ZAGOR 122-125: ZAGOR CONTRO SUPERMIKE (analisi di Ivan)Testi: Guido Nolitta (Sergio Bonelli)
Disegni: Gallieno Ferri
Zagor edizione originale Zenith: n. 173, 174, 175 e 176 (usciti nel 1975). I numeri reali di Zagor sono:
122, 123, 124, 125. Infatti, l'edizione Zenith originale pubblicò Zagor a partire dal numero 52, quindi ha la numerazione sfasata che continua ancora oggi, con 51 numeri in più. Prima del numero 52, pubblicava storie di altri personaggi bonelliani come
Hondo, Kociss, eccetera. Tutte le varie ristampe di Zagor invece seguono la numerazione reale, in questo caso 122, 123, 124, 125.
COMMENTOQuesto episodio è più un
divertissement di Nolitta che una vera e propria storia, ma il camuffamento è impeccabile. E bisogna ammettere che come
anti-Zagor il personaggio di
Supermike funziona alla grande. Molto ben distinta, qui, la classica suddivisione nolittiana delle storie in 3 tronconi principali:
- il lungo prologo, in cui Mike Gordon fa sfoggio delle sue straordinarie abilità;
- la fase delle provocazioni di Supermike verso Zagor;
- le sette prove
Curiosità spicciola: nel referendum del 1981, questa storia fu votata come la
terza storia preferita dai lettori, dietro solo a
Magia senza tempo e
Kandrax il mago. Un gradimento forse esagerato, ma del resto le modalità di voto – che limitavano le preferenze solo alle storie uscite negli ultimi
cinque anni – escludevano dal sondaggio capolavori come
Zagor contro il vampiro,
Oceano o
La marcia della disperazione.
TRAMAZagor e Cico fanno la conoscenza di
Mike Gordon, uno sconosciuto venuto dall'est che fa sfoggio delle sue incredibili capacità, sia nel campo della lotta libera, che in quello delle carte, che in ogni altro...compreso il cucito! Ma alla fine uccide un criminale imprigionato, William "Flash" Cadogan in un duello organizzato da Mike Gordon stesso, solo per dimostrare la sua maggior capacità dell'uso delle pistole. Questo fa infuriare Zagor che prende a pugni Mike Gordon: ma questi promette vendetta, e, poco tempo dopo, compare a Darkwood con una casacca simile a quella di Zagor e facendosi chiamare Supermike, umiliando Zagor in più occasioni. Alla fine, Zagor sfida Supermike in sette prove, e Supermike viene sconfitto, anche se di misura. Dopodichè, uno sceriffo arresta Supermike perchè ricercato per una rapina alla banca, compiuta prima di entrare in contatto con Zagor all'inizio della storia.
PREGIL'antagonista
Mike Gordon/Supermike è ben caratterizzato: vanitoso, egocentrico, sborone, con un sorrisetto arrogante sempre stampato in faccia. Antipatico, ma non sgradevole. Coerente il suo proposito di vendetta contro Zagor, che l'ha ferito nel suo smisurato ego.
Qui il Sergione si è divertito ad
umanizzare Zagor, connotandolo di
debolezze psicologiche fino ad allora solo accennate. Infatti, lo Zagor di questo episodio è insolitamente nevrotico, reso quasi isterico dalle provocazioni di Supermike. Una suscettibilità sottolineata anche dalla
gag finale, dove Zagor quasi strozza il povero barman, solo perchè aveva pronunciato la parola “super”, comportandosi da vero cafone.
Inoltre, stavolta Nolitta usa Cico in maniera insolita: più che un pasticcione combinaguai, qui svolge il ruolo di quello che deve rincuorare e ricondurre alla calma Zagor. Insomma, per una volta è il messicano a rappresentare la
parte razionale del duo.
Affascinanti le prove di abilità di Mr. Gordon nella prima parte: dimostra di eccellere nella lotta, nel poker, nella musica e persino nel ricamo. Va rilevato che il duello col pistolero "Flash" Cadogan si differenzia molto da tutte le altre prove d'abilità: innanzitutto, è l'unica che non si svolge di fronte ad un pubblico da lasciare a bocca aperta, lasciando quindi intendere che Supermike non è interessato solo a suscitare l'ammirazione altrui, ma a provare
in primis a se stesso il proprio valore. Inoltre, se in precedenza Supermike si era limitato ad irridere l'avversario di turno, qui si rivela
un killer a sangue freddo, disposto ad uccidere (e a rischiare di essere ucciso) pur di affermare la propria superiorità su qualcosa/qualcuno (parentesi by the way: l'omicidio di "Flash" rappresenta anche
una contraddizione nello sciagurato
Ritorno di Supermike di Castelli, in cui l'autore fa dire a Supermike:
"Dopotutto non ho mai ucciso nessuno", incappando in una disattenzione grossolana.)
Sempre a proposito della sequenza col pistolero, va detto che l'intero segmento è costruito con grande maestria narrativa: Flash è ben caratterizzato, e anche le scenette “di passaggio” che portano al suo duello con Supermike risultano sempre di godibilissima lettura, culminando nella scena del
punto di rottura tra Zagor e Mike Gordon. Nell'occasione, si può ammirare lo
Zagor sanguigno che perde il controllo di fronte ad un'ingiustizia (una caratteristica prettamente nolittiana, che purtroppo gli altri autori hanno saputo imitare solo superficialmente).
Inserire nella saga zagoriana il tema delle “Olimpiadi” è una trovata originale ed affascinante. Non tanto per l'idea in sé, quanto per il
modo in cui Nolitta ha condotto la storia verso quella specifica direzione. C'era infatti un forte rischio di scivolare nel grottesco, ma il Sergione è stato abile nell'incantare il lettore durante la costruzione delle premesse, cosicché si arriva alle gare di abilità come se questa sfida “sportiva” fosse una naturalissima evoluzione della storia.
Azzeccato anche l'andamento delle vittorie: Supermike vince la prima prova, dando subito l'idea che per Zagor il torneo sarà in salita. Poi perde “per sfortuna” la seconda prova e anche la terza (come la sesta), scontrandosi con animali di cui, ovviamente, non può conoscerne le caratteristiche quanto Zagor. Supermike si rifà nella gara di tiro e nella resistenza in apnea. A proposito di quest'ultima, risalta il grandissimo pathos di Nolitta nel descrivere lo sforzo fisico e mentale dei due immersionisti.
DIFETTIAppare molto forzata la proposta di Zagor che lo sconfitto
debba lasciare per sempre Darkwood. Sinceramente: è credibile immaginare uno Zagor che in caso di sconfitta se ne va da Darkwood...
solo per tenere fede alla parola data? Peraltro, il confronto tra lui e Supermike si svolge solo sul piano atletico, non su quello morale. Zagor, insomma, avrebbe anche potuto perdere tutte le sette prove, senza che il suo ascendente presso la gente della regione ne venga intaccato, dato che – in ogni caso – Supermike non potrà mai rimpiazzarlo nel ruolo di giustiziere di Darkwood. Questa, secondo me, è la
debolezza di fondo della motivazione della sfida.
Durante l'esecuzione delle sette prove, tra il pubblico vediamo anche degli ufficiali dell'esercito. Sembra che in ciò non ci sia nulla di strano...ma dobbiamo tener presente che solo pochi giorni prima Supermike
aveva distrutto un ponte militare sotto gli occhi di decine di soldati. Sfida o non sfida, in teoria le autorità militari avrebbero dovuto arrestarlo a vista.
Inoltre, il combattimento finale della settima prova è piuttosto fiacco: dopo un primo assalto in cui sgambetta Zagor, “l'invincibile” Supermike rimane praticamente lì a buscarle. Insomma, durante tutto il duello si verifica solo un unico ribaltamento di predominanza; manca il senso di logoramento degli sfidanti in una lotta all'ultima stilla di energia. Infatti, alla fine Zagor ne esce fresco come una rosa. Si poteva in effetti renderlo un po'
più epico, ma vabbè.
L'arrivo dello sceriffo nel finale è quantomeno una forzatura. La sua comparsa appare più un pretesto per Nolitta per far togliere dai piedi Supermike, piuttosto che un episodio giustificato dalla narrazione. Voglio dire:
Supermike sa benissimo di essere ricercato per rapina, ma, nonostante ciò, se ne va in giro tranquillamente a fare lo spaccone, senza timore di venire arrestato da qualche sceriffo o accoppato dai bounty-killers. Inoltre, lo sceriffo poteva arrivare in qualsiasi momento della sfida, interrompendola per portarsi via il ricercato: un'eventualità che non sembra preoccupare minimamente Supermike. Insomma, pensandoci
a posteriori: sapendo che Supermike era un ricercato, il suo disinvolto comportamento in pubblico durante tutta la storia risulta quantomeno improbabile.
DISEGNINon si discutono; il Ferri di quel periodo era ai suoi massimi livelli. E a differenza di ciò che è accaduto spesse volte durante la golden age, qui non ha nemmeno dovuto affrettare l'esecuzione delle tavole o ricorrere all'aiuto di altri disegnatori. Un gran bel lavoro. Una curiosità: l'ultima vignetta è, palesemente, di
Bignotti. Probabilmente, nella scaletta originaria, questa storia doveva finire a pagina 98 e successivamente è stata spostata, obbligando Nolitta a far aggiungere una striscia compensativa.
Storia:
8,5Disegni:
10QUI TUTTI GLI ALTRI LINK SU ZAGOREdited by joe 7 - 8/9/2022, 22:03
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