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  1. FANFICTION LA GRANDE OMBRA - 34

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    Grande Ombra fanfic
    By joe 7 il 1 April 2016
     
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    FANFICTION GOLDRAKE: LA GRANDE OMBRA 34 -
    DAITAN 3 CONTRO IL CONTE MECHA: CAOS SUL PIANETA SENTRY

    La precedente puntata si trova qui.
    Se volete seguire la storia sul blog, la prima puntata è qui
    Invece, se la volete seguire sul forum, la prima puntata è qui.

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    RIASSUNTO:
    Dopo la guerra contro Vega, Actarus e Venusia si sono sposati e sono andati a vivere su Fleed come re e regina. Però il loro figlio appena nato, Rex, è stato rapito da un essere misterioso, l’Oscuro, che comanda un esercito sterminato: vuole sacrificare Rex, quando, tra diversi giorni, sette stelle saranno allineate. Actarus ed altri amici organizzano il salvataggio di Rex, dando la caccia ai cristalli che possono sconfiggere l’Oscuro. Intanto, dopo diverse peripezie, Venusia riesce ad arruolarsi sotto falso nome tra le amazzoni di Jezabel, il braccio destro dell’Oscuro, per salvare Rex. Si avvicina un nuovo scontro: Haran Banjo, col suo Daitarn 3 e i suoi compagni, deve prendere il cristallo che si trova nel pianeta meccanizzato Sentry, comandato dallo spietato Conte Mecha e dalla sua compagna, Lady Selena…


    Mentre si avvicina al pianeta Sentry, Banjo, a bordo del Daitarn 3, che è in forma di astronave, avverte l’ostilità di quel posto, a mano a mano che si avvicina. L’inumanità del pianeta non è dovuta solo al fatto che tutti i suoi abitanti sono macchine, o robot, o androidi, o comunque li si voglia chiamare. C’è – o meglio, si sente – un odio e un’avversità verso la vita naturale e non meccanica che è quasi palpabile.
    Accanto al Daitarn 3 c’è una sfera che lo accompagna. Banjo accende la radio e dice:
    “Reika, Beauty, Toppi, siete pronti?”
    “Tutto a posto, Banjo” risponde Reika per tutti, che sono all’interno della sfera.
    “Però potevi chiamare prima me e non Reika quando hai fatto l’appello!” dice Beauty risentita.
    “Roditi il fegato, biondina” la canzona l’altra.
    Segue un elenco di rumori, colluttazioni, imprecazioni e altro sui quali stendiamo un velo pietoso, mentre Banjo guarda in alto, sconsolato, ed emette un sospiro da uomo rassegnato al volere del fato. La sfera si agita e vibra accanto al Daitarn-astronave.
    “Statemi a sentire tutti!” sbotta Banjo “Non siamo al concorso Bimbi belli! O fate come dico io o tornate indietro! E’ chiaro?”
    “Va bene, Banjo, non te la prendere” dice una.
    “Dicevamo così per dire” afferma l’altra.
    Col cavolo, pensano tutti quanti contemporaneamente, anche le due colpevoli.
    “D’accordo, lasciamo perdere” conclude Banjo “Allora, facciamo così: io tengo impegnato il cattivone, voi andate alla caccia al tesoro e prendete quel canchero di cristallo. Ovviamente incontrerete un mucchio di persone che non saranno d’accordo con voi, quindi avrete delle discussioni piuttosto accese. Fate attenzione.”
    “Staremo attenti, Banjo, non preoccuparti” risponde Beauty. Poi vede qualcosa lampeggiare sul video e chiede: “Cos’è quello?”
    “Scommetto che è quel famoso Conte” dice Toppi, incuriosito.
    Un gigantesco essere meccanico si avvicina volando verso di loro. Ha le spalle ampie, un volto anonimo e freddo, gli occhi luminosi. E’ rivestito da un’armatura di colore viola, piena di complicate decorazioni. Porta con sé un’alabarda puntata a doppia ascia. Fermandosi davanti al Daitarn 3, alza una mano a palmo aperto ed esclama con voce metallica:
    “Alieni, sono la Sentinella 459. L’accesso è vietato per voi. Tornate indietro, o subirete l’annientamento e la meccanizzazione.”
    “Meccanizzazione?” chiede Banjo.
    “Trasformazione di umani in robot, alieno. Avete un minuto di tempo per andarvene.”
    Con un sorriso, Banjo replica:
    “Non devi parlarmi così che mi spaventi. Sono una persona sensibile, sai?”
    Tirando una leva, effettua il cambiamento da astronave a Daitarn 3.
    “Daitaaaaaaaarn….CHANGE!”
    L’astronave si divide rapidamente in vari pezzi che si assemblano formando il robot gigante.
    “Daaaitaaaaaarn…TRE!”
    Per un momento, il Daitarn lampeggia nel cielo. Impassibile, la Sentinella replica:
    “Il minuto è quasi passato.” Abbassa l’alabarda, puntandola verso il Daitarn. “Avete solo 27 secondi”.
    “Daitarn spada!”
    La spada compare in mano a Daitarn 3.
    “Sentinella, la tua accoglienza non mi piace” dice Banjo “Andrò a protestare presso il tuo Conte Mecha”
    “Il Conte non parla agli esseri inferiori, alieno. Il minuto è passato.”
    La Sentinella attacca rapidamente, mandando un velocissimo fendente con l’alabarda verso il Daitarn, che para all’istante con la spada. La battaglia è cominciata.

    Le armi cozzano tra loro con gran violenza, e dopo ogni colpo i due avversari si ritirano un momento, studiandosi a vicenda. Poi incrociano di nuovo le lame.
    Ha una buona resistenza questa Sentinella, pensa Banjo, ma il Daitarn ha visto di peggio.
    “Daitarn Ventaglio!”
    Il ventaglio esce dal fianco del robot, che lo afferra con la mano libera: si apre completamente, diventando uno scudo. Quando la sentinella attacca ancora, il Daitarn para l’attacco con lo scudo, facendo deviare l’alabarda, e colpisce la Sentinella con un fendente della spada. Una ferita si apre in petto all’avversario, che, sorpreso, indietreggia, afferrando l’alabarda con tutte e due le mani.
    “Non ti illudere, alieno. Io sono una sentinella, e sono programmato per la difesa. Tu di qua non passerai.”
    Ponendo davanti la sua arma, all’improvviso fa crepitare di energia l’aria intorno a sé e grida:
    “Lunga vita al Conte Mecha!”
    Una luce brillante circonda il guardiano, che avanza a gran velocità verso il Daitarn 3. Banjo riconosce quell’azione, l’aveva vista diverse volte in passato. E’ una mossa kamikaze: tra poco esploderà per portare il suo nemico con sé. Il Daitarn 3 avanza velocissimo verso la Sentinella che punta su di lui, mandando un colpo netto con la spada che trafigge il guardiano e finendo alle sue spalle. Dietro il Daitarn 3, la Sentinella si divide longitudinalmente in due ed esplode, illuminando la schiena del robot.
    Durante la battaglia, la sfera con dentro Reika, Beauty, Toppi si era diretta verso il pianeta Sentry. Bene, la prima parte è fatta. Anche se mi è sembrato troppo facile, pensa Banjo.
    All’improvviso, un lampo passa accanto a lui e il Daitarn viene colpito più volte da qualcosa di invisibile. Un altro colpo gli fa perdere l’equilibrio e lo fa cadere, fino a sbattere contro le torri del pianeta. Dei tentacoli meccanici escono dalle costruzioni e dalle superfici, intrappolando Daitarn 3. In quel momento, qualcosa di indistinto, come una nebbia, inizia a materializzarsi davanti a lui. Un robot gigantesco, dal portamento sicuro e rivestito da una superficie brillante e argentea gli compare davanti. La sua struttura è tale che è difficile definirla meccanica: non ci sono viti o linee particolari che indichino di essere parti di una macchina. Il suo volto, con due occhi brillanti, la bocca come una fessura e due corna ai lati, ha qualcosa di diabolico. Tiene in mano una naginata affilatissima e lo guarda dall’alto, a mezz’aria, in piedi.
    “Tu sei…il Conte Mecha?” chiede Banjo, sorpreso.
    “Rispondo a questo nome, in effetti. E tu saresti davvero Haran Banjo, il distruttore dei meganoidi? Non mi sembri all’altezza della tua fama. Ho potuto attaccarti senza nemmeno che tu mi vedessi”
    “Mi conosci?” chiede Banjo, sempre più stupito.
    “La mia compagna, Lady Selena, ti ha esaminato mentre combattevi e mi ha comunicato tutto su di te in un attimo.” Mettendosi una mano sul mento, continua: “Tipo interessante quel Don Zauker. Peccato che non sia andato fino in fondo. Non dovevi ostacolarlo, Banjo.”
    Il Daitarn afferra con rabbia i tentacoli, stringendoli con le mani e strappandoli uno dopo l’altro, poi si alza a mezz’aria, fronteggiando il nemico.
    “Ah, sì?” risponde Banjo, colmo d’ira “Avrei dovuto lasciar morire tutti sulla Terra, trasformati in Meganoidi?”
    Il Conte Mecha fa ruotare la sua naginata, puntandola contro il Daitarn, e parla con voce implacabile:
    “Voi umani vivete poco, vi ammalate, morite, siete deboli…siete una razza inferiore, schiava dei sentimenti e delle passioni. Voi siete il passato, noi il futuro.”
    “Ne ho abbastanza” sbotta Banjo “Speravo di non poter più sentire queste idiozie. Ma sappi questo, Conte Mecha: Daitarn 3 combatterà contro le ambizioni dell’Oscuro e di coloro che lo seguono. Se non temi il fulgore di questa potenza, COMBATTI!”
    “Infatti non la temo” risponde Mecha. L’impatto tra i due è così violento che viene sentito a chilometri di distanza, facendo sussultare parecchi automi del pianeta.

    La sfera, toccando terra, si autodissolve ed escono i due elicotteri di Reika e Beauty. Toppi, a bordo dell’elicottero di Reika, osserva il cristallo che ha in mano e dice:
    “ Sempre dritto in quella direzione, ragazze!”
    Con sicurezza, punta il dito nella stessa direzione della linea rossa e luminosa che osserva partire dal cristallo. Gli elicotteri partono rapidi nella stessa direzione, mentre diverse astronavi si avvicinano a loro e iniziano a sparare. Con mosse veloci, Reika e Beauty evitano i laser e rispondono lanciando granate soniche, che stordiscono i robot a bordo delle astronavi. Quando si riprendono, gli elicotteri sono già lontani.
    “Non male l’oggettino di Garrison, vero?” chiede Beauty.
    “Era progettato per i meganoidi, ma vedo che funziona anche qui” risponde Reika alla radio. “Adesso, Toppi, dove andiamo?”
    “Lungo quel corridoio a des…”
    Il ragazzo si interrompe, perché una forte scossa scombussola i due a bordo dell’elicottero. Degli enormi tentacoli hanno avvolto l’apparecchio di Reika e anche quello di Beauty viene attaccato. Dall’alto di una torre, una donna dalla pelle brillante osserva freddamente la scena e la sua mano destra, prima aperta, si stringe all’improvviso a pugno. Contemporaneamente, i tentacoli si stringono, facendo esplodere gli elicotteri. Gli occupanti saltano giù un attimo prima, trovandosi circondati da robot di ogni forma e struttura. La donna misteriosa compie un salto da più di trecento metri d’altezza, atterrando davanti alle assistenti di Banjo ed alzandosi in piedi illesa come se avesse fatto un salto da mezzo metro. I suoi capelli meccanici si muovono leggermente nel vento, luccicando, e il suo corpo argenteo contrasta con quello meccanizzato degli altri robot. I suoi occhi brillano, misteriosi e ostili. I tre sono perplessi davanti alla sua apparizione.
    “Umani, sono Lady Selena” dice la sconosciuta, alzando un braccio con gesto ampio e solenne “Avete commesso un grave crimine entrando in Dyvim Tvar e avete violato le nostre leggi. Sarete meccanizzati e condotti in schiavitù per il resto della vostra vita.”
    Beauty risponde sparando a raffica col suo fucile-bazooka gridando:
    “Ma stà zitta, brutta strega, e prendetevi questo!”
    I proiettili sonici vibrano dappertutto, facendo stordire gli esseri meccanici, tranne Lady Selena.
    “Perfetto, scappiamo!” grida Reika, prendendo per mano Toppi. Beauty la segue lesta e tutti corrono veloci come il vento. Lady Selena non si muove: li osserva scappare in silenzio, poi alza un braccio, facendo un gesto con la mano. All’improvviso, dei tentacoli taglienti compaiono su Lady Selena e fanno strage dei proiettili sonici; nello stesso tempo, compaiono anche sul gruppo dei fuggitivi per aggredirli e tagliarli in mille pezzi. Ma attorno ai tre si forma all’istante il campo di forza automatico, che spezza i tentacoli e quelli rimasti si accaniscono inutilmente contro la barriera.
    “Maledizione” dice Toppi “Il campo di forza automatico ci ha protetti, ma ora non possiamo andare più da nessuna parte!”
    “Già, e poi la strega e i suoi leccapiedi stanno arrivando” dice Beauty, osservando il gruppo che si avvicina verso di loro.
    “Aspettiamo che abbassino la guardia. Per ora facciamo finta di essere rassegnati.” suggerisce Reika.
    “Non metterti a fare il capo, adesso!” risponde Beauty, piccata.
    Lady Selena si dirige verso il gruppo, circondata dai robot che puntano tutte le loro armi contro i tre. Il campo di forza è ancora attivo, almeno questo è un sollievo, pensa Reika.
    “Notevole” commenta la donna robot, mentre si avvicina “Siete stati i primi a sopravvivere al mio Groviglio di vipere. Non mi aspettavo tanto dagli umani.”
    “Toppi” sussurra Reika “tieni il cristallo con te. E mettiti qui” conclude, indicando un punto “Beauty, distrai la strega”
    I due agiscono subito. Toppi si mette in posizione e Beauty si rivolge a Selena, parlando con lei attraverso la barriera trasparente che li separa.
    “Scusate, ma stavamo cercando un cristallino piccolo piccolo, sapete mica dov’è?”
    “Nel cuore del pianeta Sentry, Beauty Tachibana. Irraggiungibile per chiunque, anche per me.”
    “Sai chi sono?” chiede lei, stupita.
    “La lettura del pensiero è una mia specialità.”
    “Mica tanto vero” risponde Beauty con un sogghigno ”Se sapessi davvero cosa sto pensando di te in questo momento, ti si rizzerebbero i capelli”
    “Basta con le chiacchiere” conclude Lady Selena, toccando con una mano il campo di forza e lanciando nello stesso tempo una potente scarica elettrica che fa svenire tutti, con la conseguente scomparsa della barriera.
    “Prendeteli e portateli al centro di meccanizzazione” comanda la donna di metallo.
    Mentre i robot si muovono, Reika, semistordita, trova la forza di prendere per la collottola lo svenuto Toppi e di gettarlo in un’apertura a sportello presente tra una parete e il pavimento, abbastanza grande perché un ragazzo ci possa passare. La mossa è stata così rapida e inaspettata che nessuno ha fatto in tempo a reagire. Poi Reika sviene del tutto.
    “Maledizione” dice Selena “Che tipi noiosi questi umani. Vogliono combattere ancora quando tutto è già perduto.” Ad un suo cenno, appaiono due sfere meccaniche a mezz’aria intorno a lei. “Occhi spia, andate. Trovatelo e carbonizzatelo. Un piccoletto come quello non serve a niente, e non vale la pena di meccanizzarlo.”
    I due globi metallici entrano nel condotto dove è stato gettato Toppi. Poi il gruppo di robot, con Reika e Beauty svenute, si allontana seguendo Lady Selena.

    Il seguito qui

    NOTE: La Sentinella 459 è un omaggio all'omonima Sentinella della razza aliena Kree del mondo della Marvel (quella dell'Uomo Ragno, per intenderci).

    Sentry_459_Earth_616




    Edited by joe 7 - 5/4/2016, 15:59
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