Il blog di Joe7

  1. ZAGOR: "PICCOLI ASSASSINI" (Joe7)

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    Zagor
    By joe 7 il 27 Nov. 2020
     
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    ZAGOR 172-174: PICCOLI ASSASSINI (analisi di Joe7)

    Testi: Alfredo Castelli
    Disegni: Franco Donatelli

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    Zagor edizione originale Zenith: n. 223-225 (usciti nel 1979-1980). I numeri reali di Zagor sono: 172-174. Infatti, l'edizione Zenith originale pubblicò Zagor a partire dal numero 52, quindi ha la numerazione sfasata che continua ancora oggi, con 51 numeri in più. Prima del numero 52, pubblicava storie di altri personaggi bonelliani come Hondo, Kociss, eccetera. Tutte le varie ristampe di Zagor invece seguono la numerazione reale, in questo caso 172-174.

    TRAMA

    Zagor e Cico vanno a Hot City per testimoniare contro Ned Kelly, un rapinatore e assassino che avevano catturato. ll messicano ne approfitta per testare il materiale biologico del professor Varmin per poter prendere facilmente i pesci. E si accorge alla fine di essere stato imbrogliato: solo un pesce ha abboccato e ha addentato il dito di Cico. Zagor glielo toglie, notando che l'animale ha una dentatura piuttosto robusta. Sono stati due uomini, Kramer e Adams, a mandare nel fiume quel pesce: un prototipo di pesci barracuda che invaderanno i fiumi di Darkwood. In questo modo, potranno allontanare gli indiani dal territorio, comperarlo a prezzo irrisorio, e sfruttare il filone d'oro nascosto lì. Inoltre, grazie al loro antidoto, i pesci potranno scomparire, una volta che avranno il territorio e l'oro. La possibilità di ottenere dei pesci mutati era stata ottenuta ingannando il professor Rogers, uno studioso amico di Zagor. Successivamente hanno tentato di ucciderlo, ma Rogers, a loro insaputa, sopravvive e viene recuperato, moribondo, dallo sceriffo di Starbuck. Intanto i pesci fanno le loro prime vittime, che sono proprio il criminale Kelly e i suoi uomini. Infatti, dopo essere riuscito ad evadere, Kelly aveva attraversato il Darkwood River per eliminare Zagor e Cico, ma lui e i suoi uomini vengono tutti sbranati dai pesci barracuda. Zagor riceve un messaggio dallo sceriffo e incontra il moribondo Rogers: prima di morire, fa capire a Zagor che il responsabile dei pesci assassini è Kramer. Intanto, i pesci mostro aggrediscono gli animali e anche gli indiani che vanno nel fiume. Gli indiani cercano allora di trovare nuova acqua, attaccando i coloni vicini agli altri fiumi. All'incontro autunnale dei capi indiani, Zagor incontra Molti Occhi, lo stregone, prima del raduno, e l'indiano gli suggerisce un trucco per far presa sui capi delle tribù. Il trucco funziona e Zagor ottiene dagli indiani una tregua. Zagor e Cico riescono a scoprire Kramer e Adams, e nel conflitto i due muoiono: ma Kramer, prima di morire, libera i pesci cannibale dell'ultima generazione, ancora più feroci dei precedenti. Zagor si ricorda dell'esca di Varmin, che all'inizio della storia aveva attirato un pesce-cannibale, e capisce che con quell'esca potrebbe attirare i pesci in una trappola. Trova Varmin e gli fa preparare l'esca, attirando i pesci in un laghetto artificiale, costruito con l'aiuto del suo amico Tonka e dei Mohawks. L'acqua viene fatta poi defluire, lasciando nel laghetto asciutto i pesci-cannibale, che muoiono.

    COMMENTO

    Castelli introduce dei pesci assassini, dopo la sua "Minaccia verde": e, proprio come quella storia, ha uno spunto interessante e uno sviluppo coinvolgente, ma in certe parti manca di logica. Il difetto logico più grave - oltre agli altri secondari, che dirò più avanti - è proprio la presenza dei pesci. Mi spiego meglio: i cattivi, Kramer e Adams, mettono dei pesci cannibale geneticamente alterati nel fiume Darkwood River perchè:
    a) mangeranno gli animali e gli indiani che si trovano in acqua, spaventandoli;
    b) scapperanno tutti via, lasciando Darkwood deserta;
    c) compreranno il terreno di Darkwood per un tozzo di pane;
    d) faranno degli scavi e troveranno il filone d'oro che si trova nascosto a Darkwood;
    f) diventeranno ricchi.
    Intanto, come piano è parecchio tortuoso: ci sono altri fiumi, non solo quello, a Darkwood. Lo dimostra il fatto che gli indiani, minacciati, vogliano appropriarsi di altre fonti d'acqua, che quindi ci sono, per non parlare di Zagor stesso che fa il trucco della botte sott'acqua per sorprendere gli indiani. Segno che i pesci non ci sono dappertutto, non all'istante, almeno, quindi è un piano a LUNGHISSIMA scadenza. Inoltre, con le rivolte indiane, Darkwood sarebbe al massimo presidiata dall'esercito e non certo venduta manco fosse una casetta. Ma non è questo il punto principale: il punto principale è che questi pesci, dopo un pò di permanenza nel fiume, in cui sbranano un pò di animali e persone, se ne vanno via dal fiume seguendo la corrente, e lo fanno in branco, tutti assieme. Quindi, basterebbe semplicemente aspettare che se ne vadano e si buttino in mare. Di conseguenza, il diabolico piano del diabolico duo va a rotoli da solo... :lol:

    Inoltre, l'assurdità dell'antidoto: si tratta di un liquido giallo in un'ampolla. Ma vi sembra possibile che basti versare un liquido nell'acqua per far morire tutti i pesci cannibale lungo tutto il percorso del fiume? E che è, un liquido miracoloso che non tiene conto della diluizione nell'acqua? :huh:

    Un cenno doveroso ai cattivi, anzi al cattivo per eccellenza della storia: Kramer (che, fisicamente, è simile allo Spirito Rosso/Red Ghost, uno dei nemici meno famosi dei Fantastici Quattro), spietatissimo e praticamente pazzo. Alla fine, butta in pasto ai pesci mostro il suo stesso collega Adams, ridendo mentre vede l'orrenda scena dell'uomo che viene sbranato vivo. Inoltre, quando Zagor gli spara, lui, anche se ferito a morte, riesce a:
    a) buttare Cico in pasto ai pesci mostro;
    b) raggiungere il laboratorio;
    c) spaccare l'ampolla con l'antidoto che permette di uccidere i pesci mostro;
    d) aprire le serrande e liberare i nuovi pesci mostro della seconda generazione, ancora più grossi e feroci dei precedenti;
    e) solo allora finalmente muore (anche se, a questo punto, avrebbe anche potuto mettersi a ballare, visto che era il moribondo più sano che abbia mai visto).
    E muore senza aver avuto nessun vantaggio per quello che ha fatto, se non la sola, terribile soddisfazione di far sbranare dai pesci mostro quante più persone possibile. Credo che non sia mai comparso finora un personaggio con una malvagità così satanica nelle storie di Zagor.

    Zagor3
    Solo un diavolo può mettersi a ridere mentre vede una persona sbranata viva.


    Oltre al difetto logico di base dei pesci, di cui ho parlato, ci sono anche altri dettagli poco chiari. Per esempio, lo sceriffo di Starbuck porta un messaggio alla capanna di Zagor per fargli sapere del moribondo scienziato Rogers che vuole parlare con lui prima di morire. E' difficile che quel messaggio lo abbia portato Drunky Duck: infatti, Zagor semplicemente trova il messaggio nella capanna quando torna a casa e stop. Una cosa insolita, visto che Drunky Duck porta sempre personalmente i messaggi a Zagor, perchè è un tipo coscienzioso. Quindi quel messaggio l'avrà portato lo sceriffo stesso, o uno dei suoi uomini. Chiunque sia, questo tizio che ha portato il messaggio ha attraversato il bosco, la palude, le sabbie mobili, ha messo lì il messaggio e poi se n'è andato per la stessa strada, neanche fosse stato il più esperto tra i trapper. Piuttosto forzata come cosa: fa sembrare la capanna nascosta di Zagor una comune casa di città o di paese. :huh:

    E' stata buona l'idea dell'"invenzione" di Varmin, accennata all'inizio apparentemente solo per realizzare una gag di Cico: alla fine, invece, diventa la soluzione per il problema che stava diventando irrisolvibile. Come espediente narrativo è ottimo. Varmin, tuttavia, non è molto ben caratterizzato: le sue battute sono patetiche e resta solo un imbroglione di mezza tacca, che ci prova ripetutamente con Cico e con chiunque lui incontri, diventando piuttosto stucchevole. Credo che Castelli abbia tentato di fare un "personaggio nolittiano" senza riuscirci, ottenendo solo una macchietta dimenticabile: infatti, a quanto ne so, Varmin non sarà più riutilizzato. Forse a causa del fatto che sia diventato famoso per il suo materiale puzzolente (che si tratta, in sostanza, di quella roba che i cani lasciano in giro sui marciapiedi e poi qualcuno calpesta inavvertitamente, ci siamo capiti... :sick: ). D'altra parte, il suo stesso nome è un programma: "varmin" somiglia all'inglese "vermin", cioè insetto parassita e nocivo. In senso lato, significa feccia, criminale, delinquente. Davvero un brutto nome...

    Zagor5
    Varmin il vermin


    La trappola preparata da Zagor per catturare tutti i pesci mostro funziona. Si tratta di:
    a) costruire un laghetto artificiale connesso col fiume;
    b) metterci dentro il puzzolente preparato di Varmin;
    c) farci entrare i pesci cannibale, attratti dalla porcheria di Varmin;
    d) imprigionarli con una diga;
    e) far fuoriuscire l'acqua e così far morire tutti i pesci.
    E' efficace dal punto di vista narrativo, ma anche qui ci sono delle falle logiche. Per esempio: come si fa a trattenere l'acqua del fiume mentre si scava il laghetto artificiale ad esso connesso? E come si fa a mandare via l'acqua? OK, sollevano la diga che è connessa ad una rete che fa defluire l'acqua. Ma defluire dove? Il fiume e il laghetto hanno la stessa altezza dell'acqua, quindi l'acqua non può defluire da nessuna parte. Al massimo, si ottiene un acquario pieno di barracuda mostro. Inoltre, in una scena della storia, si vede che un pesce mostro ha distrutto una rete coi denti, e gli stessi pesci mostro hanno attaccato delle imbarcazioni: quindi non so se una rete, anche metallica, sia capace di trattenerli. Inoltre, devono costruire il laghetto in fretta prima che passino i pesci mostro che stanno attraversando il fiume. Va bene che Zagor è aiutato da Tonka e dai suoi Mohawk, va bene che il fiume ha diverse anse e quindi è molto tortuoso, ma resta un record mica da ridere. In pratica hanno fatto un laghetto artificiale praticamente in meno di un paio d'ore, manco fossero delle talpe. -_-

    Zagor6
    L'ingegner Zagor e il suo progetto da realizzare in venti minuti.


    L'idea dello stregone indiano Molti Occhi (la botte rovesciata che permette a Zagor di restare sott'acqua) è una geniale trovata che permette a Zagor di fare il classico prodigio davanti agli indiani (oltre a nasconderci dentro, temporaneamente, l'indiano che l'aveva sfidato, Orso Fuggente, compiendo un "prodigio" in più). Ai giorni nostri Zagor non fa più questi trucchi, perchè non sono "politically correct". Ma, in questo modo, si toglie l'alone di mistero attorno a Zagor e anche l'ammirazione spaventata degli indiani. Così, oggi, Zagor, più che uno Spirito con la Scure, sembra un Tex Willer qualunque davanti agli indiani che lo considerano un inviato di Manito senza portafoglio, cioè senza poteri particolari. La stupida mania di "rispettare il popolo rosso" sempre e comunque raggiunge questi livelli di ridicolo, perchè rovinano il personaggio.

    I pesci disegnati da Donatelli somigliano ai barracuda, mentre quelli della copertina di Ferri sembrano dei piranha: credo che la scelta di Ferri sia stata più efficace per ottenere una copertina più d'impatto. Infatti, come i pesci voraci, i piranha sono assai più famosi dei barracuda.

    Zagor1
    Il barracuda vero non ha questa dentatura, tipica dei piranha. Certo che un barracuda-piranha fa davvero paura... :ph34r:


    La costruzione drammatica del pericolo dei pesci cannibale è ben costruita, come pure la paura che attanaglia Darkwood. Però si comprendono un pò meno bene le motivazioni degli indiani, che usano questo avvenimento come scusa per attaccare i bianchi. Sembra quasi che questi indiani aspettino sempre qualunque scusa pur di andare addosso ai bianchi.

    Per finire, una curiosità: il cattivo Ned Kelly è una copia di Blueberry, il famoso personaggio western di Charlier e Giraud, che, in un famoso ciclo narrativo ("Ballata per una bara", 1974) era stato ingiustamente accusato e imprigionato per una condanna di trent'anni (guarda caso) in un carcere militare, e da lì riesce ad evadere. Il capocarceriere si chiamava Kelly, tra l'altro. E Blueberry ha due compagni, Mc Clure e Red Neck, proprio come Ned Kelly ha due compagni che lo aiutano ad evadere. Uno degli omaggi nascosti di Castelli.

    Zagor2
    Mike Blueberry ospite delle pagine di Zagor.



    QUI TUTTI I LINK AGLI EPISODI DI ZAGOR

    Edited by joe 7 - 8/9/2022, 22:31
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    Avevo visto la cover di "piccoli assassini" su internet e volevo saperne di più sulla storia: anche stavolta mi hai accontentato.
    Effettivamente, la trama é piuttosto tortuosa e non é stato facile raccapezzarmici.
     
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    CITAZIONE (Andrea Micky @ 27/11/2020, 20:00) 
    Avevo visto la cover di "piccoli assassini" su internet e volevo saperne di più sulla storia: anche stavolta mi hai accontentato.
    Effettivamente, la trama é piuttosto tortuosa e non é stato facile raccapezzarmici.

    In effetti è tortuosa, con un piano malvagio tra i più cretini che abbia mai visto. E ho fatto un riassunto tra i più lunghi che abbia mai realizzato, tanto per dire.

    Mica facile fare la storia di uno che lotta contro i pesci cattivi.
     
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    Non lessi questa storia nel 1979, quando uscì in edicola, ma forse un paio di anni dopo, ossia alla meravigliosa età di 13 anni, e mi piacque tantissimo. Allora non mi chiedevo chi fosse l’autore, ne tantomeno mi veniva in mente di sottoporre soggetto e sceneggiatura ad esame di verosimiglianza e di realismo, ma le emozioni... quelle erano forti. Sta qui il punto. Allora il target eravamo noi, ragazzini pre adolescenti, e gli sceneggiatori tagliavano spesso le trame con l’accetta. Il pubblico si beveva tutto come acqua fresca. Oggi il povero Burattini deve vedersela con i 50/60enni che mettono ogni cosa sotto la lente, lui per non sbagliare cerca di motivare, spiegare, approfondire.... e le pezze sono peggio del buco!
    Tutto questo sproloquio per dire che, al di là della qualità degli autori, ogg, accontentare i lettori di Zagor, ma non solo, è molto più difficile di quanto non fosse una volta.
     
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    CITAZIONE (MauroC @ 30/11/2020, 23:10) 
    Non lessi questa storia nel 1979, quando uscì in edicola, ma forse un paio di anni dopo, ossia alla meravigliosa età di 13 anni, e mi piacque tantissimo. Allora non mi chiedevo chi fosse l’autore, ne tantomeno mi veniva in mente di sottoporre soggetto e sceneggiatura ad esame di verosimiglianza e di realismo, ma le emozioni... quelle erano forti. Sta qui il punto. Allora il target eravamo noi, ragazzini pre adolescenti, e gli sceneggiatori tagliavano spesso le trame con l’accetta. Il pubblico si beveva tutto come acqua fresca. Oggi il povero Burattini deve vedersela con i 50/60enni che mettono ogni cosa sotto la lente, lui per non sbagliare cerca di motivare, spiegare, approfondire.... e le pezze sono peggio del buco!
    Tutto questo sproloquio per dire che, al di là della qualità degli autori, ogg, accontentare i lettori di Zagor, ma non solo, è molto più difficile di quanto non fosse una volta.

    Mi spiace, Mauro, ma non sono d'accordo con quello che dici.

    I "Piccoli assassini" resta coinvolgente anche oggi, pur coi suoi buchi narrativi, che non appesantiscono per niente la storia, e si legge volentieri anche adesso. Anni dopo, è inevitabile che venga analizzata e quindi che vengano fuori anche i difetti, oltre ai pregi. Però resta una storia che si legge volentieri.

    Ma le storie di Burattini e degli autori di oggi sono e restano pesanti, noiose, soporifere, fatte solo per raccontare qualcosa con aria stanca.

    "Tanto ci leggono lo stesso: basta non badare alle critiche e lamentele dei lettori. Sono solo dei cinquantenni incontentabili che vogliono fare ancora i bambini leggendo roba infantile come Zagor. Perchè badare a tipi simili? Basta che paghino": questo è il loro pensiero.

    Anzi, chi critica o fa delle osservazioni sugli autori nei blog viene aggredito dagli autori stessi come "bilioso detrattore" e altre piacevolezze. Per esempio: Ivan, di recente, in un blog è stato insultato pesantemente a livello personale da un autore bonelliano dopo che lui aveva fatto delle osservazioni in modo educato e civile su una storia che non era neanche stata realizzata da quell'autore bonelliano.

    Non c'è più un rapporto di narratore che vuole coinvolgere i lettori: è un rapporto di autori che di base disprezzano i lettori e non tollerano la benchè minima osservazione. Ma disprezzare i lettori trattandoli da "bambinoni incontentabili" è la via maestra per il fallimento delle vendite.

    Questo è un altro dei motivi per cui, adesso, al posto della Bonelli, spesso preferisco leggere dei manga o dei fumetti che coinvolgono davvero. Perchè sono realizzati da persone che vogliono davvero raccontare, dare emozioni, coinvolgere. Gli autori bonelliani, con pochissime eccezioni, non raccontano nulla: fanno solo un mestiere che permette loro di tirare a campare. Lo si vede da come trattano i lettori e di come fanno delle storie ideologiche da "volantinaggio".
     
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    La mia non era una difesa degli autori moderni, ma rilevavo solo come sia più facile scrivere per un pubblico di ragazzini, soprattutto ragazzini degli anni ‘70, di quanto non lo sia Farlo per un pubblico Adulto. Intendo dire che oggi, se qualcuno scrivesse una storia coi buchi come PICCOLI ASSASSINI, sarebbero ben pochi ad apprezzarne il coinvolgimento emotivo, molti di più massacrerebbero l’autore per il soggetto che non sta in piedi o per i difetti di sceneggiatura.... e questo perché? Perché il lettore medio ha 55 anni e non 12.
    Ti faccio un esempio. Recentemente è stata pubblicata la storia con il ritorno di Kandrax, scritta da Chiaverotti. Premesso che mi è piaciuta, per lo meno per l’idea di base (Paradosso temporale, Kandrax in una realtà alternativa che prende il posto di Wandering Fitzy.... etc....), ho avuto una discussione sulla pagina FB con un tale che poi ho scoperto essere un forumista di quelli un po’ supponenti, che si definiscono “Esperti zagoriani” (Io non frequento i forum, ma solo le pagine FB, senza eccessi). Ebbene, in una vignetta, Zagor, scoprendo che il suo passato è stato cancellato da un sortilegio di Kandrax, pensa ai suoi vecchi nemici, facendo considerazioni del tipo “Hellingen sarà diventato presidente degli USA, gli Akkroniani avranno conquistato la terra, Supermike sarà diventato il Re di Darkwood”... roba del genere, ogni considerazione di questo tipo in una vignetta, per un totale di tre o quattro, niente pesantezze, niente spiegoni. Appunto sulla vignetta di Supermike il forumista si è scatenato, perché, dal momento che Zagor non è esistito, allora non può essere esistito nemmeno Supermike, che è nato solo in sua contrapposizione... e avanti con un pippone sulla incoerenza narrativa, sul non rispetto dell’autore per la saga Zagoriana.... etc.. etc.. .Allora se i lettori sono questi mi viene da dire che
    A) È ben difficile accontentarli, visto che non si godono l’emozione ma cercano sempre l’occasione di innescare dibattiti surreali
    B) Che gli autori si spazientiscano, a furia di “dai e dai” È quasi normale, visto che certi toni sui gruppi sono onnipresenti, anche se concordo che gli autori dovrebbero essere sempre pacati, e non aggredire nessuno, nello spiegare le loro ragioni..

    Ora io i Manga non li conosco, non conosco gli autori, ne il target dei lettori, personalmente non ne sono mai stato attratto, ma mi fa piacere sapere che siano più lievi e più sereni, sia gli autori sia i lettori... non dipenderà magari dal fatto che è complessivamente un mondo più giovane?

    Ultimissima considerazione sul capo degli autori di Zagor, che fuori dalle polemiche zagoriane pare un giovialone, una persona cordiale e alla mano (Ci ho parlato in un paio di occasioni).
    Premesso che come autore ha tutti i suoi difetti e i suoi limiti, non credo si possa sostenere che nel suo lavoro non sia guidato dalla passione (basta guardarne il curriculum da autentico appassionato), forse dopo anni di attacchi incrociati e a volte insensati ha pure diritto di spazientirsi ogni tanto, e ti parlo essendo uno che, in un paio di occasioni, si è pure lui sentito dare del “detrattore”.
     
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    Se oggi facessero una storia come "I piccoli assassini", che, pur coi suoi difetti narrativi, che non si notano ad una prima lettura, contiene soprattutto dramma, umorismo, commedia, sarebbe apprezzata e non certo demolita. Le critiche sulle carenze narrative saranno per forza secondarie: anche se le facessero, direbbero che comunque è una bella storia che coinvolge lo stesso.

    Un lettore medio di 55 anni vuole una storia che coinvolga, come lo vuole pure il ragazzo di 12-18 anni. E fare delle storie che coinvolgano entrambe queste fasce di età non è impossibile. L'hanno già fatto. Quindi non ha senso criticare dicendo che "i cinquantenni sono solo dei criticoni": si ritorna così al disprezzo verso il lettore che "non capisce niente".

    E, sia chiaro, anche i ragazzini criticano. Se una storia a loro non piace, lo dicono chiaro e non la leggono più. Lo stesso vale per i bambini: se una storia è stupida e senza senso, restano almeno perplessi. La critica riguarda ogni età, non solo i cinquantenni: appena una persona ha un'età che le permetta di avere la ragione e l'autonomia, ha già un suo senso critico. Quindi non sono d'accordo con l'idea dei "cinquantenni criticoni".

    L'esempio che hai fatto, quello dell'ultima storia di Kandrax, peggiora la situazione, invece di migliorarla. Infatti quella storia è stata fatta apposta per provocare, mettendo su delle situazioni assurde e senza senso, che sono state realizzate con l'idea tipo: "che se ne parli anche male, purché se ne parli".

    Il rispetto per i lettori in quella brutta storia è semplicemente assente: infatti sono trattati con supponenza dagli autori che dicono con soddisfazione: "questa storia farà storcere il naso ai puristi". E già da questa frase, che ho sentito dire più volte da tanti autori, emerge il loro disprezzo verso i lettori, considerati solo come una banda di fanatici.

    E alla fine, a queste provocazioni qualcuno ci casca per forza. La persona che hai incontrato e che ha fatto una discussione lunga su solo un particolare della storia ha fatto proprio quello che volevano gli autori: ha risposto alla loro provocazione e ne ha parlato.

    Quella di Kandrax, ma anche mille altre, sono tutte storie discutibili, fatte solo per far discutere, non per raccontare. Il disprezzo per i lettori è evidente anche nella realizzazione di storie simili.

    I manga, inoltre, sono per lettori di tutte le età, non solo per i giovani. In ogni caso, il fatto che piacciano anche ai giovani è segno che questi sanno cosa dire, sanno come raccontare, sanno come coinvolgere, mentre, invece, gli autori zagoriani e bonelliani non sanno più che cosa dire e passano quindi all'arma sterile della provocazione. Con l'eccezione di Tex, che, guarda caso, ha degli autori che non fanno provocazioni, rispettano il personaggio e Tex alla fine vende più di tutti gli altri personaggi bonelliani messi insieme. Bisognerebbe riflettere bene su questo.

    Per concludere, non mi interessa sapere se un autore sia guidato dalla passione o meno: sono affari suoi. Io guardo i fatti, cioè le storie. E quelle non mentono e mi fanno pensare tutto quello che ho detto finora.

    Edited by joe 7 - 1/12/2020, 13:34
     
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