Il blog di Joe7

  1. ASTERIX IN IBERIA

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    Asterix
    By joe 7 il 8 Sep. 2020
     
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    1969: ASTERIX IN IBERIA

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    TRAMA

    Durante la conquista della Spagna (Iberia nell'antichità), Giulio Cesare cattura Pepe, il figlio di Salsadipeperon y Monton, il capo di un piccolo villaggio iberico che resiste ancora ai romani. In questo modo potrà usare il bambino come ostaggio. Per precauzione, lo fa portare all'accampamento romano di Babaorum, vicino al villaggio gallico, sotto la guida del centurione Nonpossumus. Ma Pepe riesce a scappare e incontra Asterix e Obelix, che lo portano al villaggio. Il bambino si affeziona a Idefix, il cane di Obelix, e provoca degli sconquassi coi suoi capricci. Nonostante questo, Asterix e Obelix si affezionano al piccolo e partono per l'Iberia per riportarlo a casa. Il centurione Nonpossumus, travestito da iberico, riesce ad accompagnarli senza farsi riconoscere, per potersi riprendere Pepe. Ma non solo il suo piano fallisce, anzi lui e Asterix sono portati all'arena dove devono affrontare un toro a mani nude. Asterix effettua una corrida e riesce ad abbattere il toro, ricevendo la libertà per lui e Nonpossumus. Alla fine, il bambino Pepe è riportato sano e salvo al suo villaggio e i Galli devono ritornare a casa, anche se sono dispiaciuti di doverlo lasciare. Promettono comunque a Pepe che torneranno.

    COMMENTI E APPROFONDIMENTI

    Con questa storia, pubblicata su Pilote nel 1969, si festeggiano anche i 10 anni della rivista, che è diventata, come dice il sottotitolo del settimanale, "Il giornale di Asterix e Obelix". E' da notare la grande fama del portatore di menhir, tanto da avere sempre il suo nome, accanto a quello di Asterix, pubblicato sulla copertina della rivista ad ogni uscita! ^_^

    IL PROBLEMA DELLA "DITTATURA DI FRANCO" SPESSO CITATA NEI COMMENTI

    Erroneamente, nel commentare questa storia, molti articoli dicono che "nel 1969 la Spagna si era liberata dalla dittatura di Franco, o stava per liberarsene. Questa dittatura aveva soffocato il paese e, per risollevarsi economicamente, la Spagna aprì le porte al turismo". Ebbene, "Asterix in Iberia" effettivamente descrive in chiave ironica il turismo dei francesi, che vanno in Spagna già da diversi anni: ma i commentatori dimenticano che, negli anni in cui esce il fumetto, il regime di Franco è ancora in vigore e si concluderà solo anni dopo, nel 1975, con la morte di Franco e il passaggio - senza violenza - alla monarchia parlamentare di re Juan Carlos. Senza contare che non fu solo il turismo, ma furono anche gli aiuti americani alla Spagna che la aiutarono ad uscire dalla crisi del dopoguerra: un problema che riguardava tutte le nazioni, Italia compresa, non solo la Spagna. Inoltre, per tutta la durata della Seconda Guerra Mondiale, la Spagna di Franco fu neutrale e, anzi, fu anche un rifugio per gli ebrei che fuggivano dall'Asse. Un richiamo a questo fatto storico lo si vede nella storia, dove un passatore vaccino aiuta i protagonisti a passare i Pirenei: infatti Goscinny, di origini ebraiche, doveva ben sapere quanto la Spagna di Franco (anche il dittatore, tra l'altro, era di probabili origini ebraiche) fu un rifugio per i suoi connazionali. In sostanza, nel tanto vituperato "regime di Franco" i turisti francesi potevano andare e tornare senza problemi in quel "paese soffocato dalla dittatura".

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    La battuta ha il doppio senso di "vaccinazione" obbligatoria per chi va in certi paesi all'estero.


    In ogni caso, nella storia sono presenti alcuni riferimenti al regime franchista: i legionari di stanza in Iberia portano delle uniformi diverse da quelle degli altri (una toga celeste con una sciarpa rossa attorno al collo, che richiamano quelle dei membri della Falange Franchista). Inoltre, il governatore romano di Hispalis è un anziano e dispotico Generale il cui nome non viene mai menzionato.

    I ROMANI

    All'inizio della storia, Cesare è così tranquillo da dormire letteralmente sugli allori, dopo la battaglia di Munda vinta contro Pompeo: un evento che ha permesso la conquista di tutta la Spagna sotto Roma. Tra l'altro, è citata la X Legione, una delle più antiche e gloriose delle legioni romane sotto Cesare. La scena in cui Giulio Cesare pizzica l'orecchio di uno dei suoi legionari in segno di apprezzamento richiama lo stesso gesto di Napoleone sui suoi soldati: un gesto però interpretato dagli iberici come...la consegna al matador di un orecchio del toro ucciso, un gesto di profondo apprezzamento per la sua impresa. I legionari romani, pasticcioni e inconcludenti, che si aggirano attorno al villaggio gallico, nascondendosi tra le fronde degli alberi e cadendo giù da lì, con tante metafore sulla raccolta della frutta dagli alberi, confermano quello che disse una volta Goscinny su di loro: "Mi piacciono i soldati in ritirata, in sbandamento. Quelli che avanzano mi annoiano".

    IL PESTIFERO PEPE

    La comparsa di Pepe nella storia è spettacolare, visto che lancia i sassi con la fionda a Cesare stesso, richiamando la famosa scena di Davide contro Golia o il personaggio francese Thierry La Fronde. Inoltre, quando incontra Cesare, Pepe dice loro: "Voi non passerete!", una frase che ricorda il celebre motto "No pasarán", utilizzato dagli antifranchisti durante la Guerra Civile Spagnola. Pepe è un ragazzino viziato, ma non molle: anzi è piuttosto fiero e combattivo, diventando un comprimario della storia, inseme ad Asterix e Obelix. Una curiosità: l'anno precedente l'uscita di questa storia era nata la figlia di Goscinny, Anna, che ora gestisce l'eredità del padre. Che Pepe sia stato un omaggio nascosto alla figlia?

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    La fierezza di Pepe in due tratti.



    ORDINALFABETIX

    In questa storia, il pestifero bambino provoca indirettamente quello che sarà il primo dei litigi di massa tra gli abitanti del villaggio, cosa che sarà una costante della serie. Inoltre, compare per la prima volta il pescivendolo Ordinalfabetix, che fornirà la sua barca per il primo tratto del viaggio di Asterix, Obelix e Pepe. Tra l'altro, spesso saranno proprio i pesci di Ordinalfabetix il casus belli dei continui litigi del villaggio. Oltre a lui, compare anche per la prima volta la moglie Ielosubmarine (anche se qui non è ancora chiamata col suo nome). Ovviamente, è un richiamo alla canzone "Yellow Submarine" dei Beatles, uscito nel 1966, tre anni prima di questa storia.

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    La prima apparizione di Ordinalfabetix.


    Quando Ordinalfabetix accetta di affittare il suo peschereccio ad Asterix, chiede di essere pagato in menhir, perché gli servono per confinare un terreno di sua proprietà: e questo terreno dovrebbe essere il complesso megalitico di Carnac. La canzone di Assurancetourix, che lui canta per far dormire Pepe, è un omaggio alla canzone "Bonbons" di Jacques Brel, il celebre cantante belga.

    "NON POSSUMUS"

    l personaggio di Nonpossumus ha un nome latino che richiama il martirio (visto poi quello che passa il poveraccio, è un nome azzeccato): viene dagli Atti degli Apostoli (capitolo 4, versetto 19), in cui Pietro e Giovanni, davanti al Sinedrio che impone loro di non parlare di Gesù, replicano: "Noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato". Inoltre, richiama anche diversi eventi storici in cui alcuni Papi furono martirizzati: Papa Pio VII rispose "non possumus" a Napoleone, che voleva per sè il Territorio Pontificio, e quindi tenere il Papa come suo vassallo, in modo da avere una fede cristiana modificata e al suo servizio. Questa risposta costò a Papa Pio VII cinque anni di dura prigionia in Francia, fino alla sconfitta di Napoleone a Lipsia. Un altro "Non possumus", più famoso, fu pronunciato da Papa Pio IX quando il governo italiano gli chiese di scendere in guerra con loro contro l'Austria, mandando l'esercito pontificio come sostegno. Ma Pio IX non poteva attaccare un'altra nazione, cattolica per di più, e rimanere coinvolto negli intrallazzi e guerre nazionali. Questo suo rifiuto gli costò carissimo: da allora fu insultato e avversato in modo feroce, e non solo a parole, sia dal governo italiano che da tutti i governanti legati all'Italia per interesse, rendendo la vita successiva di Pio IX un vero e proprio calvario.

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    Lo iellato Nonpossumus



    DON CHISCIOTTE E LA CORRIDA

    In Spagna non poteva mancare l'incontro con Don Chisciotte e Sancio Panza, che fanno un cameo indimenticabile, realizzando così un crossover letterario con tanto di mulini a vento sullo sfondo... ^_^

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    Oltre a questo, ci sono le famose processioni religiose spagnole, coi druidi al posto dei cattolici, ripetute però sempre allo stesso modo, per ironizzarci sopra, mentre invece, nella realtà, sono diverse da città in città. La corrida, vero cuore dello spirito spagnolo, non poteva mancare, e Asterix, raccogliendo la mantellina (rossa!) della matrona e allontanandola dal toro, diventa il primo torero dell'antichità (a quei tempi, non esistevano le corride). ^_^ Tra l'altro, Asterix ha a che fare con un uro, non con un toro: si tratta di una specie estinta di toro, ben più grossa del toro attuale. La sua altezza sul garrese* era di due metri, mentre il toro comune è alto al massimo 1 metro e 30 circa. Ed è già pericoloso così, figurati un uro! Quindi Asterix ha affrontato un vero e proprio mostro, e, vista la bassa statura del guerriero gallico, e il fatto che lui l'aveva affrontato senza bevanda magica, direi che qui ha mostrato un coraggio impressionante e, forse, addirittura incosciente. E' da notare la critica di Goscinny al termine "toreador" (misto di "torero" e "matador": il torero che combatte e uccide il toro, dallo spagnolo "matar", ammazzare), entrato nel linguaggio comune al posto di "torero" a causa della "Carmen" di Bizet, col famoso verso "Toreador, in gua-a-a-ardia!".

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    Il bambino Pepe ritornerà ancora, temporaneamente, nella storia "Asterix in Corsica". Fino ad adesso (Settembre 2020) non è più riapparso. "Asterix in Iberia", complessivamente, è una storia tra le migliori della serie: qui le scene divertenti dei protagonisti che devono fare da baby sitter a Pepe si sprecano. Inoltre, caso raro, il racconto si divide a metà, in una prima parte, dedicata alla vita del villaggio gallico, e in una seconda parte dedicata al viaggio in Iberia. E la scena finale nel banchetto, in cui Obelix fa il verso alle danze e ai canti dei gitani iberici, davanti agli occhi stupefatti di tutti, è da antologia. ^_^

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    * il garrese è il punto più alto di un quadrupede, esclusa la testa. Corrisponde alle prime vertebre del dorso, che sono la zona d'incontro tra il collo e il dorso.

    (Continua qui)

    QUI TUTTI GLI ARTICOLI SU ASTERIX

    Edited by joe 7 - 30/1/2022, 23:30
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    Che differenza fra Pepe e la figlia di Vercincetorige, vista lo scorso anno.
    Le tue recensioni di Asterix fanno venire l'acquolina quanto quelle di Zagor.
     
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    CITAZIONE (Andrea Micky @ 8/9/2020, 17:56) 
    Che differenza fra Pepe e la figlia di Vercincetorige, vista lo scorso anno. Le tue recensioni di Asterix fanno venire l'acquolina quanto quelle di Zagor.

    Sono contento che ti piacciano le mie recensioni. ^_^ La figlia di Vercingetorige è un personaggio anonimo, reso molto male, pieno di stereotipi femministi o giovanilisti, senza avere un suo pensiero vero e proprio: infatti parla solo con frasi fatte. Non mi ricordo neanche come si chiama, tanto per dire: è un personaggio che si dimentica subito. Pepe invece agisce e pensa come un bambino vero, mentre l'altra è un personaggio finto. Ma ne parlerò meglio quando ci arriveremo (ci vorrà un pò, visto che seguo l'ordine cronologico).

     
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    Non vedo l'ora.
    Tra l'altro, neppure ricordo il nome del suddetto personaggio femminile.
     
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    Ho appena letto la storia.
    Mi sono stupito del fatto che che Ordinealfabetix abbia chiesto tre sesterzi per il suo pesce, in quanto mi pareva che nel villaggio di Asterix non si usasse denaro.
     
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    CITAZIONE (Andrea Micky1 @ 27/11/2021, 12:32) 
    Ho appena letto la storia.
    Mi sono stupito del fatto che che Ordinealfabetix abbia chiesto tre sesterzi per il suo pesce, in quanto mi pareva che nel villaggio di Asterix non si usasse denaro.

    No, il denaro si usa nel villaggio di Asterix: e denaro romano, per giunta, come il sesterzio. Ma per i Galli è solo una moneta di scambio, non significa sottomissione al conquistatore. Dopotutto, devono pur comperare qualcosa nei villaggi vicini (vestiti, eccetera), e non possono usare delle monete che non sono di valore: nessuno le accetterebbe, non ti pare? Il villaggio di Asterix è l'unico che combatte contro l'invasore, ma non è un villaggio senza comunicazioni.

    Soltanto in villaggi COMPLETAMENTE ISOLATI si può non usare la moneta come merce di pagamento e al suo posto usare il baratto o fare semplicemente il proprio lavoro gratis. E' il caso del villaggio dei Puffi, dove non esiste la moneta e ciascuno lavora perchè sa che è giusto farlo.

    Ma questa è una visione assurda e idealizzata: il denaro serve, e serve per sapersi gestire bene. Senza la presenza del denaro, l'uomo non saprebbe dare il giusto valore alle cose e non saprebbe nemmeno gestirsi. Usare bene il proprio denaro è come usare bene se stessi: se lo si usa male, si usa male se stessi, diventando o prodigo o avaro o cleptomane o attaccato al gioco o altro. Se lo si usa bene, si diventa generosi, altruisti, attenti all'altro.

    Non è un caso che Gesù, nella parabola del giudizio finale, parli di talenti, cioè monete, come misura dell'operato di ciascuno nella propria vita. Usare bene i propri soldi significa usare bene la propria vita.

    Ma, se non esistessero dei soldi usati come mezzo di acquisto, l'uomo non avrebbe nessuna misura con cui sapersi regolare: di conseguenza, si lascerebbe guidare da chi comanda, che stabilirà per conto suo cosa vale e cosa no. E magari raccoglierà tutte le ricchezze da lui stabilite per distribuirle equamente a tutti. In questo caso, si avrà una comunità di stampo comunista, in cui ognuno perde la sua indipendenza e la sua dignità personale, perchè non penserebbe per conto proprio, ma lascerebbe che un altro pensi per lui. Perchè avere un proprio denaro e delle proprie cose da amministrare significa avere una propria indipendenza e una propria dignità. E pensare per conto proprio.

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    "Il Puffo banchiere", in cui un puffo introduce l'uso del denaro nel villaggio dei Puffi (un tentativo che si tramuterà in un disastro), è una storia spiega bene il problema dell'uso sbagliato del denaro.

     
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    Wow, bello.
    Molti dicono che il denaro é la radice di tutti i mali, ma questa é una semplificazione eccessiva, visto che in realtà il problema é L'USO che si fa del denaro.
     
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    CITAZIONE (Andrea Micky1 @ 27/11/2021, 14:10) 
    Wow, bello.
    Molti dicono che il denaro é la radice di tutti i mali, ma questa é una semplificazione eccessiva, visto che in realtà il problema é L'USO che si fa del denaro.

    No, nè il denaro e nemmeno l'uso del denaro è la radice di tutti i mali. Quella frase, "Il denaro è la radice di tutti i mali", spesso citata a sproposito, è una cattiva interpretazione di una frase di San Paolo: ma lui non aveva detto così.

    Aveva detto: "L'attaccamento al denaro è la radice di tutti i mali" (Nuovo Testamento, Prima lettera di San Paolo a Timoteo, cap6, vers.10). Quindi non è il denaro il problema, è l'esserne attaccati. In sostanza, come dicevo prima, è il rapporto che una persona ha col denaro il problema, non il denaro in sè o il suo utilizzo.
     
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