Il blog di Joe7

  1. ZAGOR: "IL SIGILLO DELL'IMPERATORE" (Ivan)

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    Ivan
    Zagor
    By joe 7 il 19 Dec. 2017
     
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    ZAGOR 157-161: IL SIGILLO DELL'IMPERATORE (analisi di Ivan)

    Testi: Sergio Bonelli/Guido Nolitta
    Disegni: Gallieno Ferri

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    Zagor edizione originale Zenith: n. 208-212 (usciti nel 1978). I numeri reali di Zagor sono: 157-161. Infatti, l'edizione Zenith originale pubblicò Zagor a partire dal numero 52, quindi ha la numerazione sfasata che continua ancora oggi, con 51 numeri in più. Prima del numero 52, pubblicava storie di altri personaggi bonelliani come Hondo, Kociss, eccetera. Tutte le varie ristampe di Zagor, invece, seguono la numerazione reale, in questo caso 157-161.

    TRAMA

    Zagor e Cico ricevono una lettera dal capitano Fishleg, un loro amico, che chiede loro di incontrarli alla Taverna del Gufo. Ma laggiù si trova solo un ragazzo minacciato da delinquenti. Zagor, dopo averlo salvato, scopre con sorpresa che si tratta di una ragazza: nientemeno che Virginia Humbold, la nipote del capitano Fishleg: si era travestita da uomo per non avere difficoltà durante il viaggio. Dopo aver raggiunto la nave del capitano, si trovano coinvolti in un complotto cinese del quartiere di Chinatown, dove due dei maggiori esponenti di quella comunità, Choo-Fan e Wong-Lot, cercano il Sigillo dell'imperatore, un oggetto che permetterà loro di avere autorità su tutto il quartiere cinese. Choo-Fan manda lo scalcinato detective Bat Batterton, una vecchia conoscenza di Zagor e Cico, ad indagare, mentre Virginia, invece, viene rapita da Wong-Lot. Infatti, sembra che il Sigillo dell'imperatore si trovi sulla nave di Fishleg. Bat Batterton fa sapere a tutti la storia, e Ramath, il fachiro della nave, con un aiuto incredibile grazie ai suoi poteri, aiuta Zagor a ritrovare Virginia, sulle cui tracce c'è anche il capitano della polizia Harold Gibson. Tuttavia, vengono tutti catturati da Wong-Lot e gettati in pasto agli squali. Ma Zagor riesce a liberarsi prima che questo avvenga. Dopo aver sconfitto gli scagnozzi di Wong-Lot e liberato Virginia e Gibson, il Sigillo dell'imperatore viene dato in mano a Choo-Fan, mentre Wong-Lot, per evitare l'arresto, preferisce suicidarsi. Virginia ringrazia Zagor con un abbraccio in mezzo al mare, cosa che piace poco allo zio Fishleg.

    COMMENTO

    Terzultima prova del magico duo Nolitta/Ferri su Zagor (anche se sarà l'ultima con entrambi gli autori a pieno servizio). Una curiosità statistica: nel referendum del 1981 questa storia risultò al 6° posto delle storie più DELUDENTI di quel periodo. Una valutazione che mi ha sempre sorpreso, dato che, personalmente, la ritengo un quasi-capolavoro dell'intera collana.

    PREGI

    Nolitta rinnova la sfida con se stesso, già affrontata in “Kandrax”: ovvero, riuscire ad equilibrare una grande quantità di personaggi e di elementi narrativi concentrandoli in un'unica storia. Sfida vinta di nuovo. A conti fatti, la storia risulta, forse, meno epica di quella col druido, ma si sviluppa comunque in modo scorrevole e appassionante. In mano a Nolitta, la presenza di Fishleg risulta sempre garanzia di una grande storia – sia sul fronte avventuroso che su quello umoristico (impagabili i duetti tra Cico e i bizzarri membri dell'equipaggio). Stranamente, non si tratta di una storia “marinara” (infatti la Golden Baby resterà ancorata al porto di Norfolk per tutta la vicenda), ma la presenza di Fishleg & C. ha comunque una sua ragion d'essere. Inoltre, questa è la terza avventura zagoriana arricchita da una forte impronta femminile: dopo Frida Lang in "La marcia della disperazione" e Margie Coleman in "Kandrax il mago", qui abbiamo Virginia, la nipote di Fishleg. Attraverso questo personaggio, chiaramente Nolitta ha voluto rappresentare la sua idea del movimento femminista, ritraendo Virginia come una donna intraprendente, emancipata, e persino un po' manesca...ma senza con ciò perdere nulla in dolcezza e sensualità.

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    Ben descritta la comunità cinese (pur con tutte le licenze storiche del caso, ovviamente). Wong-Lot è ben caratterizzato: nonostante sia un malvagio senza mezze misure, i suoi modi di agire risultano perfettamente coerenti coi suoi scopi e con la sua personalità.

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    Persino comprimari e comparse appaiono affascinanti, malgrado il ricorso ad alcuni stereotipi classici (cinesi che parlano con la “L”, o servili e cerimoniosi). Da segnalare, in particolar modo, la sequenza della visita di Zagor e del “fantasma” di Ramath alla fumeria d'oppio, dove Nolitta fa magnificamente comunicare da Zagor il suo senso di disagio. Cico e Bat in gran forma, soprattutto durante la ricerca delle statuette vendute. Da rilevare il personaggio del capitano Gibson, scorbutico poliziotto istintivamente in conflitto con Zagor.

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    Epico lo scontro col gigantesco lottatore cinese nel negozio di Choo-Fan: davvero indimenticabile, sia per il suo insolito andamento (vediamo Zagor incapace di contrastare un avversario sul piano dello scontro fisico) che per la sua risoluzione (Zagor infilza il lottatore con una zanna d'elefante). Uno dei duelli zagoriani più memorabili di sempre. Geniale lo stratagemma del barracuda dai denti affilati, con cui Nolitta fa cavare dai guai Zagor dopo averlo messo in una situazione apparentemente disperata (legato e portato in alto mare per venire gettato agli squali, senza possibilità di ricevere aiuto da parte di terzi). Mi sento di sottolineare una sequenza che esalta il peculiare stile narrativo di Nolitta, ovvero quella in cui Ramath si rende protagonista di una parentesi “magica” all'interno di una storia realistica. Nell'occasione, è da apprezzare il MODO in cui Nolitta gli fa compiere gesta sovrannaturali: c'è una lunga preparazione in cui Ramath compie i dovuti rituali, e attraverso l'incredulità dei personaggi che assistono alla scena il lettore “sente” l'atmosfera magica che si viene a creare, e percepisce anche lo sforzo fisico e psichico del fachiro, che si contorce e si irrigidisce; infine l'esperimento sfuma per la spossatezza di Ramath, che non riesce a mantenere la proiezione del proprio corpo astrale. Ecco: risolto in questo modo, un inserto magico risulta narrativamente affascinante e “credibile”. Quello di Nolitta era uno stile ricco di pathos che i narratori moderni hanno perso o accantonato, accontentandosi di far compiere magie agli stregoni con un semplice schiocco di dita. Ma risolte solo così, sono magie fredde e prive di coinvolgimento emotivo.

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    Si dovrebbe riscoprire (sia da parte degli autori che da parte dei lettori) questo particolare gusto per il modo di rappresentare le sequenze di un soggetto. In breve, curare più la FORMA che la SOSTANZA (abilità che conferiva alle opere di Nolitta quel sense of wonder rimasto tuttora ineguagliato).

    DIFETTI

    Per quanto divertente, la gag iniziale di Cico è forse un po' troppo lunga (50 tavole), tant'è che l'albo “La taverna del Gufo” termina senza neanche aver posto le premesse della trama principale. Una noticina stonata durante il combattimento col cinesone: Zagor ha ancora con sé la pistola. Difficile quindi crederlo davvero in pericolo di vita, sapendo che, in qualunque momento, potrebbe tranquillamente estrarre l'arma e sparare al ciccione...eppure lo vediamo guardarsi attorno disperato mentre pensa “Mi farà a pezzi se non trovo un sistema per fermarlo!” (guardare nella fondina NO, eh? Meglio le zanne d'elefante...) Per rendere davvero credibile la drammaticità della situazione, Nolitta avrebbe dovuto perlomeno creare delle premesse per cui Zagor sarebbe rimasto senza pistola PRIMA di affrontare il lottatore.

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    Concordo con quanti ritengono un po' eccessiva la disinvoltura di Zagor nella scena finale. La pomiciata con Virginia ci sta bene, ma nell'occasione Zagor non si comporta “da Zagor” (solitamente imbarazzato di fronte alle avances del gentil sesso). Mi sarei aspettato di vederlo impacciato e timoroso di venir scoperto, invece fa pure lo spavaldo con Fishleg. Probabilmente si è trattato di un transfert “MisterNoiano” di Nolitta su Zagor, che all'epoca tratteggiava in modo quasi indistinto i suoi due personaggi.

    DISEGNI

    Ferri in stato di grazia. E per una volta, in quel periodo di super-lavoro, non ha dovuto ricorrere all'aiuto di Bignotti. Tutto è magistralmente ferriano. Anche la sua Virgina è tratteggiata in modo molto sensuale e delicato, senza essere sfacciata nelle fattezze. Incantevole. Unica pecchettina: anche a colpo d'occhio, appare fin troppo evidente che il passeggero che si presenta alla Taverna del Gufo sia una donna (Virginia), cosicché la “rivelazione” successiva non sorprende nessun lettore. Ferri avrebbe dovuto perlomeno dotarla di un paio di baffetti finti.

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    Storia: 9,5
    Disegni: 10


    QUI TUTTI GLI ALTRI LINK SU ZAGOR

    Edited by joe 7 - 8/9/2022, 22:19
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    Ho letto la prima metà della storia e devo dire che mi piace molto: un bel misto fra giallo e avventura.
    Anche io adoro la scena in cui Cico e Bat cercano la statuetta; memorabile quando uno degli acquirenti li insegue con la sciabola sguainata.
    Il personaggio di Virginia risulta simpatico, anche se Frida Lang rimane la comprimaria femminile migliore. Bella la sequenza dell'incendio, che vede Zagor sfoggiare le sue capacità atletiche di fronte ad una folla di sconosciuti.
     
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    CITAZIONE (Andrea Micky @ 12/10/2020, 15:36) 
    Ho letto la prima metà della storia e devo dire che mi piace molto: un bel misto fra giallo e avventura.
    Anche io adoro la scena in cui Cico e Bat cercano la statuetta; memorabile quando uno degli acquirenti li insegue con la sciabola sguainata.
    Il personaggio di Virginia risulta simpatico, anche se Frida Lang rimane la comprimaria femminile migliore. Bella la sequenza dell'incendio, che vede Zagor sfoggiare le sue capacità atletiche di fronte ad una folla di sconosciuti.

    Virginia e Frida sono entrambe delle bellezze, ciascuna ha le sue caratteristiche. Io le ricordo con affetto tutte e due. ^_^ Il seguito della storia mantiene intatta la sua qualità, senza dubbio. Le scene che hai citato sono tra le migliori della storia, anche se ce ne sono delle altre. Buona lettura!
     
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    Ho letto anche la seconda parte e non capisco quelli che hanno trovato deludente la storia.
    La sequenza di Ramath ha un'aura di misticismo che la rende indimenticabile e trovo ben riuscito il personaggio di Gibson, non tanto per le scene nel palazzo di Wong-Lot quanto per il momento in cui spegne i bollori di Zagor e Virginia innaffiandoli.
    La mia sequenza preferita é quella sulla barca, in cui ho trovato molto originale il modo in cui Zagor si é liberato per primo, anche se il momento più memorabile del nostro eroe é quando, nei sotterranei di Wong-Lot, usa uno degli avversari come un'arma, facendolo roteare sopra la testa.
     
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    CITAZIONE (Andrea Micky @ 18/10/2020, 13:43) 
    Ho letto anche la seconda parte e non capisco quelli che hanno trovato deludente la storia.
    La sequenza di Ramath ha un'aura di misticismo che la rende indimenticabile e trovo ben riuscito il personaggio di Gibson, non tanto per le scene nel palazzo di Wong-Lot quanto per il momento in cui spegne i bollori di Zagor e Virginia innaffiandoli.
    La mia sequenza preferita é quella sulla barca, in cui ho trovato molto originale il modo in cui Zagor si é liberato per primo, anche se il momento più memorabile del nostro eroe é quando, nei sotterranei di Wong-Lot, usa uno degli avversari come un'arma, facendolo roteare sopra la testa.

    Questa storia è una delle mie preferite, senza dubbio. Forse ha lasciato perplesso qualcuno per via del fatto che Zagor è stato un pò oscurato dal capitano Gibson? Non lo so. Comunque, la ricerca di Virginia con l'aiuto di Ramath è stato uno dei momenti migliori della storia, per non parlare del resto. E' stata l'ultima grande avventura dello Zagor di Nolitta con la ciurma di Fishleg...però senza quei viaggi marini caratteristici, visto che la Golden Baby è rimasta ferma al porto per tutto il tempo! Forse anche questo ha lasciato perplesso qualche lettore che si aspettava qualche viaggio marino all'orizzonte...

     
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    Beh, se così fosse, é stato comunque un riuscito espediente per sfruttare in modo diverso dei personaggi legati all'ambiente del mare.
    Unica pecca, a voler essere pignoli, é la gag iniziale di Cico e Trampy, decisamente sottotono rispetto ai loro tipici standard.
     
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    CITAZIONE (Andrea Micky @ 18/10/2020, 15:07) 
    Beh, se così fosse, é stato comunque un riuscito espediente per sfruttare in modo diverso dei personaggi legati all'ambiente del mare.
    Unica pecca, a voler essere pignoli, é la gag iniziale di Cico e Trampy, decisamente sottotono rispetto ai loro tipici standard.

    Si vede che Nolitta ha voluto un pò variare sul tema "Golden Baby" con una storia tutta urbana. Riguardo alla gag di Cico e Trampy, era chiaramente una parodia di Portobello e dei quiz televisivi: un pò fuori tono rispetto ai personaggi, è vero, ma avercene oggi di scene simili! ^_^
     
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    La valutazione negativa dei tempi dipende dal fatto che il livello medio era talmente elevato da rendere questa storia, che secondo me in qualche passaggio è un po’ più lenta, non all’altezza di altre (Non dimentichiamo l’età media dei lettori di allora). Letta oggi è un capolavoro.
     
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    CITAZIONE (MauroC @ 19/10/2020, 08:02) 
    La valutazione negativa dei tempi dipende dal fatto che il livello medio era talmente elevato da rendere questa storia, che secondo me in qualche passaggio è un po’ più lenta, non all’altezza di altre (Non dimentichiamo l’età media dei lettori di allora). Letta oggi è un capolavoro.

    Credo sia così, in effetti. A quei tempi il livello narrativo di Zagor era davvero impressionante, con un decennio di capolavori quasi consecutivi. Adesso una storia del genere è impensabile che venga realizzata.

    Mi spiace doverlo dire, ma, anche a sentire i lettori dei blog zagoriani, lo Spirito con la Scure sta attraversando da anni un tal periodo di mediocrità, che è davvero un miracolo che vada ancora avanti a vendere. Onestamente non me lo so spiegare. Lavorano in perdita? :huh:
     
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    I risultati di Zagor sono un piccolo miracolo se è vero che riesce ancora a vendere un numero che oscilla dalle 25 mila alle 30 mila copie al mese (a seconda delle fonti). Mi sembra, al giorno d’oggi un risultato di tutto rispetto.
    Questo risultato è dovuto in larga misura all’affetto dei vecchi collezionisti, ma è pur vero che da soli non basterebbero. È evidente che, in qualche modo, riesce ad incontrare ancora il favore del pubblico.
    Da vecchio lettore posso dire che, pur non raggiungendo più i livelli della mitica Golden Age, mi capita di leggere anche recentemente storie gradevoli. Noto anche, frequentando le pagine FB, non i forum, per la verità, che c’è ancora parecchio consenso, seppure non manchino le critiche feroci.
    Mi capita anzi con una certa frequenza di intercettare qualche nuovo lettore, e mi sorprendo ogni volta!

    Aggiungo anche una considerazione che solitamente non viene accolta con molto consenso da gran parte dei lettori più antichi, quelli cioè per cui Zagor dopo Nolitta non è Zagor, o giù di lì. Secondo me, senza togliere nulla al fatto che quello resti oggettivamente lo Zagor migliore, molto dell’entusiasmo dipenda anche da quando certe storie sono state lette. Mi spiego meglio. Quando ho letto lo Zagor di Nolitta (non tutto “in diretta”.... sono troppo giovane) avevo comunque un’età compresa tra i 10 e i 15 anni, ovvio che la mia emozione fosse diversa del leggere quelle pagine. D’altra parte, discutendo con lettori più giovani, che hanno iniziato con Boselli, mi sento dire che per loro è quello lo Zagor migliore.... addirittura altri lettori ancora più giovani, mi hanno detto (quasi un sacrilegio), che per loro sia ai tempi di Nolitta sia in quelli recenti ci sono storie memorabili alternate ad altre poco interessanti....

    Insomma, certo che chi ha conosciuto per primo lo Zagor di OCEANO, o di altri capolavori del genere, non riesce ad apprezzare totalmente quello più recente, ma mi pare che giochino anche fattori soggettivi nella valutazione che fanno i lettori. Sarebbe interessante sentire se anche qui rispondesse qualche giovanotto E ci dicesse la sua.
     
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    Sembra che Zagor venda sulle 25.000 copie. Non è malissimo, ma non è neanche da festeggiare...

    E' sicuramente un successo dovuto grazie ai vecchi collezionisti di Zagor, insieme ai lettori che l'hanno conosciuto occasionalmente e ci si sono affezionati, come quelli che hai conosciuto. Tuttavia, non so se gli ultimi arrivati che lo leggono si appassionino a Zagor allo stesso modo con cui si appassionava il lettore dello Zagor di Nolitta.

    Mi spiego meglio. Lo Zagor di Nolitta sapeva coinvolgere per la capacità narrativa, la drammaticità, la commedia e l'umorismo che il personaggio dava in ogni storia. Il legame che creava col lettore era unico.

    Lo Zagor di adesso può appassionare, forse, ma per altri motivi. Forse chi legge Zagor adesso lo fa perchè somiglia ad un supereroe, o perchè ha un interessante contesto storico, avventuroso, fantastico, o per motivi simili. Ma non per il personaggio in sè, per il tipo di narrazione drammatica, di avventura mista alla commedia, per l'umorismo delle storie, per gli interventi di Cico. Mi sembra insomma, lo Zagor di oggi, uno Zagor che si segue, ma al quale non ci si affeziona. Lo Zagor di adesso magari appassionerà per le storie, ma non credo per la sua persona. Posso sbagliarmi, ma la mia impressione è questa.

    In ogni caso, questo Zagor risponde alle loro esigenze, vende e quindi tutto va bene, sia per chi pubblica Zagor che per chi lo legge.

    Ma non va bene per me. Non sono interessato al fatto che Zagor venda o meno. Se dovesse chiudere, mi dispiacerebbe un pò, ma poi andrei avanti senza star lì a pensarci. E' lo Zagor di Nolitta che mi interessa, è quel personaggio e quella narrazione che trovo coinvolgenti. Non sono interessato allo Zagor di altri autori: è un altro personaggio, un altro contesto, un'altra narrazione, un'altra psicologia. E l'ho sempre trovato il più delle volte qualitativamente scarso. Oppure diverso, in ogni caso.

    Se vende e piace agli altri, d'accordo, ma il fatto delle vendite mi lascia indifferente. Per spiegarmi: se Zagor rimanesse quello che è adesso, però vendesse miliardi di copie, avesse tanto successo da essere il fumetto più venduto al mondo, non mi interesserebbe lo stesso. Ma se Zagor fosse quello di Nolitta e non vendesse nemmeno una copia, io lo prenderei e mi appassionerei.

    A me interessa Zagor, non la sua vendita.
     
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    Ok. Capisco ciò che intendi. È evidente che ciascuno di noi è interessato a ciò che gli piace, e non a quanto le testate vendono. Intendevo però sottolineare che se Zagor, un tarzanide super anacronistico, nato 60 anni fa per mano di autori che ci hanno lasciato da tempo, nel mondo attuale dove nessuno legge più fumetti (o forse nessuno legge più. Punto), riesce ancora a vendere 25 mila copie ( forse qualcosa di più, ma non cambia molto), vuol dire che chi se ne è occupato ha fatto un discreto lavoro. Certo nessuno dei nuovi autori è Nolitta (poi vorrei vedere se Lui sarebbe riuscito a mantenere la qualità degli anni settanta fino al 2010, se avesse continuato a scrivere), per cui inevitabilmente lo Zagor di oggi non è quello di 45 anni fa, ma è evidente che la qualità non può essere così disastrosa.
     
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    CITAZIONE (MauroC @ 20/10/2020, 07:19) 
    Ok. Capisco ciò che intendi. È evidente che ciascuno di noi è interessato a ciò che gli piace, e non a quanto le testate vendono. Intendevo però sottolineare che se Zagor, un tarzanide super anacronistico, nato 60 anni fa per mano di autori che ci hanno lasciato da tempo, nel mondo attuale dove nessuno legge più fumetti (o forse nessuno legge più. Punto), riesce ancora a vendere 25 mila copie ( forse qualcosa di più, ma non cambia molto), vuol dire che chi se ne è occupato ha fatto un discreto lavoro. Certo nessuno dei nuovi autori è Nolitta (poi vorrei vedere se Lui sarebbe riuscito a mantenere la qualità degli anni settanta fino al 2010, se avesse continuato a scrivere), per cui inevitabilmente lo Zagor di oggi non è quello di 45 anni fa, ma è evidente che la qualità non può essere così disastrosa.

    Magari la qualità dello Zagor non è disastrosa per te, ma per me lo è...in ogni caso, questo non è un problema. Infatti, a chi piace questo Zagor lo legge e ne è soddisfatto. A chi non piace questo Zagor, come me, legge le storie di Nolitta ed è soddisfatto. Alla fine siamo tutti contenti...ed è giusto così, che ciascuno legga quello che gli piace.

    Che poi Zagor venda o meno, o che sia arrivato fino ai giorni nostri, come ho detto prima, non mi interessa, visto che non è lo Zagor che conosco. Anche se, a volte, sulle vendite ci faccio qualche osservazione, come quella che ho fatto all'inizio della discussione.

    Non so se Nolitta, se fosse vivo oggi, o se avesse continuato a scrivere Zagor quando era vivo, avrebbe fatto delle storie classiche di Zagor come allora. Personalmente non lo credo. Si trattava di momenti di grazia, che in genere non si ripetono più.

    Inoltre, Nolitta aveva perso l'entusiasmo di scrivere per Zagor, visto che alla fine l'ha abbandonato per il resto della sua vita, per dedicarsi anima e corpo a Mister No (il personaggio con cui si sentiva più affine) e alla gestazione della Bonelli. Permettendo addirittura una pessima gestione di Zagor, con storie allucinanti come Incubi o mettendo tutto sulle spalle di Toninelli, senza mai nemmeno controllare le storie che faceva, o lasciando in mano il controllo generale a Canzio che non voleva voli di fantasia, ma solo indiani e trafficanti di whisky, che hanno provocato il tremendo medioevo zagoriano.

    Di certo lo Zagor di Nolitta era stato un periodo magico, visto che siamo ancora qui a parlarne. Quello Zagor non passerà mai, mentre quello di oggi credo che sarà dimenticato a breve. Il tempo è sempre il miglior giudice...
     
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    Oh, la pomiciata finale fra Zagor e Virginia non mi sembra poi così stonata, anche se il momento più romantico dello Spirito con la Scure rimane quello con Frida Lang ne "La marcia della disperazione".
    E le reazioni esagerate di Fishleg mi hanno fatto sganasciare dal ridere.
     
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    CITAZIONE (Andrea Micky @ 25/10/2020, 10:59) 
    Oh, la pomiciata finale fra Zagor e Virginia non mi sembra poi così stonata, anche se il momento più romantico dello Spirito con la Scure rimane quello con Frida Lang ne "La marcia della disperazione".
    E le reazioni esagerate di Fishleg mi hanno fatto sganasciare dal ridere.

    Era stata però una scena alla "Mister No"...almeno mi ha fatto venire in mente lui. Ma il bacio più ardente, più appassionato della storia di Zagor, quello che più mi è rimasto impresso, non era stato quello di Virginia, nè quello di Frida (che era in silhouette, tra l'altro): è stato quello tra Zagor e Margie Coleman alla fine della storia di Kandrax. Se vogliamo fare una classifica di baci, questo vince il primo premio di gran lunga, almeno per me! ^_^

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