Il blog di Joe7

  1. ZAGOR E IL RITORNO DI HELLINGEN - 5 (Joe7)

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    Zagor
    By joe 7 il 2 Jan. 2016
     
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    ZAGOR 604: MAD DOCTOR (analisi di Joe7)
    (precedente post qui)

    Testi: Moreno Burattini
    Disegni: Marco Verni, Gianni Sedioli

    Zagor_604


    Zagor edizione originale Zenith: n. 655 (uscito nel 2015). Il numero reale di Zagor è 604. Infatti, l'edizione Zenith originale pubblicò Zagor a partire dal numero 52, quindi ha la numerazione sfasata che continua ancora oggi, con 51 numeri in più. Prima del numero 52, pubblicava storie di altri personaggi bonelliani come Hondo, Kociss, eccetera. Tutte le varie ristampe di Zagor, invece, seguono la numerazione reale, in questo caso 604.

    TRAMA

    Riprendiamo la trama dal precedente post. Zagor scopre che Hellingen è scappato e spacca tutto dalla rabbia: Cico lo fa tornare in sè parlandogli. Nolan, moribondo, dice che è stato Quaritch a provocare il massacro, indirettamente: aveva usato uno strumento che emette un suono ad altissima intensità che ha stordito tutti. Hellingen, poi, ha preso una pistola e ha cominciato ad ammazzare ad uno ad uno tutti i militari stesi a terra. Quaritch ha accompagnato Hellingen, indifferente ai massacri. Zagor si dirige a cavallo (di nuovo!) verso il monte Naatani, con Cico e Roberts, quello di Altrove, mentre Jesse curerà Nolan. Durante una sosta, Zagor chiede a Roberts cosa è successo nel passato di Hellingen: da qui il suo racconto e un lunghissimo flashback (espediente frequentissimo in Burattini) sul passato dello scienziato pazzo. Innanzitutto, Hellingen è il suo vero cognome e fa di nome Garth: è di origine olandese, e non ha parenti vivi.

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    Garth, il figlioccio di mamma e babbo Hellingen.


    Che il nome "Garth" sia un omaggio voluto all'omonimo personaggio inglese dei fumetti, che passava in diverse epoche e dimensioni, un pò come fa Hellingen di questi tempi? O è un caso? Solo Burattini può rispondere a questa domanda. In ogni caso, Hellingen fu assunto da Altrove e divenne lo scienziato più dotato della base: un giorno gli fu presentato il senatore Pollack, al quale Hellingen mostra il suo Golem, un enorme robot alto cinque-sei metri (e segue un discorso su molti precedenti robotici: l'Efesto delle leggende, le bambole del re di Prussia, eccetera). La vignetta è in effetti spettacolare, tanto che Ferri poi l'ha usata come base per la copertina. Come costruzione, è un omaggio ovviamente al Titan che Hellingen costruirà nel suo primo incontro con Zagor, ma richiama (mi pare) anche certi robot ottocenteschi di Miyazaki.

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    Lo chiamerò Laputa oppure Totoro!


    Alla domanda su cosa può servire una costruzione simile, Hellingen risponde che servirà per schiacciare le razze inferiori. E' curioso però che Hellingen abbia chiamato "Golem" il suo robot: il Golem originale della leggenda ebraica aveva la missione di proteggere gli ebrei, non di sterminare i non ebrei. E' una certa perversione di quel personaggio mitico. Inoltre, è una cosa ancora più curiosa il fatto che un razzista come Hellingen abbia usato un nome ebraico per il suo robot. Che Hellingen stesso sia di origini ebraiche, un pò come la storia - vera o falsa che sia - di Hitler che voleva nascondere le sue origini ebraiche? In ogni caso, il senatore e Harrison, il capo di Altrove. si allontanano perplessi, quando uno scienziato, Scully (quello famoso, poi ammazzato poi da Hellingen) vuole parlare loro di nascosto: rivela che Hellingen è pazzo e dà delle prove.

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    Da Nolitta a Burattini, cioè dalla conquista del mondo allo sterminio di massa.


    Hellingen, nel frattempo, fa delle conferenze, proponendo uno sviluppo della specie umana in cui si devono eliminare le zavorre delle razze inferiori, in perfetto stile hitleriano. E' un dato di fatto, comunque, che in America queste filosofie di selezione naturale erano frequenti e viste con ammirazione da Hitler stesso, che aveva preso spunto anche da lì per fondare il nazionalsocialismo. Ci sono anche i richiami di Hellingen sulle misure del positivista Lombroso, fatte su uomini e donne naturalmente dediti alla criminalità perchè considerati predisposti fisicamente. Il professor Hawking (uno sconosciuto che compare solo in questa scena) contesta apertamente le filosofie di Hellingen (il fatto che sia zoppo sembra essere un richiamo all'omonimo scienziato Stephen Hawking, gravemente malato di una forma di atrofia muscolare). Hawking viene sostenuto dagli altri scienziati. Una cosa difficile da credere, a livello storico: Hellingen, in quel contesto, sarebbe stato invece applaudito calorosamente. Senza contare che uno dei critici esclama che "la misura del cranio di Hellingen può essere il parametro per la follia", sostenendo così, implicitamente, le teorie stesse di Hellingen e di Lombroso. Hellingen se ne va furioso dalla conferenza, nutrendo pensieri di vendetta e di conquista addirittura degli Stati Uniti coi suoi robot, proprio come farebbe il dottor Hell di Mazinga Z. Meno male che Hellingen non è mai stato dalle parti dell'isola greca di Bados. In ogni caso, i legami inquietanti tra Hell e Hellingen li avevo notati qui.
    Una notte, Harrison, il capo di Altrove, e il dottor Scully, che aveva copiato gli appunti di Hellingen, insieme a un tenente e tre soldati, entrano in un covo di Hellingen descritto negli appunti, trovando una vera e propria sala degli orrori, con cadaveri di uomini di colore torturati, spellati vivi o imprigionati, pile di teschi stile Pol Pot, teste in formalina di uomini di colore. In un'altra sala, c'è una fila di automi a grandezza umana costruiti sulla base delle torture sulle persone.

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    Hellingen Pol Pot. Senza mai pensare quanto sia impossibile fare un lavoro del genere di nascosto.


    Inorriditi, tornano alla base di Altrove per arrestare Hellingen, che scopre di essere stato tradito da Scully (e da qui il motivo per averlo ammazzato anni dopo, appena Hellingen si era ripreso nella vasca). Usando il raggio paralizzante e attivando il suo Golem, Hellingen compie una strage, uccidendo i soldati e il capo di Altrove. Scully riesce a fuggire, e Hellingen non riesce più a controllare il suo Golem, che, cadendo, provoca un disastro. In mezzo alle fiamme, Hellingen scappa, promettendo vendetta.

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    In tutta questa storia è Hellingen il protagonista, Zagor è il suo scendiletto.


    Il flashback finisce, e Zagor comprende perchè Hellingen aveva costruito il robot Titan , e qui si apre una sequenza di flashback esplicativi sulle precedenti storie Zagor-Hellingen: cioè un robot da mettere contro la razza inferiore dei pellerossa. A dire il vero, questo non corrisponde alla storia originale, in quanto Hellingen aveva usato Titan solo per test di guida e prove di collaudo: solo dopo l'intervento di Zagor, lo scatenò contro i pellerossa. Ma ne riparleremo alla fine. Zagor ricorda il primo incontro con Hellingen, in cui lo scienziato parla della creazione di altri automi come Titan per il nuovo ordine mondiale (e qui si richiama molto al dottor Hell). Poi Zagor replica gli avvenimenti successivi: l'immersione di Titan, l'esplosione del laboratorio, e anche le frustate che ricevette, considerandole come quelle di un sadico psicopatico. A dire il vero, quelle erano frustate di vendetta personale: sadiche fin che si vuole, ma anche Ben Stevens e il Fante di Picche, per dirne una, non scherzavano in quanto a sadismo (il primo aveva lasciato Zagor in pasto alle aquile vivo, e il secondo lo aveva lasciato legato per morire affogato). Mentre parlano, Zagor e Roberts, a cavallo, vengono presi a fucilate da tre tizi assoldati da Hellingen per fermarli: Zagor li sconfigge, e, anche se il terzo prende Cico come ostaggio, non sopravvive. Questa digressione "texiana" è poco convincente: Hellingen e Quaritch non dovevano avere molto vantaggio su Zagor, visto che, quando lui era arrivato alla base di Altrove, la strage dei soldati era ancora fresca. Quindi Hellingen non poteva essere molto lontano. Dove può aver trovato il tempo di trovare - per caso! - tre killer già pronti ad essere pagati? Possiamo parlare di casualità, ma appare assai forzata.
    Nel frattempo, al famoso monte Naatani, i robot terminator escono fuori, ma non più in forma di indiani: somigliano piuttosto ai robot cattivi della Marvel degli anni '90 (un altro richiamo alla "marvelizzazione" di Zagor). Non si sa da dove siano spuntati, però. In ogni caso, rimuovono le macerie e le rocce, per liberare l'accesso principale ai computer sotterranei.

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    Gli automi di Rob Liefeld!


    Zagor incontra Tonka e gli dice dei nuovi robot. Mentre gli uomini di stanza al monte Naatani si nascondono, discutendo per varie pagine sul da farsi allungando il brodo, vengono poi attaccati dai nuovi robot come dei tordi. Un tenente sconosciuto viene ammazzato, mentre Hellingen si rivela a Kant e Hubbard. Li lascia vivi perchè possano assistere al suo trionfo. Zagor, Tonka, Cico, Roberts e altri indiani si dirigono verso il monte Naatani e incontrano Kant, che dice di essere fuggito. Li porta al passaggio da dove era fuggito: una specie di tombino. Zagor, Kant, Tonka e i mohawks scendono: ma è una trappola e Hellingen li aspetta insieme ai suoi robot.

    (Continua qui)

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    Edited by joe 7 - 8/9/2022, 22:54
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