ZAGOR 186-189: IL RITORNO DEL VAMPIRO (analisi di Ivan e Joe7)Testi: Alfredo Castelli
Disegni: Gallieno Ferri
Zagor edizione originale Zenith: n. 237, 238, 239, 240 (usciti nel 1981). I numeri reali di Zagor sono:
186, 187, 188, 189. Infatti, l'edizione Zenith originale pubblicò Zagor a partire dal numero 52, quindi ha la numerazione sfasata che continua ancora oggi, con 51 numeri in più. Prima del numero 52, pubblicava storie di altri personaggi bonelliani come
Hondo, Kociss, eccetera. Tutte le varie ristampe di Zagor invece seguono la numerazione reale, in questo caso 186, 187, 188, 189.
TRAMAMolnar, uno degli zingari che era stato al servizio di Rakosi nella precedente storia del vampiro (
"Angoscia!"), inganna Cico e, col sangue di Zagor, che Cico gli ha incautamente dato in seguito ad una ferita casuale capitata al suo amico, riesce a far risorgere il vampiro Bela Rakosi dalle ceneri. Rakosi riesce a possedere in breve tempo tutti gli abitanti della cittadina di Bergville, che diventano vampiri al suo servizio. Zagor, contattato dal dottor Metrevelic, che lo aveva aiutato nella precedente battaglia contro il vampiro, scopre l'accaduto: inoltre, Rakosi ha rapito Aline, la figlia di Metrevelic, per farne la sua sposa. Molnar viene ucciso da Rakosi quando il vampiro scopre che lo aveva fatto risorgere per i suoi scopi: ma le azioni dello zingaro permettono a Zagor e a Parkman, il marito di Aline, di affrontare il vampiro, che alla fine viene trafitto da un paletto acuminato gettatogli da Parkman.
COMMENTOUna delle opere più riuscite di Castelli, e probabilmente anche di tutta l'era post-nolittiana. Forse non è all'altezza di
"Angoscia!", ma
regge ottimamente il confronto, sfruttando
bene il potenziale di quegli elementi vampireschi che erano rimasti inespressi nell'illustre episodio precedente.
PREGIOttima la preparazione introduttiva alla trama vera e propria; una serie di eventi misteriosi che non lasciano intuire il modo in cui andranno a convergere. Il ritmo narrativo procede spedito, senza tempi morti: ogni evento è giustificato da premesse ben poste in precedenza, quindi lo sviluppo della trama risulta coerente. E' davvero azzeccata la scelta di Castelli di non mostrare più Rakosi dopo la sua resurrezione nell'albo
"Il ritorno del vampiro", creando così nei lettori una forte aspettativa sul
COME entrerà in azione nell'albo successivo. Castelli è abile nel creare le giuste situazioni narrative, per cui i due arcinemici NON entreranno mai in contatto diretto, fino al duello finale. Molnar è ben caratterizzato, ancor più che in
"Angoscia!". Di grande effetto la sua “resurrezione”, dopo essere stato massacrato di botte e gettato in un burrone.
Divertente la gag finale con lo
“spaventacico” dalle sembianze di vampiro.
DIFETTIPiù che “difetto”, questo è un
limite inevitabile: la minaccia è già conosciuta, quindi sfuma la possibilità di poter mostrare Rakosi mentre cerca di dissimulare la sua natura vampiresca a coloro che incontra. Ricordo, in proposito, il fascino del raffinato nobile ungherese rappresentato in
"Angoscia!": fascino che qui – anche se per giustificate ragioni – è del tutto assente. Poco credibile la follia del dottor Metrevelic, che, in preda a paranoia, spara su tutto ciò che gli si avvicina. Si presume che uno studioso del suo calibro dovrebbe mantenere una certa
lucidità, anche di fronte alla certezza che qualcuno voglia eliminarlo. Un po' di
stress va bene, ma Castelli esagera nel mostrarlo come uno psicotico che spara a tutti coloro che gli capitano a tiro.
Nello scontro finale, Rakosi non fa propriamente la figura del “terribile avversario dotato di forza e agilità sovrumane”: infatti, rimane lì a prendere botte per 3 pagine, senza piazzare neanche un colpo. Di ben altro livello era stata la sua performance in
"Angoscia!", dove negli scontri corpo-a-corpo il vampiro aveva letteralmente surclassato Zagor.
DISEGNIFerri in grandissima forma. Appare chiaro che si trova perfettamente a suo agio con le atmosfere “tenebrose”. In
“IL RITORNO DEL VAMPIRO” a pag.83 c'è quella che personalmente ritengo
la più bella vignetta di Ferri mai apparsa su Zagor:Immagine suggestiva, rimarcata anche dal fatto che il vampiro non apparirà più nel corso di quell'albo, imprimendo così quella vignetta nella mente del lettore fino al mese successivo.
Storia:
9Disegni:
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OSSERVAZIONI DI JOE7Concordo pienamente con Ivan, quando chiama questa storia "forse la migliore di tutta l'era post- Nolittiana": quando la lessi pensai davvero che fosse stata realizzata da Nolitta! Le scene degli abitanti di Bergville contagiati dal vampiro e diventati tutti dei non-morti è impressionante:
da antologia del brivido la scena della bimba vampira Maida che vuole...
baciare la madre...
Nello scontro finale tra Zagor e Rakosi, non è Zagor che sconfigge il vampiro, ma
Parkman, che ci fa la figura di Gastone il fortunato: tutta la storia è incentrata sul confronto Zagor-Rakosi, Rakosi aveva persino avuto il sangue di Zagor per tornare in vita, Zagor è il suo nemico principale...
e tocca ad un coprotagonista di serie B come Parkman a dare il colpo definitivo al vampiro con un paletto lanciato a mano dritto al cuore, manco fosse una freccia! Questa a Castelli non glie l'ho mai perdonata...
Riguardo alla stranezza del fatto che tutti chiamino Zagor col loro nome, anzichè "Gordon" come si era presentato in
"Angoscia!", anch'io l'avevo notata quando lessi la storia la prima volta. Va bene, magari per il vampiro glie l'avrà detto Molnar...ma almeno
due vignette di spiegazione potevano starci.
QUI TUTTI GLI ALTRI LINK SU ZAGOREdited by joe 7 - 8/9/2022, 22:35
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