Il blog di Joe7

  1. ZAGOR: "L'UOMO LUPO" (Ivan)

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    By joe 7 il 15 Mar. 2018
     
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    ZAGOR 48-49: L'UOMO LUPO (analisi di Ivan)

    Testi: Guido Nolitta (Sergio Bonelli)
    Disegni: Gallieno Ferri

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    Zagor edizione originale Zenith: n. 99-100 (usciti nel 1969). I numeri reali di Zagor sono: 48-49. Infatti, l'edizione Zenith originale pubblicò Zagor a partire dal numero 52, quindi ha la numerazione sfasata che continua ancora oggi, con 51 numeri in più. Prima del numero 52, pubblicava storie di altri personaggi bonelliani come Hondo, Kociss, eccetera. Tutte le varie ristampe di Zagor, invece, seguono la numerazione reale, in questo caso 48-49.

    TRAMA

    Mentre Zagor e Cico attraversano le montagne di Stormy Pass per ritornare a Darkwood, vengono a sapere dell'esistenza di un misterioso uomo lupo che terrorizza i paesi della zona. Indagando, fanno la conoscenza del professor Stubb, che sta facendo delle indagini su questa storia e chiede di aiutarli. Ma l'uomo lupo è lo stesso Stubb, che cerca di trovare una cura per il suo stato: mentre raccoglie fiori di aconito, che contengono sostanze capaci di curarlo, e Cico lo aiuta nel lavoro, si accorge troppo tardi che è la luna piena e si trasforma. Zagor arriva in tempo per fermarlo: era riuscito a sapere la verità leggendo per caso il diario di Stubb. Dopo una breve lotta, l'uomo lupo muore cadendo in un crepaccio.

    COMMENTO

    Episodio che rappresenta una delle prime incursioni zagoriane nel genere horror, un filone di cui in seguito si abuserà fin troppo spesso e con poco senso della misura. Pur risentendo di una certa datazione (1969), la storia rimane comunque godibile, con momenti di grande atmosfera (soprattutto nella prima parte, quando il mostro rimane ancora una presenza soltanto “suggerita”).

    PREGI

    Spassosa la gag iniziale di Cico al forte militare, dove millanta di conoscere i parenti dei soldati per scroccargli il rancio, finché non viene smascherato e riempito (giustamente) di botte. La scena dell'assedio dei lupi è pura storia zagoriana, compresa la gag di Cico delle cartucce di liquirizia (vero humor nero, data la drammaticità della circostanza). Ben riuscita la sequenza dell'arrivo di Zagor e Cico alla casa dei Marwick, dove vengono accolti a fucilate, come pure il flashback del primo avvistamento dell'uomo lupo nella vallata (flashback dettagliato e ricco di tensione). Stubb non è un personaggio particolarmente caratterizzato, ma è funzionale al ruolo. Fin troppo scontato che fosse lui il mostro, dato che non erano stati presentati altri comprimari sospettabili...tuttavia, Nolitta depista abilmente il lettore con la trovata del “doppio uomo-lupo” che in teoria dovrebbe scagionare Stubb (essendo arrivato a Stormy Pass solo DOPO i primi avvistamenti del licantropo). Buono il primo scontro tra Zagor e l'uomo lupo, che si rivela un avversario quasi invincibile.

    DIFETTI

    Graficamente, l'uomo lupo sembra più che altro uno scimmione. D'accordo; Donatelli ha rispettato il modello del film "L'uomo lupo" del 1941, ma il mostro rimane lo stesso poco spaventoso e poco “lupo”.

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    Difficile chiudere un occhio sulla trovataccia del diario rivelatore scovato per puro caso. Diamine; c'è mistero fitto sull'identità del mostro, le indagini sono ad un punto morto...e a Zagor si presenta la soluzione bell'e servita su un diario trovato aprendo un libro a casaccio tra i 10.000 altri della biblioteca di Stubb?! Mah. Con tutta la buona volontà, questa è difficile digerirla. Inattendibile la sequenza in cui Stubb va a raccogliere l'aconito con Cico...scordandosi completamente che quella sera c'è luna piena! La PRIMA preoccupazione di Stubb, dopo il contagio, dovrebbe essere appunto quella di tenere d'occhio i cicli lunari. Palese. Invece se ne “dimentica” e va tranquillamente a raccogliere fiorellini col suo ospite. La scena della sua trasformazione sotto gli occhi di Cico è di grande effetto, ma poteva essere motivata da premesse più solide rispetto ad una banale (e improbabile) “sbadatezza” nel tenere a mente il ciclo di plenilunio.

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    Lo scontro finale appare piuttosto sbrigativo. Il licantropo non si dimostra un avversario così temibile come le premesse lasciavano credere, e viene sistemato con quattro cazzotti come fosse un qualsiasi brigante da strada.

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    La scena del mostro sospeso sul dirupo è azzeccata, ma ci si poteva giungere in modo più avvincente. Nel finale, Zagor si presenta in paese con la carcassa di un grosso lupo millantandolo per il responsabile delle uccisioni, in modo da esorcizzare le paure degli abitanti. Assai improbabile che i paesani si bevano la panzana del lupo omicida...dopo che "almeno una decina di abitanti ebbero occasione di scorgerlo" (cit.) Insomma, questi 10 testimoni oculari dovrebbero ammettere di aver scambiato un banale lupo semivestito e che cammina eretto sulle zampe posteriori per una creatura soprannaturale. Ok, una implausibilità secondaria a cui si può passare sopra.

    DISEGNI

    Su Donatelli potrei dire sempre la stessa cosa, dato che il suo stile non si è mai evoluto più di tanto: freddamente efficace, senza lode né infamia, da prendere così com'è coi suoi pregi & difetti. Qui è ancora acerbo in certi dettagli che, in seguito, correggerà: come, ad esempio, le ORECCHIE, sempre troppo grandi nei primi piani, che ammazzano l'espressività dei personaggi, soprattutto quella del licantropo, le cui orecchie a sventola contribuiscono a farlo assomigliare ad un gorilla. Inoltre, in questa fase sembra aver ancora paura ad usare le campiture di nero: si veda il primo scontro tra Zagor e l'uomo lupo, che sembra svolgersi in pieno giorno. Atmosfera notturna pari a quasi ZERO (che per una storia horror sarebbe il minimo da pretendere).

    STORIA: 7,5
    DISEGNI: 7


    QUI TUTTI GLI ALTRI LINK SU ZAGOR

    Edited by joe 7 - 8/9/2022, 21:29
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    Nella scena dei lupi, la parte più impressionante é stata quando le belve si sono nutrite delle carcasse dei loro compagni. Davvero inquietante!
    Simpatica la gag in cui Cico lega col cane dei Marwick. :)
    Il secondo scontro col licantropo é effettivamente molto più sbrigativo rispetto al primo, ma come attenuante ci può stare che Zagor fa cadere il suo avversario nel burrone, semplificandosi parecchio le cose.
     
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    CITAZIONE (Andrea Micky @ 26/9/2020, 22:02) 
    Nella scena dei lupi, la parte più impressionante é stata quando le belve si sono nutrite delle carcasse dei loro compagni. Davvero inquietante!
    Simpatica la gag in cui Cico lega col cane dei Marwick. :)
    Il secondo scontro col licantropo é effettivamente molto più sbrigativo rispetto al primo, ma come attenuante ci può stare che Zagor fa cadere il suo avversario nel burrone, semplificandosi parecchio le cose.

    E' stata una storia ben costruita, che col suo crescendo mi aveva messo sempre una certa inquietudine...se poi l'uomo lupo fosse stato al livello dell'Uomo Tigre della storia di Dharma la strega, sarebbe stato uno scontro coi fiocchi. Un'occasione mancata, peccato. Ma comunque una storia quasi perfetta. E con due copertine da urlo. ^_^
     
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    Secondo me qui Ivan è stato per una volta ingiusto nei confronti di Nolitta: non è vero che nella biblioteca di Stubb ci sono 10.000 volumi, si vede uno scaffale dopo potrebbero esserci una trentina, quarantina di volumi. Quindi è plausibile che Zagor possa trovare il diario segreto dopo averne aperto qualcuno a caso.
    Sugli altri difetti invece sono d'accordo.
    Donatelli era un bravo disegnatore, qui doveva ancora prendere la mano al personaggio e al disegno seriale come è quello di una collana, ma ha fatto presto ad adattarsi. I suoi miglioramenti sono visibili in ogni storia successiva e già intorno ai numeri 70 aveva raggiunto una qualità soddisfacente. È vero, non ha toccato livelli artistici entusiasmanti come Ferri, tuttavia al pari di quest'ultimo sapeva dare continuità alle sue tavole, rispettando le caratteristiche dei personaggi e dando loro espressività e naturalezza nei movimenti. Questa qualità secondo me è la più importante in un fumetto seriale, dove il lettore rimane spiazzato da un disegno poco fluido ed irregolare.
    Detto questo, rimpiango però che questo episodio in particolare non sia stato illustrato da Ferri, in quanto il suo tratto avrebbe contribuito a rendere in maniera più efficace le atmosfere cupe e la fisionomia dell'Uomo Lupo. Paradossalmente molte delle storie zagoriane con"mostri" ( Uomo Lupo, Molok, Zombi, Acque misteriose) non sono state affidate alla matita di Ferri. Immagino per non oberarlo di lavoro.
     
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    CITAZIONE (Kirihito @ 12/3/2022, 16:15) 
    Secondo me qui Ivan è stato per una volta ingiusto nei confronti di Nolitta: non è vero che nella biblioteca di Stubb ci sono 10.000 volumi, si vede uno scaffale dopo potrebbero esserci una trentina, quarantina di volumi. Quindi è plausibile che Zagor possa trovare il diario segreto dopo averne aperto qualcuno a caso.

    Ivan diceva "diecimila" per modo di dire: resta il fatto che è poco plausibile prendere subito il libro giusto anche tra solo 10 libri. Si tratta di una possibilità equivalente a una su dieci, quindi piuttosto bassa. In ogni caso, non è importante: l'importante è il modo con cui è narrata la situazione, che coinvolge e fa aumentare la tensione. Non ha senso cercare la plausibilità di ogni cosa in una storia di fantasia: l'importante è se la storia ti appassiona o no, non se è plausibile o meno. Non stiamo facendo una teoria scientifica, stiamo raccontando.

    CITAZIONE (Kirihito @ 12/3/2022, 16:15) 
    Sugli altri difetti invece sono d'accordo.
    Donatelli era un bravo disegnatore, qui doveva ancora prendere la mano al personaggio e al disegno seriale come è quello di una collana, ma ha fatto presto ad adattarsi. I suoi miglioramenti sono visibili in ogni storia successiva e già intorno ai numeri 70 aveva raggiunto una qualità soddisfacente. È vero, non ha toccato livelli artistici entusiasmanti come Ferri, tuttavia al pari di quest'ultimo sapeva dare continuità alle sue tavole, rispettando le caratteristiche dei personaggi e dando loro espressività e naturalezza nei movimenti. Questa qualità secondo me è la più importante in un fumetto seriale, dove il lettore rimane spiazzato da un disegno poco fluido ed irregolare.

    A dire il vero, le critiche su Donatelli da parte di Ivan non le condivido: mi è sempre sembrato un ottimo narratore e un ottimo disegnatore, che aveva solo uno stile diverso da quello di Ferri. Ma sapeva coinvolgere, ed era questo che contava. ^_^

    CITAZIONE (Kirihito @ 12/3/2022, 16:15) 
    Detto questo, rimpiango però che questo episodio in particolare non sia stato illustrato da Ferri, in quanto il suo tratto avrebbe contribuito a rendere in maniera più efficace le atmosfere cupe e la fisionomia dell'Uomo Lupo. Paradossalmente molte delle storie zagoriane con"mostri" ( Uomo Lupo, Molok, Zombi, Acque misteriose) non sono state affidate alla matita di Ferri. Immagino per non oberarlo di lavoro.

    Mah, Donatelli col suo stile ombroso ha fatto un Mostro di Dark Canal indimenticabile, almeno per me. E l'Uomo Lupo poteva magari essere reso meglio, ma non ci ho mai dato peso: mi sembrava adatto per la storia. Molok e Zombi: Bignotti, col suo stile inquietante, li ha saputi realizzare benissimo. Guarda che i suoi zombi fanno paura a me anche oggi. Ho visto poi il Molok di Ferri una volta e non regge il confronto francamente con quello di Bignotti, mi spiace doverlo dire...ma è una mia opinione.
     
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    Quello che contiene il diario è il quarto libro che prende in mano Zagor, non il primo. Fosse stato il primo anche io sarei stato d'accordo sull'eccessiva casualità della scoperta. Così mi sembra più che credibile, considerato che siamo in un fumetto e Nolitta non poteva inserire dieci vignette di Zagor che prende in mano dieci libri solo per aumentare le probabilità, il lettore si sarebbe annoiato! :)
    Su Molok e gli zombi concordo, i disegni di Bignotti sono davvero inquietanti, mentre preferisco il mostro di Dark Canal raffigurato nella copertina di "Acque misteriose" rispetto a quello di Donatelli....che assomiglia di più a quello de "La capanna maledetta".
     
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    CITAZIONE (Kirihito @ 12/3/2022, 17:15) 
    Quello che contiene il diario è il quarto libro che prende in mano Zagor, non il primo. Fosse stato il primo anche io sarei stato d'accordo sull'eccessiva casualità della scoperta. Così mi sembra più che credibile, considerato che siamo in un fumetto e Nolitta non poteva inserire dieci vignette di Zagor che prende in mano dieci libri solo per aumentare le probabilità, il lettore si sarebbe annoiato! :)
    Su Molok e gli zombi concordo, i disegni di Bignotti sono davvero inquietanti, mentre preferisco il mostro di Dark Canal raffigurato nella copertina di "Acque misteriose" rispetto a quello di Donatelli....che assomiglia di più a quello de "La capanna maledetta".

    E' giusto che ciascuno abbia le sue preferenze. ^_^
     
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    1969? Non ne ero a conoscenza poiché non sono mai andato a spulciare le varie uscite . Ma perché sto facendo riferimento all'anno ? La risposta è data anche a me stesso. Il mio primo Zagor che ho letto fu Il tiranno del Lago comprato in edicola quando uscì nel gennaio credo di ricordare del 1979 ,ma in realtà il primo albo di Zagor che abbia aperto e "guardato" una sua storia fu l' Uomo Lupo e ora posso fare i conti della mia età : 6 anni !!! In casa mia con mio fratello più grande c'era sempre un via vai di fumetti generci( topolino, Tirammola, Tex, Blek Macigno, Capitan Miki, Nembo Kid ecc ecc e..... Zagor. Fu proprio l' uomo Lupo che desto ' in me come naturalmente ci si aspetta di un bambino a quella età , una curiosità di attrazione a dir vero anche paurosa. A quell' epoca infatti le vignette dove ritraevano la belva metà uomo metà Lupo desto' in me una certa impressione. Quel primo piano per esempio quando Cico se lo vede faccia a faccia ,brrrrr...mi fece una certa paura. E Poi Zagor , quando si addentra nel bosco cercando di braccarlo mi sentivo partecipe e lo consideravo un pazzo perché io sarei fuggito . Quindi se ufficialmente ho iniziato a leggere Zagor a 16 anni , ovvero 10 anni dopo , in realtà la prima " lettura" fatta ne avevo di anni 6 e come si può immaginare un conto è vedere con gli occhi di un bambino ,un conto è farlo da ragazzo prossimo alla maturazione da uomo. Dopo questa parentesi mia personale ma legata sempre al mondo di Zagor , per quanto concerne la storia vista oggi sotto l'aspetto più adulto ,Ve lo dico subito: Ciò che provai da bambino, seppure in misura più obbiettiva e meno impressionante ,le sensazioni sono simili . Questo è un gran pregio per la storia, per il personaggio, per i loro autori. Riuscire a dare una impronta emozionale che va in una direzione senza continuità del tempo è un qualcosa che deve avere un non so che di "magico" ed in effetti come ben sappiamo ormai , quei "Signori " che facevano e inventavano quelle storie in quegli anni , non è la prima volta che hanno saputo fare altrettanto così anche in altre circostanze. Non smetterò mai di lodare i vari Nolitta , Ferri , Donatelli e Bignotti nonché anche ( perché no) Castelli. L' uomo Lupo per tornare a noi , relativamente su questo episodio Zagoriano oltre ad aprire la piccola ma coinvolgente saga del filone Horror che di tanto in tanto è stata proposta sul personaggio è una di quelle storie dove al contrario di quelle attuali , e qui si vede la bravura degli autori , non c'è bisogno di urla , schizzi di sangue, Teste mozzate, membra squarciate e via dicendo .....Qui c'è la dimostrazione come si può anche fare un genere horror facendo leva sulla minaccia che grava nell' aria attraverso i racconti degli abitanti del villaggio , nella minacciosa immagine dell' uomo lupo che deve materializzarsi e non sai quando....c'è drammaticità....Se oggi l uomo lupo non fa più paura come quando ero bambino , resto ugualmente affascinato di come la storia si dipana , si evolve . Per me è come se si vedesse un film anni 50 ,dove appunto , non ci sono effetti speciali così come l'albo ma c'è ben di più, c'è un'anima in queste storie , cosa che le rendeva ( e le rende ancora oggi )una lettura che somiglia a un romanzo che ti prende e ti trascina dentro il suo racconto. Su Donatelli , mi è sempre piaciuto , alla pari con Ferri e qui io mio voto è da 9.Cosi pure la storia un bel 9
     
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    CITAZIONE (Ernesto62 @ 16/4/2022, 10:31) 
    1969? Non ne ero a conoscenza poiché non sono mai andato a spulciare le varie uscite. Ma perché sto facendo riferimento all'anno ? La risposta è data anche a me stesso. Il mio primo Zagor che ho letto fu Il tiranno del Lago comprato in edicola quando uscì nel gennaio credo di ricordare del 1979, ma in realtà il primo albo di Zagor che abbia aperto e "guardato" una sua storia fu l' Uomo Lupo e ora posso fare i conti della mia età : 6 anni !!! In casa mia con mio fratello più grande c'era sempre un via vai di fumetti generci( topolino, Tirammola, Tex, Blek Macigno, Capitan Miki, Nembo Kid ecc ecc e..... Zagor. Fu proprio l' uomo Lupo che desto ' in me come naturalmente ci si aspetta di un bambino a quella età , una curiosità di attrazione a dir vero anche paurosa. A quell' epoca infatti le vignette dove ritraevano la belva metà uomo metà Lupo desto' in me una certa impressione. Quel primo piano per esempio quando Cico se lo vede faccia a faccia ,brrrrr...mi fece una certa paura.

    Fece impressione anche a me: il punto è che nelle storie è importante creare la tensione. Non sono necessari effettacci splatter o cose del genere: basta lo stato di tensione, l'aver capito che sta accadendo qualcosa di strano. Hitchcock era un maestro in queste cose: eppure i suoi film non erano sanguinari (OK, escludiamo Psycho, ma anche lì si crea tensione, e poi non è mai esplicito). Ma creavano una tensione che in certi momenti era insopportabile. Mi ricordo anche "Il bacio della pantera" con Simone Simon: praticamente non vedi niente. Ma capisci che accade qualcosa.

    CITAZIONE (Ernesto62 @ 16/4/2022, 10:31) 
    E Poi Zagor , quando si addentra nel bosco cercando di braccarlo mi sentivo partecipe e lo consideravo un pazzo perché io sarei fuggito . Quindi se ufficialmente ho iniziato a leggere Zagor a 16 anni, ovvero 10 anni dopo , in realtà la prima " lettura" fatta ne avevo di anni 6 e come si può immaginare un conto è vedere con gli occhi di un bambino ,un conto è farlo da ragazzo prossimo alla maturazione da uomo.

    Ma, se è una storia fatta bene., l'effetto rimane, ad ogni età. ^_^

    CITAZIONE (Ernesto62 @ 16/4/2022, 10:31) 
    Dopo questa parentesi mia personale ma legata sempre al mondo di Zagor, per quanto concerne la storia vista oggi sotto l'aspetto più adulto. Ve lo dico subito: Ciò che provai da bambino, seppure in misura più obbiettiva e meno impressionante ,le sensazioni sono simili . Questo è un gran pregio per la storia, per il personaggio, per i loro autori. Riuscire a dare una impronta emozionale che va in una direzione senza continuità del tempo è un qualcosa che deve avere un non so che di "magico" ed in effetti come ben sappiamo ormai , quei "Signori " che facevano e inventavano quelle storie in quegli anni , non è la prima volta che hanno saputo fare altrettanto così anche in altre circostanze.

    I capolavori sfidano il tempo: le storie di Charlot, tipo "La febbre dell'oro", appassionano sin dal 1925. Per dire.

    CITAZIONE (Ernesto62 @ 16/4/2022, 10:31) 
    Non smetterò mai di lodare i vari Nolitta , Ferri , Donatelli e Bignotti nonché anche ( perché no) Castelli. L' uomo Lupo per tornare a noi , relativamente su questo episodio Zagoriano oltre ad aprire la piccola ma coinvolgente saga del filone Horror che di tanto in tanto è stata proposta sul personaggio è una di quelle storie dove al contrario di quelle attuali , e qui si vede la bravura degli autori , non c'è bisogno di urla , schizzi di sangue, Teste mozzate, membra squarciate e via dicendo .....

    Segno di scarsa fantasia, scarsa capacità di raccontare e compiacimento dell'orrido. Nel Vangelo si descrive la crocifissione: una delle cose più raccapriccianti dell'antichità, tanto che anche gli scrittori dell'epoca ne parlavano con ribrezzo. Ma nel Vangelo ne parlano con toni sobri e misurati, senza dovizia di dettagli truculenti. Un vero narratore non ha bisogno di indugiare nel macabro: racconta la storia.

    CITAZIONE (Ernesto62 @ 16/4/2022, 10:31) 
    Qui c'è la dimostrazione come si può anche fare un genere horror facendo leva sulla minaccia che grava nell' aria attraverso i racconti degli abitanti del villaggio , nella minacciosa immagine dell' uomo lupo che deve materializzarsi e non sai quando....c'è drammaticità....Se oggi l uomo lupo non fa più paura come quando ero bambino , resto ugualmente affascinato di come la storia si dipana , si evolve .

    Infatti è questo il cuore della storia: la tensione crescente. ^_^

    CITAZIONE (Ernesto62 @ 16/4/2022, 10:31) 
    Per me è come se si vedesse un film anni 50 ,dove appunto , non ci sono effetti speciali così come l'albo ma c'è ben di più, c'è un'anima in queste storie , cosa che le rendeva ( e le rende ancora oggi )una lettura che somiglia a un romanzo che ti prende e ti trascina dentro il suo racconto. Su Donatelli , mi è sempre piaciuto , alla pari con Ferri e qui io mio voto è da 9.Cosi pure la storia un bel 9

    Anche a me è sempre piaciuto Donatelli, diverso da Ferri ma anche lui efficace col suo stile.

    Ottima analisi. ^_^
     
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    Hai citato alcune cose che sarebbero da tenere incorniciati a vita. Quando una storia è fatta bene infatti ti colpisce e ti resta dentro anche a distanza di tanti e tanti anni nonostante il tempo.
    Hai anche citato un esempio con charlot nella febbre dell' oro , splendido capolavoro non so più di quanti anni ma intramontabile per bellezza e umanità e come bene hai detto l'effetto della gradevolezza se una cosa è bella è sempre percepibile indipendente a che età la si scopre. Infine hai voluto fare riferimento al Vangelo ,il più grande libro di insegnamento che l'uomo ha ereditato per un cammino di umana pace e di amore , cosa che purtroppo noi umani non vogliano accogliere così come la luce che è venuta al mondo non è stata accolta e le conseguenze sono quel tempo che oggi viviamo .
     
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    CITAZIONE (Ernesto62 @ 16/4/2022, 12:13) 
    Hai citato alcune cose che sarebbero da tenere incorniciati a vita. Quando una storia è fatta bene infatti ti colpisce e ti resta dentro anche a distanza di tanti e tanti anni nonostante il tempo.

    Perchè i capolavori parlano dell'uomo: in sostanza, parlano di TE. Non puoi non rimanerne colpito: infatti ti aiutano a capire te stesso. E' per questo che capolavori come l'Odissea o l'Iliade sfidano i secoli. E il Vangelo e la Bibbia, oltre ad essere libri sacri, sanno spiegare l'uomo meglio di tutti questi capolavori messi insieme. Per questo è chiamata "Bibbia", cioè "il Libro che sta sopra tutti i libri".

    E, tornando all'Uomo Lupo, Nolitta ha saputo creare il dramma della paura dell'ignoto, del mistero, in modo davvero magistrale, accompagnato dai disegni scarni, e quindi inquietanti, di Donatelli. E questa poi è solo una storia minore di Zagor. Figurati le altre. ^_^
     
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    In effetti L'uomo Lupo sia pure è il primo degli episodi Horror classici ,ed ha il merito come apripista a altri episodi come Rakosi , Molok, Zombie , e mettiamoci anche se in appendice al genere horror il mostro ibrido uomo pesce- rettile e l uomo Tigre , l'uomo lupo per l'appunto non sarà il più bello in assoluto ma resta sempre di bella e affascinante trama perché viene narrato magistralmente da rimanere come uno dei pezzi pregiati della serie . C'è da dire infine che averlo pubblicato negli anni 60 , la collana stava vivendo una transizione di una continua maturazione assestandosi poi a raggiungere la famosa Golden Age . Infatti a mio modo di vedere con questa storia si ha chiaramente la sensazione come si stava cominciando a carburare verso quella sorta di cambiamento qualitativo e narrativo più dinamico per gli anni a venire con quelle che poi sono divenute le più belle storie della serie .
     
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    E' proprio così. ^_^
     
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