ZAGOR 92-95: VUDU (analisi di Ivan)(Qui l'analisi di Joe7)Testi: Guido Nolitta (Sergio Bonelli)
Disegni: Franco Bignotti
Pagine: 253
Anno: 1972
Zagor edizione originale Zenith: n. 143-146 (usciti nel 1973). I numeri reali di Zagor sono 92-95. Infatti, l'edizione Zenith originale pubblicò Zagor a partire dal numero 52, quindi ha la numerazione sfasata che continua ancor oggi, con 51 numeri in più. Prima del numero 52, pubblicava storie di altri personaggi bonelliani come
Hondo, Kociss, eccetera. Tutte le varie ristampe di Zagor, invece, seguono la numerazione reale: in questo caso, gli albi hanno i numeri 92-95.
TRAMAZagor si trova ad
Haiti con Cico e Bosambo, dopo la drammatica conclusione di
"Libertà o morte!". Laggiù conosce un ricco coltivatore di canna da zucchero,
Alan O'Keefe, al quale alcuni stregoni vudu avevano rapito il figlio e lui, insieme ad una banda di mercenari, per riaverlo commette delle stragi, ammazzando sacerdoti vudu come
Tullius e
Lorgina, insieme ai loro fedeli. Zagor è perplesso davanti alla crudeltà di O'Keefe, e lo è ancora di più, quando un haitiano mezzo sacerdote,
"Guedè" Danseur, gli dice che O'Keefe non ha mai perso il figlio, ma lo tiene nascosto, in modo da avere così una scusa ufficiale per sterminare tutti i seguaci del vudu, che lui odia in un modo feroce e sanguinario. Zagor cerca di fermare O'Keefe, ma viene imprigionato insieme a Cico e Bosambo. Quando tutto sembra perduto, quella notte arriva all'improvviso un gruppo di zombi dotati di machete, che sono i seguaci vudu uccisi da O'Keefe e dai suoi: tra di loro ci sono anche i morti Tullius e Lorgina. Alan O'Keefe e i suoi uomini vengono sterminati dai non-morti e gli unici sopravvissuti sono Zagor, Cico e Bosambo, che, il mattino dopo, vengono liberati da "Guedè" Danseur.
COMMENTOSinceramente questo non rientra fra i miei episodi preferiti della Golden Age, pur contenendo molti aspetti pregevoli. Più che una vera e propria storia di Zagor, "Vudu" sembra un'esposizione didattica sulla mitologia del Vudu haitiano, con una vicenda che si sviluppa in modo autonomo, indipendente dalle azioni del protagonista. In primis, va rilevato che questo è uno dei rari episodi in cui Zagor rimane
passivo agli eventi. E' vero che si agita molto, scazzotta, rischia la pelle più volte e smaschera le menzogne di O'Keefe...ma, a differenza di altri episodi simili (tipo "Sandy River" o "Tigre"),
qui le azioni di Zagor non influiranno di una virgola sull'esito finale della vicenda. Supponiamo infatti di rimuovere la presenza di Zagor dalla storia: O'Keefe ucciderà comunque i sacerdoti Vudu e verrà poi giustiziato dagli zombi. Il tutto come se Zagor non fosse mai approdato ad Haiti. Insomma, qui Zagor fa solo da
spettatore agli eventi principali, pur partecipando a molti eventi secondari. Questa inattività del protagonista è un "difetto"? Secondo me no. O meglio, non necessariamente.
Una tantum ci può stare anche che l'eroe venga messo in disparte e la storia si sviluppi per conto proprio. In altre parole, in questo tipo di storie Zagor rappresenta l'occhio del lettore: attraverso di lui viviamo la vicenda, pur senza che ne modifichi l'andamento. E se la vicenda è buona, il fatto che il protagonista rimanga passivo diventa un dettaglio secondario.
"Vudu" rappresenta anche uno dei pochi episodi
consequenziali di Nolitta, dato che prosegue direttamente dal finale di "Libertà o morte", con il trio Zagor-Cico-Bosambo in fuga da Britannia verso l'isola di Haiti. Intensa la sequenza dell'approdo dei naufraghi sulla spiaggia. Qui fanno la conoscenza di
Tullius, un sacerdote Vudu, che li istruisce sulle usanze religiose dell'isola.
La svolta è rappresentata da un assalto di
Alan O'Keefe, un ricco commerciante di Haiti, che provoca la morte di Tullius. O'Keefe si giustifica, dicendo che i suoi assalti sono motivati dal voler ritrovare suo figlio, rapito dai seguaci del Vudu.
La mia impressione è che qui Zagor prenda troppo in fretta per vera la versione di O'Keefe...ma del resto, questo è coerente con la sua tipica ingenuità di considerare gli sconosciuti "buoni finché non dimostrano il contrario".
Se Zagor non influenza gli eventi di questo episodio, Cico lo fa ancora meno. Qui, infatti, l'apporto del messicano si limita a qualche gag (spicca quella in cui si finge posseduto dagli spiriti per scroccare il cibo offerto alle divinità), restando anche lui spettatore passivo. Risalta, tuttavia, il bel discorso che Cico fa a Zagor per esorcizzare il tragico ricordo della loro recente avventura a Britannia:
Pure Bosambo non ha nessun ruolo attivo, e la mia sensazione è che il suo contributo come personaggio si fosse esaurito nell'episodio precedente, risultando – qui – un peso morto. Un'altra cosa che mi ha convinto poco è la sequenza in cui Zagor incontra
Guedè Danseur. In breve: prima questo mezzo pagliaccio recita la parte della povera vittima indifesa, poi accoppa a tradimento i due uomini di O'Keefe, poi cerca di uccidere anche Zagor, poi gli rivela che il rapimento del figlio di O'Keefe è solo una messinscena, poi si mette a scherzare con Zagor e Cico come se fossero tre vecchi amiconi, e infine si mette a fare un allegro balletto...
con ancora i due cadaveri stesi bellamente a terra (che in quel momento, per quanto ne sa Zagor, erano ancora suoi
alleati!)
Insomma, pur mostrandosi dubbioso sul resoconto di Guedé, Zagor gli concede troppa libertà d'azione
senza nemmeno aver prima verificato le sue affermazioni (il che è inverosimile, dato che – al di là dei suoi buffi atteggiamenti da giullare – Guedè ha appena dimostrato di essere un
imbroglione e un
assassino a sangue freddo!)
A riprova di quanto sopra: mentre Zagor fa la sua incursione nella casa dove,
presumibilmente, dovrebbe essere nascosto il figlio di O'Keefe, Guedè viene lasciato
tranquillamente libero in compagnia del solo Cico. Zagor non si preoccupa nemmeno di legarlo o di farlo tenere sotto tiro;
se Guedé gli avesse raccontato solo un mucchio di frottole, nulla gli impedirebbe di accoppare Cico e di attendere Zagor all'uscita della casa per fare secco anche lui. Qui la credibilità comportamentale dei personaggi va a farsi benedire.
In sintesi, mi pare che qui Nolitta abbia fatto passare l'ambiguo Guedè Danseur dalla parte dei "buoni" usando modalità un po' troppo sbarazzine.
Inquietante la scena del rituale Vudu al cimitero. In questa circostanza, Nolitta lascia l'incantesimo dei
bokor all'immaginazione del lettore, creando così un effetto molto più suggestivo rispetto al mostrarlo smaccatamente.
I timori di Guedè Danseur (che si affretta ad allontanarsi, visibilmente impaurito) rafforzano la sensazione che "a breve accadrà qualcosa di terribile".
Scoperta la verità, Zagor affronta O'Keefe, rinfacciandogli di averlo ingannato, e che in realtà lui è un fanatico religioso che usa la scusa del (finto) rapimento del figlio come pretesto per spazzare via da Haiti il culto del Vudu.
Purtroppo, Zagor non riesce a controllare la situazione e viene catturato assieme a Cico e Bosambo. L'astuto O'Keefe si prepara ad ucciderli, per poi incolpare i seguaci del Vudu.
LA PERLATutta la scena finale con gli zombi. Una sequenza magistrale: dal preannunciarsi del loro arrivo da parte dello sconvolto Frankie, al loro lentissimo avvicinarsi alla capanna, all'incredulità di O'Keefe e dei suoi uomini, all'inefficacia delle armi da fuoco, al sistematico sterminio dei loro bersagli. Il tutto è rafforzato dalle suggestive didascalie di Nolitta e dal tratto di Bignotti, efficacissimo nel rappresentare visivamente la scena.
Che noia le didascalie, vero? Eliminare, eliminare!
Si ha proprio l'impressione di vivere in prima persona lo stato d'animo degli assediati, che passa gradualmente da sicurezza ad incredulità e infine a disperazione.
La risata folle e isterica di O'Keefe un attimo prima di essere trucidato dagli zombi è la ciliegina sulla torta.
In definitiva: un episodio secondo me non riuscitissimo, con tanti spunti interessanti, ma anche con molte sequenze poco convincenti, comunque riscattato dall'intenso finale.
DISEGNIGran bel lavoro di Bignotti, il cui segno si presta perfettamente alle atmosfere cupe della storia (assieme a "Molok", lo definirei il suo episodio più riuscito su Zagor). Spiccano in particolar modo le tavole finali, con l'arrivo degli zombi che emergono dalla nebbia.
Storia: 7,5Disegni: 9QUI TUTTI I LINK SU ZAGOR
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