ZAGOR 116-118: ARRIVANO I SAMURAI (analisi di Ivan)Testi: Sergio Bonelli/Guido Nolitta
Disegni: Franco Bignotti
Zagor edizione originale Zenith: n. 167-169 (usciti nel 1975). I numeri reali di Zagor sono:
116-118. Infatti, l'edizione Zenith originale pubblicò Zagor a partire dal numero 52, quindi ha la numerazione sfasata che continua ancora oggi, con 51 numeri in più. Prima del numero 52, pubblicava storie di altri personaggi bonelliani come
Hondo, Kociss, eccetera. Tutte le varie ristampe di Zagor, invece, seguono la numerazione reale, in questo caso 116-118.
TRAMAMister Ferguson assolda dei mercenari per i ladri di bestiame che minacciano i suoi possedimenti:
il punto è che questi mercenari sono samurai provenienti dal Giappone e sono comandati da
Okada Minamoto, un nobile che vuole mantenere alto il nome dei samurai partecipando ad azioni guerresche, anche come mercenari. Zagor, all'inizio, partecipa alle spedizioni punitive di Minamoto, ma, quando si accorge che i samurai sono troppo spietati, li affronta aiutato dagli indiani, Nello scontro finale, Zagor sconfigge Minamoto e il capo samurai alla fine si suicida facendo harakiri (o seppuku, se si vuole essere precisi).
COMMENTOUna grande storia, come del resto tutte quelle pubblicate durante la cosiddetta “golden age”. Forse è leggermente inferiore alle due mega-storie tra cui è incastrata (
"La marcia della disperazione" e
"Arrestate Billy Boy!"), ma rimane lo stesso un gioiellino che brilla di luce propria.
PREGITra i molti episodi degni di nota, spicca il co
nfronto “etico” tra Zagor e Minamoto dopo il massacro al campo dei Delawares.
L'equivoco di Minamoto è quello di desumere gli ideali di Zagor solo in base alle sue azioni: e, siccome le loro azioni sono simili, Minamoto trae la conclusione che anche Zagor abbia le sue stesse motivazioni. Ma Zagor lo smentisce seccamente: a differenza dei samurai (che, fondamentalmente, sono solo dei mercenari), lui è molto
selettivo verso la causa a cui mettere al servizio la propria scure. Questa è una differenza “ideologica” che Minamoto non può comprendere, nella sua cieca osservanza di un codice (il Bushido) che non contempla i valori di “giusto” o “sbagliato”, ma solo quelli di “onore” fine a se stesso. Indimenticabili le reazioni sbigottite di Zagor e Cico riguardo alle strane usanze dei samurai (soprattutto quando si truccano prima di andare a combattere).
Prima della battaglia contro i ladri di bestiame, una volta tanto assistiamo ANCHE alle “normali” scene di vita quotidiana di una piccola comunità di furfanti (che trascorrono il tempo suonando la chitarra, giocando a carte e scherzando tra loro come comunissimi coloni, risultandoci quasi “simpatici”). Lo scontro coi razziatori è da antologia. Una particolarità: a differenza dei canoni narrativi classici, qui lo scontro è narrato
quasi esclusivamente attraverso il punto di vista dei “cattivi”. Un sottile colpo di genio di Nolitta per rendere partecipe il lettore del loro senso di sorpresa e travolgimento. Grande Sergio, anche in queste trovate quasi “invisibili”.
DIFETTIMolto forzata la scena in cui Zagor spia di nascosto Ferguson e il maggiore Perry...e li sorprende “casualmente” PROPRIO mentre mettono nero su bianco le prove del loro accordo segreto. Troppa manna servita su un piatto d'argento in un colpo solo; si poteva giungere alla stessa situazione narrativa attraverso un giro leggermente più ampio. Se la figura di Minamoto è molto ben delineata, i suoi samurai sembrano tutti automi spersonalizzati. OK per l'assoluta devozione al proprio capo e l'asservimento alle regole del Bushido, che fa parte della rigida disciplina di un samurai...però avrei preferito che questo fatto venisse rimarcato maggiormente (per dire; magari in una scenetta in cui Cico cerca di fare amicizia con qualche guerriero giapponese, ma costoro dimostrano una fredda impassibilità a qualunque suo tentativo di stabilire un banalissimo contatto “umano”). E' poco plausibile che dei guerrieri esperti in TUTTE le arti della guerra come i samurai si lascino attirare in una trappola dove potranno venire comodamente macellati a suon di sassate, e pure
tutti insieme, senza che a NESSUNO di loro baleni il minimo dubbio sui rischi che potrebbero correre nell'infilarsi a testa bassa in un canyon chiuso. Nell'occasione fanno un po' la figura degli ottusi, capaci solo di menare sciabolate senza usare un minimo di strategia. Nel duello finale, Minamoto non si dimostra all'altezza di Zagor, cedendo troppo in fretta. Da lui mi sarei aspettato perlomeno uno scontro
alla pari con Zagor (in stile “Supermike” per intenderci), insomma un conflitto in stallo risolto da Zagor con una mossa inaspettata che esulasse dalla mera abilità nel combattimento corpo-a-corpo (cioè
l'unica virtù in cui Minamoto eccelle, e in cui - teoricamente - dovrebbe essere
imbattibile...invece cede quasi per sfinimento, dopo che per 3 pagine ha menato solo sciabolate all'aria). Insomma, come “superguerriero” mi è sembrato un po' moscio.
DISEGNIBignotti efficace nel rendere le atmosfere (soprattutto quelle notturne e di battaglia); meno efficace nelle scene più statiche, dove si evidenziano maggiormente le sue (lievi) imprecisioni di simmetria, prospettiva e proporzioni.
Storia:
8,5Disegni:
8QUI TUTTI GLI ALTRI LINK SU ZAGOREdited by joe 7 - 8/9/2022, 22:01
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