Il blog di Joe7

  1. CARRELLATA

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    Carrellata
    By joe 7 il 5 Feb. 2018
     
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    CARRELLATA DI LETTURE
    LUNEDI' 29 GENNAIO - DOMENICA 4 FEBBRAIO 2018


    DVD DAIMOS 10: IL FIGLIO DI GOLDRAKE E' QUASI AL CAPOLINEA

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    Le ultime puntate di Daimos contengono dei ribaltamenti notevoli, tanto che il povero robot appare sempre più superfluo. Voglio dire, Daimos affronta il mostro della puntata e lo pesta per bene, Daimos è quello che ha abbastanza forza per affrontare il nemico, eccetera...OK, ma qui sembra che la storia, più che sul pilota e sul robot, tratti soprattutto degli intrighi tra i baamesi e terrestri, con alleanze, tradimenti, colpi di scena, tanto che a nessuno glie ne frega più niente di vedere Daimos in azione, ma si vuole vedere cosa accadrà al personaggio Tizio o alla personaggia Caia. E' morto quello lì? E' ancora viva quella là? Ma io credevo che tu fossi morto! Maledizione, adesso arriva la tiritera del Daimos che parte e deve affrontare il mostro, facciamo alla svelta, almeno, che bisogna sapere se quello lì ce la fa o no. Sembrano delle puntate di Sentieri con robot giganti, alieni e militari che passano di qua e di là. E la storia d'amore tra il pilota e l'aliena che sembra Sayaka con le ali, che sono tutti e due pacifisti e buoni come il pane? Bè, è stata messa un pò di parte, ma adesso che si sta per concludere la serie, penso che ne parleranno. Comunque, questo figlio di Goldrake non somiglia minimamente al babbo: sembra uno di quei robot tarocchi cinesi che vedi alle bancarelle. bad-atmosphere-onion-head-emoticon
    DVD DAIMOS: 9,99€ - Uscita settimanale.

    COCCOBILL 24: GLI INTROVABILI DI JACOVITTI

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    Si va avanti con le opere di Jacovitti con Coccobill come portabandiera: un pò come ai tempo della Corno degli anni '70 quando, per esempio, l'Uomo Ragno conteneva storie di altri supereroi. Qui si presentano spesso storie piuttosto rare, dopo Coccobill: qui tocca a Bobby Cianuro, una specie di gangster story che vira al grottesco, ovviamente stile Jacovitti, ma qui ancora più del solito. Sono sorpreso comunque dell'enorme quantità di storie del Cocco che ha fatto Jacovitti. Alcune le conoscevo già, ma non avrei mai pensato che ne avesse fatte così tante. Complessivamente sono 45 uscite: in pratica, adesso siamo a metà.
    COCCOBILL E IL MEGLIO DI JACOVITTI, Edizioni Hachette - 7,99 € l'uno - Uscita settimanale.

    BRACCIO DI FERRO 27: TESCHIOPOLI

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    Questo ciclo di storie è poco conosciuto in Italia: Braccio di Ferro e Olivia vanno in un ranch vicino a una città dove tutti sono criminali patentati e Braccio di Ferro ha l'occasione di sfogarsi senza problemi. Compare anche una storia breve di tavole domenicali dove si racconta come ha fatto la misteriosa Alice La Goon a passare dalla parte della Strega di Mare ad amica di Braccio di Ferro. Poi c'è dell'altro: storie brevi e battute di Braccio di Ferro e un servizio di Luca Boschi su Bluto/Brutus/Timoteo/il figlio della Strega di Mare: insomma, il tizio grosso e barbuto che Braccio di Ferro pesta sempre nei cartoni animati, tutti lo conoscono. ^_^
    BRACCIO DI FERRO - 4,99€ ciascuno - Uscita settimanale.

    ANGEL HEART: LA CONCLUSIONE DI UNA STORIA UN PO' SGRADEVOLE. CON UN'INQUIETANTE BLASFEMIA FINALE.

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    L'inizio e la fine delle due parti della serie: la prima dal numero 1 al numero 66, formato "sottiletta"; la seconda dal numero 1 al numero 16, formato libretto. Edizioni Panini.


    E siamo arrivati alla fine di Angel Heart, una serie che mi ha lasciato molti dubbi e perplessità. E' il seguito "ipotetico" e "alternativo di City Hunter, un'altra serie che mi ha lasciato perplesso quasi allo stesso modo. City Hunter parla di Ryo Saeba, una specie di mercenario "buono"che "mette a posto le cose" nel quartiere Shinjuku di Tokyo, un pò come il marvelliano "Luke eroe a pagamento" che vive ad Harlem, un quartiere di New York.

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    A differenza di Luke, però, Ryo Saeba è un vero e proprio maiale, tanto che nel manga ci sono spesso dei riferimenti sessuali sgradevoli (nell'anime, per fortuna, sono più attenuati). Insieme a Ryo c'è Kaori Makimura, la sua collega, molto gelosa e famosa per le frequenti scene in cui stende Ryo, ogni volta che lui ci prova con una donna, con un martello da 100 tonnellate tirato fuori chissà da dove.

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    Alla fine della serie, i due si sposano e continuano l'attività di City Hunter. In Angel Heart, invece, abbiamo una versione alternativa, in cui Kaori muore poco prima del matrimonio e il suo cuore, attraverso vie traverse, è inserito in Shan In, un'assassina professionista del clan mafioso cinese Chen Dao Fu Ei, conosciuta per la sua professionalità omicida col soprannome di Glass Heart, cuore di vetro. Stanca della sua attività di assassina, cerca di uccidersi trafiggendosi il cuore: è in quella circostanza che il Chen Dao Fu Ei, per non perdere un così prezioso elemento, le trapianta il cuore di Kaori. Da allora, Shan In sente il bisogno di fuggire e raggiungere Tokyo, nel quartiere di Shinjuku, perchè Kaori, anche se morta, le parla attraverso il cuore che le è stato inserito e la porta in pratica da Ryo. Dopo aver incontrato Ryo Saeba, e dopo varie vicissitudini, gli chiede di farle da padre: Shan In inizia così una nuova vita come "figlia" di Kaori e Ryo, intraprendendo anche lei l'attività di City Hunter. La storia si sviluppa con diversi personaggi secondari e molte investigazioni, che sono soprattutto tentativi di rappacificazione di situazioni di conflitto, in genere familiare, sociale, anche politico (i vari "governanti del paese T o W"). I disegni sono ottimi, è la morale che a volte è errata. Per esempio:
    - non è vero che un cuore - o altro - trapiantato possa dare a chi lo riceve le sensazioni di chi lo aveva: il primo proprietario di quel cuore è morto e la sua anima è da un'altra parte, quindi quel cuore non ha più nessuna relazione con lui. Non hanno senso quindi le "comunicazioni" tra Kaori e Shan In, anche se ne capisco la necessità per "drammatizzare" un pò la storia.
    - non ha senso presentare i capi del Chen Dao Fu Ei come delle "persone d'affari un pò particolari, ma in fondo buone e simpatiche". Sono delle vere e proprie belve, invece. Non conta il fatto che Ritaijin, il capo, sia il vero padre di Shan In. Infatti, aveva perso la figlia in circostanze drammatiche: senza che lui lo sapesse, Shan In aveva fatto parte del suo stesso squadrone-elite di assassini sin da piccola, insieme a tanti altri bambini addestrati all'omicidio. Già soltanto questa faccenda dello squadrone di bambini assassini basterebbe a Ritaijin per andare all'inferno, figurarsi il resto delle sue azioni criminali, e non sto scherzando. Il Giudizio di Dio esiste anche in Giappone, anche tra chi non ci crede.
    - non si può chiamare "famiglia" ogni gruppo in cui tutti si vogliono bene, come si fa ripetutamente in Angel Heart (l'esempio di Shan In è tipico). Anche se in famiglia non ci si volesse bene (e non tutte sono così), resta il fatto che si è usciti da lì e lì sono le tue radici, non da un'altra parte. Rinnegare queste radici significa rinnegare le tue origini, e, in ultima conseguenza, rinnegare ciò che sei. Diventi così una banderuola spinta dal vento, se non hai un vero passato su cui appoggiarti. Un gruppo dove ci si vuole bene è una bella cosa: ma tu non sei nato in quel gruppo e non sei cresciuto lì. Quindi, non sono lì le tue origini, che hai il dovere e la necessità di conoscere.
    - l'ambiguità sessuale trattata come una normalità. Questa tendenza è comune purtroppo nei manga (l'uomo che in realtà è una donna o viceversa e simili), ma in Angel Heart è presentata in modo ancora più marcato. Non solo c'è il personaggio del Camaleonte, un trasformista, che è presentato in modo che non si capisce che sesso abbia (probabilmente è un uomo, quindi un trans, ma non è chiaro nemmeno questo), ma ci sono situazioni limite...per esempio, un uomo ha cambiato sesso diventando una donna e chiede a Ryo di aiutarlo perchè possa sistemare il problema di sua figlia, che non sa della sua trasformazione. Ryo ci riesce e vivono tutti felici e contenti, che ciò che conta è l'ammmore e chi dice il contrario è un bigotto retrogrado. Insomma, il disordine sessuale qui è trattato come una normalità o qualcosa da accettare comunque.
    - l'ultimo numero ha due scene sconvolgenti: una Chiesa cattolica, o comunque cristiana, che è stata profanata due volte. Un'amica di Ryo sta per sposarsi e, per circostanze varie, Ryo e gli altri bevono e si ubriacano in Chiesa, prima e dopo la funzione. Questo è un peccato gravissimo di profanazione di un luogo sacro, lo stesso che si sta facendo tante volte oggi con le mense in Chiesa per gli immigrati. La Chiesa, intesa come costruzione, è la Casa di Dio e deve essere rispettata. Anche in questo caso, chi commette questo sacrilegio rischia sul serio di andare all'inferno, se non si pente. Con Dio non si scherza, non importa cosa dicano molti sacerdoti oggigiorno. Il fatto che una scena così scioccante sia stata pubblicata in un manga giapponese fa capire quanto poco sia considerata all'estero una Chiesa Cattolica per colpa nostra. Mi chiedo se Ryo e gli altri avrebbero fatto la stessa cosa in un tempio buddista o davanti al loro Imperatore, considerato sacro da loro.
    Ci sono altri difetti simili in Angel Heart, ma mi fermo qui. In sostanza, Angel Heart (e il suo collega City Hunter) è una lettura che sconsiglio personalmente a tutti, nonostante la buona qualità del suo disegno e dell'intreccio delle storie: ma non bastano a coprire questi gravi difetti.
    Angel Heart, seconda serie, n. 16, Edizioni Panini, sezione Planet Manga, 4,50€

    ZAGOR E BLONDIE, LA BANALISSIMA PISTOLERA UOMA (SPOILER)

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    Blondie: una mafiusa copiona di Tex


    Nonostante il fatto che Zagor mi abbia fortemente deluso e abbia deciso di non prenderlo più, stavolta ho fatto uno strappo alla regola e ho comperato il numero di questo mese: "Il ritorno di Blondie", sentendo già che me ne sarei pentito. E infatti. "Blondie" è un personaggio realizzato nell'arco narrativo "Il cavaliere misterioso" (non l'ho ancora analizzato qui), in cui Zagor e Cico sono alle prese con una specie di Don Chisciotte fuori di testa. Ora, chi ha letto Don Chisciotte, quello vero, sa che lui combatteva sempre per l'onore della sua dama, la Dulcinea del Toboso, considerata da lui, nella sua follia, come una nobildonna, mentre invece era solo una comune contadina. Ora, in questa rivisitazione di Don Chisciotte, era necessario che comparisse una "Dulcinea": in questo caso, Blondie, appunto, che non è certo una contadina, ma una pistolera, ladra e assassina a sangue freddo. Infatti, nel Cavaliere misterioso ha appena ammazzato a colpi di pistola i due aiutanti dello sceriffo che l'avevano inseguita perchè lei aveva rapinato una banca. E lo sceriffo dice che di omicidi Blondie ne ha fatti parecchi, quindi i due aiutanti sono solo gli ultimi di una lunga serie di vittime. La pistolera non era certo "una donna perseguitata dai cattivi e per questo costretta a diventare fuorilegge": no, era solo una spietata ladra e assassina, tutto qui, senza fare vittimismi. Infatti, Zagor, nonostante le difficoltà (non tanto per la sua bellezza, innegabile, ma piuttosto per la sua spietatezza), sempre in quella storia, cattura Blondie e la manda dallo sceriffo, dove sarà giudicata e condannata a morte (ha ammazzato almeno due uomini, in piena consapevolezza, senza attenuanti: l'impiccagione è la conclusione logica). Per forza che Sergio Bonelli non voleva far tornare Blondie: che razza di storia puoi fare con una così? Ora che si è voluto farla tornare lo stesso, in che modo la si può far tornare? Usando il canovaccio che ho detto prima, cioè "la donna perseguitata dai cattivi e per questo costretta a diventare fuorilegge". Tutto è prevedibile in questa storia, tanto che avrei potuto scrivere io stesso il soggetto. Ecco la trama (ho letto solo la prima parte, ma dico anche come andrà a finire secondo le mie previsioni. Ma il numero successivo non lo compero, non ho voglia di spendere soldi per una storia che non mi interessa): Blondie scappa dal carcere a vita (non è stata impiccata, se no finiva la storia), ammazzando con una zappata in testa il sorvegliante cattivo e libidinoso che voleva approfittare di lei. Poi si rifugia in una casa dove arrivano altri cattivi e libidinosi che lei ammazza subito prima che facciano qualcosa. Tutti gli uomini che Blondie incontra sono cattivi e libidinosi, a meno che non siano vecchi, ciechi e con l'artrite. Forse. Poi Blondie raggiunge un paese dove dovrà fare giustizia di un tizio che in passato è stato la causa del fatto che lei è diventata una criminale. Zagor (ah, sì è vero, c'è anche lui) passa da quelle parti e gli dicono che c'è un cattivo che li tormenta in città e, guarda caso, è lo stesso cattivo che Blondie vuole fare fuori. Zagor e Blondie si alleano temporaneamente. Blondie ammazza il cattivo. Zagor protesta. Blondie se ne va dando forse un bacetto a Zagor. Blondie, sola, vittoriosa, trionfante, con la prateria davanti, si fuma un sigaretta a cavallo, dicendo "Muy bien, vamonos, vecchio cammello" e scompare nella notte, mentre Zagor non sa che pesci pigliare. Ecco, 10 a 1 che la storia finirà così nel prossimo numero, secondo la ferrea legge-ghigliottina dei "due numeri e non di più" in vigore alla Bonelli. Qui è Blondie l'"uoma" (o"donno"), la protagonista. E' una storia di una banalità sconcertante: cercano persino di far ridere con Cico, invece fanno pena. Zagor, come al solito, è una comparsa e la protagonista è Blondie: ammazza i tizi libidinosi, ammazza i tizi cattivi che sono stati la causa del suo mal, ammazza altri tizi libidinosi, si accende le sigarette sfregando il fiammifero neanche fosse Clint Eastwood, si spara le pose alla Tex facendo la Texana, fa la donna tormentata e vittima (TUTTE le donne sono tormentate e vittime degli sporchi maschi, se no non si fanno delle storie). Insomma, un personaggio banalissimo di pistolera western che non aggiunge nulla alla caterva di pistolere western realizzate finora. Più che "Il ritorno di Blondie" è "Una storia di Blondie". E Zagor? Perchè, c'è uno chiamato Zagor in questa storia? Io non l'ho visto. embarrassed3-onion-head-emoticon
    Zagor 631 (numerazione falsa Zenith: 682), "Il ritorno di Blondie", soggetto e sceneggiatura di Antonio Zamberletti, disegni di Mauro Laurenti
    Edizioni Bonelli, 3,50€


    CONAN 3: "NASCERA' UNA STREGA", FORSE LA STORIA MIGLIORE DI CONAN

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    Le storie di Conan qui hanno un tono più adulto, quindi non sono per tutti, anche se non scadono mai nel volgare o nel nudo sfacciato: le situazioni sottintese però spesso non sono certo per bambini. Qui si parla di "Nascerà una strega", una delle storie più drammatiche di Conan, e, forse, la migliore. Non posso dire nulla per non rovinare la sorpresa: in ogni caso, è realizzata molto bene. Ci sono altre storie buone, oltre a questa, ma non raggiungono la stessa qualità.
    Conan la spada selvaggia, Edizioni Hachette, 12,99€, quattordicinale.

    ONE PIECE 85 - BIG MOM L'IMPERATRICE: NEANCHE IL DEMONIO PUO' RIFIUTARE I SUOI INVITI PER IL TE'

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    L'arco narrativo di Big Mom (iniziato nel volume 82) continua questo mese col numero 85, in un crescendo di tensione sin dall'inizio: Sanji, il cuoco della ciurma di Rufy, il protagonista, ha ricevuto un'"offerta che non si può rifiutare" da Big Mom in perfetto stile mafioso. Infatti, dovrà sposare Pudding, una delle figlie di Big Mom, per i piani di conquista della Mammona, che è una dei Quattro Imperatori. E andare a salvare Sanji sarà per Rufy e gli altri molto più difficile di quello che pensavano. A proposito del successo eccezionale di One Piece, qui su Fumettologica c'è un'analisi al riguardo che ne spiega i motivi, ma la trovo gravemente errata. Il successo di One Piece non è dovuto alla complessità del suo mondo: la sua geografia, le sue situazioni politiche, sociali, economiche, eccetera, come dice Fumettologica. Questa è un'analisi socialista/comunista, dove il protagonista non è l'uomo, ma la società. Molte storie della Bonelli hanno una costruzione sociale e un'impalcatura di sfondo dettagliatissima e complicata (Dragonero, Morgan Lost, Mercurio Loi, Zagor nelle sue trasferte), ma sono noiose come un documentario sulle ostriche, perchè i personaggi sono scialbi e senza vita. Lo stesso si può dire di Five Star Stories, un manga robotico con una costruzione sociale, mondiale, economica, sociologica, storica a dir poco impressionanti: ma con personaggi anonimi e dimenticabili. E il successo di queste storie non è neanche paragonabile a quello di One Piece, diventando quindi fumetti di nicchia. Il successo di One Piece è dovuto invece ai personaggi - soprattutto Rufy e la sua ciurma, che sono i protagonisti - che hanno una psicologia ben curata e convincente; inoltre, sono realizzati in modo tale che possano interessare e incuriosire il lettore. Pure la trama e i dialoghi sono coinvolgenti e rendono appassionante la lettura. Lo sfondo sociale, geografico, eccetera avrà di sicuro aiutato il successo di One Piece, ma è una caratteristica secondaria, non principale, della sua fama. Tornando alla nostra storia attuale, qui sopra ci sono le copertine dei numeri di One Piece incentrati sull'arco narrativo di Big Mom e pubblicati finora in Italia: dal n. 82 al n. 85. Il prossimo numero, l'86, uscirà in Italia a Maggio, mentre in Giappone sono già usciti i numeri 86 e 87, che vedete qui sotto. L'88 uscirà in Giappone il 2 Marzo.

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    ONE PIECE 85 di Eichiro Oda - Edizioni Star Comics - 4,30€

    VIOLET EVERGARDEN 4

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    La storia di Violet va avanti: a parte certe esagerazioni (la dattilografa capo, che è vestita col davanzale fuori, ha capito bene che tipo di mestiere stanno facendo o ha sbagliato posto? confused-onion-head-emoticon) è fatta molto bene. E' davvero una storia intimista, dove Violet fa da spettatrice a varie situazioni di incomunicabilità e impara a scrivere la lettera giusta per comunicare alle persone. Comunque, se qualcuno volesse dirmi qualcosa e lo facesse con una lettera, io direi: ma non hai nemmeno il fegato di venire qui a dirmelo di persona? Che razza di "comunicazione" sarebbe quella in cui non ti parlano di persona ma ti mandano un messaggio? Tanto per fare un esempio attuale, io non sto comunicando con voi che mi leggete: state solo leggendo quello che ho scritto. Ma questa non è una vera comunicazione. L'unica vera comunicazione è quella faccia a faccia, da persona a persona. Tutte le altre sono surrogati. Tornando a Violet Evergarden, su Animeclick hanno intervistato il regista, Taichi Ishidake.

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    27 NOVEMBRE - 3 DICEMBRE 2017
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    Edited by joe 7 - 6/6/2018, 23:19
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  1. Ryo Hunter
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    Questo è un peccato gravissimo di profanazione di un luogo sacro, lo stesso che si sta facendo tante volte oggi con le mense in Chiesa per gli immigrati. La Chiesa, intesa come costruzione, è la Casa di Dio e deve essere rispettata. Anche in questo caso, chi commette questo sacrilegio rischia sul serio di andare all'inferno, se non si pente. Con Dio non si scherza, non importa cosa dicano molti sacerdoti oggigiorno.

    A me queste affermazioni mi sembrano aberranti.
    Un conto è ubriacarsi o magiare i pop corn durante la messa, un altro è accogliere e dare da mangiare a dei bisognosi.
    Uno si fa tanto bandiera di Gesù Crusto ma da come parla somiglia più ai farisei che lo accusavano di fare miracoli il sabato.
    Per me dovresti esser tu blogger a pentirti per non finire all'inferno per tutte le velenosità che dici e per nominare il nome di Dio, se non in vano, almeno a sproposito e a uso e consumo della rabbia che hai dentro a prescindere!
     
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    CITAZIONE (Ryo Hunter @ 1/9/2021, 13:20) 
    CITAZIONE
    Questo è un peccato gravissimo di profanazione di un luogo sacro, lo stesso che si sta facendo tante volte oggi con le mense in Chiesa per gli immigrati. La Chiesa, intesa come costruzione, è la Casa di Dio e deve essere rispettata. Anche in questo caso, chi commette questo sacrilegio rischia sul serio di andare all'inferno, se non si pente. Con Dio non si scherza, non importa cosa dicano molti sacerdoti oggigiorno.

    A me queste affermazioni mi sembrano aberranti.
    Un conto è ubriacarsi o magiare i pop corn durante la messa, un altro è accogliere e dare da mangiare a dei bisognosi.
    Uno si fa tanto bandiera di Gesù Cristo ma da come parla somiglia più ai farisei che lo accusavano di fare miracoli il sabato.
    Per me dovresti esser tu blogger a pentirti per non finire all'inferno per tutte le velenosità che dici e per nominare il nome di Dio, se non in vano, almeno a sproposito e a uso e consumo della rabbia che hai dentro a prescindere!

    Profanare la chiesa è uno dei più grandi peccati che si possano commettere, perchè lo si fa davanti agli occhi stessi di Dio, visto che la Chiesa è la Sua casa.

    Dare da magiare ai bisognosi è una cosa giustissima. Ma farlo in un luogo santo è profanazione, a meno che non ci siano circostanze eccezionali di vita o di morte che rendano necessario farlo. Ma in nessuno dei casi in cui si sono ospitati gli immigrati a mangiare nelle chiese c'è mai stata questa strettissima necessità. E' stata una profanazione.

    In chiesa si prega e si adora, perchè è la casa di Dio: è luogo sacro. E non si deve fare altro.

    Gli immigrati vanno accolti altrove: nelle canoniche, nelle case dove possono essere ricoverati, eccetera: ma MAI in chiesa a mangiare.

    La Chiesa non è un posto come gli altri. Non è una costruzione con delle statue e quadri. E' un luogo sacro, casa di Dio in persona. Lui è lì. E' lì realmente, non per modo di dire.

    Chi entra in chiesa, chiunque sia, deve comportarsi con rispetto, perchè è davanti a Dio in persona.

    In chiesa si prega e si adora. Stop.

    Gli immigrati possono andare in chiesa quando vogliono, ma solo per pregare e adorare. Non per mangiare dei tramezzini. E questo vale anche per i cristiani, per i sacerdoti e per tutti.
     
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