ZAGOR: IL RITORNO DI HELLINGEN - 1 LE STORIE PRECEDENTI
Disegno di Alessandro Piccinelli, preso qui
In questi giorni si è concluso un lungo e complesso ciclo di storie che fanno riferimento al ritorno di
Hellingen, lo scienziato pazzo nemico di Zagor. E' necessario, prima di tutto, partire dall'inizio, spiegando ciò che è successo a Hellingen negli episodi precedenti. E qui bisogna partire da lontano.
Diversi secoli fa,
Rakum, lo stregone dei Mohawk, aveva pregato Manito-testa-di bisonte per liberare gli indiani dall'invasione degli Akkroniani, alieni invulnerabili che avevano rapito molti indiani per cibarsi del loro sangue e così ringiovanire le loro cellule semivegetali, quasi come se fossero dei vampiri spaziali. Manito un giorno apparve a Rakum e gli diede le armi per sconfiggere gli alieni: uno scudo, un'arco e delle frecce, con le quali poteva sia difendersi che uccidere gli alieni.
Gli Akkroniani, che non riuscivano a sconfiggere Rakum e venivano decimati, fuggirono. Rakum, che da allora venne chiamato l'
Eroe rosso, rimase sul monte Naatani dove era accaduta la battaglia, rimanendo a vegliare per l'eventuale ritorno degli alieni, e questo impegno fu tramandato da stregone a stregone, generazione dopo generazione. Da qui, la storia delle generazioni dell' "Eroe rosso" si collega alla storia di
"Magia senza tempo", l'ultima storia di Nolitta, in cui Keokuk, l'ultimo Eroe Rosso, ormai vecchio, consegna le armi, attraverso Manito-testa-di-bisonte e lo stesso primo Eroe Rosso, Rakum, in una scena allucinante, a Zagor.
Questa storia dell'impegno da tramandarsi di generazione in generazione è anche un richiamo nascosto all'Uomo Mascherato, un personaggio che ha molte affinità con Zagor. Si noti, tra l'altro, lo stemma del teschio sullo scudo di Zagor sulla copertina: probabilmente un omaggio nascosto al mitico
Phantom.
Da allora c'è stato un profondo cambiamento di Zagor come personaggio: se prima, anche se a fin di bene, ingannava gli indiani dicendo di essere lo Spirito con la scure e l'inviato di Manito, da questa storia in poi
lo diventa ufficialmente. Nolitta, quindi, lascia agli altri sceneggiatori uno Zagor ormai "unto" come effettivo inviato divino. Tra parentesi, anche Phantom, l'Uomo Mascherato, se all'inizio agiva come Zagor, usando dei trucchi per ingannare gli indigeni, successivamente ha acquistato anche lui delle caratteristiche particolari che lo rendono dotato di un certo carisma che viene dall'Alto: per esempio, la radura delle voci, dove il vento tra gli alberi sussurra sempre "Phantom"; oppure la montagna che misteriosamente raffigura il suo volto, e altri fatti simili.
Tornando a noi, nella storia di "Magia senza tempo", anche Zagor, come il precedente Eroe Rosso, sconfisse gli Akkroniani e, insieme a loro, il loro alleato terrestre, appunto
Hellingen, che
si rifugiò in una cabina trasparente di vetro, dove venne misteriosamente fulminato e ridotto in polvere. Da allora, per anni tra i lettori si sono fatte mille congetture: quella era una cabina di teletrasporto? Hellingen voleva suicidarsi? Voleva fuggire ma non ci era riuscito? Si era teletrasportato da qualche altra parte (senza vestito, tra l'altro, visto che nella cabina era rimasta la sua tunica nera)? Nolitta non chiarì mai la cosa, anche se, in "FantaCico" fece capire che comunque quella era davvero una cabina di teletrasporto.
Per complicare ulteriormente le cose,
Tiziano Sclavi, nella storia "Incubi", fece tornare Hellingen come morto e trasformato da Kiki Manito in una specie di
fantasma ultrapotente in una dimensione alternativa, dove vi trasferisce Zagor a sua insaputa. Tra l'altro, in questa storia, Manito, invece di essere la divinità benevola Manito-testa-di-bisonte, è Kiki, una divinità capricciosa, crudele e e incomprensibile, tipica del nichilismo sclaviano. Per complicare le cose e non far pensare che
"questa storia è solo un sogno o qualcosa accaduto in una storia alternativa", Sclavi fa uccidere
Akoto, il nuovo Eroe rosso presente nella realtà vera di Zagor, obbligando così gli sceneggiatori successivi a tenere da conto di questa storia e di non poterla mettere semplicemente tra parentesi. "Incubi" è una storia molto confusa e incomprensibile, svisceratamente amata da alcuni (che dicono con soddisfazione
"E' accaduto, vi piaccia o no, talebani zagoriani, tenetevela") e visceralmente detestata da altri (
"Per me non esiste, quello non è Zagor"). Io sono tra i secondi, ma questa è un'altra storia: ne ho parlato in modo dettagliato
qui, chi vuole può leggerlo. Posso dire intanto che di rado nel mondo del fumetto c'è mai stata una storia che abbia diviso gli animi più di questa.
In ogni caso, tornando a Hellingen, per complicare ancora di più le cose,
Mauro Boselli fece tornare lo scienziato pazzo nel mondo dei vivi, perchè era morto, o forse sì, o forse no, o tutti e due, boh. La storia di "Incubi" così venne messa forzatamente tra parentesi, perchè non c'era altro modo di uscire dall'impasse (compromettendo così per sempre la struttura narrativa zagoriana). In ogni caso, Hellingen, dalla cabina di teletrasporto - o quello che era - ha avuto le sue ceneri sparse nello spazio, che furono poi raccolte dal demone Wendigo, prima sotto forma di cyborg, poi sotto sembianze umane (credo che mai come in questo caso si possa dire che in un fumetto non muore nessuno veramente). Così, Hellingen diventa lo schiavo del demone Wendigo in
una storia talmente pazzesca dove si trova di tutto e di più: da mutazioni genetiche alla Paperino, a Goldrake, a Edgar Allan Poe col pozzo e il pendolo allegato. Una storia, in sostanza, che somiglia a un viaggio a Gardaland e termina con un Hellingen torturato dai demoni di Wendigo. Molti, nel sentirla citare, rispondono "NONTISENTOLALALA". Altri la considerano un apprezzabile tentativo di uscire fuori dagli angusti schemi zagoriani. La discussione è ancora aperta, anche se entrambi gli schieramenti preferiscono in genere non parlarne.
Di conseguenza, fare una storia sul ritorno di Hellingen richiedeva una lavorazione sulle storie precedenti da far tremare i polsi a Stan Lee. Burattini (insieme a Rauch) ci è riuscito? Ne parleremo alla fine, senza pretendere di trovare la risposta, ma almeno cercare di farsi un'opinione. Qui ho dovuto divagare un pò, ma il background su Zagor e la fine di Hellingen è complicatissimo e bisognava almeno farne cenno.
(Continua qui)QUI TUTTI GLI ALTRI LINK SU ZAGOREdited by joe 7 - 8/9/2022, 22:52
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