Il blog di Joe7

  1. ZAGOR: "INCUBI" - 1 (Ivan)

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    By joe 7 il 3 Oct. 2016
     
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    ZAGOR 275-280: "INCUBI" (analisi di Ivan)
    (qui l'analisi di Joe7)
    Testi: Tiziano Sclavi
    Disegni: Gallieno Ferri

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    Zagor edizione originale Zenith: n. 326-331 (usciti nel 1988). I numeri reali di Zagor sono: 275-280. Infatti, l'edizione Zenith originale pubblicò Zagor a partire dal numero 52, quindi ha la numerazione sfasata che continua ancora oggi, con 51 numeri in più. Prima del numero 52, pubblicava storie di altri personaggi bonelliani come Hondo, Kociss, eccetera. Tutte le varie ristampe di Zagor invece seguono la numerazione reale, in questo caso 275-280.

    TRAMA

    Praticamente questa storia non ha una trama, nel senso che è una storia del tipo: "era tutto un sogno, o forse no, o forse sì, mah" stile Dylan Dog. In sostanza, lo scienziato pazzo Hellingen, che era scomparso in una cabina aliena nella precedente storia "Magia senza tempo", e che tutti credevano si fosse teleportato, per la verità era morto polverizzato. Un'entità sovrannaturale, che ha l'aspetto di un giovane indiano e si fa chiamare Kiki Manito, senza alcun motivo preciso (capriccio? curiosità? infantilismo?) fa ritornare in vita Hellingen in una dimensione alternativa a quella dove vive Zagor. In questa dimensione, lo scienziato non sa che è morto e praticamente è invincibile e immortale. Zagor e Cico, senza rendersene conto, entrano in questa "realtà alternativa", dove non solo lo spirito con la scure è preda di incubi, visioni e altre cose simili, ma viene sconfitto in continuazione da Hellingen. Il personaggio di Zagor viene smascherato dagli indiani che capiscono che lui è un uomo e non uno spirito. Poi Zagor si affianca agli indiani assalendo un forte e massacrando tutti i bianchi residenti, perchè ha deciso di stare dalla parte degli indiani sterminando tutti i bianchi. Cico gli spara con l'intenzione di ucciderlo. Zagor sopravvive, poi, disperato, si sucida davanti alla tomba di Hellingen. Poi torna in vita, incontra Kiki Manito, affronta Hellingen facendogli capire che è morto. Akoto, l'amico indiano di Zagor, che vive nella realtà verasi sacrifica, in modo che il suo sacrificio sia accettato da Kiki Manito e Zagor torni nella sua realtà, in cui tutto è come prima, tranne la morte di Akoto e di Hellingen. Come si vede, è una storia senza senso, appunto un "incubo" alla Dylan Dog.

    ANALISI DI IVAN

    Episodio imbarazzante da commentare.

    Questo sconcertante kolossal mi ricorda per molti versi lo special “GUERRE SEGRETE” della Marvel: una baggianata immonda dove Jim Shooter aveva stravolto e banalizzato tutti i personaggi, ma, nonostante ciò, fu a quei tempi un'opera di tale importanza per la continuity Marvel che non poteva essere ignorata. Nel 1988 avevo spinto questa storia (Incubi, non Guerre Segrete) sotto un armadio con un manico di scopa, fingendo di non averla mai letta. A distanza di tempo, l'ho rivalutata con occhio nuovo, ma le perplessità mi rimangono. Un reboot dell'universo zagoriano si poteva – e si doveva – realizzare molto meglio. Il senso di occasione mancata, di trash involontario, di buona-intenzione-ma-non-concretizzata, traspaiono inevitabilmente ad ogni rilettura (parlo per me, obv).

    Appare evidente che, nelle intenzioni di Sclavi, essa avrebbe dovuto rappresentare una sorta di storia-spartiacque, l'Anno Zero dell'universo zagoriano...ma secondo me ha clamorosamente toppato l'approccio clinico. Non che nell'insieme manchino gli elementi potenzialmente interessanti, ma Sclavi difetta di equilibrio nel combinarli assieme. Il risultato è un pastrocchio indigesto, in cui il Tutto è inferiore alla Somma-delle-parti. Gli riconosco che ci voleva del coraggio per tentare un'operazione del genere, ma il coraggio da solo non basta. Come non basta l'espediente (iper-abusato) di spostare la narrazione sul piano onirico/metafisico/ultraterreno/extradimensionale (ecc. ecc.) per giustificare il fatto di poter far accadere qualunque cosa poiché “tanto è solo un sogno”. Il senso della misura va conservato anche negli episodi “what if”.

    In tutto questo, la presenza di Hellingen è poco più di un pretesto. Infatti, Sclavi avrebbe potuto ottenere il suo scopo anche usando un antagonista differente. Purtroppo la presenza di Hellingen stimola la vena “fantastica” di Sclavi portandola al parossismo, col risultato che gli inserti fantascientifici (di cui Sclavi qui abusa in modo spropositato) sovrastano in modo soffocante il lato “introspettivo” della vicenda.

    Inoltre, lo Zagor di Sclavi non è “Zagor”. E' la sua idea di Zagor. E, purtroppo, sembra l'idea di uno che ha letto solo un paio di storie (e neanche le migliori), e, in base a quella personalissima impressione, abbia deciso di apportare una rivoluzione alla serie.

    Apparentemente, in questa storia Sclavi resta fedele al modello nolittiano...almeno come presentazione. Poi però inizia a metterci del suo quando insinua la fatidica domanda: «Cosa succederebbe se Zagor si trovasse di fronte al crollo delle proprie certezze?» E' una domanda interessante che apre le porte su un lato ancora inesplorato del personaggio (infatti Nolitta ha solo canonizzato come deve agire Zagor quando è guidato dalle sue convinzioni, non come agirebbe se queste convinzioni venissero a mancare). Insomma, è una domanda legittima...a cui però Sclavi dà risposte tutte sue, iniziando a far (re)agire il personaggio in modo sempre più sconcertante fino a pretendere di spacciare per “coerente” uno Zagor che si spara in testa.

    Purtroppo, Sclavi si è lasciato prendere la mano dall'estro creativo, cosicché, nel tentativo di enfatizzare gli aspetti peculiari del personaggio, ha invece ottenuto (in molti passaggi, almeno) solo di scimmiottarli. Una parodia involontaria. In definitiva, mi astengo dal dare un giudizio alla storia – dato che per me è avulsa dalla collana “Zagor”.

    Grande, invece, la prova di Ferri...ma vista la cadenza con cui il Maestro ci regala le sue magiche pennellate, mi rimane il rammarico nel pensare che la stessa energia che ha investito in questa lunga storiellona poteva essere impiegata per illustrare 2 o 3 altre storie più riuscite.

    Storia: non giudicabile.
    Disegni: 10

    (Continua qui)

    QUI TUTTI GLI ALTRI LINK SU ZAGOR

    Edited by joe 7 - 8/4/2023, 13:41
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    Sebbene sia più positivo sulla storia, concordo con l' analisi. La lessi 10 anni dopo la sua uscita avendone solo un breve accenno in "Ombre su Darkwood". Alla fine mi chiesi cosa avessi letto e non capivo nemmeno bene se la storia mi fosse piaciuta o meno. Per anni è stata l' unica avventura della serie che non ho ripreso in mano. Devo ammettere che il giudizio e l' accettazione per certe situazioni varia dall' umore. Certe volte sono ben disposto, altre meno.
    Concordo anche su GS. Mi aspettavo chissà che kolossal ed invece... una roba con dialoghi e situazioni a volte da soap opera! °_O Colosso ridicolizzato.
    Tornando ad "Incubi" fu una delle prime storie ad essere anticipata sull' emergente posta e sul nascente giornale Bonelli! Altri tempi! XD Il bello è che nella rubrica di tuttozagor un lettore chiedeva se lo scienziato fosse stato teletrasportato come Cico ed il Sergione sembra gli rispondesse affermativo! XD Chissà perché poi ha cambiato idea. Come ha detto qualcuno, Bonelli aveva molta fiducia in Sclavi, alla fine in generale ben ripagata. Curiosamente il tema della "follia" del protagonista doveva affascinare lo scrittore visto un paio di anni prima aveva affrontato una tematica simile in una storia di Martin Mystere.

    "In tutto questo, la presenza di Hellingen è poco più di un pretesto. Infatti, Sclavi avrebbe potuto ottenere il suo scopo anche usando un antagonista differente."

    Già! Alla fine è più un discorso sulla figura dell' eroe e su un mondo che sta "scomparendo". Boh!
    Ho letto critiche all' Hellingen di Boselli che risulta poco classico. Allora quello di Sclavi... un super fantasma che ha poteri ultra terreni!
     
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    CITAZIONE (Francesco Romani @ 9/7/2017, 14:08) 
    Sebbene sia più positivo sulla storia, concordo con l' analisi. La lessi 10 anni dopo la sua uscita avendone solo un breve accenno in "Ombre su Darkwood". Alla fine mi chiesi cosa avessi letto e non capivo nemmeno bene se la storia mi fosse piaciuta o meno. Per anni è stata l' unica avventura della serie che non ho ripreso in mano. Devo ammettere che il giudizio e l' accettazione per certe situazioni varia dall' umore. Certe volte sono ben disposto, altre meno. Concordo anche su GS. Mi aspettavo chissà che kolossal ed invece... una roba con dialoghi e situazioni a volte da soap opera! °_O Colosso ridicolizzato. Tornando ad "Incubi" fu una delle prime storie ad essere anticipata sull' emergente posta e sul nascente giornale Bonelli! Altri tempi! XD Il bello è che nella rubrica di tuttozagor un lettore chiedeva se lo scienziato fosse stato teletrasportato come Cico ed il Sergione sembra gli rispondesse affermativo! XD Chissà perché poi ha cambiato idea. Come ha detto qualcuno, Bonelli aveva molta fiducia in Sclavi, alla fine in generale ben ripagata. Curiosamente il tema della "follia" del protagonista doveva affascinare lo scrittore visto un paio di anni prima aveva affrontato una tematica simile in una storia di Martin Mystere.
    "In tutto questo, la presenza di Hellingen è poco più di un pretesto. Infatti, Sclavi avrebbe potuto ottenere il suo scopo anche usando un antagonista differente."
    Già! Alla fine è più un discorso sulla figura dell' eroe e su un mondo che sta "scomparendo". Boh! Ho letto critiche all' Hellingen di Boselli che risulta poco classico. Allora quello di Sclavi... un super fantasma che ha poteri ultra terreni!



    "Incubi" è una storia volutamente incomprensibile: non per incapacità dell'autore, tutt'altro, ma proprio per la sua esplicita volontà. Se si leggono certe storie di Dylan Dog di Sclavi, si noterà subito l'atmosfera di "Incubi". Sclavi ama molto descrivere le condizioni di follia e paranoia delle persone: Dylan Dog ne è l'emblema, ma anche Mister No con Ananga è un esempio. Sclavi non racconta storie di Zagor o Mister No, racconta storie del suo personaggio tipo: una persona fragile e tormentata da un mare di incubi interiori. Solo che Zagor mal si adatta a quel tipo di personaggio e di racconto: per questo "Incubi" è stato un vero e proprio errore narrativo. La storia di "Incubi" avrebbe benissimo potuto essere realizzata non dico con un nemico differente da Hellingen, ma persino con un personaggio principale differente da Zagor. Se passiamo poi all'Hellingen di Boselli, è la caricatura dell'Hellingen orignale, con delle frasi banali ad effetto per bambini dodicenni.

    Perchè Sergio Bonelli ha permesso un storia come "Incubi"? Questa è la domanda da un milione di dollari, alla quale posso rispondere solo con una mia ipotesi, che mi sembra fondata, visto il comportamento del Sergione con Zagor dopo Magia senza tempo, il suo ultimo racconto: Bonelli si era stancato del suo personaggio, a differenza di Mister No che vedeva più "suo", forse perchè interamente realizzato da lui (si pensa che Ferri sia stato il cocreatore di Zagor insieme a Nolitta, e credo che sia vero). Quindi Sergio Bonelli voleva chiudere Zagor e, in pratica, lo ha abbandonato "in pasto ai lupi", cioè in mano a sceneggiatori che non solo non conoscevano Zagor, ma nemmeno sono stati adeguatamente guidati, aiutati, a realizzare delle storie di Zagor. Da qui i disastri di Sclavi, Toninelli, Nicolai e altri. Il fatto che Zagor ci sia ancora oggi per me è un vero e proprio miracolo.

    Riguardo a Guerre Segrete, è vero quello che hai detto: la superficialità psicologica dei personaggi, ridotti a pupazzi, è, in certi momenti, imbarazzante. Un Colosso legato a Kitty e subito innamorato di una sconosciuta appena la vede non ci fa una gran figura.
     
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    Da quando è uscita, questa storia divide i lettori di Zagor.
    In uno dei forum dedicati allo Spirito con la Scure, Incubi è appena al 35°posto per la sceneggiatura, ben lontano dai capolavori della collana, questo è un dato oggettivo.
    Io l'ho letta 30 anni fa e al momento è uno dei pochi episodi che non sento il desiderio di rileggere.
    Fin dalle sue prime uscite, Sclavi ha fatto bene intendere che lui non avrebbe dato troppa importanza allo stile classico di Zagor, introducendo le sue idee e portando novità come la raffigurazione più splatter delle scene violente, mescolanza di generi come il fantasy e i superpoteri e persino trasformando la personalità di Zagor in una versione più cupa e tormentata.
    Insomma è andato avanti come un carro armato, consapevole delle sue indiscutibili qualità di autore.
    A proposito della raffigurazione della violenza in modo raccapricciante ( in questa storia ricordo la testa di Cico spaccata con un' accetta): da dove nasce il bisogno di raccontarla con questa modalità?
    Ha uno scopo educativo oppure è solo uno stratagemma per "fare colpo"?
     
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    CITAZIONE (Kirihito @ 21/1/2023, 10:38) 
    Da quando è uscita, questa storia divide i lettori di Zagor.
    In uno dei forum dedicati allo Spirito con la Scure, Incubi è appena al 35°posto per la sceneggiatura, ben lontano dai capolavori della collana, questo è un dato oggettivo.
    Io l'ho letta 30 anni fa e al momento è uno dei pochi episodi che non sento il desiderio di rileggere.
    Fin dalle sue prime uscite, Sclavi ha fatto bene intendere che lui non avrebbe dato troppa importanza allo stile classico di Zagor, introducendo le sue idee e portando novità come la raffigurazione più splatter delle scene violente, mescolanza di generi come il fantasy e i superpoteri e persino trasformando la personalità di Zagor in una versione più cupa e tormentata.
    Insomma è andato avanti come un carro armato, consapevole delle sue indiscutibili qualità di autore.
    A proposito della raffigurazione della violenza in modo raccapricciante ( in questa storia ricordo la testa di Cico spaccata con un' accetta): da dove nasce il bisogno di raccontarla con questa modalità?
    Ha uno scopo educativo oppure è solo uno stratagemma per "fare colpo"?

    Nessuna delle due: Incubi non è una storia di Zagor, ma una storia di Sclavi, che ha voluto trattare Zagor come Dylan Dog e come i suoi personaggi tipici (Altai e Johnson, Kerry il trapper, Roy Mann): tormentati, insicuri, in mezzo a orrori contro i quali non si può fare niente. I tipici personaggi dei film horror, insomma. In ogni sua storia di Zagor ci sono sempre stati questi fattori:
    - La montagna degli dei (apparentemente una storia zagoriana: ma il fatto di interrompere le prove di Basileo dà l'idea della scarsa importanza che Sclavi dà all'eroismo)
    - I tagliatori di teste (teste mozzate, persone scalpate vive, teste ridotte e mummificate: inizia il repertorio sclaviano)
    - Il signore nero (una storia fantasy fatta con superficialità: sempre il disprezzo di Sclavi per l'eroismo. Abbiamo anche Zagor che uccide a sangue freddo un goblin con la scure per vendetta)
    - Thunder Man (una presa in giro dei supereroi e dell'eroismo)
    - Lupo Solitario (il nichilismo sclaviano: la vita che non ha senso)
    - Zagor 200 (zombi e battutine sclaviane alla Groucho)
    - Devil Mask (storia senza capo nè coda tipica dei nonsense di Dylan Dog)
    - Il profeta (allucinante delirio di Sclavi: ci stiamo avvicinando a Incubi)
    - Incubi (qui Sclavi si sfoga definitivamente. E per fortuna non torna più: di danni ne ha già fatti fin troppi)
     
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    Non capisco proprio il pessimismo di certi autori.
    So che certi uni sono fatti così, ma questo loro modo di pensare diventa pesante ad un certo punto.
     
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    CITAZIONE (Andrea Micky1 @ 21/1/2023, 12:00) 
    Non capisco proprio il pessimismo di certi autori.
    So che certi uni sono fatti così, ma questo loro modo di pensare diventa pesante ad un certo punto.

    Avevo seguito Dylan Dog all'inizio perchè la sua qualità narrativa e i toni da commedia, insieme con un certo umorismo, mi permetteva all'inizio di leggerlo. Ma, alla fine, mi ero stufato di: morti ammazzati nel modo più truculento possibile, di malvagi che la fanno sempre franca, della morte che ridacchia invincibile, del pessimismo nero, del nichilismo a gogo', delle banalità politically correct, delle donne usa e getta una per storia, e tante altre cose. Oggi non leggo un Dylan Dog neanche se mi sparano. =_=
     
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    E alla fine di questa saga Zagor disse:

    "Non son, non son più io quel che pare in viso:
    quel che era Zagor è morto ed è sotterra.
    Tiziano Sclavi ingratissimo mi ha ucciso,
    scrivendo Incubi un dì mi ha fatto guerra.
    Son lo Spirito con la Scure, ma da lui diviso
    che in questa Darkwood tormentandosi erra,
    acciò con l'ombra sia, che sola avanza,
    esempio a chi in Nolitta pone speranza."
     
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    CITAZIONE (Kirihito @ 7/3/2023, 16:48) 
    E alla fine di questa saga Zagor disse:

    "Non son, non son più io quel che pare in viso:
    quel che era Zagor è morto ed è sotterra.
    Tiziano Sclavi ingratissimo mi ha ucciso,
    scrivendo Incubi un dì mi ha fatto guerra.
    Son lo Spirito con la Scure, ma da lui diviso
    che in questa Darkwood tormentandosi erra,
    acciò con l'ombra sia, che sola avanza,
    esempio a chi in Nolitta pone speranza."

    L'Orlando Furioso, giusto? Quando Orlando impazzisce per il tradimento di Angelica. Complimenti per la citazione, molto colta: e dice anche la verità, anche se molti possono non essere d'accordo... :lol:
     
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    Indovinato :) , è proprio la pazzia di Orlando. Ne avevo imparato a memoria le ottave quando facevo il liceo, tanto mi piaceva la scrittura dell'Ariosto.
     
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    CITAZIONE (Kirihito @ 7/3/2023, 19:41) 
    Indovinato :) , è proprio la pazzia di Orlando. Ne avevo imparato a memoria le ottave quando facevo il liceo, tanto mi piaceva la scrittura dell'Ariosto.

    Ne hanno fatto anche una famosa riduzione a fumetti di Pino Zac, pubblicata a puntate su Eureka e poi raccolta in volume dalla Editoriale Corno. ^_^

    orlando-furioso-lodovico-ariosto-illustrato-pino-ed3c6fed-18ba-4d5f-b41a-b8b167f105c5


     
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    Grazie per l'informazione! Il libro di Pino Zac meriterebbe l'acquisto se lo trovassi ad un buon prezzo!
     
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    CITAZIONE (Kirihito @ 8/3/2023, 10:20) 
    Grazie per l'informazione! Il libro di Pino Zac meriterebbe l'acquisto se lo trovassi ad un buon prezzo!

    Forse su Ebay o nel mercato dell'usato lo trovi.
     
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    Durante l'odierna visita in fumetteria, ho sfogliato la ristampa in volume della storia e ho deciso di non comprarla.
    Sul serio: la scena di Zagor ed Helligen giganti che si menano é una pacchianata assurda.
     
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    CITAZIONE (Andrea Michielon @ 19/7/2023, 12:53) 
    Durante l'odierna visita in fumetteria, ho sfogliato la ristampa in volume della storia e ho deciso di non comprarla.
    Sul serio: la scena di Zagor ed Helligen giganti che si menano é una pacchianata assurda.

    Tutta Incubi è una pacchianata assurda.

    E mi ha fatto capire quanto poco lo stesso Sergio Bonelli abbia capito Zagor e di quanto poco lo abbia considerato. Un suo personaggio, in definitiva, tuttavia sul quale ha permesso la pubblicazione di una simile ciofeca. E di innumerevoli altre. Guido Nolitta è morto dopo Magia Senza Tempo, e al suo posto c'è stato Sergio Bonelli. Mi spiace, ma è successo proprio così.
     
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