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  1. ZAGOR: "ARRIVANO I SAMURAI" (Ivan)

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    Ivan
    Zagor
    By joe 7 il 14 Dec. 2017
     
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    ZAGOR 116-118: ARRIVANO I SAMURAI (analisi di Ivan)

    Testi: Sergio Bonelli/Guido Nolitta
    Disegni: Franco Bignotti

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    Zagor edizione originale Zenith: n. 167-169 (usciti nel 1975). I numeri reali di Zagor sono: 116-118. Infatti, l'edizione Zenith originale pubblicò Zagor a partire dal numero 52, quindi ha la numerazione sfasata che continua ancora oggi, con 51 numeri in più. Prima del numero 52, pubblicava storie di altri personaggi bonelliani come Hondo, Kociss, eccetera. Tutte le varie ristampe di Zagor, invece, seguono la numerazione reale, in questo caso 116-118.

    TRAMA

    Mister Ferguson assolda dei mercenari per i ladri di bestiame che minacciano i suoi possedimenti:

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    il punto è che questi mercenari sono samurai provenienti dal Giappone e sono comandati da Okada Minamoto, un nobile che vuole mantenere alto il nome dei samurai partecipando ad azioni guerresche, anche come mercenari. Zagor, all'inizio, partecipa alle spedizioni punitive di Minamoto, ma, quando si accorge che i samurai sono troppo spietati, li affronta aiutato dagli indiani, Nello scontro finale, Zagor sconfigge Minamoto e il capo samurai alla fine si suicida facendo harakiri (o seppuku, se si vuole essere precisi).

    COMMENTO

    Una grande storia, come del resto tutte quelle pubblicate durante la cosiddetta “golden age”. Forse è leggermente inferiore alle due mega-storie tra cui è incastrata ("La marcia della disperazione" e "Arrestate Billy Boy!"), ma rimane lo stesso un gioiellino che brilla di luce propria.

    PREGI

    Tra i molti episodi degni di nota, spicca il confronto “etico” tra Zagor e Minamoto dopo il massacro al campo dei Delawares.

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    L'equivoco di Minamoto è quello di desumere gli ideali di Zagor solo in base alle sue azioni: e, siccome le loro azioni sono simili, Minamoto trae la conclusione che anche Zagor abbia le sue stesse motivazioni. Ma Zagor lo smentisce seccamente: a differenza dei samurai (che, fondamentalmente, sono solo dei mercenari), lui è molto selettivo verso la causa a cui mettere al servizio la propria scure. Questa è una differenza “ideologica” che Minamoto non può comprendere, nella sua cieca osservanza di un codice (il Bushido) che non contempla i valori di “giusto” o “sbagliato”, ma solo quelli di “onore” fine a se stesso. Indimenticabili le reazioni sbigottite di Zagor e Cico riguardo alle strane usanze dei samurai (soprattutto quando si truccano prima di andare a combattere).

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    Prima della battaglia contro i ladri di bestiame, una volta tanto assistiamo ANCHE alle “normali” scene di vita quotidiana di una piccola comunità di furfanti (che trascorrono il tempo suonando la chitarra, giocando a carte e scherzando tra loro come comunissimi coloni, risultandoci quasi “simpatici”). Lo scontro coi razziatori è da antologia. Una particolarità: a differenza dei canoni narrativi classici, qui lo scontro è narrato quasi esclusivamente attraverso il punto di vista dei “cattivi”. Un sottile colpo di genio di Nolitta per rendere partecipe il lettore del loro senso di sorpresa e travolgimento. Grande Sergio, anche in queste trovate quasi “invisibili”.

    DIFETTI

    Molto forzata la scena in cui Zagor spia di nascosto Ferguson e il maggiore Perry...e li sorprende “casualmente” PROPRIO mentre mettono nero su bianco le prove del loro accordo segreto. Troppa manna servita su un piatto d'argento in un colpo solo; si poteva giungere alla stessa situazione narrativa attraverso un giro leggermente più ampio. Se la figura di Minamoto è molto ben delineata, i suoi samurai sembrano tutti automi spersonalizzati. OK per l'assoluta devozione al proprio capo e l'asservimento alle regole del Bushido, che fa parte della rigida disciplina di un samurai...però avrei preferito che questo fatto venisse rimarcato maggiormente (per dire; magari in una scenetta in cui Cico cerca di fare amicizia con qualche guerriero giapponese, ma costoro dimostrano una fredda impassibilità a qualunque suo tentativo di stabilire un banalissimo contatto “umano”). E' poco plausibile che dei guerrieri esperti in TUTTE le arti della guerra come i samurai si lascino attirare in una trappola dove potranno venire comodamente macellati a suon di sassate, e pure tutti insieme, senza che a NESSUNO di loro baleni il minimo dubbio sui rischi che potrebbero correre nell'infilarsi a testa bassa in un canyon chiuso. Nell'occasione fanno un po' la figura degli ottusi, capaci solo di menare sciabolate senza usare un minimo di strategia. Nel duello finale, Minamoto non si dimostra all'altezza di Zagor, cedendo troppo in fretta. Da lui mi sarei aspettato perlomeno uno scontro alla pari con Zagor (in stile “Supermike” per intenderci), insomma un conflitto in stallo risolto da Zagor con una mossa inaspettata che esulasse dalla mera abilità nel combattimento corpo-a-corpo (cioè l'unica virtù in cui Minamoto eccelle, e in cui - teoricamente - dovrebbe essere imbattibile...invece cede quasi per sfinimento, dopo che per 3 pagine ha menato solo sciabolate all'aria). Insomma, come “superguerriero” mi è sembrato un po' moscio.

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    DISEGNI

    Bignotti efficace nel rendere le atmosfere (soprattutto quelle notturne e di battaglia); meno efficace nelle scene più statiche, dove si evidenziano maggiormente le sue (lievi) imprecisioni di simmetria, prospettiva e proporzioni.

    Storia: 8,5
    Disegni: 8


    QUI TUTTI GLI ALTRI LINK SU ZAGOR

    Edited by joe 7 - 8/9/2022, 22:01
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    Piccola curiosità: nel film ZUCCHERO, MIELE E PEPERONCINO, quando nel terzo spezzone Pozzetto si reca in edicola, si vede l'albo LA SCURE E LA SCIABOLA nell'espositore.
     
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    CITAZIONE (Andrea Micky @ 30/3/2020, 10:07) 
    Piccola curiosità: nel film ZUCCHERO, MIELE E PEPERONCINO, quando nel terzo spezzone Pozzetto si reca in edicola, si vede l'albo LA SCURE E LA SCIABOLA nell'espositore.

    Questa non la sapevo! Significa che Zagor era diventato molto popolare allora, se lo citavano di nascosto in qualche film! Grazie per avermelo detto! ^_^
     
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    Iniziato la lettura.
    Devo dire che l'idea di un gruppo di guerrieri giapponesi arrivati in America é molto interessante, anche perché permette a Zagor di venire a contatto con una cultura diversa dalla sua.
    Nolitta riesce anche a creare nel lettore la curiosità di vedere i samurai in azione e la lotta contro i ladri di bestiame soddisfa pienamente l'attesa.
    Molto interessanti (e mai noiose) le osservazioni che fa Zagor sui samurai, che permettono al lettore di capire ancora meglio lo stile di vita di Minamoto e dei suoi uomini.
     
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    CITAZIONE (Andrea Micky1 @ 8/5/2021, 15:50) 
    Iniziato la lettura.
    Devo dire che l'idea di un gruppo di guerrieri giapponesi arrivati in America é molto interessante, anche perché permette a Zagor di venire a contatto con una cultura diversa dalla sua.
    Nolitta riesce anche a creare nel lettore la curiosità di vedere i samurai in azione e la lotta contro i ladri di bestiame soddisfa pienamente l'attesa.
    Molto interessanti (e mai noiose) le osservazioni che fa Zagor sui samurai, che permettono al lettore di capire ancora meglio lo stile di vita di Minamoto e dei suoi uomini.

    I samurai combattono per seguire il bushido, quindi la via del guerriero: ma non lo fanno per fare il bene.

    Quello - fare il bene - è invece il pensiero occidentale-cristiano, incarnatosi nella figura del cavaliere, di cui sono un esempio i Cavalieri della Tavola Rotonda: il concetto di proteggere il debole dal forte, di amare, rispettare e onorare la donna, chiamata "Dama" cioè Signora, il concetto di aiutare chi è in difficoltà, di occuparsi dei malati, di curare i feriti, di combattere per il trionfo della verità e del bene, eccetera...sono tutti concetti cristiani, che i cavalieri hanno sempre seguito (o meglio, hanno cercato di seguire: ma anche l'intenzione è importante).

    Da qui si ha il concetto di "eroe" come di persona che lotta contro il male per il trionfo del bene, anche a costo della propria vita o della propria salute.

    Da qui nasce Zagor e il supereroe: ma si potrebbe dire lo stesso degli investigatori dei libri gialli e della figura sociale del poliziotto, per esempio (anche Topolino quindi fa parte di questo pensiero).

    Sono tutti concetti cristiani, anche se questo non lo si pensa mai.

    Quelli del samurai Minamoto, invece, sono concetti pagani, che hanno un obiettivo che riguarda solo la forza e l'affermazione di sè, seguendo la linea tracciata nel passato con gli eroi antichi come quelli dell'Iliade e simili, che cercavano il bottino, la vendetta, la riparazione, l'affermazione di sè, ma mai il "trionfo del bene", un concetto che non esisteva allora.

    Quindi la differenza tra i samurai e Zagor è abissale, e Zagor in questa storia lo fa notare più volte.

    Edited by joe 7 - 8/5/2021, 17:10
     
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    Bellissimo discorso.
     
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    CITAZIONE (Andrea Micky1 @ 8/5/2021, 17:05) 
    Bellissimo discorso.

    Grazie, mi era venuto in mente con la tua riflessione su questo spunto.
     
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    Finito: grande storia.
    Molto bello lo scambio di battute fra Zagor e Minamoto durante il massacro dei Delaware, che mette a nudo le loro diverse ideologie.
    Affascinate la sequenza in cui Zagor cerca di addestrare gli indiani contro i samurai, optando poi per una soluzione più "strategica".
    Il finale é qualcosa di epico, perché il lettore avverte l'amarezza di Zagor, duramente provato dalle perdite di entrambe le fazioni in lotta, nonostante la vittoria conseguita.
     
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    CITAZIONE (Andrea Micky1 @ 16/5/2021, 12:00) 
    Finito: grande storia.
    Molto bello lo scambio di battute fra Zagor e Minamoto durante il massacro dei Delaware, che mette a nudo le loro diverse ideologie.
    Affascinate la sequenza in cui Zagor cerca di addestrare gli indiani contro i samurai, optando poi per una soluzione più "strategica".
    Il finale é qualcosa di epico, perché il lettore avverte l'amarezza di Zagor, duramente provato dalle perdite di entrambe le fazioni in lotta, nonostante la vittoria conseguita.

    Il finale, con l'hara-kiri di Minamoto, è stata la mazzata finale per Zagor (anche Mister No ha avuto un finale con un amico giapponese che ha fatto hara-kiri), che ha potuto vedere fino in fondo il mondo disumano dell'Oriente, dove la vita vale meno dell'onore perduto e quindi diventa un obbligo privarsene.

    Il modo di pensare di Zagor è più umano (perchè più cristiano), mentre quello di Minamoto è disumano (perchè pagano). Quando elogiano le altre culture, che hanno senza dubbio del buono, spesso si vuole nascondere questo loro lato oscuro.
     
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    Se analizziamo il soggetto, la storia dei samurai non è molto plausibile. Un ricco proprietario terriero fa venire dal Giappone dei mercenari che usano spade, archi e lance per farli combattere contro banditi armati di fucili e pistole.
    Tuttavia la meravigliosa capacità di sceneggiatore di Nolitta ci fa chiudere un occhio su certe incongruenze. Dopotutto un fumetto non è un documentario.
    Se i personaggi sono vivi, coerenti alle loro idee, giuste o sbagliate che siano, vale la pena di leggerli.
    È anche un modo di conoscere la natura umana.
    Mr Ferguson è un uomo cinico, ma anche colto e amante del lusso.
    Il principe Minamoto è un fanatico della disciplina, eppure il suo codice di onore lo induce a risparmiare la vita a Zagor.
    Sono i personaggi apatici e simili a degli automi che evaporano facilmente dalla memoria.
     
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    Bella analisi e giuste osservazioni. Non conta molto la plausibilità di una storia, se poi questa viene raccontata bene. Invece oggi vogliono fare delle storie plausibilissime, ma nello stesso tempo noiosissime (con personaggi, come dici tu, apatici e automatici), dimenticando sempre che un lettore vuole leggere una storia che appassioni, non un documentario rigorosissimo. E poi i personaggi di Minamoto e Ferguson non si dimenticano. ^_^
     
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