Il blog di Joe7

  1. ZAGOR: "IL NEMICO NELL'OMBRA" (Joe7)

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    Zagor
    By joe 7 il 11 Sep. 2020
     
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    26 - IL NEMICO NELL'OMBRA - Analisi di Joe7

    Testi: Cesare Melloncelli
    Disegni: Franco Bignotti

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    Zagor edizione originale Zenith: n. 77 (uscito nel 1967). Il numero reale è 26. Infatti, l'edizione Zenith originale pubblicò Zagor a partire dal numero 52, quindi ha la numerazione sfasata che continua ancor oggi, con 51 numeri in più. Prima del numero 52, pubblicava storie di altri personaggi bonelliani come Hondo, Kociss, eccetera. Tutte le varie ristampe di Zagor, invece, seguono la numerazione reale, cioè coi numeri 26. La storia è stata pubblicata in precedenza sullo Zagor formato libretto "Terza Serie-Collana Lampo" (50 lire) n. 54-55 (Giugno 1966):
    54: Il gigante ribelle
    55: Il nemico nell'ombra

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    TRAMA

    Nel paese di Tiffin, Zagor e Cico osservano gli spettacoli del circo insieme a un loro amico, lo sceriffo Burnett, che sta cercando i colpevoli di un assalto alla diligenza in cui è stato ucciso il postiglione ed è stato trafugato l'incasso della banca. Burnett arresta "Little Baby", il forzuto del circo, perchè ha trovato nella sua carrozza i sacchi della banca. "Little Baby" protesta la sua innocenza e fugge su un carro: ma Zagor lo raggiunge e, dopo uno scontro di pugilato, lo convince ad arrendersi. Tuttavia, Zagor è convinto della sua innocenza e usa Cico come trappola per il vero colpevole. Il messicano si fa passare per il professor Cicowski, che ha salvato a vita al postiglione e che saprà tra poco da lui il nome del vero colpevole. Il postiglione ovviamente è morto, ma questo il colpevole non lo sa e ad un certo punto si presenta davanti a Cico minacciandolo: si tratta del domatore di leoni, Kelso. Questi viene arrestato e "Little Baby" è libero.

    COMMENTO

    E' la prima storia sceneggiata da Melloncelli e anche la prima disegnata da Bignotti: un primato. Si tratta di una storia minore, piuttosto leggera e semplice, da esordiente, ma che mette in risalto la bravura di Melloncelli: se non si fosse scritto che l'autore è lui, facilmente la si scambierebbe per una storia di Nolitta. Melloncelli sa usare Cico e Zagor in un modo nolittiano che, forse, solo Castelli - pur con qualche riserva - è riuscito ad eguagliare. Melloncelli è riuscito ad entrare in sintonia col lato comico della serie. E' sorprendente quanto oggi si rida poco su Zagor, terribilmente serio o, peggio, didattico. A parte questo, Cico che fa finta di essere un cameriere per scroccare il pranzo e Cico che fa il dottore sono cose degne di Nolitta. I disegni di Bignotti sono ancora incerti, essendo i primi su Zagor: alcuni sono delle copie di disegni precedenti di Zagor e Cico fatti da altri autori. E' una cosa che capita spesso con un nuovo disegnatore che deve prendere la mano. Little Baby ricorda un pò Pat Mac Ryan, il forzuto irlandese delle storie di Tex: anzi, in una storia del ranger ("Dramma al circo"), anche Pat si era messo un paio di baffi finti, facendo proprio il forzuto del circo. Anche lo scontro tra Zagor e Little Baby è degno di nota, con l'ironia dello spirito con la scure e un paio di cazzotti ben piantati, una scena come non se ne osserva ormai da tempo. C'è anche la curiosità del nome del vero colpevole, Kelso, che sarà usato di nuovo per un altro personaggio e un'altra storia, sceneggiata da Maurizio Colombo: "Una pallottola per Kelso".

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    Un civile confronto dialettico. A cazzotti.


    CURIOSITA'

    La copertina fu presa da Kansas Kid, un fumetto western americano (ribaltato per l'occasione):

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    Edited by joe 7 - 8/9/2022, 21:15
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    Meloncelli é un autore che mi piace molto, anche se di lui ho potuto leggere solo Magic-Bat; peccato che Nolitta non lo abbia reso il suo erede ufficiale.
     
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    CITAZIONE (Andrea Micky @ 11/9/2020, 17:55) 
    Meloncelli é un autore che mi piace molto, anche se di lui ho potuto leggere solo Magic-Bat; peccato che Nolitta non lo abbia reso il suo erede ufficiale.

    Su Melloncelli, Ivan ne ha parlato qui (vedi alla fine dell'articolo), indicandolo come una "staffetta mancata" (che mi è sembrata una definizione azzeccata).
     
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