di libertà per tutti, qualunque sia il colore della loro pelle. Da capo indiano, insomma, Manetola diventa un intellettuale idealista, forse influenzato da Liberty. E, anche se questo rende Manetola un personaggio indimenticabile, lo rende nello stesso tempo inverosimile, come pure lo è "Liberty" Sam.

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    Infatti, non è possibile che un indiano Seminole parli di uguaglianza di tutti gli uomini, uguali diritti per tutti, fratellanza universale. E lo stesso vale per il nero Liberty. Questi sono termini che non fanno parte della loro cultura, in cui il razzismo, i conflitti, erano accettati come fatti naturali. Anche i neri erano (e sono) razzisti con altri neri. Anche i rossi erano (e sono) razzisti con altri rossi. I concetti di uguaglianza e fratellanza di cui parlano Manetola e Liberty sono concetti che derivano solo ed esclusivamente dal Cristianesimo e non esistono in nessun'altra religione, nè popolo, nè cultura: neanche nella loro. Quindi, anche se sono due personaggi indimenticabili, nello stesso tempo sono non credibili dal punto di vista storico.

    BOSAMBO, UNO DEI PERSONAGGI PIU' ASSURDI DI NOLITTA

    Bosambo (o meglio Bozambo con la "z") era il nome dell'eroe di un vecchissimo film: Nolitta lo deve aver visto da ragazzino e l'avrà usato per questo personaggio. Ma questo Bosambo è un personaggio poco credibile: all'inizio è un rinnegato che vuole trafiggere Zagor con un arpione perchè gli inglesi stanno picchiando suo padre "per colpa sua", dice lui, come se Zagor avesse costretto suo padre a farlo nascondere. Bosambo è così ottuso che, anche dopo che Zagor lo stende, trova lo stesso la forza di rialzarsi e di urlare agli inglesi che Zagor sta scappando: cioè, agli stessi inglesi che aveano picchiato suo padre. :huh: Rendendo così vano anche il sacrificio del genitore. Ma ora arriva la perla: poche ore dopo, appena fa giorno, subito dopo la morte del babbo, il volubile Bosambo è diventato buono, senza nessun passaggio psicologico. Bosambo la banderuola scatta come una molla, prende una barca e va subito sotto il fortino. E qui iniziano anche i problemi narrativi, oltre a quelli psicologici.

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    Prima e dopo: ma chi ci crede? :huh:


    Come cavolo fa Bosambo "o' bandolero" a sapere tutto in tempo reale? Ha un aggiornamento internet? Come fa a sapere subito del tradimento del vicegovernatore, della morte di Macomber, del fatto di prenderli tutti a cannonate? Insomma, qui Bosambo è solo un espediente stiracchiato per concludere - in modo insoddisfacente, tra l'altro - una storia che non andava più da nessuna parte. Dopo aver messo Zagor e gli altri in un vicolo cieco, Nolitta tira fuori questo Bosambo, un tizio dalla psicologia inverosimile, per accogliere Zagor e Cico in barca e portarli via da questo ginepraio. Cioè, dico, uno che cambia idea così rapidamente può anche buttare Zagor e Cico ai pesci poco dopo, magari dopo un'accesa discussione. Questo Bosambo è suonato come una campana, dal punto di vista psicologico e logico.

    "HUNTER" KUBRICK E IL DOTTORE: IL DIAVOLO E L'ACQUA SANTA

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    La parentesi dell'incontro tra Zagor e "Hunter" Kubrick dà l'idea di una possibilità sprecata di realizzare un'intera storia con "Hunter" come avversario, visto il suo carisma di "malvagio". Kubrick prende solo un paio di cazzotti, ma dopo ritornerà a dare la caccia ai Seminole, quindi non è stato definitivamente sconfitto.
    Il dottore che cura Zagor è praticamente l'unico bianco che lo aiuta (ed è curiosa la sua somiglianza col Colonnello Perry, che sarà uno dei più noti amici militari di Zagor: un dottore anche lui, tra l'altro). E' l'unica scena in cui davanti a Zagor si pongono due bianchi col comportamento opposto, uno buono e uno malvagio. Ma in questa storia di bianchi "buoni" ce ne sono pochissimi: il dottore e la famiglia Muller. Tutti gli altri, più che malvagi, sembrano delle vere e proprie belve assetate di sangue, in un clima di odio che mai si era visto prima su Zagor. Ne parlerò più avanti.

    SEABROOK: UN CATTIVO INDIMENTICABILE

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    L'infido e avido capitano Seabrook, che tradisce Zagor e i Seminole consegnandoli agli inglesi, è uno dei malvagi "totali" di Nolitta meglio caratterizzati. Al contrario degli ambigui "personaggi negativi" (Ben Stevens, Wilfred Kellog, l'Avvoltoio...), Seabrook è semplicemente malvagio di per sè: ed è l'unico, tra tutti i malvagi di "Libertà o morte", che subisce una fine definitiva. Se "Hunter" Kubrick si becca solo un paio di sganassoni e il governatore viene ucciso per mano di altri, Seabrook riceve da Zagor la vendetta più totale, una cosa che lo rende indimenticabile.
    All'inizio, Zagor cerca di spaventare Seabrook facendogli credere di essere uno spettro, stile "Uomo Mascherato": ma il trucco viene scoperto da uno degli uomini di Seabrook. E' curiosa la tendenza in questa storia di far mettere in difficoltà Zagor attraverso delle spiate: c'è anche quella di Bosambo e del pazzo banchiere occhialuto. Lo scontro tra Zagor e Seabrook sulla nave è drammatico e si conclude con la morte del capitano, strangolato sott'acqua (una scena che ricorda la fine del capitano Nielsen del "Mostro della laguna"). Seabrook si era avvinghiato così tanto forte a Zagor che lui non aveva avuto scelta se non quella di strangolarlo per salvarsi. In quello scontro, Seabrook sembrava diventato folle, tanto da voler trascinare sott'acqua Zagor e morire con lui. Uno scoppio di odio feroce e inaspettato da parte di un uomo vile e traditore. Seabrook è stato un personaggio davvero diabolico, finito in un modo degno di lui.

    FREDERICK HAZON, IL MALVAGIO IMPUNITO.

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    Senza contare che questa è l'unica storia, in tutte le pubblicazioni di Zagor fatte finora, in cui il malvagio la fa franca senza neanche aver mai incontrato Zagor. Infatti, il vicegovernatore di Britannia, tal Frederick Hazon, un nome che si dimentica subito e che è comparso in poche vignette, ha provocato l'omicidio di Manetola, di Liberty Sam e il massacro di tutti i Seminoles. "Libertà o morte" è del 1972/73 e Nolitta starà al timone di Zagor per ben otto anni, fino a "Hellingen!" del 1980. E, in tutto questo tempo, Nolitta non fa mai intervenire Zagor in una vendetta contro questo Hazon. Non solo: in tutti questi anni, Nolitta non fa mai un cenno a Manetola e al massacro dei Seminoles, se non nelle primissime pagine di "Vudù", la storia successiva. In "Arrestate Billy Boy", Zagor almeno rievoca la storia del vampiro. Ma su Manetola, nel periodo nolittiano, mai una parola, un ricordo: nulla. Come se Manetola e Liberty non fossero mai esistiti. E ancor oggi (2019), dopo ben 46 anni, questo tal Hazon fa il bello e il cattivo tempo in Britannia senza che nessuno si prenda la briga di sistemare le cose. Certo, c'è il (penoso, orribile, inutile :sick: ) ritorno di Liberty Sam di Burattini: ma anche lì neanche una parola su mister Hazon. Anche per questo, "Libertà o morte" è una storia anomala: è una storia dove il malvagio - quello principale, almeno - vince e basta. Se in "Billy Boy" e "Sandy River", alla fine il colpevole paga; se in "Tigre" il colpevole non paga, ma alla fine lo fa in una storia successiva...mister Frederick Hazon è e resta uccel di bosco da quasi mezzo secolo. Mica male. Propongo di eleggere Hazon come mister "Malvagio impunito" del fumetto. E spero che il premio strozzi quella carogna. :sick:

    CICO: UNO DEI FINALI PIU' BRUTTI

    La gestione di Cico qui è geniale: col suo umorismo, alleggerisce persino le situazioni più drammatiche. Per esempio, quando fa la sua dichiarazione sugli spalti, facendo l'elegia al defunto governatore e venendo centrato in pieno dal cannone. Oppure con la sua figura bruciacchiata dietro a Liberty Sam che grida la sua rabbia per la morte di Manetola. E il suo "tuffo" finale :lol: . E' incredibile come Nolitta, con quel messicano, abbia saputo far ridere in questi frangenti senza stonare mai. Una cosa che però non farà più per le altre storie col finale "triste": in Billy Boy, Sandy River, Tigre, Cico quasi scompare. Però c'è una caduta di tono nel finale di "Libertà o morte", che riguarda proprio Cico: uno scivolone insolito per Nolitta. Dopo tutto quello che è successo, con Manetola che è appena morto, coi Seminoles e "Liberty" Sam che in questo momento stanno morendo, o sono appena morti, a che cosa pensa Cico? A MANGIARE!!! Ma stiamo scherzando? Davanti ad un simile macello, questo qua pensa solo alla panza? Sembra il Cico di Gianluigi Bonelli, di Tonineli, di Burattini, il Cico di altri autori, il Cico Palladilardo, non il Cico di Nolitta! :huh:

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    UNA STORIA PIENA DI ODIO

    Manetola e Zagor, insieme con "Liberty" Sam e i Seminoles, sono soli in mezzo ad un mondo spietato e crudele. "Hunter" Kubrick, Seabrook, Macomber, il vicegovernatore...è un girone da inferno dantesco, di personaggi malvagi e spietati come mai si era visto prima nelle storie di Zagor. Persino i personaggi secondari si comportano da belve sanguinarie: non solo i soldati inglesi che ammazzano i negri secondo come gli gira e fanno scempio del cadavere di Manetola, ma anche i cittadini di Scottfield che vogliono impiccare Zagor e il loro sceriffo che è disposto a chiudere un occhio sul linciaggio. Oppure il cassiere occhialuto e gentile che diventa all'improvviso un killer fanatico e spara su Zagor, senza rendersi conto che così rischia la vita (e fa rischiare la vita anche al suo collega cassiere, che infatti viene trucidato da Manetola). Ci sono decine di indiani armati e questo cassiere imbecille che fa il giustiziere si mette a sparare, solo per avere la soddisfazione di ammazzare uno che reputa un rinnegato, anche a costo di morire, lui e il suo collega. Non solo: l'occhialuto, prima di morire, con le sue ultime parole accusa Zagor, al quale aveva appena sparato. E' un uomo tanto gonfio d'odio da scoppiare, anche sul punto di morte. E parliamo di un "tranquillo" cassiere occhialuto. Figurati gli altri.

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    L'odio infatti è il leit motiv ricorrente in questa storia: tutti o quasi i personaggi sono pieni di odio. Anche per questo "Libertà o morte" è difficile da leggere: è una storia sgradevole, quasi infernale. Non è rilassante. Zagor parla dell'"odio dei Seminoles", gli inglesi e "Hunter" Kubrick vogliono sterminare i Seminoles, Seabrook vuole squarciare le carni di Zagor con un uncino e lo aggredisce anche sott'acqua, come se Zagor fosse l'uomo che Seabrook più odia al mondo, tanto che Zagor deve ammazzarlo strozzandolo a mani nude perchè si fermi. E gli esempi potrebbero continuare.

    LA FALSA IDEOLOGIA DELLA STORIA

    Questa storia sembra anche un manifesto della "teologia della liberazione", una corrente fintoreligiosa di sinistra che si richiama al cristianesimo, di cui assume solo qualche tratto, mentre in realtà si tratta solo della lotta di classe, mascherata da cristianesimo. Per esempio, il discorso di "Liberty" Sam citato qui sotto è un esempio di quella teologia: infatti "Liberty" parla dei "poveri sfruttati" da una parte (di cui Manetola sarebbe il simbolo), dall'altra parte invece ci sarebbero i "malvagi sfruttatori", che hanno sfruttato i poveri da sempre (e che sono sempre i bianchi, naturalmente. Mai una volta che ci siano degli sfruttatori rossi o neri o gialli: sempre bianchi sono. Se non è razzismo alla rovescia questo...) Ma questa è una visione ideologica e falsa dell'uomo e della sua storia.

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    Il cristianesimo vero, infatti, parla del peccato originale che tutti noi, sfruttati e sfruttatori, abbiamo: cioè la tendenza al male che abbiamo tutti nel cuore. Infatti gli "sfruttati", spesso, alla prima occasione, diventano "sfruttatori". Tant'è vero che Manetola stesso, in questa storia, da "sfruttato" diveta "sfruttatore". Infatti, nelle sue rapine (che oggi si chiamerebbero "espropri proletari") e omicidi, fatti secondo lui a "fin di bene", ha anche derubato la famiglia Muller di tutti suoi averi, tutto quello che avevano per vivere. Non mi pare che questo permetta a Manetola di rappresentare di quella cosiddetta "parte di umanità eternamente sfruttata" che esiste solo nelle fantasie delle costruzioni ideologiche. Tra i soldi con cui Manetola aveva pagato Seabrook c'erano anche i risparmi di Muller e della sua famiglia. Per non parlare dei risparmi della gente comune, derubati dalle rapine dei Seminoles, e delle persone ammazzate durante le rapine. Ed è straniante vedere Zagor che non fa neanche un cenno su questo denaro rubato e macchiato di sangue, solo perchè l'hanno fatto i suoi "amici Seminoles".

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    1 storico: alcuni Seminoles della Florida, durante il conflitto coi bianchi, cercarono scampo nelle isole dei Caraibi. Tra l'altro, l'isola "Britannia" delle Bahamas non esiste: è un'invenzione di Nolitta.

    2 "Acque morte" è il numero 17 della serie "Storia del West", che fu pubblicato per la prima volta nella "Collana Rodeo" n. 36 del Maggio 1970. Fu poi ripubblicato nella nuova serie del 1986 col numero 19. Precede di due anni "Libertà o morte".

    QUI TUTTI I LINK SU ZAGOR

    Edited by joe 7 - 30/3/2023, 16:17
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    Leggo sempre volentieri le tue analisi, anche se la tua lettura è sempre filtrata dalle lenti delle tue convinzioni, che non sono le mie, ma questo è il bello del dibattito tra persone che la vedono diversamente. Questa storia, seppure non sia tra le mie preferite, è comunque di altissimo livello e appartiene a pieno titolo a quella Golden Age, che resta il migliore e temo non più replicabile periodo di Zagor.
    Io a Nolitta perdono quasi tutto, compreso il brutto finale di Cico ed il personaggio strampalato di Bosambo, utile solo a chiudere una vicenda che forse il Nostro non sapeva bene come chiudere (Non è la prima volta e non sarà l’ultima nella quale Nolitta si inventa un Deus Ex Machina per chiudere una vicenda). Piuttosto non perdono a Sergio Bonelli il fatto che abbia dato per morto Zagor dopo averne scritto l’ultima storia, delegando completamente ad altri ogni scelta con una disinvoltura incredibile, esercitando un controllo assai blando, forse nella convinzione che Zagor non sarebbe durato a lungo...
    Per quanto riguarda la poca credibilità di Manetola e Liberty Sam, dato che sono personaggi di fantasia, seppure ispirati da personaggi storici, non mi sembra rilevante... del resto il primo a non essere credibile è proprio Zagor😉. Che le teorie di uguaglianza universale non fossero proprie della loro cultura è fuori dubbio, così come è fuori dubbio che il Cristianesimo sia la religione che quelle teorie ha invece diffuso, ma questo non toglie che qualcuno, di razza e di idee diverse potesse a livello individuale avere certe idee “ante litteram”. Del resto non potrai non concordare sul fatto che certi nobili ideali, nella società occidentale di oggi, che seppure secolarizzata, si richiama ai valori Cristiani, siano ben lungi dall’essere condivisi e soprattutto praticati da tutti gli individui che a questa società appartengono.
    Per quanto riguarda il razzismo di Rossi e Neri, che esistesse ed esista non dubitiamo, ma la razza bianca resta quella dominante, ed è normale che nella letteratura di massa, e quindi anche nel fumetto popolare degli anni 70 di raccontasse di questo e non di altro... assai più facile che scavare nelle nicchie. Poi francamente quando sento parlare di Ideologia di Sinistra relativamente a storie a Fumetti, segnatamente a quelli scritti da Nolitta, mi viene da mettere mano alla pistola... mi sembrano discorsi alla Comix Archive. Non so come la pensasse Sergio, ma ritengo che ogni autore lasci trapelare come è normale le sue convinzioni, questo nulla toglie alla qualità del prodotto.
    Tornando più leggero condivido sul fatto che sia inusuale vedere il cattivo Hazon farla franca, ma forse è meglio così piuttosto che riproporlo ora dopo 50 anni magari in una storia raffazzonata, ma non si sa mai. Anche Smirnoff è tornato dopo 40 anni!
    Infine spezzo una lancia in favore di Burattini: il suo ritorno di LIBERTY SAM, è stata una buona storia, certo se facciamo l’eterno confronto con la Golden Age, allora non ne esce bene quasi niente, tuttavia io resto tutt’oggi un fedele lettore di Zagor e qualcosa di buono continuo a trovarci.
     
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    CITAZIONE (MauroC @ 3/12/2019, 08:02) 
    Leggo sempre volentieri le tue analisi, anche se la tua lettura è sempre filtrata dalle lenti delle tue convinzioni, che non sono le mie, ma questo è il bello del dibattito tra persone che la vedono diversamente.

    Potrei dire lo stesso a te: anche le tue analisi sono filtrate dalle tue convinzioni. Ma quello che conta è capire quali sono vere e quali false.

    CITAZIONE (MauroC @ 3/12/2019, 08:02) 
    Questa storia, seppure non sia tra le mie preferite, è comunque di altissimo livello e appartiene a pieno titolo a quella Golden Age, che resta il migliore e temo non più replicabile periodo di Zagor.
    Io a Nolitta perdono quasi tutto, compreso il brutto finale di Cico ed il personaggio strampalato di Bosambo, utile solo a chiudere una vicenda che forse il Nostro non sapeva bene come chiudere (Non è la prima volta e non sarà l’ultima nella quale Nolitta si inventa un Deus Ex Machina per chiudere una vicenda). Piuttosto non perdono a Sergio Bonelli il fatto che abbia dato per morto Zagor dopo averne scritto l’ultima storia, delegando completamente ad altri ogni scelta con una disinvoltura incredibile, esercitando un controllo assai blando, forse nella convinzione che Zagor non sarebbe durato a lungo...

    E' vero: Nolitta trascurò Zagor fino a permettere atrocità come Incubi, in cui Cico spara a Zagor e Zagor si suicida. Roba da fanfiction dei poveri. :sick:

    CITAZIONE (MauroC @ 3/12/2019, 08:02) 
    Per quanto riguarda la poca credibilità di Manetola e Liberty Sam, dato che sono personaggi di fantasia, seppure ispirati da personaggi storici, non mi sembra rilevante... del resto il primo a non essere credibile è proprio Zagor😉. Che le teorie di uguaglianza universale non fossero proprie della loro cultura è fuori dubbio, così come è fuori dubbio che il Cristianesimo sia la religione che quelle teorie ha invece diffuso, ma questo non toglie che qualcuno, di razza e di idee diverse potesse a livello individuale avere certe idee “ante litteram”.

    Guarda, anche se alcuni grandi filosofi tipo Socrate o Platone teorizzavano una eguaglianza universale, accettavano nello stesso tempo la schiavitù. Fino a quando erano solo belle parole e belle teorie dette con poca convinzione da pochi, nel mondo non cambiava niente, nè poteva cambiare niente.

    Il Cristianesimo ha sì cambiato tutto, ma non propugnando una teoria di amore universale: chiunque è capace di teorizzarla. Il Cristianesimo infatti non è una convinzione, nè una teoria: è l'annuncio di un avvenimento. Cioè, dice che 2.000 anni fa Dio si è fatto uomo in Gesù Cristo, è morto ed è risorto per la nostra salvezza. Da questo annuncio che Dio si è fatto carne è venuta, di conseguenza, la fratellanza universale: ma non è venuta come una teoria, piuttosto come una conseguenza secondaria di questo fatto. Il cuore del cristianesimo non è la fratellanza universale, ma l'avvenimento di Gesù Cristo. E' un'enorme differenza rispetto ad una qualunque costruzione filosofica, che può interessare a qualcuno, ma non è capace di cambiare la vita di nessuno.

    CITAZIONE (MauroC @ 3/12/2019, 08:02) 
    Del resto non potrai non concordare sul fatto che certi nobili ideali, nella società occidentale di oggi, che seppure secolarizzata, si richiama ai valori Cristiani, siano ben lungi dall’essere condivisi e soprattutto praticati da tutti gli individui che a questa società appartengono.

    Infatti, coi "nobili ideali" non si va da nessuna parte. Se invece qualcuno sa che alla fine della sua vita sarà giudicato da Gesù Cristo nel Giudizio Universale, allora è inevitabile che si faccia qualche domanda e pensi di cambiare vita. Con le belle parole non si cambia nulla, aumenta solo l'ipocrisia.

    CITAZIONE (MauroC @ 3/12/2019, 08:02) 
    Per quanto riguarda il razzismo di Rossi e Neri, che esistesse ed esista non dubitiamo, ma la razza bianca resta quella dominante, ed è normale che nella letteratura di massa, e quindi anche nel fumetto popolare degli anni 70 di raccontasse di questo e non di altro... assai più facile che scavare nelle nicchie.

    Di questo passo, però, con tonnellate di fumetti e film, si è creata una gran falsità: quella dell'uomo bianco che è sempre corrotto e corruttore, mentre l'uomo nero, rosso, giallo è sempre puro, lindo, innocente, povera vittima di quel gran farabutto dell'uomo bianco. Diventa così un razzismo alla rovescia, dando tra l'altro una visione ridicola e lontana dal vero dell'uomo.

    CITAZIONE (MauroC @ 3/12/2019, 08:02) 
    Poi francamente quando sento parlare di Ideologia di Sinistra relativamente a storie a Fumetti, segnatamente a quelli scritti da Nolitta, mi viene da mettere mano alla pistola...

    Certo che ogni volta che faccio cenno a cose di sinistra in un fumetto salta sempre su qualcuno che contesta: è un riflesso automatico.

    Come se fosse proibito parlarne, oppure che sono cose tutte false. Di certo, se di queste cose ne avessi parlato bene, indicandole come "intelligenti riflessioni" di sinistra, nessuno avrebbe obiettato. Ahimè, questo è il "pensiero unico" della sinistra: sei libero di pensarla come vuoi, ma guai se non la pensi come me. Mi spiace per voi, ma in questo blog ho il diritto di dire quello che mi pare, anche sulla sinistra nei fumetti. O devo avere il placet del Comintern?

    Inoltre, quello che ho scritto sono cose tutte vere: i discorsi di Liberty Sam sono uguali a quelli della teologia di liberazione, che è appunto di sinistra. I dati sono incontestabili: quindi non mi si può accusare di visionarietà. E nemmeno di mancanza di neutralità: la neutralità infatti non esiste. La stessa verità non è neutrale.

    CITAZIONE (MauroC @ 3/12/2019, 08:02) 
    mi sembrano discorsi alla Comix Archive.

    Io sono d'accordo con Comix Archive quando parla dei dati di vendita, o sulla massoneria, o sulla presenza della sinistra nei fumetti. Ma quando si mette a sparare delle idiozie sugli ebrei e sugli scrittori ebrei, io Comix Archive lo mando a quel paese. E non mi piace nemmeno quando consiglia letture giapponesi pornografiche, che sono roba da maiali.

    CITAZIONE (MauroC @ 3/12/2019, 08:02) 
    Non so come la pensasse Sergio, ma ritengo che ogni autore lasci trapelare come è normale le sue convinzioni, questo nulla toglie alla qualità del prodotto.

    Giusto. E io ritengo inoltre che ogni lettore che ha un blog può far trapelare, come è normale, le sue convinzioni, senza nulla togliere alla qualità del suo blog.

    CITAZIONE (MauroC @ 3/12/2019, 08:02) 
    Tornando più leggero condivido sul fatto che sia inusuale vedere il cattivo Hazon farla franca, ma forse è meglio così piuttosto che riproporlo ora dopo 50 anni magari in una storia raffazzonata, ma non si sa mai. Anche Smirnoff è tornato dopo 40 anni!

    A che servirebbe rioccuparsi di Hazon? Ormai siamo fuori tempo massimo, sarebbe una cosa ridicola. Zagor avrebbe dovuto pensarci SUBITO ad Hazon, non cinquant'anni dopo.

    CITAZIONE (MauroC @ 3/12/2019, 08:02) 
    Infine spezzo una lancia in favore di Burattini: il suo ritorno di LIBERTY SAM, è stata una buona storia, certo se facciamo l’eterno confronto con la Golden Age, allora non ne esce bene quasi niente, tuttavia io resto tutt’oggi un fedele lettore di Zagor e qualcosa di buono continuo a trovarci.

    Io non ci trovo più nulla sullo Zagor di adesso, piatto e noioso.

    Non ho bisogno comunque di confrontare la storia di Burattini su Liberty Sam con la Golden Age, per giudicarla. Già di per sè è fatta male e noiosissima (ma quanto parlano a vanvera! E quante digressioni inutili della storia! E che personaggi piatti e monocorde!). Inoltre, è una storia che avrebbe potuto essere stata fatta con qualunque altro comprimario negro, non c'era bisogno di mettere proprio Liberty Sam. Quella di Liberty Sam è stata una resurrezione inutile, alla pari con quella di Jean Grey.
     
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    Penso di essere stato frainteso. A parte il fatto che non mi sento di sinistra e non ho nessun interesse a difendere l’ideologia di sinistra, mi viene da mettere mano alla pistola anche quando qualcuno cerca di etichettare qualcosa, anche al contrario, ad esempio, quando si dice che Tex sarebbe “di Destra”. Mi sembra evidente che ogni autore, nello scrivere, non possa fare a meno di far trapelare convinzioni ed ideologie, ed è giusto che sia così, ma non capisco come questo possa c’entrare con la qualità della scrittura, ne posso pensare che sia propaganda. È semplicemente che le proprie convinzioni emergono. Poi francamente non credo che professare l’uguaglianza di tutti gli uomini sia un pensiero di sinistra... dovrebbe essere un valore condiviso da tutti, anche da chi non è credente, come il sottoscritto.
    Ci tengo anche a dire che non ho mai pensato ne scritto che tu non abbia il diritto di dire quello che ti pare nel tuo blog, e il fatto che tu abbia le tue convinzioni, le tue ideologie e la tua fede è un fatto solo che positivo.... Perchè mai devo sentirmi dire il contrario, o addirittura devo essere impacchettato in un cliché e accomunato a chissà chi, quale contestatore di sinistra? “mi spiace per voi” .... ma Voi chi? Io sono io e basta, non difendo proprio nessuno, non contesto niente. Dico la mia, su un blog che apprezzo e dove penso di poter anche obbiettare a quello che scrive il proprietario del blog, che se non vuole sentire pareri discordi, semplicemente non apre un blog.
    Detto questo continuerò a seguirti, in particolare quando recensirai fumetti che seguo, ma non nascondo di essere rimasto un po’ stupito dal tono di certe risposte.
     
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    CITAZIONE (MauroC @ 3/12/2019, 22:51) 
    Penso di essere stato frainteso. A parte il fatto che non mi sento di sinistra e non ho nessun interesse a difendere l’ideologia di sinistra, mi viene da mettere mano alla pistola anche quando qualcuno cerca di etichettare qualcosa, anche al contrario, ad esempio, quando si dice che Tex sarebbe “di Destra”.

    Tex non è "di destra", infatti: Tex è Tex. Questo, sì, è "etichettamento". Ma Dylan Dog, per esempio, è di sinistra, e questo non è etichettamento; lo dice il protagonista, lo dicono gli autori...Oppure la serie "Cani Sciolti", sui personaggi di sinistra del '68? Non è etichettamento dire che sono di sinistra.

    CITAZIONE (MauroC @ 3/12/2019, 22:51) 
    Mi sembra evidente che ogni autore, nello scrivere, non possa fare a meno di far trapelare convinzioni ed ideologie, ed è giusto che sia così, ma non capisco come questo possa c’entrare con la qualità della scrittura, ne posso pensare che sia propaganda.

    Se un autore vuole far trapelare la sua ideologia in un storia, è ovvio che qualcuno alla fine lo noti. "Libertà o morte", tra l'altro, è una delle storie più ideologiche di Nolitta, quindi questa caratteristica non poteva non venire fuori. Ma la sua qualità di scrittore lo ha reso capace di fare comunque una storia appassionante e piena di momenti indimenticabili: chi può dimenticare la morte di Manetola e Liberty Sam, o lo scontro tra Zagor e Seabrook? Questa storia, per quanto mostri una sua ideologia, non è il volantinaggio (cioè: storie orride e piene di propaganda) che invece fanno tanti altri autori che, per carità di omissione, preferisco non citare.

    CITAZIONE (MauroC @ 3/12/2019, 22:51) 
    È semplicemente che le proprie convinzioni emergono. Poi francamente non credo che professare l’uguaglianza di tutti gli uomini sia un pensiero di sinistra... dovrebbe essere un valore condiviso da tutti, anche da chi non è credente, come il sottoscritto.

    L'uguaglianza tra tutti gli uomini non è certo un pensiero di sinistra, che parla di classi, di ricchi e poveri e altro. Non è nemmeno di destra. L'uguaglianza - o meglio, la fratellanza - tra tutti gli uomini è una caratteristica solo cristiana. Che poi possa essere un valore condiviso anche dai non credenti, è una cosa buona, anche se di per sè non basta (se non hanno un Padre in comune come i cristiani, su che base si possono considerare fratelli?)

    CITAZIONE (MauroC @ 3/12/2019, 22:51) 
    Ci tengo anche a dire che non ho mai pensato ne scritto che tu non abbia il diritto di dire quello che ti pare nel tuo blog, e il fatto che tu abbia le tue convinzioni, le tue ideologie e la tua fede è un fatto solo che positivo.... Perchè mai devo sentirmi dire il contrario, o addirittura devo essere impacchettato in un cliché e accomunato a chissà chi, quale contestatore di sinistra? “mi spiace per voi” .... ma Voi chi? Io sono io e basta, non difendo proprio nessuno, non contesto niente. Dico la mia, su un blog che apprezzo e dove penso di poter anche obbiettare a quello che scrive il proprietario del blog, che se non vuole sentire pareri discordi, semplicemente non apre un blog.
    Detto questo continuerò a seguirti, in particolare quando recensirai fumetti che seguo, ma non nascondo di essere rimasto un po’ stupito dal tono di certe risposte.

    Non è che non voglio sentire pareri discordi: è ovvio che ci possono essere in un blog. Il tuo era un parere discorde ma educato e ti ho risposto, come è giusto. Non mi piace invece - ma non è il tuo caso, parlo di altri - la maleducazione, la cafonaggine, la supponenza, l'arroganza. Posso accettare i pareri contrari, ma ci tengo molto al modo con cui vengono detti.

    Inoltre, qui era necessario risponderti con chiarezza, visto che, oltre a citare Comix Archive, hai parlato di cose fondamentali, di base, come i valori di uguaglianza, il razzismo, la religione e cose simili...come si fa a parlare su queste cose senza mettere chiarezza? Siccome io ho delle opinioni e credo all'esistenza di una Verità, devo per forza dirlo, difendendo ciò che trovo degno di difesa e contestando ciò che trovo degno di contestare. Non voglio assolutamente essere violento, e mi scuso se ne ho dato l'impressione, ma non posso certo essere neutrale...spero che tu mi capisca.
     
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    Forse in questa storia, Nolitta cominciava ad avvertire quel pessimismo che lo avrebbe portato a creare Mister No.
    Comunque, ho appena cominciato a leggere la storia...quando la finirò, farò il commento finale.
     
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    CITAZIONE (Andrea Micky @ 19/7/2020, 14:35) 
    Forse in questa storia, Nolitta cominciava ad avvertire quel pessimismo che lo avrebbe portato a creare Mister No.
    Comunque, ho appena cominciato a leggere la storia...quando la finirò, farò il commento finale.

    Accidenti, hai letto l'articolo senza aver mai letto la storia prima? :huh: Non dovevi farlo, adesso ti ho rovinato tutto, visto che qui è tutto uno spoiler! Questi articoli sono per chi le storie di Zagor le ha già lette, NON per chi deve ancora leggerle, rovinerebbero tutto...mi dispiace che ti abbia rovinato la sorpresa!
     
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    Non é la prima volta che succede...e poi, le storie di Nolitta sono così magiche che ti appassionano anche se sai già la fine.
     
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    Dunque, ho finito la storia e devo dire che anch'io ho avuto anch'io un senso di straniamento durante la fase finale.

    In effetti, é strano vedere gli assassini del governatore uscire impuniti e avevo pensato ad un paio di soluzioni alternative, ma credo che Nolitta abbia voluto fare così in modo che il suo eroe si confrontasse per la prima volta con il fallimento (alla fine, Zagor non riesce ad aiutare i Seminoles).
    Dopo una seconda analisi, mi sono reso conto che un finale lieto sarebbe suonato troppo ingenuo, visti i frangenti della situazione

    Bella anche la sequenza con Seabrook, in cui rimane impresso il gioco psicologico che Zagor riserva al corrotto capitano e un paio di inquadrature sul volto di Zagor completano perfettamente il quadro.

    PS: mi ha fatto effetto vedere Zagor combattere contro i soldati inglesi, ma questo perché sono un anglofilo.
     
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    CITAZIONE (Andrea Micky @ 26/7/2020, 18:34) 
    Dunque, ho finito la storia e devo dire che anch'io ho avuto anch'io un senso di straniamento durante la fase finale. In effetti, é strano vedere gli assassini del governatore uscire impuniti e avevo pensato ad un paio di soluzioni alternative, ma credo che Nolitta abbia voluto fare così in modo che il suo eroe si confrontasse per la prima volta con il fallimento (alla fine, Zagor non riesce ad aiutare i Seminoles).
    Dopo una seconda analisi, mi sono reso conto che un finale lieto sarebbe suonato troppo ingenuo, visti i frangenti della situazione. Bella anche la sequenza con Seabrook, in cui rimane impresso il gioco psicologico che Zagor riserva al corrotto capitano e un paio di inquadrature sul volto di Zagor completano perfettamente il quadro.

    PS: mi ha fatto effetto vedere Zagor combattere contro i soldati inglesi, ma questo perché sono un anglofilo.

    "Libertà o morte" è la prima storia di Zagor in cui l'autore ha voluto concludere gli avvenimenti sostanzialmente con un fallimento. Non sono mai stato d'accordo con questa soluzione narrativa, quella in cui il personaggio fallisce, per molti motivi che sarebbe troppo lungo da spiegare adesso. Fatto sta che un finale, non dico lieto, ma con una speranza per i Seminoles - magari in viaggio verso altri posti - avrebbe potuto esserci, senza per questo apparire ingenuo: dipende da come lo presenti. Lo scontro tra Zagor e Seabrook è uno dei più drammatici della serie, contro un avversario davvero malvagio fino al midollo. E' curiosa poi la frequenza con cui Zagor si mette a strangolare i nemici in casi estremi. E' successo col capitano Nilsen, Red Warrior e per poco con Willie Howell. :huh:

    Se sei un anglofilo, ti sconsiglio di leggere il Comandante Mark, che combatte appunto contro gli inglesi... ^_^
     
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    Piccolo scoop: https://shop.sergiobonelli.it/resizer/-1/-...g?1685525962000

    Zagor e Hazon avranno il loro confronto nel numero di luglio, che però non sarà ambientato a Britannia, ma su un'isola popolata da mostri marini, su cui i Seminoles superstiti dovranno forzatamente fare scalo.
    Una divagazione piuttosto inutile per il sequel di Britannia.
     
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    CITAZIONE (Andrea Michielon @ 4/6/2023, 20:03) 
    Piccolo scoop: https://shop.sergiobonelli.it/resizer/-1/-...g?1685525962000

    Zagor e Hazon avranno il loro confronto nel numero di luglio, che però non sarà ambientato a Britannia, ma su un'isola popolata da mostri marini, su cui i Seminoles superstiti dovranno forzatamente fare scalo.
    Una divagazione piuttosto inutile per il sequel di Britannia.

    Mamma mia, che razza di disegni: l'espressione dei personaggi, soprattutto quella di Zagor, è terribile. Meno male che avevo preso solo il primo numero e poi l'ho lasciato perdere. Vedo che hanno voglia di allungare il brodo, annacquando ancora di più la storia. Da dimenticare, come quasi tutto lo Zagor del dopo Nolitta...quarant'anni di sfracelli con ben poco da salvare. =_=

    Grazie comunque per l'esclusiva, o scoop.
     
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    Ho il piacere di annunciare che giustizia é stata fatta.
    Fredrick Hazon ha avuto una bella ripassata da Zagor per poi essere giustiziato da Chaka (il figlio di Manetola, che però era davvero suo figlio) e gli schiavi Seminoles sono stati liberati.
    E devio dire che la storia non é stata male: stavolta gli autori si sono impegnati e lo dimostra il fatto che abbiamo avuto il Cico a ribaltare la situazione nel suo momento più critico.
     
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    CITAZIONE (Andrea Michielon @ 7/7/2023, 18:48) 
    Ho il piacere di annunciare che giustizia é stata fatta.
    Fredrick Hazon ha avuto una bella ripassata da Zagor per poi essere giustiziato da Chaka (il figlio di Manetola, che però era davvero suo figlio) e gli schiavi Seminoles sono stati liberati.
    E devio dire che la storia non é stata male: stavolta gli autori si sono impegnati e lo dimostra il fatto che abbiamo avuto il Cico a ribaltare la situazione nel suo momento più critico.

    Sì, giustizia è fatta, dopo 40 anni.

    OK, abbiamo avuto un'altra storia-contentino per gli appassionati, fatta alla buona, tanto per vendere qualche copia, basandosi sulle storie passate di Nolitta, come sempre. Sono stanco fino alla nausea di queste trovate.

    Mi dispiace, ma non mi attira minimamente questo ritorno di Manetola: non l'ho letto, nè mi interessa leggerlo. =_=
     
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