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  1. ZAGOR: "GUERRA!" (Ivan)

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    Ivan
    Zagor
    By joe 7 il 27 April 2018
     
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    ZAGOR 30-32: GUERRA! (analisi di Ivan)

    Testi: Guido Nolitta (Sergio Bonelli)
    Disegni: Gallieno Ferri

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    Zagor edizione originale Zenith: n. 81-83 (usciti nel 1967-68). I numeri reali di Zagor sono: 30-32. Infatti, l'edizione Zenith originale pubblicò Zagor a partire dal numero 52, quindi ha la numerazione sfasata che continua ancora oggi, con 51 numeri in più. Prima del numero 52, pubblicava storie di altri personaggi bonelliani come Hondo, Kociss, eccetera. Tutte le varie ristampe di Zagor, invece, seguono la numerazione reale, in questo caso 30-32.

    TRAMA

    Al fine di provocare una guerra indiana con cui potranno fare molti buoni affari, un gruppo di bianchi, travestiti da indiani, rapisce un bambino, Billy, il figlio del colonnello Howard, il nuovo comandante di Fort Holborn, grazie anche all'aiuto di un loro infiltrato vicino al comandante, Webb. Howard, credendo che suo figlio sia stato ammazzato dagli indiani, assetato di vendetta, vuole fare una strage totale delle tribù di Darkwood, senza usare però i suoi soldati: assume quindi un gruppo di spietati soldati mercenari, i Lupi Neri, guidati dal crudele veterano Otto Kraus. Zagor è subito in contrasto con la crudeltà di Kraus, che, in risposta, lo colpisce al viso con la sua frusta: Zagor gli promette che questo gesto sarà pagato col suo sangue. Lo spirito con la scure cerca di trovare il figlio di Howard, prima che avvenga la strage: aiutato anche dallo stregone Molti Occhi, che lo guarisce da una ferita avuta a tradimento in un duello indiano, riesce a trovare il bambino, liberarlo e consegnare i colpevoli alla giustizia. Una volta consegnato Billy al colonnello Howard, con la cattura di Webb (grazie anche all'aiuto dello stesso Kraus), tutto dovrebbe essere tornato a posto: ma Kraus non sente ragioni. I Lupi Neri, infatti, sono mercenari e quello che vogliono è il bottino delle stragi, che saranno effettuate comunque. E il colonnello Howard, che li aveva ingaggiati, dice che non può fare nulla per impedire l'eccidio. Zagor e Cico, indignati, abbandonano il forte, pronti a combattere la guerra contro i Lupi Neri al fianco degli indiani. La guerra inizia così, e gli indiani di Zagor sono in difficoltà contro la brutalità, l'esperienza militare e la maggior potenza di fuoco dei Lupi Neri: ma, all'improvviso, interviene il colonnello Howard coi suoi uomini, che, dall'alto di una rupe, usa una mitragliatrice Gatling che provoca una vera e propria strage tra i Lupi Neri, che vengono presto decimati e ridotti a pochi sopravvissuti, mentre Kraus scappa. Nella foresta, però, incontra Zagor, che lo aspettava, e lo affronta: ma la maggior esperienza di combattimento di Kraus ha la meglio e Zagor viene sconfitto. Però Kraus viene ucciso da uno dei Lupi Neri fuggitivi, furioso per la fuga vigliacca del suo comandante. Zagor, ripresosi, sconfigge il mercenario, mentre per Kraus non c'è più nulla da fare.

    COMMENTO

    Tre indizi fanno una prova? Nel caso di Nolitta pare proprio di sì. Col trittico "L'avvoltoio", "La preda umana" e la presente "Guerra!", il Sergione fa capire che, col suo Zagor, siamo di fronte ad un fumetto diverso da quelli del panorama dell'epoca. Nel senso che può essere letto dai giovanissimi, ma, nel contempo, può anche soddisfare i gusti di un pubblico più maturo. Un prodotto per-ogni-età perfettamente bilanciato (sarà per questo che, a differenza di altri fumetti compagni d'infanzia, lo Zagor di Nolitta ci è rimasto così impresso anche in età adulta?) Cronologicamente parlando, finora questa è la trama più elaborata di Nolitta, almeno per numero di elementi presentati: il rapimento del figlio di un ufficiale, un intrigo politico, una guerra indiana, un corpo paramilitare di mercenari, un antagonista crudele e molto ben caratterizzato, un traditore, un cruento duello indiano, l'esordio dello stregone Molti-Occhi...Insomma, narrativamente c'è un sacco di carne al fuoco...eppure l'episodio è relativamente breve: in pratica, sono due albi netti che sembrano non finire mai, nonostante la tipica lentezza dello stile narrativo di Nolitta. Quella di valorizzare anche le sequenze di "grasso" era una sua caratteristica inimitabile. Il capo dei Lupi Neri, Otto Kraus, è un nemico davvero memorabile. Cinico, spietato, ottimo stratega, ed eccezionale combattente. Di grande effetto il suo gesto quando disarma il traditore Webb, meritandosi la riconoscenza del colonnello Howard...

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    ...solo per poi affermare che i suoi Lupi proseguirano lo stesso la guerra come stabilito.

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    Epica la scena dopo il duello indiano, con Zagor che viene trafitto da una lancia scagliata a tradimento dall'avversario appena sconfitto. Pathos a mille. (Mi era rimasta impressa, ma non ricordavo che fosse contenuta in quest'episodio. Un'ulteriore nota di merito per una storia che già ricordavo come molto buona.)

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    È curiosa la strategia di Zagor di andare a riunirsi agli indiani assediati, senza speranze di uscirne vivo. Secondo la logica, la sua azione sarebbe risultata maggiormente efficace colpendo i Lupi Neri dalla boscaglia alle loro spalle, in modo da dividerne le forze su DUE fronti. Probabilmente, qui Nolitta ha optato per la soluzione più "emotiva", in conformità alla psicologia del suo Zagor (psicologia a volte irrazionale e avventata, ma proprio per questo molto "umana").

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    Tra gag di contorno e interventi nella trama "seria", Cico è utilizzato alla grande (ben altra cosa rispetto alla palla-al-piede della versione di Gian Luigi Bonelli o all'oggetto misterioso che è il Cico moderno). Qui il messicano è risolutivo in varie occasioni (sempre alla "sua" maniera, ovviamente). Spicca la sua incursione per portare Billy all'accampamento di Howard all'interno di una botte rotolante...

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    ...e il suo travestimento da "albero camminante" per attraversare le file dei Lupi Neri in modo da ricongiungersi all'assediato Zagor.

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    Proprio quest'ultimo punto è degno di nota: Cico sa bene che gli assediati non hanno nessuna possibilità di scampare al massacro, ma, nonostante ciò, decide lo stesso di andare a morire a fianco del suo amico. Toccante. Nelle mani di Nolitta, Cico non era solo scenette comiche ed abbuffate, ma un personaggio molto più profondo e sfaccettato. Ridatecelo così!
    Un anacronismo di passaggio: la mitragliatrice Gatling (raffigurata persino in una copertina) fu introdotta solo durante la Guerra di Secessione, quindi circa 30 anni più tardi. Nessun dubbio che Nolitta ne fosse consapevole; la comparsa di una Gatling fa parte di quelle licenze "irrealistiche" che conferivano all'universo zagoriano il fascino di un mondo immaginario. Difatti, paradossalmente, più si cerca di rendere le avventure di Zagor fedeli alla realtà storica - come si fa adesso - più esse risultano irrealistiche. Il mero realismo storico va lasciato per fumetti fondati su differenti impostazioni stilistiche.

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    LA PERLA

    Lo scontro finale tra Zagor e Kraus. Insolito e originale per la sua costruzione, per il suo andamento, e – soprattutto – per il suo esito finale. All'inizio Zagor fa lo sborone, rinunciando al suo vantaggio pur di avere la soddisfazione di pestare Kraus a mani nude...

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    ...ma contrariamente alle sue previsioni, il tedescone sa picchiare, e lo batte in modo PULITO.

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    Credo che sia un caso più unico che raro, nella storia del Fumetto, che l'eroe venga mazzuolato per benino dopo aver chiesto PROPRIO LUI un duello a suon di cazzottoni. Qualcuno ha storto il naso per questa scelta di Nolitta (io, per esempio: nota di Joe7). Io, invece, la ritengo una grande trovata, innovativa e dissacratoria dei canoni narrativi classici. E a ben vedere, la figura di Zagor non ne esce nemmeno così umiliata; ha provato a scontrarsi lealmente con un nemico di cui non conosceva la forza ed ha scoperto che era più tosto di lui. Una tantum ci può stare.

    DISEGNI

    Ferri in gran progresso. Anche qui, come in "L'avvoltoio" e "La preda umana", viene esaltata la sua straordinaria abilità nel rappresentare le atmosfere notturne – per non parlare dei giochi di chiaroscuro sui volti dei personaggi, che diventeranno uno dei suoi tratti distintivi. Ok, siamo ancora lontani dalla perfezione stilistica raggiunta in "Angoscia", ma già qui Ferri si dimostra un illustratore dall'espressività unica.

    Storia: 8
    Disegni: 9


    QUI TUTTI GLI ALTRI LINK SU ZAGOR

    Edited by joe 7 - 8/9/2022, 21:18
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    Mi dispiace che non ci sia nemmeno un commento su questa storia, perciò aggiungo il mio, sperando di lasciare qualche spunto interessante. Questo episodio fa parte del ventello (30-50) in cui per me Zagor spicca il volo. Anche nei primi episodi troviamo quella peculiarità eccezionale nella scrittura di Nolitta, cioè la capacità di arricchire la vicenda di piccoli tocchi che rendono originali le situazioni.
    Qui ad esempio abbiamo un rapimento, che è qualcosa di standard nei racconti di avventura.
    Ma Nolitta ci inserisce il dettaglio del libro che i malviventi portano al ragazzo rapito. Questo particolare "umanizza" il rapitore e crea anche una situazione buffa.
    Cosa hanno in più gli episodi come "Guerra" rispetto ai precedenti? È migliorata la fluidità del racconto, non sembra più di assistere a tante scene che sembrano inventate sul momento per fare andare avanti la storia. Non c'è fretta nè incertezza nel raccontare. Questa per me è l'ispirazione, nel fumetto non una vignetta che manca, mai una di troppo.
    Detto fra noi, il finale in cui Kraus sconfigge Zagor non l'ho proprio digerito, anche se il comandante dei Lupi Neri ci fa la figura peggiore e paga le conseguenze di avere abbandonato i suoi uomini come un qualsiasi vigliacco.
    Sono molto affezionato ai numeri che vanno da "I cacciatori di uomini" fino all'inizio della golden age, anche se alcuni di essi erano molto lontani dalla perfezione nel racconto. Ma quando si è vicini alla perfezione, è difficile mantenere questo stato. Si rischia di deludere il lettore, ormai abituato a prove straordinarie.
    Facendo un paragone, storie come "Guerra" sono i primi incontri di un pugile destinato a diventare campione del mondo. Da lì si capisce che ha la stoffa, che avrà un grande futuro.
     
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    Infatti hai ragione, "Guerra!" è un racconto ben strutturato, in cui Nolitta comincia a sviluppare sempre meglio le sue doti. Inoltre, già qui mostra di saper creare situazioni incalzanti: prima il rapimento del bambino, poi i mercenari, poi tutto finisce in una guerra indiana, poi il massacro con la gatling, e infine lo scontro finale con Kraus. Per conclusione la classica gag finale. E' un racconto che fila liscio come l'olio e ti tiene incollato fino alla fine.

    Il difetto della storia, per me, è proprio quello a cui fai cenno: la sconfitta di Zagor da parte di Kraus. Per me è stato uno sviluppo molto deludente, perchè Zagor era stato preso a frustate in faccia a Kraus e lui gli aveva fatto un terribile giuramento di vendetta: e come finisce il giuramento di vendetta? Con Kraus che lo riempie di cazzotti e il giuramento di vendetta diventa una vanteria ridicola. No, non ci siamo: questo Nolitta non lo doveva fare. E non sono d'accordo con chi parla della "umanizzazione del personaggio". No, qui non si "umanizza" Zagor, piuttosto lo si trasforma in un povero cretino. Zagor doveva sconfiggere Kraus e dargliene di santa ragione.
     
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