Il blog di Joe7

  1. LA SITUAZIONE REALE DEI BIANCHI E DEGLI INDIANI

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    By joe 7 il 24 May 2017
     
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    GLI INDIANI VERI NON ERANO QUELLI IDEALIZZATI DAI FUMETTI

    indiani


    Concludo l'analisi su "Arrestate Billy Boy" (la prima parte qui e la seconda qui) con una visione d'insieme della realtà indiana, spesso falsata nei mass media.

    All'inizio fu Tex; poi Zagor e, successivamente, dagli anni '60 in avanti, praticamente si aggiunsero tutti i film e cartoni animati che facevano a gara nel presentare gli indiani d'America come bravissime persone che vivevano in serena armonia tra di loro e con la natura fino all'arrivo, ahimè, del cattivo uomo bianco: anche "Arrestate Billy Boy" ha seguito questo clichè. Da Soldato Blu a Balla coi lupi, da Tex a Ken Parker, da Pocahontas a Spirit: tutti seguono lo stesso canovaccio. Così pure la letteratura: il libro Alce Nero parla è un cult che non tiene minimamente conto del vero Alce Nero, che rinnegò il suo passato da sciamano e divenne catechista cattolico.

    Questa favola del "buon selvaggio in pace e in armonia con la Natura" (rigorosamente in maiuscolo) non si riferisce solo agli indiani: infatti, si loda anche la saggezza degli antichi celti corrotti dalla conquista romana (Asterix) e la sapienza del Giappone degli antichi samurai rovinata dall'irrompere dei cattivi americani (L'Ultimo samurai con Tom Cruise) e, perchè no, anche dall'invadenza di cattolici un pò ottusi, fanatici e imbecilli che non capiscono l'immensità della loro sapienza orientale (Silence di Scorsese). Per non dimenticare i pacifici e contemplativi Maya, Incas e Aztechi sterminati dai cattivissimi spagnoli. Eccetera.

    Ma alla fine gli antropologi sono stati costretti ad ammettere che i "bravi celti" praticavano i sacrifici umani e che i "cattivi romani" tolsero loro il vizio costringendoli a diventare civili. E il lunghissimo feudalesimo giapponese, che era durato fino a metà Ottocento, fu un tempo efferato, oppressivo e persecutore. Per fare solo un esempio che dia l'idea: era norma per i samurai provare l'efficacia delle loro nuove spade usandole sui contadini, che non avevano praticamente nessun diritto (spesso non avevano neanche un nome), e lo stesso sui condannati a morte. Nelle Americhe, Incas e Aztechi praticavano sacrifici umani di massa e vivevano in un sistema totalitario e sanguinario: infatti, erano sempre in guerra col solo scopo di procurarsi delle vittime da immolare sui altari. I conquistadores, pochi in confronto a quell'impero, erano aiutati dalle popolazioni locali che non volevano essere sacrificate (c'è dell'altro, ma magari ne parlerò un'altra volta).

    Torniamo ai mitici indiani: la vita delle tribù indiane era da età della pietra, con un nomadismo incessante da pura sopravvivenza, in cui lo sfruttamento delle donne, l'infanticidio, l'abbandono dei vecchi e dei malati era la norma. E anche la schiavitù era la norma: su questo, il film L'uomo chiamato cavallo si basava su una realtà storica. L'agricoltura era sconosciuta e si viveva di carne di bisonte: per questo erano costretti a seguire continuamente gli spostamenti delle mandrie. Una donna veniva comprata e venduta per un cavallo o un paio di pantofole, e a trent'anni ne dimostrava sessanta a causa delle incessanti fatiche a cui doveva sottoporsi. La fame era la regola, e non di rado le mutilazioni dei nemici uccisi erano più che rituali.

    Gli indiani non erano affatto pacifici, tolleranti, leali e generosi: anzi, la loro esistenza era totalmente basata sulla violenza. Alcune tribù o nazioni indiane chiamavano se stessi "uomini" (a esempio, i Lakota e gli Inuit) negando tale qualifica a tutte le altre (e quindi autorizzando allo sterminio delle altre tribù). Tra gli indiani la tortura, la vendetta, il furto, lo stupro erano all'ordine del giorno. La guerra era incessante, feroce e sleale, e non facevano distinzioni tra guerrieri e civili, donne e bambini, vecchi e malati. Lo scopo, come ho detto, era lo sterminio degli avversari, che venivano fatti prigionieri solo per i sacrifici o anche per il cannibalismo rituale, oppure per appropriarsi della loro "forza" al palo della tortur). L'87% degli indiani in America combatteva più guerre all'anno e il 65% era sempre in guerra. Inoltre, nella maggior parte dei casi la guerra era condotta per motivi "tradizionali": per esempio, gli Uroni erano nemici "tradizionali" degli Irochesi, i quali lo erano degli Algonkini, eccetera. Certi nomi, dati da una nazione indiana a un'altra, erano significativi: "Apache" significava "il nemico", "Sioux" "il serpente", eccetera.

    Si calcola che almeno il 50% della popolazione indiana in America sia stato sterminato in queste guerre incessanti, cosa che spiega perchè i primi esploratori bianchi trovavano immense aree del tutto spopolate. L'incredibile varietà di "dialetti" tuttora esistenti tra i popoli amerindi - in una sola nazione possono esisterne migliaia - è dovuta soprattutto alle continue separazioni interne dovute agli odii e alle conseguenti guerre. Insomma, malgrado fiction pur premiate con l'oscar come Balla coi lupi, la descrizione dell'incontro tra il bianco civilizzato, violento, avido, fanatico e l'indiano pacifico, generoso e fiero è puramente fantastica e non rispondente al vero.

    LO STERMINIO DEGLI INDIANI DA PARTE DEI BIANCHI. PROTESTANTI.

    Cover_CR_75


    Tuttavia, lo sterminio degli indiani è stato effettivamente realizzato dai bianchi: queste accuse sono comunque vere e pesano ancora oggi sulla coscienza degli statunitensi, che per "rimediare" cercano di infilare un indiano o un nero (altra storia) in tutti i film o fumetti. Quello che spesso, anzi, sempre, viene omesso è che i motivi dello sterminio erano religiosi.

    A differenza dei cattolici, che credono che Dio vuole la salvezza in Paradiso per tutti, bianchi, indiani e chiunque altro perchè sono tutti figli di Dio e dotati di un'anima immortale, la visione protestante, che è sempre stata prevalente negli USA, crede (soprattutto ai tempi del west) nella predestinazione: cioè ritiene che Dio abbia creato alcuni (i bianchi) per il Paradiso e altri (gli indiani e tutti i non credenti) solo per mandarli all'Inferno, indipendentemente dalle loro opere, buone o cattive che siano. Quindi, gli statunitensi bianchi (prevalentemente protestanti, ripeto) avevano considerato gli indiani come una razza dannata e maledetta da Dio, quindi destinata sin dall'inizio all'Inferno. Quindi gli indiani non avevano il diritto di abitare su una terra che doveva spettare ai Prescelti da Dio, appunto i protestanti. Ci sono state delle variazioni di questo punto di vista (il mondo protestante è molto frastagliato), ma la base è stata comunque questa. Naturalmente c'è stata anche la fame di oro e terre, ma questa giustificazione religiosa ha messo a tacere per molto tempo le coscienze.

    A questo punto c'è sempre uno che dice: "e la Chiesa Cattolica con gli Indios non ha fatto lo stesso?". No, perchè sin dall'inizio la Chiesa ha considerato gli indios come degli uomini come noi e dotati di anima (si vedano i documenti dei papi e del magistero dell'epoca): quindi vietarono la schiavitù e la conversione forzata degli indios, favorendo anzi il matrimonio tra spagnoli e indios, tanto che da quelle parti i meticci sono comuni. Lo sterminio degli indios è accaduto dopo che la corona spagnola, seguendo le ideologie degli illuministi e massoni, aveva esautorato la Chiesa di ogni attività: da allora sono cominciati i dolori per il popolo indio, come pure quello messicano e, generalmente, sudamericano, comandato da una gerarchia ricca, potente e spietatissima (gli stermini dei cattolici messicani per opera del governo illuminista e massonico degli inizi del novecento ne sono una tragica conseguenza).

    Qui posso solo accennare al fatto, visto che richiederebbe troppo spazio, ma la differenza di trattamento, comunque, tra il periodo in cui la Chiesa poteva agire (le famose "reducciones" gesuitiche, per esempio, dove gli indios, mantenendo le loro tradizioni, imparavano le altre lingue come lo spagnolo e facevano attività lavorative, artistiche, culturali, ottenendo anche delle lauree e migliorando il loro stato di vita ad un livello impensabile prima dell'arrivo degli spagnoli) e il periodo in cui le caste illuministe e massoniche ebbero libertà d'azione (schiavitù, prigionia, privazione dei diritti più elementari) fu lampante.

    In ogni caso, le cifre parlano da sole: mentre i "pellerossa" superstiti nel Nord America si contano oggi a poche migliaia, nell’America ex-spagnola ed ex-portoghese la maggioranza della popolazione (nonostante le attività illuministe, che non sono riuscite ad annullare del tutto l'azione del cattolicesimo) è ancora di origine india o è il frutto di incroci di precolombiani con europei e (soprattutto in Brasile) con africani.

    Anzi, gli indiani sono quasi scomparsi negli attuali Stati Uniti, dove sono registrati come "membri di tribù indiana" circa un milione e mezzo di persone. In realtà, la cifra, già assai esigua, si riduce di molto, se si considera che, per quella registrazione, basta un quarto di sangue indiano. Situazione rovesciata nel Sudamerica, dove – nella zona messicana, in quella andina, in molti territori brasiliani – quasi il 90 per cento della popolazione o discende direttamente dagli antichi abitanti o è il frutto di incroci tra indigeni e nuovi arrivati.

    Inoltre, mentre la cultura degli Stati Uniti non deve a quella indiana che qualche parola, essendosi sviluppata dalle sue origini europee senza quasi scambi con le popolazioni indiane, non così nell’America ispanoportoghese, dove l’incrocio non è stato certo solo demografico, ma ha creato una cultura e una società nuove, dalle caratteristiche inconfondibili.

    Certo: questo è dovuto anche al diverso stadio di sviluppo dei popoli che anglosassoni e iberici trovarono in quei continenti. Ma è dovuto anche, se non soprattutto, alla diversa impostazione religiosa. A differenza di spagnoli e portoghesi cattolici, che non esitavano a sposare indigene, nelle quali vedevano persone umane alla pari di loro, i protestanti (seguendo la logica di cui ho parlato prima) erano animati da quella sorta di "razzismo" o, almeno, di senso di superiorità da "stirpe eletta". Questo, unito alla teologia della predestinazione (l’indiano è arretrato perché "predestinato" alla dannazione, il bianco è progredito come segno di elezione divina), portava a considerare come una violazione del piano provvidenziale divino il rimescolamento etnico o anche solo culturale.

    Così è avvenuto non solo in America e con gli inglesi, ma in tutte le altre zone del mondo dove giunsero europei di tradizione protestante: l’apartheid sudafricano, per fare l’esempio più clamoroso, è una tipica creazione – e teologicamente del tutto coerente – del calvinismo olandese, una forma di protestantesimo. E’ proprio dalle diverse teologie che traggono origine i diversi modi di "conquista" delle Americhe: gli spagnoli, cattolici, non considerarono la popolazione dei loro territori come una sorta di spazzatura da eliminare per installarvisi da soli padroni.

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    Fonti:
    Cammilleri, il Kattolico 3, Ed. Gilgamesh, p. 50e segg.;
    Nicholas Wade: "Before the dawn: recovering the lost hystory of our ancestors"
    Libertà e Persona

    Edited by joe 7 - 8/9/2022, 22:03
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  1. francesco-due
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    Ho letto sia l'articolo che il commento.
    Personalmente sarei interessato a diverse analisi.
    Ad esempio:
    Perché il sudamerica, peraltro ricco di risorse naturali, non sia riuscito a rendersi una potenza mondiale. Se questo dipende in qualche modo dalla cultura religiosa e/o meticcia (senza voler essere razzista)
    Perché il giappone, caso quasi unico, abbia respinto l'invasione culturale europea pur assorbendola. Infatti c'è una coesistenza tra tradizioni antiche e moderne che non mi sembra presente altrove.
    Riguardo alle barbarie da un lato o dall'altro (conquistatori e conquistati) bisognerebbe fare delle scremature della realtà dalle esagerazioni (cosa difficile) e anche mettersi nei panni dell'epoca: date le conoscenze e le risorse certi comportamenti risultano quasi automatici.
    Così la tortura dei nemici, o dei colpevoli, era vista come accettabile sia per punire che per spaventare, e quindi evitare un ripetersi del "crimine", oltre che per indurre i nemici a non attaccare.
    Il detto "colpiscine uno per educarne cento" è forse la chiave di interpretazione più corretta.
    Forse moralmente inaccettabili per noi (e forse anche per alcuni di loro), ma la pressione delle società dell'epoca lasciavano poco spazio di manovra: in assenza di una etica profonda (se posso dire così) si poteva solo fare forza sugli istinti. (E volendo escludere i comportamenti "nobili" che anche noi moderni approviamo e che erano dovuti, nella maggior parte, a casi particolari)
    Non a caso i romani dicevano "se vuoi la pace prepara la guerra": cioè non puoi vivere in pace se non sei pronto ad affrontare un aggressore che, spesso, non vuole parlamentare.
    Riguardo a loro, mi viene da pensare che l'impero è stato il primo stato multiculturale davvero funzionale. Infatti molti imperatori erano di varie regioni, senza scandalo per nessuno.
    Il motivo, secondo me, è questo: tutti i popoli conquistati dovevano adeguarsi alle leggi di Roma (non il contrario) e potevano conservare le loro tradizioni e i loro culti solo se non erano in contrasto con l'ordine romano. E solo dopo alcune generazioni (in cui avevano dimostrato buona volontà) diventavano cittadini a tutti gli effetti.
     
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    CITAZIONE (francesco-due @ 28/12/2018, 22:28) 
    Ho letto sia l'articolo che il commento. Personalmente sarei interessato a diverse analisi. Ad esempio: perché il Sudamerica, peraltro ricco di risorse naturali, non sia riuscito a rendersi una potenza mondiale. Se questo dipende in qualche modo dalla cultura religiosa e/o meticcia (senza voler essere razzista).

    Non posso fare delle analisi COSI' approfondite, richiederebbe troppo tempo. Posso solo fare qualche osservazione: per quanto riguarda il Sudamerica, non fu la cultura religiosa nè quella meticcia il motivo della sua arretratezza, ma al contrario lo fu - e lo è ancora - la cultura laica. Mi spiego meglio: dopo la cacciata degli spagnoli (cattolici) dal Sudamerica, ci fu la presa del potere da parte di élite massoniche (basta guardare le bandiere sudamericane piene di compassi e triangoli, simboli della massoneria) che effettuarono una politica di ritorno alla servitù/schiavitù per i sudamericani e meticci (mentre prima, sotto la corona spagnola, godevano degli stessi diritti degli spagnoli e le varie illegalità venivano sanzionate). La cosa poi peggiorò con l'arrivo dei regimi di sinistra (che si aggiunsero ai regimi massonici), caratterizzati da un populismo peronista e da uno stato onnicomprensivo, che hanno legato letteralmente mani e piedi alle attività e persino al pensiero autonomo della gente, portando a disastri economici, sociali e umani di natura biblica.

    CITAZIONE (francesco-due @ 28/12/2018, 22:28) 
    Perché il Giappone, caso quasi unico, abbia respinto l'invasione culturale europea pur assorbendola. Infatti c'è una coesistenza tra tradizioni antiche e moderne che non mi sembra presente altrove.

    Non è esattamente un "caso unico": c'è anche la Corea del Nord (in parte convertita al cristianesimo) e persino la Cina (convertita al pensiero marxista e di sinistra, che è un prodotto del pensiero occidentale). Per quanto riguarda il Giappone, ha seguito l'occidente solo a livello tecnologico, politico e sociale, ma senza mai assimilarne il pensiero. Per esempio, non hanno il concetto occidentale del lavoro fatto per l'uomo, ma quello orientale dell''uomo fatto per il lavoro: da qui il fenomeno solo giapponese della vera e propria morte per il superlavoro. Non hanno il concetto di corpo da rispettare, ma di corpo come mezzo da usare (generalizzando, ma è così). La famiglia è per lo stato, mentre in Occidente lo stato è (dovrebbe essere) per la famiglia. E così via. E' una imitazione di facciata, non una vera e propria assimilazione, anche se a prima vista sembrerebbe così. Ecco perchè c'è questa "coesistenza" come tu la chiami: ma io la chiamerei piuttosto "verniciatura", perchè il Giappone di base resta sempre tale.

    CITAZIONE (francesco-due @ 28/12/2018, 22:28) 
    Riguardo alle barbarie da un lato o dall'altro (conquistatori e conquistati) bisognerebbe fare delle scremature della realtà dalle esagerazioni (cosa difficile) e anche mettersi nei panni dell'epoca: date le conoscenze e le risorse certi comportamenti risultano quasi automatici. Così la tortura dei nemici, o dei colpevoli, era vista come accettabile sia per punire che per spaventare, e quindi evitare un ripetersi del "crimine", oltre che per indurre i nemici a non attaccare. Il detto "colpiscine uno per educarne cento" è forse la chiave di interpretazione più corretta. Forse moralmente inaccettabili per noi (e forse anche per alcuni di loro), ma la pressione delle società dell'epoca lasciavano poco spazio di manovra: in assenza di una etica profonda (se posso dire così) si poteva solo fare forza sugli istinti. (E volendo escludere i comportamenti "nobili" che anche noi moderni approviamo e che erano dovuti, nella maggior parte, a casi particolari). Non a caso i romani dicevano "se vuoi la pace prepara la guerra": cioè non puoi vivere in pace se non sei pronto ad affrontare un aggressore che, spesso, non vuole parlamentare. Riguardo a loro, mi viene da pensare che l'impero è stato il primo stato multiculturale davvero funzionale. Infatti molti imperatori erano di varie regioni, senza scandalo per nessuno. Il motivo, secondo me, è questo: tutti i popoli conquistati dovevano adeguarsi alle leggi di Roma (non il contrario) e potevano conservare le loro tradizioni e i loro culti solo se non erano in contrasto con l'ordine romano. E solo dopo alcune generazioni (in cui avevano dimostrato buona volontà) diventavano cittadini a tutti gli effetti.

    Roma lasciava una piena indipendenza ai territori conquistati: potevano adorare gli dei che volevano, mantenere la loro lingua, gestire la loro società come volevano: solo dovevano riconoscere a Roma l'autorità e il tributo e il permesso ai Romani di intervenire costruendo strade, acquedotti, perchè i Romani potessero muoversi più agilmente e così favorendo anche un indiretto miglioramento di civiltà. Senza contare che l'influenza di Roma, più acculturata e meno barbara degli altri popoli, favorì una certa limitazione delle crudeltà legali e superstiziose del tempo.
    Riguardo al resto, nel mio articolo ho voluto evidenziare il fatto che gli americani che avevano invaso le terre degli indiani erano protestanti, e quindi con una loro tendenza razzistica derivata da letture errate dell'Antico Testamento, che facevano vedere loro gli indiani come degli esseri sin dall'inizio dannati da Dio ad andare all'inferno e che non avevano praticamente nemmeno il diritto di vivere. Da qui le stragi indiscriminate e i primi apartheid sulla pelle degli indiani. Mentre i cattolici avevano invece cercato di aiutare gli indiani, ad insegnare loro l'esistenza di un Dio buono e padre di tutti, che si è sacrificato facendosi uomo in Gesù Cristo per salvare tutti, insegnando loro la cultura, il leggere, lo scrivere, il non fare delle torture religiose tipo la danza del sole, eccetera. Ma erano in minoranza e furono alla fine soppiantati e scacciati dai protestanti, il cui odio per i cattolici è proverbiale. Da qui il genocidio.
     
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    Ti ringrazio per i tuoi commenti.
    Illuminanti sotto diversi punti di vista.
    Mi ricorda che bisognerebbe sempre leggere la storia (per non correre il rischio di ripeterla), purtroppo a grandi linee si perdono molti punti fondamentali e leggerla nei particolari si rischia di essere deviati dai redattori (che la scrivono sempre dai loro punti di vista).
    In ogni caso un confronto non fa mai male, anzi.
    Grazie ancora.
     
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    CITAZIONE (francesco-due @ 29/12/2018, 13:40) 
    Ti ringrazio per i tuoi commenti. Illuminanti sotto diversi punti di vista. Mi ricorda che bisognerebbe sempre leggere la storia (per non correre il rischio di ripeterla), purtroppo a grandi linee si perdono molti punti fondamentali e leggerla nei particolari si rischia di essere deviati dai redattori (che la scrivono sempre dai loro punti di vista). In ogni caso un confronto non fa mai male, anzi. Grazie ancora.

    Di nulla. Mi spiace di essere stato un pò sbrigativo in alcuni passaggi, ma si trattava di argomenti molto complessi e ho dovuto semplificare.
     
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    Da che esiste, il protestantesimo ha fatto solo danni.
    E la sua visione elitaria ha combaciato con gli interessi dei potenti: deve essere per questo che esiste ancora, nonostante la sua falsità.
    E dire che poi sono i cattolici quelli rappresentati come dei fanatici.
     
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    Nei cartoons per adulti americani tipo Griffin e Brickleberry ci sono continue blasfemie verso i cattolici accomunati ai protestanti, come se fossero la stessa cosa. Vorrei un opinione in merito
     
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    CITAZIONE (Andrea Micky1 @ 9/12/2022, 08:46)
    Da che esiste, il protestantesimo ha fatto solo danni. E la sua visione elitaria ha combaciato con gli interessi dei potenti: deve essere per questo che esiste ancora, nonostante la sua falsità. E dire che poi sono i cattolici quelli rappresentati come dei fanatici.

    I protestanti devono stare per forza coi potenti: lo esige la loro stessa fede. Distaccandosi dal cattolicesimo e rifiutando l'autorità del Papa, di conseguenza non possono fare altro che piegarsi all'altra autorità, quella di Cesare. Cioè i potenti, il governo, il re, il dittatore, i comunisti, i massoni, e chi vuoi tu. Lo stesso si può dire degli ortodossi, sempre legati a doppio filo prima con gli Zar poi coi dittatori comunisti. E anche i protestanti tedeschi hanno sempre elogiato Hitler, mentre i cattolici gli sono sempre stati contro (nonostante le palate di fango che hanno messo contro i cattolici al riguardo, ogni storico onesto dovrà riconoscere il contrasto totale tra la Chiesa e il Fuhrer). E' inevitabile: chi non sta col Papa e la Chiesa, alla fine si appoggia su Cesare, perchè non c'è un'altra autorità. E l'autorità di Cesare viene trattata dai protestanti come se fosse davvero il Volere di Dio: quindi ogni potente ama per forza la chiesa protestante, che non fa nient'altro che aumentare la sua autorità, facendola elevare addirittura a livelli divini. Fu per questo che il Re d'Inghilterra Enrico Ottavo passò al protestantesimo: così, avendo un'autorità divina, poteva fare quello che voleva, compreso divorziare da un suo matrimonio che per l'autorità della Chiesa era indissolubile. Anche oggi il Parlamento inglese - anglicano, ma in pratica di base protestante - legifera sulle leggi della Chiesa e può legiferare sui Comandamenti. Per dire. E' per questo che i potenti, tipo i dittatori comunisti cinesi, non tollerano la presenza dei Cattolici nel loro paese: perchè con la loro presenza mostrano che c'è un'autorità superiore alla loro, che richiama Colui che alla fine li giudicherà.

    Ma questo non toglie la Chiesa cattolica dalle sue colpe: perchè, se la Chiesa è pura, non lo sono tanti uomini di chiesa, del passato e del presente. Tanti papi, vescovi, cardinali, preti - nonostante il fatto che la Chiesa Cattolica abbia un'autorità superiore a quella di Cesare - si sono piegati ai potenti, cosa che invece non dovrebbero fare. Don Abbondio insegna. Per esempio, quello che è successo in questa dittatura sanitaria di Covid e vaccini è lampante, e il comportamento degli uomini di Chiesa (la quasi totalità) qui è stato, a dire poco, vergognoso e orribile. E ne risponderanno davanti a Dio. Perchè la loro responsabilità è più grave di quella dei protestanti, che almeno si sono comportati seguendo la loro - errata - religione. Ma un cattolico - soprattutto uomo di Chiesa - che si comporta così non segue la sua stessa fede, e si comporta quindi peggio di un protestante.

    CITAZIONE (Andrea Cornali @ 9/12/2022, 09:39) 
    Nei cartoons per adulti americani tipo Griffin e Brickleberry ci sono continue blasfemie verso i cattolici accomunati ai protestanti, come se fossero la stessa cosa. Vorrei un opinione in merito

    Non li conosco, quindi non posso commentare. Ma non è difficile immaginare quello che dicono. Spesso si fa di tutta l'erba un fascio, attribuendo ai cattolici delle colpe che invece sono dei protestanti, tipo la caccia alle streghe e lo sterminio degli indiani. Ma nessuno si cura mai di controllare davvero se le accuse sono vere; nessuno si informa seriamente. Quindi, queste accuse andranno avanti per forza d'inerzia, senza che nessuno le contrasti: anzi, spesso vengono esaltate dagli ignoranti. Chi fa queste blasfemie è prevenuto contro la Chiesa cattolica e, se attacca anche i protestanti, è prevenuto anche contro ogni religione. Il problema è che nessuno se ne cura e accettano quindi queste oscenità senza mai avere un minimo di spirito critico. Si dice sempre: "io penso con la mia testa e nessuno mi può influenzare". E invece molto spesso si pensa con la testa degli altri: in questo caso con la testa dei produttori di Griffin e Brickleberry. Chi rifiuta di pensare penserà sempre con la testa di un altro, mai con la sua.
     
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    CITAZIONE (Andrea Cornali @ 9/12/2022, 09:39) 
    Nei cartoons per adulti americani tipo Griffin e Brickleberry ci sono continue blasfemie verso i cattolici accomunati ai protestanti, come se fossero la stessa cosa. Vorrei un opinione in merito

    Beh, il creatore dei Griffin é un ateo dichiarato e ha dimostrato di avercela proprio con la religione in sé.
     
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    CITAZIONE (Andrea Micky1 @ 9/12/2022, 12:29) 
    Beh, il creatore dei Griffin é un ateo dichiarato e ha dimostrato di avercela proprio con la religione in sé.

    Il conto torna: per questo ce l'ha sia coi cattolici che coi protestanti. Più che ateo, diciamo che è un fanatico religioso "laicista": odia la religione in sè e si crea di conseguenza una religione laica tutta sua. Non cerca la verità: se la crea da sè.
     
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    Riguardo al contrasto tra Hilter e la Chiesa cattolica...fra i piani per ribaltare l'esito della guerra a suo favore, Hitler progettò di rapire il papa, ma il nefando progetto non venne mai realizzato.
     
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    CITAZIONE (Andrea Micky1 @ 10/12/2022, 16:27) 
    Riguardo al contrasto tra Hilter e la Chiesa cattolica...fra i piani per ribaltare l'esito della guerra a suo favore, Hitler progettò di rapire il papa, ma il nefando progetto non venne mai realizzato.

    Però era possibile che avvenisse: per questo, Papa Pio XII aveva stabilito in un documento che, se i nazisti lo avessero rapito, in via eccezionale, lui sarebbe stato automaticamente destituito dall'autorità di Papa e i Cardinali avrebbero dovuto eleggerne un altro al suo posto, in modo da mantenere la Chiesa indipendente. Altri tempi, in cui allora si era più uomini di adesso. Hitler comunque non realizzò il piano, perchè lo scandalo internazionale che ne sarebbe venuto fuori sarebbe stato troppo grande anche per lui.
     
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    CITAZIONE (Andrea Cornali @ 9/12/2022, 10:39) 
    Nei cartoons per adulti americani tipo Griffin e Brickleberry ci sono continue blasfemie verso i cattolici accomunati ai protestanti, come se fossero la stessa cosa. Vorrei un opinione in merito

    Il creatore dei Griffin (Seth McFarlane) é un ateo dichiarato e una delle sue citazioni più famose é questa: https://i.pinimg.com/736x/4f/a0/28/4fa0282...ical-quotes.jpg
    I creatori di Brickleberry (Roger Black e Wacko O'Guin) sono due disgraziati che, basandosi sullo humor offensivo, hanno realizzato battute prive di qualsiasi umana decenza.
     
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    CITAZIONE (Andrea Michielon @ 3/10/2023, 11:15) 
    Il creatore dei Griffin (Seth McFarlane) é un ateo dichiarato e una delle sue citazioni più famose é questa: https://i.pinimg.com/736x/4f/a0/28/4fa0282...ical-quotes.jpg
    I creatori di Brickleberry (Roger Black e Wacko O'Guin) sono due disgraziati che, basandosi sullo humor offensivo, hanno realizzato battute prive di qualsiasi umana decenza.

    L'ateismo è una fede che richiede un'adesione tale da distruggere la ragione. L'ateo, infatti, deve credere ogni giorno e ogni attimo che tutto quello che vede - il sole che sorge e tramonta, i colori, l'ordine del mondo e dell'universo, se stesso, e così via - è dovuto al caso. Ed è caratterizzato da una grande aggressività verso la fede cattolica e tutte le altre (ma quella cattolica soprattutto).

    Io non metterei mai un un manifesto in rete con su scritto: "IO SONO CATTOLICO, MICA ATEO". Infatti non ne sento il bisogno. Se qualcuno è ateo, mi dispiace per lui e spero che diventi cristiano. Ma non ho nulla contro di lui. L'ateo, invece, è aggressivo verso la fede religiosa e cattolica, perchè non può fare altrimenti: la sua stessa presenza scardina tutta la sua teoria.

    Riguardo alle "battute prive di qualsiasi umana decenza", bè, una volta Confucio aveva scritto che l'invettiva (e tutto quello che è relativo ad essa) disonora il suo autore. E aveva ragione.
     
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