ZAGOR 61-62: L'ARCIERE ROSSO (analisi di Ivan)Testi: Sergio Bonelli (Guido Nolitta)
Disegni: Franco Donatelli
Zagor edizione originale Zenith: n. 112-113 (usciti nel 1970). I numeri reali di Zagor sono:
61-62. Infatti, l'edizione Zenith originale pubblicò Zagor a partire dal numero 52, quindi ha la numerazione sfasata che continua ancora oggi, con 51 numeri in più. Prima del numero 52, pubblicava storie di altri personaggi bonelliani come
Hondo, Kociss, eccetera. Tutte le varie ristampe di Zagor invece seguono la numerazione reale, in questo caso 61-62. E' da notare che questa è una storia che non è stata pubblicata precedentemente in formato striscia: è una storia a quei tempi inedita, realizzata apposta per lo Zagor formato bonelliano.
TRAMAZagor e Cico ritornano a Darkwood, dove fanno la conoscenza col buffo animaletto Going-Going. Mentre vanno a caccia, sono catturati dai soldati, che scambiano Zagor per il fantomatico "Arciere Rosso", un ladro e assassino che comanda un gruppo di delinquenti che terrorizzano Darkwood, a tal punto che tutti i soldati e gli ufficiali dei forti di Darkwood sono stati rimossi e sostituiti con altri considerati più competenti. Zagor riesce a liberarsi, ma Cico resta prigioniero, insieme a Willy il chitarrista, che è davvero uno della banda. Zagor fa la conoscenza dell'Arciere Rosso e si allea con lui per liberare Cico e Willy: ma il successo dell'impresa è funestata dall'omicidio dei soldati per opera dell'Arciere Rosso. Zagor viene fatto prigioniero e sfidato ad una gara di tiro con l'arco, che l'Arciere Rosso vince: mentre Zagor e Cico stanno per essere uccisi da due uomini della banda, l'Arciere Rosso e i suoi compagni organizzano un alto colpo e partono. Zagor riesce a liberarsi e a far sollevare la città contro la banda: solo l'Arciere Rosso e Willy riescono a fuggire col bottino. Ma Willy, che è rimasto ferito, ormai è spacciato e fa il suo ultimo concerto con chitarra. L'Arciere Rosso, alla fine, affronta Zagor: anche se questi viene ferito, il criminale alla fine viene catturato, consegnato al forte e portato in prigione.
COMMENTOStoria minore del periodo
pre-golden age. Si riscontrano varie ingenuità narrative e comportamentali, tuttavia nel complesso rimane un episodio di piacevole lettura.
PREGIAnche se la trama è piuttosto approssimativa,
la vicenda procede con un buon ritmo. Come al solito, il maggior pregio di Nolitta stava più nella sua abilità di
narratore che in quella di
creatore di trame; e anche in questo caso, riesce a rendere avvincente un episodio dalla trama esile e limitata. Tra le sequenze degne di nota, c'è sicuramente
la sfida a tiro con l'arco vinta da Robin. Essa rappresenta uno dei rari casi in cui Zagor viene battuto in uno scontro alla pari. (Fra gli “epic fail” della saga zagoriana, citerei anche la scazzottata con Kraus in
"Guerra!" e - ovviamente - le batoste incassate da
Supermike).
Divertente la
scena del saloon, in cui Zagor si avvicina ai rapinatori travestito da donna. Ok, la dinamica della sequenza è poco credibile (anche se in penombra, Zagor indossa solo un velo da sposa, e i banditi devono essere orbi come talpe per non notare lo stesso qualcosa di sospetto), ma la spassosità della trovata vale un piccolo strappo alla
verosimiglianza-a-tutti-i-costi.
La morte di Willy è un episodio toccante. Ben descritto il controverso rapporto di amicizia tra uno spietato assassino e un innocuo strimpellatore (che in una banda di fuorilegge normalmente dovrebbe essere visto solo come l'ultima ruota del carro).
Il debutto del
Going-Going. A me questo strambo animale mangiatutto sta(va) simpatico, ed avrei gradito rivederlo più spesso. Purtroppo, Nolitta deve averlo considerato un
incidente di percorso, e, in seguito, l'ha praticamente rimosso dalla serie (a memoria, mi pare che ricompaia solo in “TRE UOMINI IN PERICOLO” e in “SENZA TREGUA”).
DIFETTISe si esclude la sua straordinaria abilità di arciere, Robin è solo un banale rapinatore di serie C. Anche il suo ispirarsi al Robin Hood leggendario appare piuttosto pretestuoso. Un peccato che Nolitta lo abbia così poco caratterizzato, perché, secondo me, il personaggio aveva (ha) un buon potenziale per concedere un
bis all'altezza; certo, dovrebbe prima essere ridefinito nella
psicologia e nell'
aspetto (in primis, dismettendo quella ridicola calzamaglia), però l'idea di un killer infallibile che usa silenziose frecce al posto di rumorose pallottole potrebbe ancora essere sfruttata.
Una incongruenza piuttosto grave: la sostituzione di TUTTE (sic!) le guarnigioni dei forti di Darkwood con
nuovi militari che non conoscono Zagor. Implausibile. Nolitta avrebbe dovuto perlomeno limitarsi ad intendere “le guarnigioni dei forti di quella
SPECIFICA ZONA di Darkwood”. Peraltro, la banda di Robin non sembra nemmeno così abile da giustificare una sostituzione in massa di militari per inefficienza.
L'alleanza pro-tempore tra Zagor e Robin è una buona trovata...però è assai poco credibile che Robin lo conduca al suo nascondiglio segreto dopo che Zagor ha appena manifestato apertamente la propria ostilità verso il fuorilegge. (Come pensava di gestire la cosa, dopo aver sciolto l'alleanza? Magari dicendo a Zagor
«Grazie dell'aiuto e arrivederci, adesso che sai dove ci nascondiamo torna pure coi soldati»?)
Travestito da ufficiale, Zagor si presenta a fort Solitude chiedendo che gli vengano consegnati i prigionieri (Cico e Willy) solo SULLA PAROLA. E alla richiesta (legittima) del capitano del forte di mostrargli un
ordine scritto, Zagor imbastisce una scusa decisamente ingenua (
«L'ordine è solo verbale, e poi non fate troppo i pignoli per due banditelli da strapazzo...») Qui Nolitta chiede al lettore di chiudere un occhio e mezzo sulla plausibilità della cosa; infatti gli ordini per iscritto vengono formulati PROPRIO per evitare che un ufficiale possa fare colpi di testa di sua personale iniziativa.
La “terribile” banda di Robin viene alfine sgominata...
da un drappello di vecchietti mezzi miopi. C'è da chiedersi su quali basi si debba presumere che dei rubagalline del genere siano riusciti a mandare in crisi tutte le guarnigioni militari stanziate a Darkwood.
DISEGNIIl solito Donatelli senza né lode né infamia...però qui ci regala EUGENIA, una bruttona da podio donatelliano (se lo gioca alla pari con Fior-di-Zucca e Beatrice, la moglie di Trampy).
VOTOStoria:
6,5Disegni:
7COMMENTO ALLA STORIA DA PARTE DI NOLITTA, L'AUTORENolitta, in una risposta a un lettore su
Tuttozagor (la seconda ristampa del personaggio) numero 63, a proposito di questa storia, dice:
"Tra tutti gli avventurosi compagni della mia infanzia, Robin Hood è stato uno dei più fedeli. L'ho frequentato al cinema, nei romanzi e nei fumetti, e ogni volta restavo affascinato dalla sua allegria, dalla sua audacia, dal suo spirito ribelle, dalla sua libera vita nei boschi. (...) Nella saga di Zagor, ho cercato di ricreare lo spirito di quegli allegri fuorilegge nella mia confraternita di trappers: anch'essi spiriti liberi, ribelli e ben caratterizzati individualmente. Doc è una specie di Frate Tuck e Rochas un Little John. (...)
L'Arciere Rosso è piuttosto un ribaltamento della leggenda: questo Robin si rivela un criminale. (...) Se ho intaccato in una storia la sua leggenda, si è trattato solo di un espediente narrativo. E, anche se il mio Robin è malvagio, un pizzico del carisma del suo più nobile modello gli è rimasto attaccato, se non altro nella sua amicizia con Willy il Rosso. Per il resto, Zagor fa bene a dargli il meritato castigo."
QUI TUTTI GLI ALTRI LINK SU ZAGOREdited by joe 7 - 8/9/2022, 21:36
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