ZAGOR 2-3: L'UOMO VOLANTE (analisi di Joe7 e Ivan)Testi: Gallieno Ferri
Disegni: Gallieno Ferri
Zagor edizione originale Zenith: n. 53-54 (usciti nel 1965). I numeri reali di Zagor sono 2 e 3. Infatti, l'edizione Zenith originale pubblicò Zagor a partire dal numero 52, quindi ha la numerazione sfasata che continua ancor oggi, con 51 numeri in più. Prima del numero 52, pubblicava storie di altri personaggi bonelliani come
Hondo, Kociss, eccetera. Tutte le varie ristampe di Zagor, invece, seguono la numerazione reale, in questo caso 2 e 3. La storia "L'uomo volante" fu pubblicata per la prima volta in formato libretto sui numeri 8, 9 e 10 della prima serie, anno 1961. Successivamente furono raccolti nel 1965 negli albi 2 e 3 di Zagor.
TRAMAZagor e Cico trovano un uomo dato in pasto alle formiche rosse e lo liberano, portandolo al forte: si tratta dell'unico sopravvissuto di una carovana attaccata da persone misteriose. Prima che possa dire altro, viene ucciso da una punta avvelenata lanciata con la cerbottana da un indiano di bassa statura che si era infiltrato nel forte e poi era fuggito. Il capitano del forte spiega a Zagor che finora sono scomparse tre carovane in quel modo: nella prossima ci sarà sua nipote,
Norma. Zagor vuole tenere d'occhio la carovana successiva e si ritira nella sua capanna, nell'attesa della partenza. Ma Cico viene catturato dagli indiani pigmei e viene ipnotizzato da
Marcus, un ex-trapezista capace di volare grazie al suo costume e che comanda agli indiani pigmei in una valle sopra gli alberi. Sotto l'effetto dell'ipnosi, Cico cerca di uccidere Zagor con un'ascia, ma Zagor sopravvive all'attentato e Cico ritorna in sè. Nel seguire la carovana, Zagor e Cico si imbattono in varie trappole e persino in pipistrelli vampiri. La carovana viene assalita e Zagor arriva tardi: le tracce vanno fino ad uno stagno torbido, dove non si vede nulla. Zagor e Cico vengono attaccati dagli indiani nani e da Marcus e alla fine vengono catturati, mentre Norma, l'unica sopravvissuta al massacro, viene ipnotizzata da Marcus perchè diventi la s
acerdotessa degli indiani. Cico sta per essere gettato in pasto ai coccodrilli, ma Zagor, che si era liberato, lo salva e attacca Marcus: con la sconfitta di Marcus, anche Norma è libera. Zagor ordina agli indiani pigmei di ritornare nelle loro terre.
COMMENTOUna storia sviluppata in modo grezzo e sbrigativo, ma comunque avvincente. In questa storia ci sono diversi primati: per esempio, compare il primo avversario "particolare" di Zagor,
Marcus, con dei poteri e delle capacità sopra la norma, precursore dei vari Molok, Supermike e compagnia. Cico canta per la prima volta una delle sue canzoncine mentre si prepara a fare un arrosto del pecari che Zagor aveva catturato (il pecari è un animale simile al cinghiale):
“Ho percorso mille miglia / sono stanco di remare / or lo stomaco consiglia / che è il momento di mangiare. / Or mi scelgo un bel cosciotto / dal sapore prelibato / che mi sbaferò, ben cotto / sotto forma di stufato!"Un altro primato è il fatto che qui compare la prima donna che viene salvata da Zagor:
Norma. E' solo una bella presenza e null'altro, ma nella sua fase embrionale è la precursora delle varie Frida, Virginia e Margie.
Marcus, per certi versi, ricorda Mefisto, il nemico di Tex, pur senza averne minimamente il carisma: ha gli stessi baffetti e lo stesso pizzo, ha le stesse capacità ipnotiche e lo stesso passato circense (per essere precisi, Mefisto non era in un circo, ma in una comitiva di teatranti girovaghi: non facciamo i pignoli, però). Inoltre, comanda degli indianini senza nome (non si sa neanche a che tribù appartengano i nani) e mai visti prima, come gli
Hualpai di Mefisto: e, come gli Hualpai, gli indianini di Marcus usano anche loro le cerbottane. Il fatto di aver ipnotizzato Cico perchè uccida Zagor ricorda la stessa scena in cui Mefisto ipnotizza Kit Carson e Kit Willer per uccidere Tex.
Le improbabilità in questa storia sono semplicemente
innumerevoli: per esempio, una tribù di indiani nani che vive su un accampamento sulle cime degli alberi è roba da delirio. Inoltre, Marcus non può volare. Senza contare che Zagor in questa saga cade dagli alberi almeno tre o quattro volte e finisce sempre sul morbido, mentre Marcus, l'unica volta che cade, si spatafatascia per terra. Una pessima fine per un uomo volante. Al contrario, Zagor riesce a volare tenendo per le zampe il condor di Marcus: tra l'altro, ecco un'altra improbabilità. Non è possibile infatti che un condor, che peserà sì e no 10 chili, sorregga in aria i 70-80 chili di Zagor. La scena del condor mi sembra comunque un prototipo della mitica scena conclusiva di
IL RE DELLE AQUILE, anche se Nolitta la risolverà con ben altro pathos, ovviamente.
Le scene indimenticabili anche qui sono una marea. Ma quella che resta più impressa è la scena in cui Zagor abbatte con un pugno solo una fila di indiani nani come fossero dei birilli. Wow.
Flora e fauna caratteristica: in questi primi numeri c'è una varietà di animali a Darkwood da far invidia allo zoo. Si comincia con un pecari, poi con: formiche rosse, pipistrelli vampiri, serpenti, caimani, condor e avvoltoi. Senza contare la presenza di PALME DI NOCI DI COCCO, di cui una di esse viene buttata addosso a Norma da Zagor per impedire il sacrificio di Cico. Fenomenale.
La storia ha diversi aspetti discutibili:
- Perchè la guida della carovana non era stata gettata nello stagno come le altre vittime, ma era stata data in pasto alle formiche col rischio che qualcuno lo salvi?
- Come ha fatto un indiano (anche se nano) ad entrare nel forte, uccidere la guida e sparire senza che
nessuno se ne accorga? Inoltre, questi indiani-pigmei appaiono come una massa di decerebrati, pronti a sottomettersi senza il minimo discernimento ad una figura dominante: lo si vede quando Zagor ottiene la vittoria su Marcus e tutti lo vogliono nominare loro capo.
- Attorno alla capanna di Zagor ci sono (ci dovrebbero essere) delle sabbie mobili: bè, questi indiani nani, che non sono di Darkwood, arrivano lì e rapiscono Cico sotto il naso di Zagor, che nel frattempo si pappa il pecari da solo senza accorgersi di nulla.
- Sono sparite
TRE CAROVANE finora con conseguenti morti dei carovanieri e nessuno riesce a rintracciare nulla? E possibile che facciano sparire TUTTI I CARRI in un laghetto torbido? Cosa cavolo è, un buco nero?
- Marcus paga per le sue malefatte, ma agli indiani responsabili degli eccidi dei componenti di ben quattro carovane viene detto di andarsene e di vivere in pace. Assai sbrigativa come cosa.
OSSERVAZIONI DI IVANIn linea di massima, ho l'impressione che Ferri intendesse conformare il “suo” Zagor sulla figura di Tarzan. Le atmosfere, i personaggi e le psicologie sembrano proprio elementi tipici delle storie dell'Uomo-Scimmia, solo trasposti dalla giungla africana alle foreste americane. La storia comunque termina bruscamente, passando all'istante nella storia successiva senza nemmeno avere un titolo che separi il prima e il dopo, cosa piuttosto strana. Rispetto a Nolitta, direi che il ritmo narrativo di Ferri sia troppo frenetico. I cambi di scena sono improvvisi, e le premesse ai climax sono ridotte al minimo (si veda in proposito la sbrigatività della sequenza in cui l'ipnotizzato Cico cerca di affettare Zagor nel sonno; una scena così andava idealmente sviluppata su almeno 3-4 pagine). Chiaramente, Ferri si era rifatto allo stile espositivo in voga nei primi '60, e il risultato era tutto sommato funzionale...Tuttavia non si può dire che Gallieno abbia rappresentato una innovazione stilistica dal punto di vista di mero metodo narrativo. L'appellativo “Maestro” gli è stato (giustamente) assegnato per ben altre virtù.
QUI TUTTI GLI ARTICOLI SU ZAGOREdited by joe 7 - 8/9/2022, 21:10
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