ZAGOR 22-23: STORIE BREVI (analisi di Joe7)Testi: Guido Nolitta (Sergio Bonelli)
Disegni: Gallieno Ferri
Queste sono storie brevi presenti in ordine sparso nei numeri 22-23 della serie (numeri ufficiali edizione Zenith, non corrispondenti ai numeri reali di Zagor: 73-74).
---------------------------------------------------------------------"SMILING" JOELa storia, pubblicata su Zagor 22 (Aprile 1967), è stata pubblicata in precedenza sullo Zagor formato libretto "Terza Serie-Collana Lampo" n. 36 (Ottobre 1965) dal titolo "Vendetta" che contiene la conclusione della storia
"Gli adoratori del sole": "Smiling" Joe è stato inserito solo per concludere il libretto, quindi è una storia brevissima, anzi è la più breve di Zagor che si conosca (13 pagine). Quindi non ha mai avuto una copertina sua nemmeno in formato libretto.
Il libretto di Zagor che contiene la microscopica storia di "Smiling" Joe
TRAMAZagor e Cico chiedono ospitalità a
"Smiling" Joe, un abitante della foresta conosciuto per la sua serenità e buonumore: all'improvviso due uomini minacciano Joe, chiamandolo col suo vero nome, Sherman, dicendogli di dare loro la mappa della miniera che aveva trovato. Joe dice che ha distrutto la mappa perchè aveva provocato l'odio e l'invidia e infine la morte dei suoi fratelli. I due non gli credono, ma Zagor interviene e porta in prigione i due delinquenti.
COMMENTOUna storia molto semplice, in cui Nolitta tratteggia il suo personaggio &
quot;ideale", che è un pò un figlio dei fiori: niente fucili perchè è un pacifista, niente carne perchè un animalista, cibo vegetariano perchè è vegano. Inoltre, passa il tempo a far niente, aspettando che un pesce abbocchi alla sua lenza. Una visione da Arcadia bucolica molto idealistica e irreale, che richiama un pò il suo Mister No, che è considerato da Nolitta il suo personaggio definitivo. Il passato di Joe è un passato di sangue, da cui lui cerca di scappare senza mai riuscirci pienamente: un pò come Mister No. La storia si conclude con un Joe sereno e soddisfatto.
"Smiling" Joe, una specie di Trampy bucolico.
Il personaggio non ritornerà mai più, ma ha lasciato una traccia nei lettori zagoriani, tanto che la storia fu ristampata nel 1992 in un allegato ad un'edizione della Glamour International dedicata a Zagor.
---------------------------------------------------------------------IL COLLE DEI GUFILa storia, pubblicata su Zagor 22 (Aprile 1967), è stata pubblicata in precedenza sullo Zagor formato libretto
"Terza Serie-Collana Lampo" 37-38 (Ottobre 1965)
TRAMADopo che un senatore di Washington è stato attaccato da indiani ubriachi, Zagor chiede qualche giorno per catturare i responsabili che hanno prodotto il whisky clandestino. Alla fine, Zagor scopre che si tratta della famiglia
Clinton, un gruppo di montanari barbuti che regola le loro dispute attraverso uno scontro a cazzotti. Una delle famiglie, però, non è d'accordo riguardo alla produzione di whisky, e il padre allena il figlio Beniamino, che, per fare pratica, prende a pugni tutti i tizi che incontra. Prima pesta Cico, poi ci prova con Zagor, che però gli fa fare un volo considerevole con un cazzotto solo. Dopo che si sono spiegati, Zagor distrugge la distilleria clandestina e Beniamino stende a cazzotti il capofamiglia dei Clinton. Quando arrivano di nuovo degli indiani a comperare il whisky, loro minacciano i Clinton al loro rifiuto: ma l'arrivo di Zagor fa capire loro che non c'è più trippa per gatti.
COMMENTOUna storiella gradevole il cui punto di forza sono i montanari Clinton con le loro assurde leggi, simili agli abitanti montanari del fumetto di Li'l Abner di Al Capp. Lo scontro tra Beniamino e Zagor è uno spasso, pur vedendo benissimo la differenza di forza tra l'uno e l'altro. Inoltre, è risaputo che gli abitanti delle montagne spesso facevano whisky clandestino di contrabbando.
Ma chi è l'idiota che dice che le didascalie sono inutili?
Abbiamo qui anche uno dei travestimenti di Cico, che qui fa finta di essere un indiano che vuole del whisky di contrabbando per scoprire chi sia il malvagio fornitore: purtroppo Cico si trova davanti dei fornitori onesti e ne esce sempre con le ossa rotte. Qui sotto, inoltre, c'è una curiosità: uno dei rari errori di Ferri, ma piuttosto vistoso. Prima i personaggi parlano tra loro nella foresta, poi subito dopo sono dentro la capanna sullo sfondo, poi dopo sono ancora nella foresta, provocando un senso di straniamento nel lettore.
---------------------------------------------------------------------IL RICATTOLa storia, pubblicata su Zagor 23 (Maggio 1967), è stata pubblicata in precedenza sullo Zagor formato libretto "Terza Serie-Collana Lampo" n. 42 (Dicembre 1965).
TRAMAZagor e Cico incontrano
Orazio Lawson, un cercatore d'oro, insieme al suo lama che si chiama Poldo (!). Zagor scopre che Lawson è costretto a seguire un tal Hughes e il suo collega Stone perchè hanno preso sua nipote
Diana come ostaggio: in cambio, Lawson dovrà portare i due banditi in un luogo dove è nascosto uno scrigno pieno d'oro che lui aveva scoperto tempo addietro. Zagor libera Diana e si mette sulle tracce dei tre: il tal Hughes finisce sbranato da un orso e Stone viene catturato vivo.
COMMENTOUna storia priva di mordente e dimenticabile, tuttavia leggibile. Ora Cico può aggiungere nella lista degli animali che l'hanno pestato anche il lama sputacchiatore, l'unico elemento interessante della storia: il resto è calma piatta.
Diana Lawson è un personaggio anonimo, messo lì solo per fare l'ostaggio e nulla più: è una delle rare donne che comparivano in quel periodo.
---------------------------------------------------------------------ALLARME A DARKWOODLa storia, pubblicata su Zagor 23 (Maggio 1967), è stata pubblicata in precedenza sullo Zagor formato libretto "Terza Serie-Collana Lampo" n. 43-44 (Gennaio 1966)
TRAMANel tentativo di trovare qualcosa da mangiare nella foresta, Cico, dopo diversi disastri, prova a fregare della carne disseccata dai barili di deposito degli indiani Mingo: ma, per un errore, fa perdere ai Mingo tutto il deposito. Il capo dei Mingo,
Taraska, che è stato sfregiato in passato da Zagor, vuole mettere Cico al palo della tortura. Ma Zagor propone a Taraska un luogo dove fare buona caccia e rifornimento di cibo. Taraska accetta, ma poi, dopo la caccia, cerca di uccidere Zagor di nascosto senza riuscirci: inseguito da Zagor, finisce in un burrone e sarà dimenticato agli sceneggiatori attuali, almeno si spera.
COMMENTOQuesta storia è un preludio alla storia successiva, ma è già una storia a sè, anche se breve, perchè non ha nessun collegamento con la storia successiva. Taraska è un cattivo spuntato fuori dal passato di Zagor ignoto ai lettori: è un cattivo abbastanza prevedibile e Nolitta se ne sbarazza presto. Il punto forte sono i tentativi di Cico di procurarsi il cibo e i suoi numerosi fallimenti (per non parlare di quello che fa alle termiti che minacciano le sue vivande). Tanto che la storia di Zagor e Taraska è roba di ordinaria amministrazione: è Cico qui il vero mattatore.
Solo nei fumetti possono colpirti in testa con una scure senza farti nessun taglio. Taraska è un mago nell'uso della scure da usare come un bastone.
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