Il blog di Joe7

  1. ZAGOR: "L'ARCIERE ROSSO" (Ivan)

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    Ivan
    Zagor
    By joe 7 il 23 Oct. 2017
     
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    ZAGOR 61-62: L'ARCIERE ROSSO (analisi di Ivan)

    Testi: Sergio Bonelli (Guido Nolitta)
    Disegni: Franco Donatelli

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    Zagor edizione originale Zenith: n. 112-113 (usciti nel 1970). I numeri reali di Zagor sono: 61-62. Infatti, l'edizione Zenith originale pubblicò Zagor a partire dal numero 52, quindi ha la numerazione sfasata che continua ancora oggi, con 51 numeri in più. Prima del numero 52, pubblicava storie di altri personaggi bonelliani come Hondo, Kociss, eccetera. Tutte le varie ristampe di Zagor invece seguono la numerazione reale, in questo caso 61-62. E' da notare che questa è una storia che non è stata pubblicata precedentemente in formato striscia: è una storia a quei tempi inedita, realizzata apposta per lo Zagor formato bonelliano.

    TRAMA

    Zagor e Cico ritornano a Darkwood, dove fanno la conoscenza col buffo animaletto Going-Going. Mentre vanno a caccia, sono catturati dai soldati, che scambiano Zagor per il fantomatico "Arciere Rosso", un ladro e assassino che comanda un gruppo di delinquenti che terrorizzano Darkwood, a tal punto che tutti i soldati e gli ufficiali dei forti di Darkwood sono stati rimossi e sostituiti con altri considerati più competenti. Zagor riesce a liberarsi, ma Cico resta prigioniero, insieme a Willy il chitarrista, che è davvero uno della banda. Zagor fa la conoscenza dell'Arciere Rosso e si allea con lui per liberare Cico e Willy: ma il successo dell'impresa è funestata dall'omicidio dei soldati per opera dell'Arciere Rosso. Zagor viene fatto prigioniero e sfidato ad una gara di tiro con l'arco, che l'Arciere Rosso vince: mentre Zagor e Cico stanno per essere uccisi da due uomini della banda, l'Arciere Rosso e i suoi compagni organizzano un alto colpo e partono. Zagor riesce a liberarsi e a far sollevare la città contro la banda: solo l'Arciere Rosso e Willy riescono a fuggire col bottino. Ma Willy, che è rimasto ferito, ormai è spacciato e fa il suo ultimo concerto con chitarra. L'Arciere Rosso, alla fine, affronta Zagor: anche se questi viene ferito, il criminale alla fine viene catturato, consegnato al forte e portato in prigione.

    COMMENTO

    Storia minore del periodo pre-golden age. Si riscontrano varie ingenuità narrative e comportamentali, tuttavia nel complesso rimane un episodio di piacevole lettura.

    PREGI

    Anche se la trama è piuttosto approssimativa, la vicenda procede con un buon ritmo. Come al solito, il maggior pregio di Nolitta stava più nella sua abilità di narratore che in quella di creatore di trame; e anche in questo caso, riesce a rendere avvincente un episodio dalla trama esile e limitata. Tra le sequenze degne di nota, c'è sicuramente la sfida a tiro con l'arco vinta da Robin. Essa rappresenta uno dei rari casi in cui Zagor viene battuto in uno scontro alla pari. (Fra gli “epic fail” della saga zagoriana, citerei anche la scazzottata con Kraus in "Guerra!" e - ovviamente - le batoste incassate da Supermike).

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    Divertente la scena del saloon, in cui Zagor si avvicina ai rapinatori travestito da donna. Ok, la dinamica della sequenza è poco credibile (anche se in penombra, Zagor indossa solo un velo da sposa, e i banditi devono essere orbi come talpe per non notare lo stesso qualcosa di sospetto), ma la spassosità della trovata vale un piccolo strappo alla verosimiglianza-a-tutti-i-costi.

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    La morte di Willy è un episodio toccante. Ben descritto il controverso rapporto di amicizia tra uno spietato assassino e un innocuo strimpellatore (che in una banda di fuorilegge normalmente dovrebbe essere visto solo come l'ultima ruota del carro).

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    Il debutto del Going-Going. A me questo strambo animale mangiatutto sta(va) simpatico, ed avrei gradito rivederlo più spesso. Purtroppo, Nolitta deve averlo considerato un incidente di percorso, e, in seguito, l'ha praticamente rimosso dalla serie (a memoria, mi pare che ricompaia solo in “TRE UOMINI IN PERICOLO” e in “SENZA TREGUA”).

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    DIFETTI

    Se si esclude la sua straordinaria abilità di arciere, Robin è solo un banale rapinatore di serie C. Anche il suo ispirarsi al Robin Hood leggendario appare piuttosto pretestuoso. Un peccato che Nolitta lo abbia così poco caratterizzato, perché, secondo me, il personaggio aveva (ha) un buon potenziale per concedere un bis all'altezza; certo, dovrebbe prima essere ridefinito nella psicologia e nell'aspetto (in primis, dismettendo quella ridicola calzamaglia), però l'idea di un killer infallibile che usa silenziose frecce al posto di rumorose pallottole potrebbe ancora essere sfruttata.

    Una incongruenza piuttosto grave: la sostituzione di TUTTE (sic!) le guarnigioni dei forti di Darkwood con nuovi militari che non conoscono Zagor. Implausibile. Nolitta avrebbe dovuto perlomeno limitarsi ad intendere “le guarnigioni dei forti di quella SPECIFICA ZONA di Darkwood”. Peraltro, la banda di Robin non sembra nemmeno così abile da giustificare una sostituzione in massa di militari per inefficienza.

    L'alleanza pro-tempore tra Zagor e Robin è una buona trovata...però è assai poco credibile che Robin lo conduca al suo nascondiglio segreto dopo che Zagor ha appena manifestato apertamente la propria ostilità verso il fuorilegge. (Come pensava di gestire la cosa, dopo aver sciolto l'alleanza? Magari dicendo a Zagor «Grazie dell'aiuto e arrivederci, adesso che sai dove ci nascondiamo torna pure coi soldati»?)

    Travestito da ufficiale, Zagor si presenta a fort Solitude chiedendo che gli vengano consegnati i prigionieri (Cico e Willy) solo SULLA PAROLA. E alla richiesta (legittima) del capitano del forte di mostrargli un ordine scritto, Zagor imbastisce una scusa decisamente ingenua («L'ordine è solo verbale, e poi non fate troppo i pignoli per due banditelli da strapazzo...») Qui Nolitta chiede al lettore di chiudere un occhio e mezzo sulla plausibilità della cosa; infatti gli ordini per iscritto vengono formulati PROPRIO per evitare che un ufficiale possa fare colpi di testa di sua personale iniziativa.

    La “terribile” banda di Robin viene alfine sgominata...da un drappello di vecchietti mezzi miopi. C'è da chiedersi su quali basi si debba presumere che dei rubagalline del genere siano riusciti a mandare in crisi tutte le guarnigioni militari stanziate a Darkwood.

    DISEGNI

    Il solito Donatelli senza né lode né infamia...però qui ci regala EUGENIA, una bruttona da podio donatelliano (se lo gioca alla pari con Fior-di-Zucca e Beatrice, la moglie di Trampy).

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    VOTO

    Storia: 6,5
    Disegni: 7

    COMMENTO ALLA STORIA DA PARTE DI NOLITTA, L'AUTORE

    Nolitta, in una risposta a un lettore su Tuttozagor (la seconda ristampa del personaggio) numero 63, a proposito di questa storia, dice:

    "Tra tutti gli avventurosi compagni della mia infanzia, Robin Hood è stato uno dei più fedeli. L'ho frequentato al cinema, nei romanzi e nei fumetti, e ogni volta restavo affascinato dalla sua allegria, dalla sua audacia, dal suo spirito ribelle, dalla sua libera vita nei boschi. (...) Nella saga di Zagor, ho cercato di ricreare lo spirito di quegli allegri fuorilegge nella mia confraternita di trappers: anch'essi spiriti liberi, ribelli e ben caratterizzati individualmente. Doc è una specie di Frate Tuck e Rochas un Little John. (...) L'Arciere Rosso è piuttosto un ribaltamento della leggenda: questo Robin si rivela un criminale. (...) Se ho intaccato in una storia la sua leggenda, si è trattato solo di un espediente narrativo. E, anche se il mio Robin è malvagio, un pizzico del carisma del suo più nobile modello gli è rimasto attaccato, se non altro nella sua amicizia con Willy il Rosso. Per il resto, Zagor fa bene a dargli il meritato castigo."


    QUI TUTTI GLI ALTRI LINK SU ZAGOR

    Edited by joe 7 - 8/9/2022, 21:36
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    Ho letto la prima parte della storia.
    Con tutti i suoi limiti nella definizione, un imitatore di Robin Hood che si dà al crimine puro e semplice, l'Arciere Rosso rimane un bel personaggio; notevole il suo desiderio di rivaleggiare con Zagor, per capire chi dei due sia il migliore nel tiro con l'arco.
    Come hai detto tu, la storia scorre bene e ha un buon ritmo.
     
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    CITAZIONE (Andrea Micky1 @ 11/9/2021, 12:23) 
    Ho letto la prima parte della storia.
    Con tutti i suoi limiti nella definizione, un imitatore di Robin Hood che si dà al crimine puro e semplice, l'Arciere Rosso rimane un bel personaggio; notevole il suo desiderio di rivaleggiare con Zagor, per capire chi dei due sia il migliore nel tiro con l'arco.
    Come hai detto tu, la storia scorre bene e ha un buon ritmo.

    E' una buona storia, ma il personaggio dell' Arciere Rosso è un pò bidimensionale. Forse è per questo che Nolitta non l'ha più usato.
     
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    Letta anche la seconda parte.
    Ho trovato un sacco di parti interessanti, fra cui:
    1)Zagor vestito col velo: una sequenza spassosa, che ci regala uno dei rari momenti buffi dell'eroe.
    2)La scena tra l'Arciere Rosso e Willy: una sequenza veramente intensa, che conferisce al villain un tocco di umanità assente negli altri cattivi della serie (e per questo motivo, non riutilizzabile senza rovinarlo).
    3)Il Cico risorsa: il piccolo messicano che cura il nostro eroe é una sequenza di grasso, ma talmente ben narrata da coinvolgere i lettori; spassosa la scena dell'anestesia, che spezza la tensione del momento.
    Anche io trovo poco credibile (e piuttosto moralistica) la sequenza dei vecchietti che sgominano la banda dell'Arciere, ma é un'ingenuità su cui si riesce a soprassedere senza problemi.
     
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    CITAZIONE (Andrea Micky1 @ 18/9/2021, 15:38) 
    Letta anche la seconda parte.
    Ho trovato un sacco di parti interessanti, fra cui:
    1)Zagor vestito col velo: una sequenza spassosa, che ci regala uno dei rari momenti buffi dell'eroe.
    2)La scena tra l'Arciere Rosso e Willy: una sequenza veramente intensa, che conferisce al villain un tocco di umanità assente negli altri cattivi della serie (e per questo motivo, non riutilizzabile senza rovinarlo).
    3)Il Cico risorsa: il piccolo messicano che cura il nostro eroe é una sequenza di grasso, ma talmente ben narrata da coinvolgere i lettori; spassosa la scena dell'anestesia, che spezza la tensione del momento.
    Anche io trovo poco credibile (e piuttosto moralistica) la sequenza dei vecchietti che sgominano la banda dell'Arciere, ma é un'ingenuità su cui si riesce a soprassedere senza problemi.

    Si trattava di trovate che divertivano, anche quelle dei vecchietti. Ma adesso si pensa solo a fare storie ben documentate, condendole col "ritorno di tizio o tizia". Non si pensa più a far divertire il lettore, cosa fondamentale per un racconto.
     
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    Storia simpatica che vive di trovate e che, come detto, ha il suo apice nella gara di tiro. Però effettivamente si tratta di una di quelle avventure senza troppe pretese realizzate appositamente per il "gigante" per evitare che raggiungesse la serie a striscia.
    L' arciere rosso non mi è mai stato troppo simpatico. Forse perché appunto risulta dopotutto un comune bandito sebbene pittoresco che però ha un' insolita e bella svolta drammatica nel finale.
    Per ora la SBE tiene accuratamente nei suoi cassetti il suo ritorno realizzato qualche anno fa. Chissà perché. Se sono riusciti a pubblicare "Kandrax", "La roccia che brucia", "L' ombra del faraone"... e tra poco torna persino Basileus...
     
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    CITAZIONE (Francesco Romani @ 8/1/2024, 19:51) 
    Storia simpatica che vive di trovate e che, come detto, ha il suo apice nella gara di tiro. Però effettivamente si tratta di una di quelle avventure senza troppe pretese realizzate appositamente per il "gigante" per evitare che raggiungesse la serie a striscia.
    L' arciere rosso non mi è mai stato troppo simpatico. Forse perché appunto risulta dopotutto un comune bandito sebbene pittoresco che però ha un' insolita e bella svolta drammatica nel finale.
    Per ora la SBE tiene accuratamente nei suoi cassetti il suo ritorno realizzato qualche anno fa. Chissà perché. Se sono riusciti a pubblicare "Kandrax", "La roccia che brucia", "L' ombra del faraone"... e tra poco torna persino Basileus...

    Metteranno anche il ritorno del Going-Going, a questo punto.

    Comunque, l'Arciere Rosso non è un avversario memorabile: mi è sempre sembrato solo un buffone vestito da carnevale, che agisce senza una grande intelligenza, spietato quanto basta, ma in sostanza è solo un rubagalline. Non ha nulla del carisma e del dramma di, poniamo, Ben Stevens. A Nolitta non piaceva Robin Hood, e si vede.
     
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