Il blog di Joe7

  1. KAZUHIRO FUJITA E LE SUE OPERE (1)

    By joe 7 il 27 Mar. 2019
     
    0 Comments   202 Views
    .
    KAZUHIRO FUJITA: L'EROE E I MOSTRI (prima parte)

    Karakuri_Circus
    La marionetta Harlequin e la marionettista Shirogane di Karakuri Circus: esprimono bene l'inquietudine visionaria e la speranza di vincere l'oscurità di Fujita.



    Kazuhiro Fujita, nato ad Asahikawa il 24 maggio 1964, è noto soprattutto come autore del manga Ushio e Tora, pubblicato nel 1990. I suoi manga hanno un'ambientazione oscura, ma estremamente curata, con uno stile di disegno sporco e rude, facilmente riconoscibile. Al contrario della tenebrosità dell'ambiente, il protagonista delle storie ha un animo positivo e coraggioso, affrontando sempre l'oscurità che ha intorno e riuscendo alla fine a prevalere. Inoltre, tutti i personaggi di Fujita hanno una vasta gamma di espressioni, che vanno dal serio al comico al grottesco, che raggiungono l'estremo col personaggio di Tora, il mostro amico-nemico di Ushio, rappresentato in mille espressioni diverse e significative, tanto da diventare un mattatore della scena, degno di Totò, pur non essendo certo un personaggio comico (nella classifica dei personaggi preferiti di Ushio e Tora, il mostro Tora è sempre stato il primo in ordine di preferenza per i lettori giapponesi). Senza contare che il rapporto tra Ushio e Tora, che è un misto di amicizia e di conflitto, una sorta di alleanza tra l'uomo e un essere non umano, è una costante nei lavori di Fujita: lo si vedrà anche con Shirogane e Harlequin in Karakuri Circus e tra i protagonisti di Ghost and Lady. Sarà anche ripreso da Rumiko Takahashi coi personaggi Inuyasha e Kagome del manga omonimo Inuyasha.

    jpg


    Tra gli autori che Fujita segue con interesse ci sono Kaoru Mori, di cui avevo parlato, e Hajime Isayama, l'autore di Attacco dei Giganti. Sulla Mori ha detto, quando era stato a Lucca nel 2016: "Colgo l'occasione per parlare molto positivamente di Kaoru Mori, ospite qui a Lucca di un'altra casa editrice, i suoi manga Emma e Otoyomegatari mi piacciono tantissimo, sono delle storie così emozionanti, così coinvolgenti emotivamente e di alto livello che mi fa veramente apprezzare il lavoro che faccio, il lavoro di disegnatore in generale, è una disegnatrice che apprezzo tantissimo." L'intervista completa fatta a Fujita a Lucca la si può leggere qui (ho preso spunto anche dall'intervista per questo post). Riguardo al suo modo di lavorare, sempre in quell'intervista, Fujita ha detto: "Quando disegno un manga, riverso sulla pagina tutto il mio stress, la rabbia, il pianto, a seconda della scena che sto facendo. I miei assistenti mi aiutano molto: oltre ad occuparsi degli sfondi ed altro, mi permettono di buttare fuori il vapore in eccesso, per evitare che possa esplodere. Anche l'editor (cioè, il rappresentante della casa editrice, n. d. r.) mi ha aiutato: quando ero ancora un principiante, mi dava molti consigli per migliorare. In Giappone, il nome dell'editor non compare: ma la realizzazione di un manga è un lavoro a due, perché, se fosse soltanto il lavoro di una persona, probabilmente non sarebbe così interessante. Lavorando in due e collaborando, si riesce sempre a ad alzare il livello della storia e a farne un prodotto migliore."

    L'HORROR OTTIMISTA DI FUJITA

    jpg


    Nelle storie di Kazuhiro Fujita, come pure nel suo stile di disegno, c'è sempre una certa componente horror: ma il suo target di riferimento è quello adolescenziale, quindi è un horror più contenuto, mai troppo esplicito. Nell'intervista, il mangaka dice: "Non mi spingo mai oltre un certo limite. Se lo facessi…in effetti, ho una passione per questo tipo di cose, ma se mi mettessi a fare scene splatter, troppo violente, sicuramente tutti i miei lettori scapperebbero. Io disegno i manga per loro, non per me: non è una cosa che faccio per me stesso, non è un hobby che mi piace fare solo per gusto personale. Lo faccio per i lettori. In questo caso specifico, per un pubblico giovane, una fascia di età relativamente bassa. Quindi, c'è in me una specie di autocontrollo." Fujita ovviamente conosce il genere horror, ma in particolare quello italiano: infatti, dice che gli piace molto Dario Argento. "Io adoro Dario Argento, mi piace un sacco. Ma se facessi le cose che fa lui nei suoi film, tutte le persone per cui io faccio i manga, ovvero i ragazzini, smetterebbero di leggermi." Il suo stile di disegno, spigoloso ed espressionista, è molto riconoscibile e distante dagli stili tondeggianti e "moe" (cioè teneri e dolci) frequenti nei manga. I toni macabri e angoscianti sono tipici di Fujita, insieme alla sua capacità di affrontare queste situazioni grazie alla presenza di personaggi positivi e all'equilibrio con scene comiche o grottesche che stemperano la drammaticità delle scene. Non è un horror pessimista alla Dylan Dog, dove il male vince sempre e il protagonista ne è connivente, o comunque rassegnato: è un male che viene combattuto e alla fine sconfitto. Lo si potrebbe definire un horror ottimista, una cosa molto rara in questo genere narrativo, dove la sconfitta del personaggio è di norma.

    Le sue opere principali sono:

    1990-1996: USHIO E TORA
    33 volumi


    Immagine presa da Manga tribute, dove c'è un'analisi della serie.


    Ushio Aotsuki, uno studente del liceo, vive in un tempio buddista insieme a suo padre, Shigure, un bonzo stravagante col quale litiga sempre. Un giorno, mettendo a posto il magazzino, scopre una botola nascosta: la apre e scende in una cantina, dove trova un essere parlante simile ad una tigre, bloccato al muro da una lancia. Con l'inganno, l'essere convince Ushio a liberarlo, ma la stessa lancia che Ushio ha in mano e che aveva imprigionato l'essere è in realtà la Lancia della Bestia, con la quale Ushio può diventare capace di sconfiggere e sottomettere gli Youkai, cioè i mostri giapponesi, come l'essere a forma di tigre che l'aveva ingannato. Dopo averlo sconfitto, Ushio lo costringe a restare con lui, perchè non faccia danni e perchè lo possa aiutare a sconfiggere gli altri mostri, dei quali Ushio si è accorto dell'esistenza. Il mostro tigre ha molti nomi: Saltalungo, Azafuse, Nagatobimaru. Ma Ushio lo chiama brevemente Tora, cioè "tigre" in giapponese. Tora vuole sempre mangiarsi Ushio alla prima occasione, ma non può farlo a causa della lancia; inoltre, successivamente, il suo atteggiamento cambia, anche se non lo ammette mai coscientemente. Il manga è pieno di scontri coi vari mostri che Ushio e Tora incontrano, fino ad arrivare al mostro supremo, la Maschera Bianca.

    Tutte le storie di mostri di Ushio e Tora sono presenti nella mitologia giapponese: venivano raccontate a Fujita dai suoi parenti quand'era piccolo. Come tutti i giapponesi, Fujita è cresciuto con queste storie fantastiche di mostri e demoni. Aveva sempre apprezzato questo genere di storie e questo manga quindi è nato abbastanza spontaneamente. Fujita pensava di aver scritto qualcosa solo per i giapponesi, non avrebbe mai creduto che il suo manga sarebbe stato recepito da tante altre persone all'estero. La Granata Press pubblicò per prima la serie, per poi interrompere dopo 14 numeri a causa del fallimento della casa editrice (fu uno dei primi manga pubblicati in Italia, al tempo in cui li pubblicavano ancora con la lettura occidentale, da sinistra a destra). Il tutto fu poi ripubblicato e completato dalla Star Comics, che negli ultimi anni ha fatto una ristampa deluxe (la "Perfect Edition") del manga.

    jpg 3a

    jpg
    Alcune copertine di Ushio e Tora rispettivamente della Granata Press, della Star Comics e della Star Comics Perfect Editon.


    Fujita ha lavorato successivamente anche all'OAV di Ushio e Tora (1992) di cui ha curato la storia originale. Nel 2015 è tornato sull'opera per il nuovo anime di Ushio e Tora di 39 episodi in due stagioni. Si è occupato anche del soggetto originale dell'anime, assieme a Toshiki Inoue, il regista. "Ushio e Tora" ha anche vinto nel 1992 un Shogakukan Manga Award nella categoria shōnen e nel 1997 un Seiun Award. E' anche un'opera che Fujita sente come completa: se la dovesse rifare, non cambierebbe nulla, come ha detto a Lucca.

    1997-2006: KARAKURI CIRCUS
    43 volumi

    1a


    Shirogane è una circense che comanda una gigantesca marionetta chiamata Harlequin, con la quale protegge Masaru Saiga, un ragazzino che le è stato affidato, da vari killer che lo vogliono uccidere per via di un'eredità. Insieme a loro c'è Narumi Kato, un ex-lottatore affetto da Zonapha, una malattia provocata dalle marionette viventi del Circo della Mezzanotte. Successivamente, dovranno affrontare anche le mortali marionette del circo: anche loro vogliono Masaru, insieme a Shirogane, perchè contengono il segreto che può far ridere la misteriosa Francine, la loro regina, che non può mai sorridere. In Italia la Play Press pubblicò nel 2002 solo 12 numeri (equivalenti a 6 volumetti) a causa delle scarse vendite. Successivamente è stata ripubblicata dal Febbraio 2014 dalla Goen, e attualmente (2019) la pubblicazione è ancora in corso. Inoltre, sempre nel 2019, è stato fatto un adattamento in anime di 36 episodi prodotto dallo Studio VOLN, ancora in corso.

    jpg jpg

    jpg
    La prima edizione di Karakuri Circus della Playpress (edizione ribaltata); l'edizione della GOEN, ancora in corso; l'anime, anch'esso ancora in corso.


    In Karakuri Circus, Fujita introduce l'ambientazione circense e si ispira particolarmente ai karakuri ningyō, le bambole meccaniche giapponesi. Nel realizzare Karakuri Circus, voleva fare una storia con una ragazza (appunto Shirogane, che è il cuore nascosto della storia) che riuscisse a trasmettere il senso di diverse emozioni, come il coraggio e il senso di protezione verso un bambino. E le marionette? E' stata un'idea che Fujita aveva già sfruttato per "Ushio e Tora" in diversi passaggi della storia (per esempio, nel personaggio della ragazza oscura Michio Haju, una "marionetta" del padre morto, che era diventato un demone).

    jpg
    Ushio saluta l'inquietante Michio Haju


    Inoltre. "Karakuri circus" è uno shonen rivolto ai giovani: per questo Fujita aveva introdotto il discorso del circo. Nell'intervista fatta a Lucca, l'autore ha detto: "Il movimento della mano che muove i fili delle marionette mi ricordava molto quello della gestualità di un mago, o di persone che utilizzano le mani per creare incantesimi. Ho fatto delle ricerche su questo argomento e da lì è partita un po' tutta l'idea di realizzare il manga di Karakuri Circus."

    2007: LO SGUARDO SINISTRO DELLA LUNA
    Volume unico

    jaganwagachirinnitobu


    Una misteriosa civetta assassina chiamata Minerva (il nome della dea della saggezza, il cui animale sacro era proprio la civetta) provoca la morte di tutti quelli che vede e vola per i cieli del Giappone, seminando spaventose stragi. Ogni tentativo di abbatterla, sia coi caccia che coi missili, si rivela inutile. Uhei, un anziano cacciatore di montagna, che ha sempre una maschera con un lungo naso (un richiamo ai Tengu, i folletti di montagna dal lungo naso ed esperti di arti marziali), insieme alla figlia sacerdotessa shintoista Rin, dicono di essere i soli che conoscono il segreto per abbattere Minerva: ma non vengono ascoltati dall'esercito americano in stanza in Giappone. Tra l'altro, lo stesso esercito americano anni fa aveva compiuto la follia di imprigionare Minerva per scopo di studio ed ora la civetta è tornata libera, provocando stragi immense (un richiamo nemmeno tanto velato di Fujita alla bomba atomica di Hiroshima e Nagasaki).

    jaganwagachirinnitobu
    L'edizione italiana della JPop


    Una storia anomala di Fujita, in cui stavolta i personaggi che risolvono la situazione sono un anziano cacciatore e una giovane sacerdotessa. Il contrasto tra le antiche tradizioni giapponesi e la modernità ricca di computer e macchinari qui è quasi violento ed è molto efficace nella sua contraddizione. E' stata pubblicata in Italia dalla JPop nel 2010.

    (Continua qui)

    LINK A TUTTI GLI AUTORI DI FUMETTI E MANGA

    Edited by joe 7 - 28/3/2019, 16:19
      Share  
     
    .