Il blog di Joe7

  1. ZAGOR: "IL TOTEM SCOMPARSO" (Joe7)

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    Zagor
    By joe 7 il 27 July 2018
     
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    ZAGOR 2: IL TOTEM SCOMPARSO (analisi di Joe7)

    Testi: Gallieno Ferri
    Disegni: Gallieno Ferri

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    Zagor edizione originale Zenith: n. 53 (uscito nel 1965). Il numero reale di questo numero di Zagor è 2. Infatti, l'edizione Zenith originale pubblicò Zagor a partire dal numero 52, quindi ha la numerazione sfasata che continua ancor oggi, con 51 numeri in più. Prima del numero 52, pubblicava storie di altri personaggi bonelliani come Hondo, Kociss, eccetera. Tutte le varie ristampe di Zagor, invece, seguono la numerazione reale, in questo caso 2. La storia "Il Totem scomparso" è molto breve e fu pubblicata per la prima volta in formato libretto: i numeri 6 e 7 della prima serie, anno 1961. Successivamente furono raccolti nel 1965 nell'albo 2 di Zagor, con la copertina qui in alto.

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    TRAMA

    Nel forte Atkinson, due delinquenti, Fulton e Toro, evadono di prigione con l'intenzione di appropriarsi dell'idolo degli indiani Piedi Neri, che ha due enormi gioielli preziosi al posto degli occhi. Quell'idolo, però, ha una fama sinistra, perchè chi ha provato a rubarlo nel corso dei secoli passati è sempre morto all'improvviso in circostanze misteriose. Ma i due non demordono. Nel frattempo, Zagor si dirige verso i Piedi Neri e incontra Toro e Fulton. Cerca di fermarli, ma una caduta dall'albero lo stordisce e solo l'intervento confusionario di Cico salva Zagor. I due cercano di raggiungere in tempo i Piedi Neri per avvisarli, ma Toro e Fulton rapiscono l'idolo prima del loro arrivo. Mentre i Piedi Neri assalgono Zagor e Cico, credendo che siano stati loro i trafugatori, i due criminali raggiungono un luogo sicuro per estrarre i gioielli. Ma Fulton ammazza Toro a tradimento, per avere solo lui le pietre. Dopo averle estratte, però, muore subito. Zagor, appena arrivato, li trova entrambi morti e scopre la causa della morte di Fulton: una nidiata di scorpioni velenosi era presente dentro l'idolo, e uno di loro punge anche Zagor. Ma lui si taglia la ferita, estraendo subito il veleno in tempo. Successivamente, manda via tutti gli scorpioni mettendo nel fiume l'idolo e lo riporta dai Piedi Neri, che intanto avevano catturato Cico. Dopo essere riuscito anche a liberare Cico, i due si allontanano.

    COMMENTO

    Da qui in avanti, fino al numero 10, Nolitta abbandona il personaggio, non trovandosi sicuro di raccontare delle storie su di lui: subentrerà quindi Ferri, che, oltre a disegnare, sceneggerà le storie. Successivamente lo sceneggiatore sarà Gianluigi Bonelli, e alla fine ritornerà Nolitta. Ferri, nella sua prima sceneggiatura di Zagor, realizza una storia divertente, ma abbastanza disarticolata, con un contesto drammatico/serioso e uno comico (Cico e le sue vicissitudini) che non riescono ancora ad amalgamarsi bene. La qualità della storia diventa quindi inferiore alla precedente. In ogni caso, questa sembra essere una sceneggiatura a più mani: l'idea dell'idolo sembra essere tipica di Gianluigi Bonelli, che all'inizio delle storie di Tex infarciva i suoi racconti con un mucchio di idoli maledetti, feticci enigmatici, kacinah misteriose e cose simili. Fulton e Toro sono due cattivi banalissimi e monocorde simili a qualche cattivo texiano di second'ordine. E i dialoghi di Cico con Zagor sembrano essere di Nolitta...oppure Ferri era molto bravo nel rendere bene il personaggio difficilissimo di Cico. In ogni caso, questa storia non è un capolavoro, ma si legge bene e ha dei buoni disegni.

    OSSERVAZIONI SPARSE

    Cico è più veloce di Superman! Ci sono delle situazioni che danno al lettore un certo straniamento. Per esempio, nel forte Atkinson dell'inizio della storia, da dove evadono Fulton e Toro, il comandante senza nome sembra una fotocopia sputata del comandante Tobin di Forte Pitt nella storia precedente. Tanto che si potrebbe pensare che sia stato fatto trasferire lì.Ma la cosa grossa, e davvero sconcertante, è che la didascalia dice che sono passati pochi giorni dalla storia precedente. E Zagor rinfaccia a Cico le sue precedenti disavventure al villaggio dei Piedi Neri. Infatti, in questi pochi giorni, Cico si è fidanzato con l'indiana Fior Di Maggio tre volte per scroccare il pranzo di nozze e scappare via subito dopo. Per tre volte. In due o tre giorni. Mai vista una capacità di adattamento così rapida da parte del messicano e una ingenuità così ENORME da parte degli indiani. Per non parlare dell'incredibile rapidità con cui si fanno le nozze da quelle parti...

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    L'affidabilità di Cico presso gli indiani è diventata subito nota in pochi giorni. Qui la sua prima dolce innamorata, Fior di Maggio dei Piedi Neri.



    Fratello indiano, mò te meno! Nello scontro con gli indiani, nei primi tempi Zagor non ci andava tanto per il sottile. O tagliava la fune sulla quale si erano arrampicati alcuni indiani, facendoli spatafasciare per terra dopo una paurosa caduta, o ne usava uno come scudo per eventuali lance o frecce. Uno Spirito con la Scure molto manesco...

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    Usare un indiano come scudo per le lance non è oggi politically correct, ma a quei tempi era un'abitudine, tantopiù che qui si trattava di pura e semplice sopravvivenza.



    Gli scorpioni immortali e vampiri. Dopo lo zoo della storia precedente (in cui erano comparsi degli alci, dei gufi, dei pesci e dei tacchini), abbiamo un altro bestiario qui con: due orsi, uno sciame di api, una capra sacra e una nidiata di scorpioni. L'idea degli scorpioni nell'idolo è ENORMEMENTE forzata: quindi questi graziosi animaletti hanno figliato per secoli dentro un idolo? O erano immortali? E gli indiani che lo custodivano? E quelli che lo pulivano? E quelli che lo dipingevano? Crepavano tutti all'istante? Boh.

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    Ma gli scorpioni mordono come i vampiri, con le tipiche due ferite dei canini? E poi qui Zagor sembra che si tagli un lembo di pelle, altrochè fare un'incisione!



    Per l'ennesima volta, Zagor viene salvato dall'intervento di Cico, come è successo nella storia precedente (lì almeno tre volte). Ci sarebbe da chiedere come ha fatto lo Spirito con la Scure a sopravvivere così a lungo da solo fino all'incontro con Cico.

    C'è anche il dettaglio della fuga di Fulton e Toro dal forte rubando un paio di cavalli con tanto di fucili inclusi. Mancava soltanto l' "Atlante dei luoghi migliori di Darkwood da vedere almeno una volta nella vita" nella sacca dei cavalli, e avevano tutto. :huh:

    Una nota sui disegni: in quest'episodio si nota una insolita presenza di retini per dare i mezzi toni. Una soluzione grafica in seguito accantonata (per fortuna, aggiungerei...) (nota di Ivan)

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    Qui Ferri prova ad usare i retini, ma è stata una tecnica che ha abbandonato subito.




    QUI TUTTI GLI ARTICOLI SU ZAGOR

    Edited by joe 7 - 8/9/2022, 15:25
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    A tratti sembra di assistere a una comica del cinema muto ( tutta la parte con la capra, gli Indiani che cascano... ), ma non è un difetto, anzi !
     
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    CITAZIONE (Galerius61 @ 29/6/2021, 01:19) 
    A tratti sembra di assistere a una comica del cinema muto ( tutta la parte con la capra, gli Indiani che cascano... ), ma non è un difetto, anzi !

    Sono d'accordo.

    E' un vero peccato che non ci siano più queste "comiche del cinema" nei fumetti, soprattutto in quelli avventurosi. Si ride poco di questi tempi, mentre sarebbe davvero bello poterlo fare. Il punto è che nei manga spesso si ride anche, o si sorride (almeno in quelli che non siano horror o altro) e questo è un altro dei motivi del loro successo. Storie pesanti come il piombo dove si ride poco non invogliano alla lettura. Si dimentica spesso che il lettore ha bisogno di rilassarsi. Si dimentica, insomma, di rispettarlo come "persona": invece lo si tratta come un "consumatore". O come "un individuo da istruire/indottrinare". Non so se mi spiego.
     
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    Ti sei spiegato benissimo, e lo stesso discorso potrebbe valere per cinema, televisione, narrativa...la pesantezza sembra essere d'obbligo in certi ambienti ( inutile precisare quali ).
     
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