1975: ASTERIX IN AMERICATRAMAPer catturare un pò di pesci per la bevanda magica, Asterix e Obelix prendono in prestito la barca di Matusalemix e vengono presi all'improvviso da una tempesta che li porta fino in America. I due Galli, comunque, non si rendono conto di aver scoperto un continente e credono di essersi solo allontanati un pò dal villaggio. Scambiano gli indiani per dei romani un pò particolari e i tacchini per degli sconosciuti e commestibili "gluglu". Fuggono dal villaggio indiano per evitare che Obelix finisca sposato con la figlia del capo indiano e incontrano dei Vichinghi, guidati dal capitano Kerosene, che volevano scoprire un Nuovo Mondo. Portano su i Galli come prova della loro scoperta e li portano al loro villaggio nel Nordeuropa. Li presentano al loro capo Obsen, che però alla fine scopre che sono dei Galli. Dopo un enorme tafferuglio, Asterix e Obelix scappano e raggiungono alla fine il villaggio sulla loro barca. Raccontano le loro avventure, ma non sanno spiegare fin dove sono arrivati. Al banchetto finale, nessuno si è accorto che è stato raggiunto per la prima volta il continente americano.
COMMENTOLa storia inizia con
una pagina interamente bianca, contenente solo i dialoghi: più avanti comparirà
una pagina interamente nera con solo i dialoghi. Si tratta di trovate sperimentali che hanno fatto scuola, come il famoso episodio di Alpha Flight di John Byrne, quasi interamente bianco con solo i dialoghi. Byrne ha detto di essersi ispirato proprio a questa storia di Asterix per realizzare questo episodio.
Alpha Flight 6: una storia tutta incentrata su Snowbird e con quasi dieci pagine tutte bianche, con solo i dialoghi. Non ho ancora capito se è stato un fumetto sperimentale o una furbata...
Asterix in America (l'unica storia finora in cui i Romani sono quasi del tutto assenti) è un viaggio inaspettato e incredibile: infatti, a differenza di tutti gli altri, non è un viaggio programmato. Infatti, come si poteva programmare un v
iaggio verso un paese che non esiste sulla carta? Doveva essere per forza un viaggio casuale. Il motivo scatenante è stata la pesca da fare per rimediare alla mancanza di pescheria alla bancarella di Ordinalfabetix, che aspettava il pesce fresco da Lutezia (Parigi). E Asterix gli fa notare, giustamente, che
c'è il mare a due passi dal villaggio. Ma Ordinalfabetix prende solo materiale DOC, quindi di Lutezia: se vogliono il pesce, che se lo peschino loro.
Questa era una frecciata di Goscinny
contro la grande distribuzione commerciale, che allora si stava ingigantendo: oggi ha raggiunto livelli di stupidità uguali a quelli del ragionamento di Ordinalfabetix. Per fare un solo esempio tra mille: oggi si prendono al supermercato aranci e mandarini del Brasile, ma non ci sono mai quelli italiani. Oppure al supermercato ci sono solo prodotti Conad o Padis, per esempio (se il supermercato è Conad o Padis), ma non esistono quasi prodotti di altre case di produzione, ostacolando così il commercio. E si potrebbe andare avanti per settimane con gli esempi.
E' vero. Che c'entra il mare coi pesci?
L'incontro coi classici
pirati è inevitabile, con tanto di compleanno del capitano; inoltre, nel viaggio compare anche una grande onda, caratteristica dei quadri del pittore giapponese
Hokusai. Dopo un lungo viaggio, in cui finiscono stremati e ridotti alla fame, raggiungono la costa americana. Laggiù le scene che omaggiano i futuri Stati Uniti d'America si sprecano: la più famosa è quella di Asterix che, per segnalare la propria posizione ai Vichinghi, accende una fiaccola e
si mette nella stessa posizione della Statua della Libertà. Inoltre, le stelline disegnate sopra la testa dell'indiano dopo che si è beccato un colpo in testa corrispondono alle stelle della bandiera americana o ai gagliardetti della USAir Force, che richiamano anche lo stemma delle fusoliere di
Tanguy e Laverdure, due personaggi di Charlier disegnati proprio da Uderzo. Per non parlare dei
tacchini, che sono il tipico piatto americano del
Giorno del Ringraziamento.
La fiamma della libertà non si spegnerà mai. Nè oggi nè mai!
Gli
indiani che compaiono sono un richiamo al personaggio di
Umpa-Pah di Goscinny e Uderzo. In una scena particolare, mentre i Galli mangiano con gli indiani attorno al fuoco, Obelix scopre che gli è stata offerta della
carne di cane, che Idefix
mangia tranquillamente facendo il cannibale. E quello che Idefix mangia è un "hot-dog": la tradizione letterale infatti è
cane caldo...
Quello che gli animalisti e i vegetariani non capiranno mai è questo: che gli animali mangiano gli animali.
Un'altra citazione di Obelix ricorda i cowboy e, in senso lato,
Lucky Luke, un altro personaggio di Goscinny e Morris:
"Andando nelle praterie ho imparato una o due cose", dice il portatore di menhir, simulando il suono del tacchino.
Nella seconda parte della storia, la coppia di Galli incontra i Vichinghi, o Danesi, coi quali hanno problemi di comprensione linguistica, come pure hanno avuto anche con gli indiani. Infatti, questa è anche
l'unica storia di Asterix e Obelix in cui loro non riescono a parlare coi personaggi degli altri paesi! L'unica eccezione può essere la storia di
Asterix e i Goti, in cui Asterix e Obelix non capivano il tedesco/gotico, ma almeno lì c'era Panoramix che faceva da interprete...Con questi Vichinghi, Goscinny si appoggia sulla teoria secondo cui l’America sarebbe stata scoperta dai Vichinghi. In ogni caso, chiunque sia stato in America prima di
Cristoforo Colombo, non ha mai portato questa conoscenza all'umanità al di là dell'Oceano. Quindi, quelle dei Vichinghi, o Egiziani, o Romani, o di chiunque sia stato prima, non furono mai delle vere e proprie scoperte, ma solo dei viaggi e delle esplorazioni, un pò come quella di Asterix e Obelix in questa storia, che alla fine non sono stati capaci di dire agli altri dove sono stati. Questi vichinghi sono Danesi, quindi non sono da confondersi coi
Normanni di Asterix, che erano norvegesi. E' una sorta di breve viaggio tipo “Asterix in Danimarca”. Infatti questa storia ha anche un'altra caratteristica unica: Asterix e Obelix infatti qui viaggiano in
due paesi, anzichè in uno solo.
I Vichinghi qui hanno una caratterizzazione più feroce di quella dei Normanni delle storie precedenti.
Le citazioni dei Vichinghi danesi sono parecchie: per esempio,
Kerosene, il capo esploratore, quando atterra sul suolo americano, pronuncia le stesse parole dell'astronauta (americano) Neil Armstrong quando, atterrando sulla Luna per la prima volta, disse:
"Un piccolo passo per l'uomo, un grande salto per l'umanità". Oppure, quando Kerosene, al ritorno, riceve gli insulti del terribile capo
Obsen, dice che non somigliano certo ai canti di una gentile sirena. Il richiamo alla
Sirenetta del danese Andersen è palese.
Senza contare che il nome Obsen richiama quello del drammaturgo norvegese
Henrik Ibsen. Inoltre, Obsen, tenendo in mano un teschio, dice che
"c'è del marcio nel suo regno": ovviamente il richiamo è all'opera scespiriana di
Amleto, che era principe, appunto, di Danimarca. Un'altra citazione amletica è stata detta da Kerosene, che dice
"Essere o non essere, è questo il problema": una delle frasi più famose della letteratura mondiale.
Shakespeare, prendi nota.
Un altro momento famoso di questa storia è
la pantomima di Asterix e Obelix sui Galli:
"Noi siamo coraggiosi, abbiamo paura solo d una cosa: che il cielo ci cada sulla testa; ci piace mangiare e bere bene; siamo indisciplinati e rissosi; siamo attaccabrighe; ci piace ridere e scherzare. In breve, siamo Galli". La perfetta definizione del personaggio di Asterix e dei suoi compagni.
Siamo Galli!
Concludendo,
Asterix in America è una storia divisa in due parti: anche se è ben realizzata, ha in sè qualcosa di
inconcludente. Non c'è un obiettivo da raggiungere e si passa casualmente da una avventura a un'altra senza soluzione di continuità. Si sarebbe potuto andare avanti per un numero indefinito di pagine, perchè non ci sono scudi arverni da trovare, druidi da salvare, stelle alpine da ricercare, architetti da aiutare. Come storia di Asterix è atipica in molti modi: si va in America come se si fosse andati in un vicino villaggio gallico; si incontrano dei vichinghi come e fossero dei traghettatori. Il senso di
straniamento è forte qui: per tutta la durata della storia i Galli non sanno dove sono finiti, nè se ne preoccupano. Questo smarrimento un pò lo si nota nella lettura delle famose pagine bianche, che danno un senso di smarrimento sin dall'inizio nel lettore. E' in sostanza uno strano viaggio nell'Isola che non c'è.
QUI TUTTI I LINK SU ASTERIXEdited by joe 7 - 24/2/2022, 17:09
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