ZAGOR 46-48: IL FANTE DI PICCHE (analisi di Ivan)Testi: Guido Nolitta
Disegni: Gallieno Ferri
Zagor edizione originale Zenith: n. 97-99 (usciti nel 1969). I numeri reali di Zagor sono:
46-48. Infatti, l'edizione Zenith originale pubblicò Zagor a partire dal numero 52, quindi ha la numerazione sfasata che continua ancora oggi, con 51 numeri in più. Prima del numero 52, pubblicava storie di altri personaggi bonelliani come
Hondo, Kociss, eccetera. Tutte le varie ristampe di Zagor invece seguono la numerazione reale, in questo caso 46-48.
TRAMACico viene sospettato di essere il fantomatico delinquente "Fante di Picche", abile trasformista, che tormenta la città di Corbin. Zagor è costretto a trovare in breve tempo il vero colpevole, ma sarà in'impresa difficile.
COMMENTOLeggero passo indietro nell'evoluzione stilistica di Nolitta: qui, infatti, si riscontrano ancora certe ingenuità narrative che sembravano superate nelle ultime storie, ma, nel complesso, l'episodio è godibile, sostenuto dal grande pathos che Nolitta riusciva a conferire anche a storie dall'impianto
non solidissimo.
PREGIQui Zagor è alle prese con un nemico “trasformista”, una nemesi abbastanza
classica nel mondo dei fumetti (tipo Diabolik, il Camaleonte, Gommaflex, o il texiano Proteus). A dire il vero il retroterra psicologico del personaggio (l'ossessione per una partita a poker persa, e il conseguente desiderio di rifarsi) non è del tutto
convincente, tuttavia è proprio la singolarità del suo movente a caratterizzarlo in modo perlomeno...originale. Nolitta riesce ad imprimere un buon ritmo alla storia, tanto da far passare in secondo piano molte delle debolezze dell'impianto di fondo (che senza questa
briosità della narrazione sarebbero risaltate in misura molto maggiore). La morte del boscaiolo Mesevic è toccante, molto “nolittiana”. Una lunga sequenza in cui traspare molto bene il su
o istinto di autoconservazione pur partendo da una situazione disperata. E anche morente, riesce a rivelare a Zagor il nascondiglio del
Fante di Picche.
In quest'episodio Zagor si fa beffare varie volte da un nemico di poco spessore. C'è chi considera questi comportamenti ingenui di Zagor come un
difetto; io li annovero tra i
pregi, essendo un modo efficace di presentare uno Zagor fallibile e imperfetto (le
toninellate sono tutta un'altra cosa...).
DIFETTILo sceriffo è un personaggio piuttosto indefinito e difficile da inquadrare. Soprattutto, appare incostante e contraddittorio: alterna in continuazione comportamenti da goffa macchietta a comportamenti da sceriffo “serio”. E, nel finale, Zagor gli fa pure due occhi neri senza che reagisca (come dire:
un civile è autorizzato a malmenare impunemente uno sceriffo, se dimostra che aveva torto. Tutto perfettamente normale?)
Molti dei travestimenti di Allyson (il Fante di Picche) sono improbabili. Anche dando per scontato che riesca ad imitare le
voci, non può certo ridurre la propria statura (tipo quando impersona lo sceriffo). Va comunque riconosciuto che questo tipo di implausibilità era
accettabile per la cultura dei lettori dell'epoca, ed era comune a quasi tutti i personaggi “trasformisti”.
Difficile digerire la scena in cui Zagor, mentre sta per finire affogato nel mulino, si libera dai legami...
strappando le corde con la sola forza delle braccia! Ricorda la scena analoga (altrettanto forzata) vista in
"Sulle orme di Titan". E a questo punto viene da chiedersi: perché Zagor, ogni volta che è legato, non spezza le corde semplicemente tendendo i muscoli?
Lo scontro finale è piuttosto fiacco: Allyson accenna ad una reazione estraendo una derringer, e Zagor lo liquida con due ceffoni. Assolutamente nulla di epico, rispetto alle premesse lungamente costruite. Insomma, dopo un inseguimento durato giorni e con tanti morti ammazzati, alla prova dei fatti il terribile Fante di Picche si rivela un pivello senza risorse, tanto che Zagor gli si presenta di fronte spavaldo e sicuro di poterlo stendere senza timore di trucchi o reazioni. Un bello scontro corpo-a-corpo secondo me qui ci stava bene, ma pazienza. (
nota di Joe7: è vero quello che hai detto, ma Nolitta ha raffigurato il Fante di Picche come un vigliacco: una persona che si nasconde dietro tante maschere non è certo un tipo coraggioso. Quindi, secondo me, ci sta: Diabolik, il trasformista, non mi è mai sembrato un tipo coraggioso, ma piuttosto un tipo infido, e quindi che sa un pò di vigliacco)
DISEGNIPoco da dire; un Ferri
pre-golden age in ottima forma. Molto suggestiva la resa grafica della sequenza in cui il mulino viene sommerso.
Storia:
7Disegni:
9QUI TUTTI GLI ALTRI LINK SU ZAGOREdited by joe 7 - 8/9/2022, 21:29
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