Il blog di Joe7

  1. ZAGOR E IL RITORNO DI HELLINGEN - 2 (Joe7)

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    Zagor
    By joe 7 il 21 Dec. 2015
     
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    ZAGOR 600: IL GIORNO DELL'INVASIONE (analisi di Joe7)
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    Testi: Jacopo Rauch
    Disegni: Gallieno Ferri

    Zagor_600


    Zagor edizione originale Zenith: n. 651 (uscito nel 2015). Il numero reale di Zagor è 600. Infatti, l'edizione Zenith originale pubblicò Zagor a partire dal numero 52, quindi ha la numerazione sfasata che continua ancora oggi, con 51 numeri in più. Prima del numero 52, pubblicava storie di altri personaggi bonelliani come Hondo, Kociss, eccetera. Tutte le varie ristampe di Zagor invece seguono la numerazione reale, in questo caso, 600.

    COMMENTO

    Questo episodio, che è autoconclusivo e a colori come tutti i numeri centenari di Zagor, è un interludio al ritorno di Hellingen. Gestito dal senese Jacopo Rauch, che ha realizzato la storia in collaborazione con Moreno Burattini per farla corrispondere con la sua sul ritorno dello scienziato pazzo più amato dai zagoriani (come dice nell'intervista a Sbam Comics), è un autore che non so ancora inquadrare, visto che si alterna a storie ben riuscite o comunque buone (tipo Ylenia la vampira e I fantasmi del capitano Fishleg) ad altre decisamente meno riuscite (tipo Il ritorno di Guthrum e Tamburi nella notte). Ma la sua narrazione è appassionata e dà uno spazio considerevole - rispetto ai suoi colleghi - a Cico, che in questa storia compare sin dall'inizio con diverse piccole gag ormai rare nel mondo zagoriano, cosa che dà un certo sollievo ai fan dello Spirito con la Scure classico.

    Hellingen1_Rauch


    Su Gallieno Ferri, niente da dire: è una leggenda nel mondo del fumetto italiano e soprattutto tra i fan di Zagor. Disegnatore e cocreatore del personaggio insieme a Sergio Bonelli, ha disegnato Zagor sin dal primo numero del lontano 1961 e ha l'invidiabile record mondiale di più di 600 copertine, senza contare i vari speciali e libretti, sullo stesso personaggio.

    Ferri


    Tornando alla storia: all'inizio c'è un flashback in cui Rauch riassume la storia del primo Eroe Rosso, Rakum (si veda il precedente post).
    L'inizio della storia parte con Cico, che, oltre a combinare le sue, scopre l'esistenza di un muro invisibile che circonda Darkwood. Zagor va alla riunione dei capitribù indiani per risolvere il problema, quando Coltello Nero, un sakem al servizio degli Akkroniani, attacca il raduno a tradimento consegnando Zagor e gli altri agli alieni.

    image


    Imprigionato, Zagor incontra Daimon, il comandante akkroniano che era alleato di Hellingen in "Magia senza tempo". L'alieno dice a Zagor che sta comandando un avamposto che prepara l'invasione della Terra. Grazie ad una macchina di teletrasporto, gli Akkroniani stanno costruendo una bomba che distruggerà completamente Darkwood, considerato un luogo pericoloso per gli alieni, visto che sono stati scacciati da lì due volte. Mentre gli Akkroniani attaccano alcuni indiani ribelli, uccidendoli coi loro droni, Zagor riece a liberarsi e a danneggiare le macchine: ma viene stordito dai raggi degli alieni. In sogno, Zagor incontra Hellingen, in una scena simile a quelle innumerevoli della storia "Incubi".

    image


    Quando si risveglia, si trova in un'altra situazione, poi in un'altra ancora (proprio come nella storia citata poco fa), quando, alla fine incontra Akoto, l'eroe rosso che avrebbe dovuto sostituire Zagor, ma era morto per salvarlo dalle assurdità di Hellingen e della divinità folle e crudele Kiki Manito (sempre in "Incubi"). Akoto dice a Zagor che "le armi sono nulla senza l'uomo che le impugna" (è la morale di fondo della storia), e, dopo questa scena, Zagor si riprende, di nuovo prigioniero degli akkroniani. Stavolta gli alieni avevano cercato di sondargli la mente senza riuscirci: infatti, oltre a distruggere Darkwood, Daimon vuole scoprire il segreto delle armi dell'Eroe rosso.

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    Le aveva anche duplicate perfettamente, ma erano inefficaci contro gli akkroniani: eppure, in mano all'Eroe rosso e a Zagor, erano diventate armi mortali per gli alieni. Daimon vuole sapere da Zagor cosa manca alle armi: e Zagor capisce che le armi sono efficaci solo perchè le usava lui. Quando ne entra in possesso, per gli akkroniani è la fine, e Daimon deve fuggire attraverso il teletrasporto, lasciando a Darkwood la bomba che la distruggerà.

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    Per sicurezza, il comandante alieno spegne il teletrasporto una volta che è tornato nella sua flotta: ma il fantasma di Rakum, il primo Eroe rosso, riattiva il teletrasporto e Zagor lancia la bomba dentro lo strumento, che finisce in mezzo alla flotta di Daimon, distruggendola. La storia si conclude con una festa con gli indiani e i trapper per lo scampato pericolo, mentre Zagor osserva pensieroso lo spazio sopra Darkwood. Infatti la storia non è ancora finita.

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    La storia di Rauch è scorrevole e si legge volentieri senza spiegoni pesanti, dando una motivazione valida per la vittoria di Zagor sugli alieni e richiamando la leggenda di Excalibur, la spada nella roccia che poteva estrarre solo da chi ne era degno. I personaggi di contorno (Daimon, Cico, anche chi fa una breve comparsa come Molti Occhi o Perry) sono ben caratterizzati e convincenti nelle loro motivazioni e azioni. Zagor agisce secondo la sua natura e come personaggio è ben definito. La sceneggiatura è ben costruita (la scoperta della barriera, la presentazione degli alieni, l'escamotage di Akoto che riattiva il teletrasporto).
    L'unico difetto che trovo è l'eccessiva ridondanza dei passaggi di Zagor da un sogno successivo all'altro senza soluzione di continuità, cosa che appesantisce un pò la storia. Senza contare che Zagor è stato fatto prigioniero due volte di seguito nella stessa storia, cosa che porta ad una certa ripetitività. Ma in complesso è una buona storia, coi disegni di Ferri. E' un ritorno ai tempi classici, si merita un 8 abbondante.

    Il seguito qui



    QUI TUTTI GLI ALTRI LINK SU ZAGOR

    Edited by joe 7 - 8/9/2022, 22:52
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  1. Zagrosky
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    Storia che fa da prologo a quella di Hellingen, ed allo stesso tempo celebra in modo gradevole il 6° centenario , in modo classico, come non vedevamo da tempo, direi dal 300.
    Ovviamente la storia è molto semplice data la sua brevità, ma come dici tu Joe i vari personaggi fanno la loro onesta figura.
    Rauch entra così nella storia dei centenari dopo i mostri sacri Nolitta Sclavi Toninelli Boselli e Burattini , e lo fa con merito.

    Auguri di buone feste a tutti !
     
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    CITAZIONE (Zagrosky @ 21/12/2015, 23:27) 
    Storia che fa da prologo a quella di Hellingen, ed allo stesso tempo celebra in modo gradevole il 6° centenario , in modo classico, come non vedevamo da tempo, direi dal 300.
    Ovviamente la storia è molto semplice data la sua brevità, ma come dici tu Joe i vari personaggi fanno la loro onesta figura.
    Rauch entra così nella storia dei centenari dopo i mostri sacri Nolitta Sclavi Toninelli Boselli e Burattini , e lo fa con merito.

    Auguri di buone feste a tutti !



    In effetti la storia di Rauch è stata una piacevole sorpresa, perchè ci si è avvicinati molto allo Zagor classico come non avveniva da tempo. Questo dimostra che non è impossibile farlo.

    Inoltre, dimostra anche che "classico" non significa "ingessato": sarebbe come dire che la matematica è "ingessata" perchè ha solo dieci numeri. Eppure, solo con quei dieci numeri, vai all'infinito.

    Auguri di Buon Natale anche a te e a tutta la tua famiglia.
     
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