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  1. ZAGOR: "MISSIONE COMPIUTA!" (Ivan)

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    By joe 7 il 13 July 2018
     
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    ZAGOR 150-152: MISSIONE COMPIUTA! (analisi di Ivan)

    Testi: Alfredo Castelli
    Disegni: Franco Donatelli

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    Zagor edizione originale Zenith: n. 201-203 (usciti nel 1978). I numeri reali di queste storie di Zagor sono 150-152. Infatti, l'edizione Zenith originale pubblicò Zagor a partire dal numero 52, quindi ha la numerazione sfasata che continua ancor oggi, con 51 numeri in più. Prima del numero 52, pubblicava storie di altri personaggi bonelliani come Hondo, Kociss, eccetera. Tutte le varie ristampe di Zagor, invece, seguono la numerazione reale, in questo caso 150-152.

    TRAMA

    Due ambasciatori del piccolo stato europeo di Badenlandia, in viaggio in America, osservando Cico che fa il prestigiatore e scambiandolo per una persona di alto lignaggio, vorrebbero chiedere il suo aiuto. Infatti, chiedono a lui (e a Zagor, di conseguenza) di recuperare delle carte segrete che erano state rubate dal governo della Badenlandia dall'avventuriero Smirnoff, un duca che possiede un castello in Canada ed è difeso da un esercito e da indiani a lui fedeli. Si tratta di documenti che contengono la formula di un potente esplosivo, che Smirnoff ha intenzione di vendere al miglior offerente e che lui nasconde in una camera blindata all'interno del suo castello. Visto il contesto, Zagor chiede aiuto ad una persona più attrezzata di lui per imprese simili: il nobile ladro Conte di Lapalette, da lui conosciuto in "Solo contro tutti" (Zagor 34-37). Zagor riesce ad acquistarsi la fiducia degli indiani Sequin al servizio di Smirnoff e ad accedere al castello, dove, attraverso elaborati trucchi ingegnosi, il Conte di Lapalette recupera i documenti rubati. Riescono così a fuggire e restituiscono i documenti agli ambasciatori della Badenlandia, che però replicano, ridendo, che si trattava di documenti sbagliati che Smirnoff aveva preso per errore: se n'erano accorti solo dopo che Zagor e Cico erano andati in missione. Invece di essere dei pericolosi documenti con la formula per realizzare de potenti esplosivi, si trattava solo di mielose lettere d'amore di un ministro della Badenlandia.

    COMMENTO

    Episodio "strano" sul quale non ho molto da dire: vorrei tuttavia analizzare i due aspetti (opposti) contenuti nella storia, che sono caratteristici dell'autore.

    PREGI

    L'eterna virtù di Castelli: la fluidità del ritmo di lettura. Anche in soggetti raffazzonati o disneyani, la lettura manteneva una scorrevolezza impeccabile. Questa, ad esempio, è chiaramente una storia di Topolino trasposta in chiave zagoriana. Gradito il recupero dall'oblio del conte di Lapalette e ben congegnati i trucchi in stile "Diabolik" per raggiungere la cassaforte e ingannare il monitor di sorveglianza.

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    DIFETTI

    L'eterno difetto di Castelli: affossare quanto fatto di buono scivolando su una buccia di banana. Questo, per Castelli, è purtroppo un vizio ricorrente. Emblematico il suo capitombolo in "La minaccia verde": l'episodio era stato costruito bene, con tutti i crismi per risultare una buona storia...tranne che per due dettagli banalissimi, ovvero le caratteristiche della pianta-vampira (che cambiano da una vignetta all'altra, senza nessun criterio logico) e il finale nonsense. Due sviste a dir poco clamorose (evidentissime anche a un bambino di 8 anni), che vanno ad affossare inesorabilmente il giudizio complessivo su quella storia. Nel presente episodio, la colpa d'Alfredo riguarda il FINALE. Finale che, in cambio dello sfizio di piazzare una gag, riscrive la drammaticità di tutta la vicenda precedente, rivelandola come una boutade, una commedia dell'equivoco, dove si scopre che i morti erano morti per una barzelletta e i personaggi si sono comportati tutti da babbei.

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    Ad esempio Smirnoff, che durante la vicenda era apparso come un villain di un certo carisma e pericolosità, con questo finale si rivela un deficiente totale che non si era nemmeno preoccupato di verificare il contenuto della lettera rubata. E pensiamo per un attimo se l'avesse davvero venduta ancora a scatola chiusa a qualche potenza straniera: mi vedo il compratore che torna da lui incavolato nero e gli fa un sedere come quello della Marini. Assurdo. Insomma, immaginiamo di valutare questa storia priva di quel finale casca-braccia: secondo me, sarebbe risultata una dignitosa storia zagoriana, dinamica e gradevole. Invece, così non so con che animo si potrebbe rileggere questa storia trepidando per le "eroiche" gesta dei protagonisti, sapendo che stanno rischiando la pelle...solo per recuperare una stupidissima lettera d'amore. D'accordo la "libertà stilistica", ma, secondo me, Castelli avrebbe dovuto essere supervisionato di più. Sarebbe bastato fargli modificare dei dettagli quasi insignificanti, per trasformare in buone storie molti dei suoi episodi deludenti. Ma forse il vero difetto era più a monte, ossia nella sconcertante latitanza del Sergione nel suo ruolo di curatore in quell'epoca. :(

    Storia: 6,5
    Finale: 5
    Disegni: 7


    QUI TUTTI GLI ALTRI LINK SU ZAGOR

    Edited by joe 7 - 8/9/2022, 22:16
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    Mah!
    Questa parola potrebbe essere la sintesi del mio commento.
    Un finale davvero sconcertante. A parte la gag finale che ridicolizza l'eroismo dell'intero episodio, anche quello che succede dopo la battaglia con Smirnoff sembra una presa in giro. Lo Zagor che abbandona i Sequin, dopo che questi si sono fatti un mazzo per aiutarlo, non è Zagor.
    Certo, lui promette che ritornerà, magari in un week end in cui è libero e invece di andare a sciare farà un salto in Canada, che tanto è dietro l'angolo.
    Certo, poi Smirnoff e Zagor si sono incontrati di nuovo, dopo quasi 500 numeri. Ma chi non è tornato nel post Nolitta? A parte la nonna di Liberty Sam e l'Uomo Ragno direi quasi tutti.
    Nel frattempo Smirnoff ha trasformato la sua fortezza in un parco divertimenti per i turisti e i Sequin li portano in giro vendendo loro dei gadget come la cassaforte in cui era custodita la famosa lettera, ma anche un modellino di Zagor che schiva le palle di cannone. Schiacciando un pulsante sulla scure si può perfino sentire il suo "Ahyaakkkkk!"
     
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    CITAZIONE (Kirihito @ 13/9/2023, 10:24) 
    Mah! Questa parola potrebbe essere la sintesi del mio commento. Un finale davvero sconcertante. A parte la gag finale che ridicolizza l'eroismo dell'intero episodio,

    La cosa strana è che io non mi ero accorto di quanto fosse stata distruttiva quella gag, quando la lessi per la prima volta. Un finale divertente, ma che rovina tutto: la cosa curiosa è che te ne accorgi solo dopo, quando ci pensi su.
    A parziale discolpa di quello che ha combinato Castelli, si può dire che un tempo si cercava semplicemente di far divertire il lettore. E, nonostante tutto, a leggere Smirnoff mi ero divertito, a differenza di alcune storie regolari, senza nessun difetto strutturale, ma barbosissime. Certo, l'ideale sarebbe avere storie divertenti e senza buchi di trama, ma non sempre questo accade...

    CITAZIONE (Kirihito @ 13/9/2023, 10:24) 
    anche quello che succede dopo la battaglia con Smirnoff sembra una presa in giro. Lo Zagor che abbandona i Sequin, dopo che questi si sono fatti un mazzo per aiutarlo, non è Zagor.

    Ecco, quello invece l'avevo notato subito. Come sarebbe a dire che Zagor se ne va senza suonarle a Smirnoff e senza salvare i Sequin? Così la storia diventa tronca, incompleta. Sì, questo difetto lo avevo notato subito. E infatti non capivo perchè la copertina parlava di "Missione compiuta"...

    CITAZIONE (Kirihito @ 13/9/2023, 10:24) 
    Certo, lui promette che ritornerà, magari in un week end in cui è libero e invece di andare a sciare farà un salto in Canada, che tanto è dietro l'angolo. Certo, poi Smirnoff e Zagor si sono incontrati di nuovo, dopo quasi 500 numeri. Ma chi non è tornato nel post Nolitta? A parte la nonna di Liberty Sam e l'Uomo Ragno direi quasi tutti.

    Aggiungiamoci pure la tavanata galattica della ripresa della storia di Manetola, fatta male e fuori tempo massimo...

    CITAZIONE (Kirihito @ 13/9/2023, 10:24) 
    Nel frattempo Smirnoff ha trasformato la sua fortezza in un parco divertimenti per i turisti e i Sequin li portano in giro vendendo loro dei gadget come la cassaforte in cui era custodita la famosa lettera, ma anche un modellino di Zagor che schiva le palle di cannone. Schiacciando un pulsante sulla scure si può perfino sentire il suo "Ahyaakkkkk!"

    Ai lettori non piacciono le storie incomplete, dove il malvagio la fa franca. Come nella storia di Britannia, o quella di Smirnoff, ma potrei aggiungere quella di Dharma o del Mefisto di Villa. La risoluzione di tutti i conflitti in una storia deve sempre esserci, se no è una storia fatta male.
     
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    In effetti la gag finale non sarebbe così grave, se Zagor non avesse lasciato Smirnoff libero di fare il bello e cattivo tempo. Ma stando così le cose, sorge spontanea la domanda: che cosa ci è andato a fare in Canada?
     
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    CITAZIONE (Kirihito @ 14/9/2023, 10:53) 
    In effetti la gag finale non sarebbe così grave, se Zagor non avesse lasciato Smirnoff libero di fare il bello e cattivo tempo. Ma stando così le cose, sorge spontanea la domanda: che cosa ci è andato a fare in Canada?

    A dire il vero, la gag, anche se divertente, è davvero grave, perchè vanifica tutta la storia. In un primo tempo la trovi divertente, però, quando ci pensi bene, ti accorgi che tutta la storia diventa una presa in giro.

    Inoltre, sembra che Zagor sia andato lì solo per prendere il foglio, senza badare agli indiani maltrattati. Una cosa che non è nelle sue corde. Il difensore degli indiani che non fa un tubo per aiutarli? Non sta in piedi. :huh:
     
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