Il blog di Joe7

  1. ZAGOR: "IL RITORNO DEL VAMPIRO" (Ivan, Joe7)

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    Ivan
    Zagor
    By joe 7 il 20 July 2017
     
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    ZAGOR 186-189: IL RITORNO DEL VAMPIRO (analisi di Ivan e Joe7)

    Testi: Alfredo Castelli
    Disegni: Gallieno Ferri

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    Zagor edizione originale Zenith: n. 237, 238, 239, 240 (usciti nel 1981). I numeri reali di Zagor sono: 186, 187, 188, 189. Infatti, l'edizione Zenith originale pubblicò Zagor a partire dal numero 52, quindi ha la numerazione sfasata che continua ancora oggi, con 51 numeri in più. Prima del numero 52, pubblicava storie di altri personaggi bonelliani come Hondo, Kociss, eccetera. Tutte le varie ristampe di Zagor invece seguono la numerazione reale, in questo caso 186, 187, 188, 189.

    TRAMA

    Molnar, uno degli zingari che era stato al servizio di Rakosi nella precedente storia del vampiro ("Angoscia!"), inganna Cico e, col sangue di Zagor, che Cico gli ha incautamente dato in seguito ad una ferita casuale capitata al suo amico, riesce a far risorgere il vampiro Bela Rakosi dalle ceneri. Rakosi riesce a possedere in breve tempo tutti gli abitanti della cittadina di Bergville, che diventano vampiri al suo servizio. Zagor, contattato dal dottor Metrevelic, che lo aveva aiutato nella precedente battaglia contro il vampiro, scopre l'accaduto: inoltre, Rakosi ha rapito Aline, la figlia di Metrevelic, per farne la sua sposa. Molnar viene ucciso da Rakosi quando il vampiro scopre che lo aveva fatto risorgere per i suoi scopi: ma le azioni dello zingaro permettono a Zagor e a Parkman, il marito di Aline, di affrontare il vampiro, che alla fine viene trafitto da un paletto acuminato gettatogli da Parkman.

    COMMENTO

    Una delle opere più riuscite di Castelli, e probabilmente anche di tutta l'era post-nolittiana. Forse non è all'altezza di "Angoscia!", ma regge ottimamente il confronto, sfruttando bene il potenziale di quegli elementi vampireschi che erano rimasti inespressi nell'illustre episodio precedente.

    PREGI

    Ottima la preparazione introduttiva alla trama vera e propria; una serie di eventi misteriosi che non lasciano intuire il modo in cui andranno a convergere. Il ritmo narrativo procede spedito, senza tempi morti: ogni evento è giustificato da premesse ben poste in precedenza, quindi lo sviluppo della trama risulta coerente. E' davvero azzeccata la scelta di Castelli di non mostrare più Rakosi dopo la sua resurrezione nell'albo "Il ritorno del vampiro", creando così nei lettori una forte aspettativa sul COME entrerà in azione nell'albo successivo. Castelli è abile nel creare le giuste situazioni narrative, per cui i due arcinemici NON entreranno mai in contatto diretto, fino al duello finale. Molnar è ben caratterizzato, ancor più che in "Angoscia!". Di grande effetto la sua “resurrezione”, dopo essere stato massacrato di botte e gettato in un burrone.

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    Divertente la gag finale con lo “spaventacico” dalle sembianze di vampiro.

    DIFETTI

    Più che “difetto”, questo è un limite inevitabile: la minaccia è già conosciuta, quindi sfuma la possibilità di poter mostrare Rakosi mentre cerca di dissimulare la sua natura vampiresca a coloro che incontra. Ricordo, in proposito, il fascino del raffinato nobile ungherese rappresentato in "Angoscia!": fascino che qui – anche se per giustificate ragioni – è del tutto assente. Poco credibile la follia del dottor Metrevelic, che, in preda a paranoia, spara su tutto ciò che gli si avvicina. Si presume che uno studioso del suo calibro dovrebbe mantenere una certa lucidità, anche di fronte alla certezza che qualcuno voglia eliminarlo. Un po' di stress va bene, ma Castelli esagera nel mostrarlo come uno psicotico che spara a tutti coloro che gli capitano a tiro.

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    Nello scontro finale, Rakosi non fa propriamente la figura del “terribile avversario dotato di forza e agilità sovrumane”: infatti, rimane lì a prendere botte per 3 pagine, senza piazzare neanche un colpo. Di ben altro livello era stata la sua performance in "Angoscia!", dove negli scontri corpo-a-corpo il vampiro aveva letteralmente surclassato Zagor.

    DISEGNI

    Ferri in grandissima forma. Appare chiaro che si trova perfettamente a suo agio con le atmosfere “tenebrose”. In “IL RITORNO DEL VAMPIRO” a pag.83 c'è quella che personalmente ritengo la più bella vignetta di Ferri mai apparsa su Zagor:

    rakosi


    Immagine suggestiva, rimarcata anche dal fatto che il vampiro non apparirà più nel corso di quell'albo, imprimendo così quella vignetta nella mente del lettore fino al mese successivo.

    Storia: 9
    Disegni: 10

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    OSSERVAZIONI DI JOE7

    Concordo pienamente con Ivan, quando chiama questa storia "forse la migliore di tutta l'era post- Nolittiana": quando la lessi pensai davvero che fosse stata realizzata da Nolitta! Le scene degli abitanti di Bergville contagiati dal vampiro e diventati tutti dei non-morti è impressionante: da antologia del brivido la scena della bimba vampira Maida che vuole...baciare la madre...

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    Nello scontro finale tra Zagor e Rakosi, non è Zagor che sconfigge il vampiro, ma Parkman, che ci fa la figura di Gastone il fortunato: tutta la storia è incentrata sul confronto Zagor-Rakosi, Rakosi aveva persino avuto il sangue di Zagor per tornare in vita, Zagor è il suo nemico principale...e tocca ad un coprotagonista di serie B come Parkman a dare il colpo definitivo al vampiro con un paletto lanciato a mano dritto al cuore, manco fosse una freccia! Questa a Castelli non glie l'ho mai perdonata...

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    Riguardo alla stranezza del fatto che tutti chiamino Zagor col loro nome, anzichè "Gordon" come si era presentato in "Angoscia!", anch'io l'avevo notata quando lessi la storia la prima volta. Va bene, magari per il vampiro glie l'avrà detto Molnar...ma almeno due vignette di spiegazione potevano starci.

    QUI TUTTI GLI ALTRI LINK SU ZAGOR

    Edited by joe 7 - 8/9/2022, 22:35
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    Mi era piaciuta molto la prima avventura e quando l’ anno dopo lessi questa mi gasai forse ancor di più! XD Ancora piu orrorifica, ancora più eccessiva con tanto di appunto bimba vampirizzata. Poi l’ escamotage di come il vampiro resuscita... fu qui che scoprii che c’ era anche l’ eclissi di luna. XD Cico con il pendolino stile Maurizio Mosca è cult assoluto! XD Castelli c’è lo propone nuovamente in versione credulona. Almeno qui il tutto è più riuscito e le gag che ne seguono davvero esilaranti. Davvero tosti i disegni di Ferri. Unico appunto sta nel fatto che non lo disegna mica tanto uguale alla prima apparizione e sbuca un farfallino dal nulla! XD Incongruenza peggiore con Bator. Lo zingaro è disegnato in maniera diversa, però nel flashback dell’ aggressione al dottore ha di nuovo il suo aspetto originario! L’ errore venne mantenuto sul tutto! Quando meno te lo aspetti l’ autore ti piazza il colpo di classe e si ripeterà con “Il grande inganno”! Insomma croce e delizia degli zagoriani. Sin da ragazzino anch’ io mi sono chiesto su come i nostri conoscessero i veri nomi di Zagor e Cico! Glie l’ avrà detto Parkman senior? Boh! Effettivamente due righe per spiegare il tutto non sarebbero guastate. Purtroppo leggerezze verranno ripetute anche nel ritorno di Supermike sia con Castelli che con Ferri!
     
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    CITAZIONE (Francesco Romani @ 3/9/2018, 20:56) 
    Mi era piaciuta molto la prima avventura e quando l’ anno dopo lessi questa mi gasai forse ancor di più! XD Ancora piu orrorifica, ancora più eccessiva con tanto di appunto bimba vampirizzata. Poi l’ escamotage di come il vampiro resuscita... fu qui che scoprii che c’ era anche l’ eclissi di luna. XD Cico con il pendolino stile Maurizio Mosca è cult assoluto! XD Castelli c’è lo propone nuovamente in versione credulona. Almeno qui il tutto è più riuscito e le gag che ne seguono davvero esilaranti. Davvero tosti i disegni di Ferri. Unico appunto sta nel fatto che non lo disegna mica tanto uguale alla prima apparizione e sbuca un farfallino dal nulla! XD Incongruenza peggiore con Bator. Lo zingaro è disegnato in maniera diversa, però nel flashback dell’ aggressione al dottore ha di nuovo il suo aspetto originario! L’ errore venne mantenuto sul tutto! Quando meno te lo aspetti l’ autore ti piazza il colpo di classe e si ripeterà con “Il grande inganno”! Insomma croce e delizia degli zagoriani. Sin da ragazzino anch’ io mi sono chiesto su come i nostri conoscessero i veri nomi di Zagor e Cico! Glie l’ avrà detto Parkman senior? Boh! Effettivamente due righe per spiegare il tutto non sarebbero guastate. Purtroppo leggerezze verranno ripetute anche nel ritorno di Supermike sia con Castelli che con Ferri!



    Quando lessi "Il ritorno del vampiro" da ragazzo, credevo che fosse di Nolitta (infatti in quel periodo avevo notato che alcune storie non erano "nolittiane"). Anche a me aveva lasciato perplesso la faccenda di Rakosi e degli altri che sapevano già i nomi veri di Zagor e Cico. Una incongruenza che mi aveva dato fastidio, nella sua assenza di spiegazioni: mi ero sentito trascurato, come se avessero detto "tanto i lettori sono tonti e non ci fanno mica caso".

    In ogni modo, è stata una storia indimenticabile: il dialogo tra Rakosi e Zagor, con le mura della chiesa in mezzo, è il culmine di un momento di tensione, in cui i due nemici si scontrano, mostrando le loro filosofie opposte. Oltre alla scena della piccola vampira Maida, pure la scena di Molnar che era sopravvissuto al burrone e arrancava contro Rakosi era stata tremenda, come pure quella del vampiro che gli spezzava la schiena.

    Quella storia è stata una delle più cruente di Zagor, oltre ad essere una delle meglio raccontate.

    (il ritorno di Supermike invece è un caos totale)
     
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