Il blog di Joe7

  1. ANNIVERSARI DEL 2023 (nona e ultima parte)

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    By joe 7 il 18 Dec. 2023
     
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    800 ANNI FA: SAN FRANCESCO FA IL PRIMO PRESEPE (1223)
    (qui la prima parte; qui l'ultima parte)

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    Nel 1220, San Francesco era appena tornato dalla Terrasanta, dove aveva partecipato alla quinta Crociata, nel tentativo di liberare Gerusalemme dai musulmani. Aveva anche cercato di convertire il Sultano del luogo, ma non ci fu niente da fare. I crociati subirono la disfatta di Mansura e il Sultano preferì evitare il confronto con Francesco, dopo un serrato dialogo con lui, evitando di verificare quale sia la verità tra la religione cristiana e quella musulmana: Francesco era disposto ad attraversare il fuoco per dimostrare la verità cristiana, ma il Sultano preferì evitare la prova. Però San Francesco potè almeno vedere i luoghi sacri, dove, con la sconfitta di Mansura, nessun cristiano avrebbe mai più potuto metterci piede. In particolare, Francesco vide il paese di Betlemme, dove era nato il Salvatore. E, al ritorno in Italia, gli venne l'idea: se non era possibile andare a Betlemme, perchè non portarla qui in Italia? Lo stesso Maometto diceva che, se la montagna non va da Maometto, Maometto andrà alla montagna. Chiese allora al Papa di poter rappresentare la Natività del Signore: lui glielo accordò.

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    All’epoca, specialmente in Francia, si rappresentavano delle scene dalle Scritture con attori veri: è probabile che San Francesco fosse a conoscenza di questo. Il santo pensò a Greccio, nel Lazio, in provincia di Rieti. San Francesco era già stato da quelle parti: la prima volta fu nel 1209, dove era riuscito a mettere fine a gravi calamità, tra cui l'assalto di diversi lupi (cosa che richiama la famosa storia del Lupo di Gubbio, che però è in Umbria). Il paese di Greccio ricordava a San Francesco l'ambiente di Betlemme: fu per questo che scelse di fare lì il presepe. Mise in scena una grotta, con una mangiatoia col fieno e in più i due animali della tradizione, il bue e l’asinello. Non c'erano la Madonna e San Giuseppe: infatti quello che contava per San Francesco era il Bambino Divino, il cuore del Presepe. Fece celebrare così in quel luogo la Messa nella notte di Natale: detta però da un altro sacerdote, perchè San Francesco non prese mai i voti del sacerdozio. Durante la Messa, si compì un prodigio: infatti, sul fieno era stato messo un bambolotto di pezza che rappresentava Gesù Bambino. Ad un certo punto, con sorpresa di tutti, il bambolotto si animò e prese vita in braccio a San Francesco, diventando un bambino in carne ed ossa. Era il Natale dell'anno 1223 di ottocento anni fa. Da questo episodio ebbe origine la tradizione del presepe, diffusa oggi in tutto il mondo. La scena fu rievocata da Giotto in un noto dipinto:

    San-Francesco-presepe


    Pochi anni dopo questo evento, nacque il presepe con le statuette: il più antico presepe ligneo conosciuto è di Bologna e risale probabilmente al 1291; a Roma ce n’è uno del 1289 ad altorilievo, opera di Arnolfo di Cambio. La sua ulteriore evoluzione fino alla forma attuale giunse con la Riforma Cattolica del Concilio di Trento, quando la sacra rappresentazione divenne un elemento fisso in tutte le chiese italiane e si diffuse ben presto anche nelle case. Autore di questa innovazione fu san Gaetano Thiene1: un giorno ebbe un’estasi durante una meditazione nella basilica di Santa Maria Maggiore a Roma. In questa chiesa, infatti, è ospitata la reliquia della mangiatoia, in quello che è considerato l’antenato del presepe di Greccio di san Francesco: infatti, la reliquia fu collocata in una riproduzione della grotta, voluta da papa Sisto III nel 432, tanto che un paio di secoli dopo la chiesa assunse il nome di Sancta Maria ad Praesepem, ossia, Santa Maria alla Mangiatoia; poi divenne Santa Maria Maggiore.

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    Reliquiario della Mangiatoia di Gesù, nella chiesa di Santa Maria Maggiore: si tratta del contenitore che ricopre la culla.


    San Gaetano Thiene ebbe la visione del parto della Madonna, prese in braccio il Bambinello appena nato, si rallegrò con la Vergine, ascoltò gli angeli cantare il Gloria e si unì ad essi, insieme al suono delle zampogne dei pastori accorsi in adorazione. San Gaetano Thiene iniziò a rappresentare la sua visione con statue e addobbi e a descriverla nei suoi sermoni “con maggior copia di lacrime che di parole”, commuovendo i fedeli tanto che “molti stati fin all’ora duri e pertinaci alle minacce dei predicatori, s’ammollivano in pianto e contrizione à quei teneri discorsi di Gaetano”.

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    La visione di San Gaetano Thiene


    L’innovazione introdotta da san Gaetano Thiene, che voleva condividere coi fedeli della sua visione mistica facendoli partecipi dell’evento nodale della civiltà cristiana, riempie il presepe di personaggi: la Madonna, San Giuseppe, i pastori, i Re Magi, tutto il popolo. La rappresentazione della Natività è un elemento essenziale della nostra civiltà mediterranea, cattolica, italiana. Il periodo antico e classico era crudele o indifferente verso i bambini: Astianatte, il figlio di Ettore, fu gettato fanciullo dall'alto di una delle torri di Troia. Con l’introduzione del Mistero della Natività la civiltà pagana conobbe per la prima volta la tenerezza. Gli italiani portavano la Natività nei loro paesi, nei loro borghi.

    Oggi, invece, si fa guerra al presepe: contro di esso si scagliano i laicisti con la scusa che l’Italia sarebbe “un paese laico” e che quindi non dovrebbe conservare i suoi elementi identitari a carattere religioso. In questo modo, però, si scambierebbe una religione con un'altra, quella laicista, alla quale credono solo i laicisti, non gli italiani comuni. Contro di esso si scagliano anche i malati di “accoglienza”, secondo i quali il presepe sarebbe “irrispettoso” delle religioni degli immigrati: come se dovessimo nascondere il cristianesimo come cosa di cui vergognarci e diventare musulmani solo perchè sono venuti qui dei musulmani. E' un ragionamento talmente stupido che si condanna da solo. Contro di esso si scagliano i radical chic, che dicono che “il presepe è roba provinciale” e vogliono fare “i moderni”: perciò si mettono in testa le corna da renna con le luci a led. Le corna in testa, e già abbiamo detto tutto. Contro di esso si scagliano i nemici della famiglia, mentre l’Onnipotente ha voluto nascere proprio in una famiglia, indicando in essa la normalità e il giusto modello da seguire, rigettando con forza ogni altra imitazione della famiglia, che oggi va di moda. Andrà di moda, la esalteranno pure nei mass media, ma resterà sempre falsa, perchè non darà mai frutti buoni, ma solo frutti amari. I puri di cuore si avvicineranno sempre al Bambino e lo guarderanno sempre commossi. Gli altri facciano quello vogliono: il Bambino è nato anche per loro.

    https://storiainrete.com/presepe-800-anni/

    -------------------------------
    1 S. Gaetano Thiene (1480-1547) (da non confondere col filosofo Gaetano da Thiene) fu il fondatore dei Teatini, una congregazione religiosa di sacerdoti specializzati nel ministero sacerdotale, nell'insegnamento alla gioventù e nelle missioni. Attualmente, si sono fusi coi Redentoristi, un'altra associazione religiosa fondata da Sant'Alfonso Maria dè Liguori (famoso per aver realizzato il canto natalizio "Tu scendi dalle stelle").

    (Fine)

    QUI I LINK SUL 2023 E SUGLI ALTRI ANNI
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    L’amore è quasi peggio dell’odio
    Ti ferisce, ti uccide, ma non c’è un colpevole
    Non vogliono nemmeno cercarlo
    Ma Tu ci hai insegnato quant’è necessario
    Al freddo di una fattoria dove nascesti
    Quanto aiuta quella paglia?
    Quanto caldo fanno i miasmi viscerali di quegli ungulati sotto l’effimero sorriso da tarsio di una cometa?
    Ma Tu vuoi vivere umilmente
    Senza ricchezze, ma ricco d’altro
    Come me, illuminato dalla Tua grazia mentre aspettando-giovani pastori- sotto un cielo di stelle
     
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    CITAZIONE (berlicche677 @ 31/12/2023, 11:47) 
    L’amore è quasi peggio dell’odio
    Ti ferisce, ti uccide, ma non c’è un colpevole
    Non vogliono nemmeno cercarlo
    Ma Tu ci hai insegnato quant’è necessario
    Al freddo di una fattoria dove nascesti
    Quanto aiuta quella paglia?
    Quanto caldo fanno i miasmi viscerali di quegli ungulati sotto l’effimero sorriso da tarsio di una cometa?
    Ma Tu vuoi vivere umilmente
    Senza ricchezze, ma ricco d’altro
    Come me, illuminato dalla Tua grazia mentre aspettando-giovani pastori- sotto un cielo di stelle

    Non è vero che l'amore è quasi peggio dell'odio. L'odio è odio, ed è orribile, distrugge; invece, l'amore crea. E' l'odio che ferisce e uccide, non è l'amore: l'amore, al contrario, guarisce, dà la vita. Non è vero che non c'è un colpevole: il colpevole dell'odio è il diavolo. L'amore non ha "colpevoli", l'Amore è una Persona.

    L'amore lo cercano, tant'è vero che il Natale è comunque festeggiato anche da chi non ci crede: perchè tutti avvertono quanto sia necessario.

    Gesù è nato in una grotta, non in una fattoria. E non c'era solo la paglia, c'erano Maria e Giuseppe. E non c'erano i "miasmi viscerali degli ungulati": c'erano il bue, l'asinello e le pecore dei pastori. Che non avevano miasmi viscerali.

    La cometa non ha un "effimero sorriso da tarsio": annunciava con la sua luce la venuta del Salvatore, e non aveva nulla di effimero, tant'e vero che viene sempre ricordata ogni anno, da duemila anni.

    Gesù non viene qui per vivere umilmente, ma per salvarci. Lui non vive "ricco d'altro": Lui E' la Ricchezza. E da Lui abbiamo avuto grazia su grazia.
     
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