ZAGOR 54: NATALE CALIBRO 45 (analisi di Joe7)Testi: Nolitta (Sergio Bonelli)
Disegni: Franco Donatelli
Zagor edizione originale Zenith: n. 105, uscito a dicembre 1969 (quindi esattamente a Natale). Il numero reale di Zagor è 54. Infatti, l'edizione Zenith originale pubblicò Zagor a partire dal numero 52, quindi ha la numerazione sfasata che continua ancor oggi, con 51 numeri in più. Prima del numero 52, pubblicava storie di altri personaggi bonelliani come
Hondo, Kociss, eccetera. Tutte le varie ristampe di Zagor, invece, seguono la numerazione reale, cioè col numero 45. Questa storia non ha un'edizione precedente nel formato libretto.
TRAMASiamo a
Lonely Town, un paesino vicino ai monti Allegheny, a nord di Darkwood: Zagor e Cico sono sulla strada per Darkwood e arrivano proprio lì, dove c'è molta eccitazione per l'arrivo della banda dei Babbi Natale canterini, i
"Singing Santa Claus", che canteranno i canti natalizi durante la notte di Natale, che cadrà proprio quella sera. Ma i cantanti non sono quello che sembrano, bensì quattro banditi che hanno preso il posto dei veri cantanti e che hanno progettato di rapinare la banca di Lonely Town approfittando del loro travestimento. Zagor cerca di fermarli, ma viene stordito. Quando si risveglia, dice al sindaco e al banchiere di non avvisare nessuno: troverà lui i criminali. Usando una teleferica per il trasferimento dei tronchi dai monti alla valle, Zagor precede i banditi e riesce ad avere la meglio. Siccome i cantanti originali non si possono trovare il tempo perchè erano stati legati e imbavagliati dai ladri in un altro posto, Zagor costringe i quattro banditi a cantare lo stesso alla notte di Natale. Il risultato musicale non è dei migliori e gli abitanti sono perplessi: ma l'arrivo della neve proprio quella notte fa dimenticare tutto.
COMMENTOUna storia breve (neanche un numero), leggera e senza pretese, che sembra sia stata fatta solo per completare l'albo con una storia natalizia (evento raro in casa Bonelli). Inoltre, questa storia non è mai uscita in formato libretto, mentre la successiva, "Zagor racconta" aveva già avuto una sua prima stampa in libretto. Ed essendo una storia importante perchè p
arlava del passato di Zagor, sembra sempre più probabile il fatto che "Natale calibro 45" sia stata una storia fatta su misura perchè "Zagor racconta" cominciasse nel numero successivo. In ogni caso, è una storia comunque divertente, piena di piccole curiosità, che fanno pensare appena si notano. Per esempio: qui si vede che Zagor e Cico non si rendono neanche conto del passare del tempo. Voglio dire, Zagor sa quando c'è il raduno dei trapper, sa quando ci sarà la riunione dei capi indiani, conosce le stagioni di caccia...
e non sa che è Natale?? Anche l'uomo al quale chiedono informazioni si stupisce.
Ma allora compratelo, un calendario, no?
LA POSIZIONE DI DARKWOODNella storia c'è anche un'indicazione implicita che riguarda la posizione di Darkwood. Infatti si fa cenno ai
Monti Allegheny, che si troverebbero a nord di Darkwood. Ebbene, questi monti esistono davvero: fanno parte di una catena montuosa a nordest degli Stati Uniti.
La posizione di Darkwood?
Da qui si può dedurre che Darkwood dovrebbe essere nella zona degli Stati del Sud degli USA (Virginia e Virginia Occidentale), al confine con gli stati nordisti. Senza contare che Washington non è lontana da quella zona, cosa che rende plausibili gli attacchi missilistici di Hellingen in
Ora Zero.
DONNA BAFFUTA SEMPRE PIACIUTAQuesta storia viene ricordata anche per i personaggi assurdi che compaiono in un contesto natalizio: parlo di mamma O'Hara, una donna coi baffi come le sue tre figlie, che hanno anche addirittura la barba, tipo i fenomeni del circo Barnum. Solo Donatelli, esperto in "bruttone", avrebbe potuto realizzare personaggi simili. Mamma O'Hara (il babbo sarà scappato, presumo) sembra una via di mezzo tra Cico (ha la sua stessa stazza, in pratica) e Zagor (ha un nome irlandese, e Zagor ha origini irlandesi).
Sì, mammo!
BABBI NATALE KILLERPer la verità qui non muore nessuno, perchè è una storia natalizia...ma il contrasto con le pistole e il personaggio di Babbo Natale è così stridente che questa immagine è stata persino messa in copertina. L'obiettivo di Zagor, però, è non solo catturare i ladri, ma anche tenere nascosto tutto, in modo che gli abitanti di Lonely Town, semplici come bambini (un richiamo nascosto al Bambino Divino, forse), non possano avere una delusione proprio in quel giorno. E' come dire che il Natale è un messaggio di speranza che
va protetto: se ci fate caso, tutte le storie natalizie sono così, con un danno
molto grave da mettere a posto, possibilmente senza che se ne accorga nessuno. Sono escluse, naturalmente, le storie natalizie ciniche, volgari, horror e simili, che col Natale - messaggio di speranza - non c'entrano niente e ne rappresentano diabolicamente il messaggio opposto, quello della disperazione.
L'idea di Zagor che raggiunge i criminali usando una funicolare è azzeccata per il contesto natalizio, visto che ricorda un pò la slitta di Babbo Natale...
...ma il momento clou è quello in cui Zagor, dopo aver catturato i criminali, li costringe a cantare al posto dei veri attori, che in quel momento non si possono trovare in tempo (e quindi passeranno il Natale legati, ma va beh). I ladri non sanno niente di queste cose, ma sotto le minacce di Zagor iniziano a frugare nella loro memoria e dicono di ricordare le canzoni "Notte Bianca" e "Son giunti i Re Magi", oltre a "Deh, ti desto, pastorello".
Ebbene, l'ultima canzone, quella del pastorello, non esiste e credo sia stata inventata di sana pianta da Nolitta, visto che si conclude alla buona col pastorello che porta al Bimbo "del whisky", perchè i criminali canterini non ricordavano più il seguito e avevano improvvisato. E "Son giunti i Re Magi" non si trova, anche se c'è una canzone simile. Ma
"Notte bianca" è un canto natalizio particolare perchè fa parte delle canzoni alpine.
NOTTE BIANCATesto di Carlo Geminiani, sulla base degli scritti di Giulio Bedeschi. Musica del maestro Bepi De Marzi. Preso
qui.
Siamo nell'inverno della ritirata di Russia del 1943: dopo giorni di marcia nella steppa gelata, il 26 gennaio gli alpini, sotto la guida del generale Reverberi della "Tridentina", riuscirono finalmente a sfondare le linee russe al ponte della ferrovia di Nikolajewka, rompendo l'accerchiamento russo. Fu raggiunta così la libertà, attraverso però una durissima battaglia contro il gelo, la mancanza di mezzi e il nemico. L’approssimativa preparazione e l’inadeguatezza degli equipaggiamenti venivano ora pagate a duro prezzo dagli alpini, che nella ritirata fino a Nikolajewka iniziarono una tremenda marcia verso casa, armati solo del loro coraggio e della loro resistenza contro il terribile inverno russo. Un storia raccontata in modo magistrale da Giulio Bedeschi in "Centomila gavette di ghiaccio". Questo canto natalizio ricorda quella prova tremenda e la speranza del Natale che dava agli alpini la forza di andare avanti.
Era la notte bianca di Natale
ed era l’ultima notte degli alpini;
silenzioso come frullo d’ale
c’era il fuoco grande nei camini.
Nella pianura grande e sconfinata
e lungo il fiume - parea come un lamento -
una nenia triste e desolata
che piangeva sull’alito del vento.
Cammina cammina
la casa è lontana
la morte è vicina
e c’è una campana
che suona, che suona:
Din don, dan...
Che suona, che suona:
Din don, dan...
(Recitato)
Mormorando, stremata, centomila
voci stanche di un coro che si perde
fino al cielo, avanzava in lunga fila
la marcia dei fantasmi in grigioverde.
Non è il sole che illumina gli stanchi
gigli di neve sulla terra rossa.
Gli alpini vanno come angeli bianchi
e ad ogni passo coprono una fossa.
(Cantato)
Tutto ora tace. A illuminar la neve
neppure s’alza l’ombra di una voce
lo zaino è divenuto un peso greve;
ora l’arma s’è mutata in croce.
Lungo le piste sporche e insanguinate
son mille e mille croci degli alpini,
cantate piano, non li disturbate,
ora dormono il sonno dei bambini.
Cammina cammina
la guerra è lontana
la casa è vicina
e c’è una campana
che suona, ma piano:
Din, don, dan...
Che suona, ma piano:
Din, don, dan...
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Come ho detto,
"Son giunti i Re Magi" non si trova. Ce ne sarebbe una simile, ma ci sono problemi cronologici: "Natale Calibro 45" è del 1969, mentre "Son giunti i Re Magi" è del 1979, dieci anni dopo. Si tratta di una canzone italo-argentina dello
"Zecchino d'oro".SON GIUNTI I RE MAGISon giunti tre Re Magi qui a Betlèm
Dall'Argentina, come non si sa...
Ed ogni Re ha per Gesù
Il dono che può piacergli di più.
Un bel sombrero Gaspare ha con sé
E Baldassarre un poncio tutto blu,
Melchiorre dà al Re dei Re
Una chitarra che fa «blem blem blem»
Ora il Bambinello dormirà
Con la chitarra che fa «blam blam blam»
Ombra il gran sombrero gli farà
E il poncio blu ben caldo lo terrà...
I tre Re Magi vennero a Betlèm
Dall'Argentina, come non si sa...
Il buon Gesù li ringraziò
E a mezzanotte il sole brillò!
(Orchestra)
Ma ogni Re ha un dono anche per chi
A letto va e presto dormirà:
Ognuno poi lo troverà
Sotto il cuscino e Natale sarà!
Llegaron ya, los Reyes eran tres:
Melchor, Gaspar y el negro Baltasar,
Arrope y miel le llevaran
Y un poncho blanco de alpaca real...
Changos y chinitas, duermanse
Que ya Melchor, Gaspar y Baltasar
Todos los regalos dejaran
Para jugar mañana al despertar...
I tre Re Magi vennero a Betlèm
Dall'Argentina, come non si sa...
Il buon Gesù li ringraziò
E a mezzanotte il sole brillò!
Il sole brillò...!
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UN SEGUITO?Può sembrare assurdo, ma sembra che
"Natale calibro 45" avrà un seguito. E' stato appena annunciato in anteprima sul forum
Lo spirito con la scure, con tanto di immagine in anteprima, in cui compare -
incredibile dictu- persino
Mamma O'Hara! QUI TUTTI I LINK SU ZAGOREdited by joe 7 - 8/9/2022, 21:34
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