Il blog di Joe7

  1. LADY OSCAR: LA COPPIA MALVAGIA

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    Coppie
    Lady Oscar
    By joe 7 il 25 Feb. 2019
     
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    LA TERZA COPPIA DI LADY OSCAR:

    JEANNE DE LA MOTTE E NICOLAS, L'AMORE PERVERSO CHE DISTRUGGE OGNI COSA.

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    Dopo aver presentato le due coppie di base di Lady Oscar, Oscar e Andrè e Maria Antonietta e Fersen, ora tocca all'ultima coppia: la meno importante, quella che è sullo sfondo, ma non certo meno rappresentativa. Eccovi la coppia malvagia della serie: Jeanne e Nicolas De La Motte.

    LA VITA E LE OPERE DI JEANNE

    Jeanne De La Motte, che fu un personaggio davvero esistito, in Lady Oscar è una ragazzina nobile decaduta (ufficialmente era della famiglia dei Valois). Vive di espedienti e di elemosina assieme alla sorellastra Rosalie, anche lei di origini nobili ma non riconosciute (è la figlia della duchessa di Polignac), e alla loro matrigna. Si fa adottare dalla marchesa di Boulanvilliers: dopo che sarà cresciuta e avrà assunto una posizione, dimostrando le sue origini nobili, ucciderà la marchesa, ereditandone la ricchezza e i possedimenti. L'anima nera di Jeanne trova un compagno nel nobile soldato Nicolas De La Motte, che all'inizio prova solo un'onesta attrazione per quella bella ragazza nobile dai capelli neri: ma, quando ne vede l'animo infernale, ne resta attratto e diventa un demone pure lui. Per esempio, la stessa sorellastra di Jeanne, Rosalie, viene frustata a sangue da Nicolas per ordine di Jeanne stessa, perchè Rosalie aveva commesso l'errore di andare dalla sorellastra per avere almeno qualcosa da mangiare da lei, visto che era diventata ricca. Ma Jeanne non vuole aiutare nessuno, e Nicolas, un uomo senza personalità, è un ottimo strumento per i suoi piani: una donna malvagia facilmente fa diventare malvagio l'uomo insieme a lei. Jeanne cerca anche di corrompere Oscar per i suoi intrighi di corte, senza però riuscirci: ma questo fallimento non la fa demordere e alla fine anche la regina sarà danneggiata nel suo onore per causa sua. Jeanne sarà il più grande fallimento di Oscar, che si era imposta infatti l'incarico di proteggere la regina...

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    LO SCANDALO DELLA COLLANA

    Inoltre, una donna così attira per forza a sè gli uomini depravati e perversi, come il cardinale Rohan, che, nonostante sia un uomo di chiesa, è innamorato della regina Maria Antonietta (anche nella realtà sembra sia stato così). Come tutti gli uomini perversi, Rohan ha poco cervello e scarsa intelligenza: dà una grandissima cifra a Jeanne perchè lei la possa dare alla regina: così Maria Antonietta potrà comprare - secondo lui - una preziosissima collana dal gioielliere Bohmer. A grandi linee, questo è il famoso scandalo della collana, su cui Dumas, D'Annunzio e persino Asimov fecero dei romanzi sul fatto, per non parlare dei vari film.

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    Nella realtà, sembra che sia stato coinvolto anche il Conte di Cagliostro; inoltre, il cardinale Rohan era anche un membro della Massoneria, una cosa proibitissima dalla Chiesa. Quando lo scandalo scoppia, Jeanne viene catturata e processata insieme al cardinale. Il cardinale sarà assolto (anche nella realtà fu così; il Papa comunque gli tolse tutti gli onori e lo esiliò all'abbazia di La Chaise-Dieu), mentre Jeanne sarà marchiata col marchio dei ladri. Ma nel processo dichiarerà la sua innocenza e di essere stata coinvolta in giochi lesbici con Maria Antonietta e con la stessa Lady Oscar, recitando la parte della vittima coinvolta ingiustamente. Jeanne riesce a fuggire e a ricongiungersi con Nicolas in un luogo nascosto da dove scriverà le sue memorie per infangare la regina. Alla fine i due vengono scoperti da Lady Oscar: qui la versione finale diverge. Nel manga, Jeanne uccide per errore Nicolas e si suicida gettandosi dal balcone, dicendo che la sua morte sarà vendicata: un sinistro presagio della ormai vicina Rivoluzione. Nell'anime, Jeanne mostra una leggera umanità, quando Oscar le parla di Rosalie: al ricordo, Jeanne mostra una certa malinconia e tristezza.

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    Ormai è ridotta a vivere una vita in solitudine insieme a Nicolas, scrivendo libelli infamanti e bevendo vino. Nello scontro, la loro casa prende fuoco e Jeanne e Nicolas muoiono tra le fiamme. Un finale, se vogliamo, più "romantico" e meno cupo del manga. Nella vita reale, la fine di Jeanne La Motte è sempre stata fonte di discussioni: morì a Londra (da dove scriveva i suoi libelli, mentre nel manga lo faceva di nascosto in Francia) cercando di sfuggire alla polizia segreta francese: cadde dal secondo piano. In un'altra versione, muore di vecchiaia in Crimea (piuttosto improbabile, comunque).

    JEANNE E ROSALIE: L'UNA L'OPPOSTO DELL'ALTRA

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    Jeanne De La Motte è la donna malvagia per eccellenza di Lady Oscar. Di origine povera - benchè nobile - vive una vita di sangue e violenza: oggi la si definirebbe un'arrampicatrice sociale o una donna senza scrupoli che comunque si è fatta da sè (non dissimile da certe protagoniste delle fiction attuali). Il personaggio di Jeanne fa capire che non basta certo essere poveri per essere automaticamente buoni, come dice la vulgata corrente. Infatti spesso i mass media e chi li segue fanno associare il povero al buono. Questo modo di pensare - che è privo di pensiero - sostiene che basti appartenere ad una certa categoria (povero, immigrato, rom, eccetera) per essere considerati automaticamente dei santi - e anche delle vittime, se si è criticati.

    Jeanne è cresciuta nelle zone più povere di Parigi, affamata e assetata, allo stesso modo però della sorellastra Rosalie: eppure le loro azioni, partendo dalle stesse condizioni, sono state alla fine diametralmente opposte. La vita di Jeanne è passata attraverso omicidi, menzogne, raggiri, inganni, col solo scopo di arricchirsi in ogni modo. E alla fine aggiunge anche l'infamia e la calunnia, diventando uno dei testi chiave per distruggere la credibilità della regina, tirando fuori delle storie che erano delle assurdità senza senso. Ma, in quel momento di follia senza precedenti, queste venivano ascoltate manco fossero oro colato (praticamente uguale alle notizie gonfiate e stravolte sui giornali d'oggi: certe cose non cambiano mai). Jeanne è stata un elemento importante per dar fuoco alle polveri dell'orrore della rivoluzione.

    Rosalie invece è vissuta senza sete di vendetta e di rivalsa, conosce Oscar e diventa sua aiutante e amica, evitando il sentiero di sangue della sorellastra. E, al contrario di Jeanne, che l'aveva danneggiata, assiste la regina Maria Antonietta fino alla fine. E l'ultima immagine di Rosalie, che conclude la storia di Lady Oscar, è davanti all'acqua del mare, mentre l'ultima immagine di Jeanne è davanti al fuoco che alla fine la divora. Mai come in questo esempio di due sorelle si vede così netta la differenza - e il diverso sviluppo - del male e del bene.

    Questi due personaggi fanno capire che non sono le condizioni ambientali che condizionano la scelta dell'uomo - per quanto possano avere il loro peso - ma le libere scelte del cuore umano..

    NICOLAS DE LA MOTTE: QUANDO L'UOMO DIVENTA IL BURATTINO DELLA DONNA

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    Nella scena finale, Nicolas muore accanto a Jeanne, mostrandole di amarla fino alla fine. A prima vista, sembrerebbe un finale romantico di due persone che si amano. Ma qui non c'entra nè il romanticismo nè l'amore: questa immagine ne è invece una triste parodia. Infatti, amare una persona non significa seguirla finchè cade nel burrone, gettandosi giù e sfracellandosi insieme. Se i due amanti potessero parlarsi dopo la morte, si direbbero:

    "Cara, ti ho seguito fino al burrone morendo con te per mostrarti il mio amore fino alla fine!"
    "Pezzo di cretino, se mi avessi amato veramente me lo avresti detto che stavo per cadere nel burrone! E ci saremmo salvati tutti e due! Invece te ne sei stato zitto come un idiota! E per colpa tua siamo morti!"


    Infatti, amare l'altro - o l'altra - non significa seguirla nelle sue scelte sbagliate, ma piuttosto farle capire che sta facendo delle scelte sbagliate. E' una cosa difficile da fare? Si teme l'azione dell'altro/altra? Si teme che ti possa abbandonare? L'amore non è solo sentimento: è anche coraggio. Per dimostrare che ami veramente quella persona, a volte devi essere in disaccordo con lei quando fa delle scelte moralmente sbagliate. E' anche il motivo per cui i genitori devono rimproverare i figli quando si comportano male. Se no, non ami quella persona, ma ne sei dipendente: vuoi solo la sua vicinanza, non vuoi davvero che stia bene. E nessuno può star bene facendo il male, neanche Jeanne. E questo è stato il tragico errore di Nicolas. Ovviamente questo vale anche nel caso opposto, cioè per la donna che segue l'uomo nel fare il male, tipo Bonnie che sta con Clyde.

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    Edited by joe 7 - 4/5/2022, 19:58
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  1. Diletta Nicastro
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    Come sempre i tuoi articolo sono interessantissimi!
     
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    CITAZIONE (Diletta Nicastro @ 28/5/2019, 11:54) 
    Come sempre i tuoi articoli sono interessantissimi!

    Ti ringrazio, spero ti piacciano anche gli articoli futuri. ^_^
     
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    Ho appena scoperto che nella realtà Nicolas non tornò a Parigi ma rimase a Londra fino al concludersi della rivoluzione francese.
    Poi, tornato in patria, visse di rendita grazie ai soldi spillati alla famiglia del cardinale Rohan sotto la minaccia di ricatto.

    Non che dire: non solo l'amore più impuro, ma anche il più fittizio.
     
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    CITAZIONE (Andrea Micky @ 30/12/2020, 16:33) 
    Ho appena scoperto che nella realtà Nicolas non tornò a Parigi ma rimase a Londra fino al concludersi della rivoluzione francese.
    Poi, tornato in patria, visse di rendita grazie ai soldi spillati alla famiglia del cardinale Rohan sotto la minaccia di ricatto.

    Non che dire: non solo l'amore più impuro, ma anche il più fittizio.

    Ti ringrazio dell'informazione, ma non mi interessa molto il contesto storico. Lady Oscar non è certo un libro di storia: è solo un romanzo storico, in cui i protagonisti vivono un passato romanzato che non ha nessun rapporto con quello vero. Per questo non ho mai voluto fare relazioni tra personaggi fittizi e personaggi reali: non ha senso, per me.

    Comunque, riguardo a Nicolas de La Motte e alla sua compagna Jeanne, bisogna dire che in tutte le rivoluzioni (Francese, Russa, eccetera), la canaglia (cioè la feccia: delinquenti, ricattatori, assassini, eccetera) assume sempre ruoli di comando o comunque di importanza. Manipolata da intellettuali e complottatori (che pubblicavano libelli anonimi pieni di calunnie sul re e sulla nobiltà), la canaglia (come Jeanne, ma anche tanti altri) ha avuto via libera a calunniare persino la regina, e con essa tutta la realtà della Francia. In questo modo, gli intellettuali e i vari congiurati (che erano anche loro dei nobili e borghesi) hanno potuto dire che la Francia era tutta da modificare come vogliono loro, usando anche il "rasoio nazionale", come loro chiamavano la ghigliottina. Ma alla fine ci sono finiti anche loro sulla ghigliottina (per esempio, Danton o Robespierre). La Rivoluzione divora sempre i suoi creatori.
     
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    Su quello che dici che povero non è sinonimo di buono, è proprio vero. Perché appunto esistono persone che appunto, partendo dal basso, farebbero le cose più abbiette per migliorare la loro condizione, e anche quando ci riescono, non si fermano comunque perché i risultati che raggiungono non bastano, e vogliono sempre di più, perché non riescono ad accontentarsi. Come dire quindi, che certe persone che non hanno niente, poi pretendono a tutti i costi di avere tutto.
     
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    CITAZIONE (l.pallad @ 13/4/2022, 11:37) 
    Su quello che dici che povero non è sinonimo di buono, è proprio vero. Perché appunto esistono persone che appunto, partendo dal basso, farebbero le cose più abbiette per migliorare la loro condizione, e anche quando ci riescono, non si fermano comunque perché i risultati che raggiungono non bastano, e vogliono sempre di più, perché non riescono ad accontentarsi. Come dire quindi, che certe persone che non hanno niente, poi pretendono a tutti i costi di avere tutto.

    Il concetto di povero = buono, che dicono sempre anche in chiesa, non è cristiano, ma è pagano e fanatico. Perchè ragiona per categorie, non per persona. Lo stesso discorso si può dire per altre categorie: gli omosessuali, gli immigrati, le donne, i drogati, le persone di colore, eccetera: tutte persone automaticamente "buone" perchè appartengono a quella categoria, indipendentemente dalle loro azioni. Implicando inoltre che tutte le altre persone che non appartengono a quelle categorie, indipendentemente dalle loro azioni, sono automaticamente "cattivi". E' "buono" chi sventola la bandiera della Pace, è "cattivo" chi non la sventola. E "buono" il povero, è "cattivo" il ricco. E' un modo di pensare stupido: anzi non è neanche un pensiero, è un automatismo.

    Mentre invece quello che conta è il cuore della persona, le sue azioni buone o cattive, non il contesto sociale in cui vive. Ci sono poveri buoni e poveri cattivi; ci sono ricchi buoni e ricchi cattivi. La povertà non è un merito, ma una disgrazia: solo chi non è povero e non ha assaggiato veramente cosa vuol dire la vita povera può dire stupidaggini come "povero = buono". E' un ragionare per schemi senza mai vedere in faccia la realtà. Non è neanche un ragionare: come ho detto, è un automatismo.
     
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