79-81: ZAGOR STORY (ATTENZIONE SPOILER!) - Analisi di Joe7Testi: Guido Nolitta/Sergio Bonelli
Disegni: Franco Bignotti
Zagor edizione originale Zenith: n. 130-132 (usciti nel 1972). I numeri reali sono 79-81. Infatti, l'edizione Zenith originale pubblicò Zagor a partire dal numero 52, quindi ha la numerazione sfasata che continua ancor oggi, con 51 numeri in più. Prima del numero 52, pubblicava storie di altri personaggi bonelliani come
Hondo, Kociss, eccetera. Tutte le varie ristampe di Zagor, invece, seguono la numerazione reale, cioè coi numeri 79-81.
TRAMAEddy Rufus, uno scrittore di demi-novels (storie da un soldo) ha scritto diversi racconti di Zagor, di cui aveva sentito parlare, e vorrebbe conoscerlo di persona. Una volta convinto Zagor, Rufus vive per un pò con lui e Cico nella capanna, per avere del buon materiale per le sue avventure. Le sue attese non vengono deluse: all'improvviso, due tribù indiane sono in guerra a causa di un idolo rubato e dei trappers sono in guerra coi soldati. Ma Zagor scopre che c'è sotto qualcosa di strano: qualcuno aveva corrotto lo stregone indiano con dei soldi perchè rubasse il totem e aveva anche appiccato il fuoco alle case dei trapper dando la colpa ai soldati perchè facessero guerra contro di loro. Sembra che il colpevole sia l'indiano-mercante
Volpe Errante, ma alla fine Zagor scopre che lui era al soldo di Rufus, che voleva provocare tutte queste sommosse solo per trovare del nuovo materiale per i suoi romanzi. Zagor riesce a catturarlo e a portarlo in cella.
COMMENTOUna storia non brutta, ma neanche una delle migliori di Nolitta. In sostanza, è una specie di giallo dove Zagor deve trovare il colpevole, e i disegni di Bignotti non vivacizzano molto l'episodio. L'ambiguo
Eddy Rufus sembra un normale scrittore per quasi tutta la storia, interessato solo a seguire Zagor e a documentarsi (ed è un peccato che non lo si sia usato per fare delle domande personali ai personaggi, tra l'altro). Il colpo di scena finale, in cui lui è il vero colpevole di tutto quello che è successo, è efficace, ma è anche un pò forzato: uno scrittore che provoca delle guerre per
scriverci su è un
malato di mente, più che un malvagio, mentre Rufus, per tutta la storia, appare normalissimo. Magari anonimo, ma normale, in ogni caso. Forse sarebbe stato più convincente se avesse mostrato prima qualche cenno di squilibrio.
Diffidare sempre di chi porta i baffetti all'insù e il pizzetto.
Non è la prima volta che Nolitta mostra degli scrittori interessati al personaggio e che stanno con lui,
nell'unico periodo di inattività che il protagonista avrà mai in tutta la serie. L'uomo sbagliato al momento sbagliato. Anche con Mister No accadrà qualcosa di simile, con lo scrittore di fumetti James Newman nello
Speciale Mister No n. 7 (1992). In questa storia vengono approfonditi i vari personaggi dell'universo zagoriano: abbiamo così i trapper, in particolare
Doc e
Rochas, dopo la loro prima apparizione in
La preda umana, che diventeranno da ora in poi una presenza costante nelle storie di Zagor; poi gli indiani Wyandot col capo Absaroka; gli Oneida; i soldati; le abitazioni dei trapper, il mondo della foresta di Darkwood. Questa storia è quasi un documentario e un pò si sente: infatti, anche se siamo in mezzo a guerre indiane e conflitti tra trapper e soldati, di dramma ce n'è poco. Il personaggio di
Volpe Errante è anch'egli ingannevole: un semplice mercante indiano che cerca di spacciare delle cianfrusaglie si rivela essere invece un assassino, sobillatore, mentitore ed attaccato ai soldi. Ed è strana la sua ostinazione a non tradire Rufus anche quando l'indiano è stato catturato, Forse confidava nel fatto che Rufus l'avrebbe aiutato a scappare, cosa che in effetti accade. Come si vede, è una volpe, come dice il nome, anche se il suo comportamento è più da faina (e un pò ne ha l'aspetto).
Asta tosta: oggetti tosti per tutti i gosti.
Lo stregone degli Oneida, il traditore che ha accettato i soldi per trafugare il totem degli stessi indiani Oneida, ha spiegato perchè ha accettato i soldi: con quelli può comperare il whisky da bere (si vede che gli indiani bevono solo acqua), abbondanti e saporite provviste (si vede che gli indiani mangiano poco e male), una calda capanna di legno in cui trascorrere l'inverno (si vede che nei tepee c'è un freddo cane e c'è il rischio di crepare di assideramento nei mesi freddi). Ora, capisco che il tradire sia brutto, ma capisco anche che questa "romantica vita selvaggia degli indiani puri e innocenti al contatto con la natura, in tutt'uno con essa" sia una grandissima sola. Come direbbe Fantozzi, il concetto di "buon selvaggio in armonia con la natura" è una vera e propria roba da "Corazzata Potemkin".
La VERITA' della mitica "vita selvaggia": è davvero una schifezza, altrochè "pacifica armonia con la natura, UGH".
La scena qui sotto avviene ben DUE VOLTE nella storia: prima col disgraziato stregone, poi con Volpe Errante. Quando il cattivo sta per dire il nome del suo capo/complice, allora, e solo allora, non un momento prima nè un momento dopo, il cattivo viene ammazzato dal capo o dal complice. Come se lui aspettasse esattamente il momento giusto per farlo. E poi, mai che spari a Zagor: no, sempre e solo al traditore che sta per dire il suo nome. Mentre, se invece avesse sparato a Zagor, il problema si sarebbe risolto alla radice. Ma questa è una costante nei fumetti, anche in quelli d'autore: è accaduto a
Blueberry o
Comanche, per esempio.
Non dire mai il nome del complice, cretino, se no lo sceneggiatore ti fa morire!
QUI TUTTI I LINK SU ZAGOREdited by joe 7 - 8/9/2022, 21:43
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