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  1. ZAGOR: "LA DEA NERA" (Ivan)

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    Ivan
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    By joe 7 il 10 April 2019
     
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    ZAGOR 53-54: LA DEA NERA (analisi di Ivan)

    Testi: Sergio Bonelli (Guido Nolitta)
    Disegni: Franco Donatelli

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    Zagor edizione originale Zenith: n. 104-105 (usciti nel 1969). I numeri reali di Zagor sono: 53-54. Infatti, l'edizione Zenith originale pubblicò Zagor a partire dal numero 52, quindi ha la numerazione sfasata che continua ancora oggi, con 51 numeri in più. Prima del numero 52, pubblicava storie di altri personaggi bonelliani come Hondo, Kociss, eccetera. Tutte le varie ristampe di Zagor invece seguono la numerazione reale, in questo caso 53-54.

    TRAMA

    Mister David Lean, un ex combattente inglese che è stato in India per diversi anni ed ora vive in America, chiama Bat Batterton, il detective amico di Zagor, perchè teme di essere minacciato dai Thugs, gli assassini strangolatori seguaci di Kalì, che vogliono vendetta per i preziosi oggetti sacri che Lean aveva trafugato da loro in India. Zagor e Cico aiutano Bat e Lean, ma vengono sopraffatti dai Thugs. Il loro capo si rivela essere un inglese, Jason, che aveva accompagnato Lean in India e fu abbandonato da lui. Riuscì poi a diventare capo dei Thugs senza che loro conoscessero la sua vera identità. Lean viene torturato e ucciso per scoprire dove tiene i tesori trafugati. Quando Jason è sul punto di avere il tesoro dei Thugs, uno di loro, Sandry, uccide Jason quando capisce che le immagini su un quadro, che rappresentano Lean e Jason insieme in divise inglesi, smascherano il suo capo rivelandogli le sue origini inglesi. Anche Sandry viene ucciso e alla fine gli unici a sopravvivere in questo carnaio sono Zagor, Cico e Bat.

    COMMENTO

    Storiella non memorabile di Nolitta, un chiaro riempitivo dell'epoca, penalizzato dal confronto coi due gioielli tra cui è incastrata (Gli evasi e Zagor racconta). Si lascia comunque leggere con scioltezza.

    PREGI

    Lo stile narrativo di Nolitta, come sempre, è fluido, scorrevole, semplice (alla faccia delle storie complicatissime di oggi, con millemila personaggi, trecento linee narrative e il protagonista che fa lo zerbino, nota di Joe7), in grado di rendere gradevoli anche storie fondate su un soggetto modesto, come in questo caso. Gli elementi presentati sono fascinosi e insoliti per un fumetto western:ci sono dei rimandi alla cultura dell'India, una mitica setta di assassini - i Thugs - e una vendetta transoceanica con colpo di scena sulla vera identità del mandante (l'impianto "giallo" risulta invero un po' artificioso, però è funzionale allo svolgimento della trama). Gustosa la gag iniziale di Cico, in cui viene incoraggiato da Trampy a fare il galante con le donzelle per farsi offrire dei pasti...ma con risultati disastrosi. Nell'occasione, Donatelli sfoggia il suo inimitabile "talento" nel ritrarre le bruttone. Questa è da podio:

    zgr53b
    "AMMMMOOOOORE, TI AMOOO, AMAMIIIII!!!"


    Bat Batterton è qui alla terza apparizione: come al solito, la sua presenza non serve granché per lo sviluppo della trama: tuttavia i suoi siparietti con Cico sono sempre gradevoli. In questo episodio risalta la sua gaffe iniziale, quando cerca di truccarsi da cinese sbagliando però il colore del lucido con cui si pittura la faccia... ^_^ Divertente (e inquietante allo stesso tempo) la scena in cui i thugs istruiscono un giovane allievo sulle corrette tecniche di strangolamento, usando Cico come cavia umana...O_o

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    Corso di strangolamento per principianti. :cry:


    Tra le sequenze che rimangono impresse c'è sicuramente quella della tortura di mister Lean con lo stivaletto malese, strumento originale quanto terribile (una specie di presa di ferro che viene stretta in modo progressivo sul piede). A proposito di mister Lean, è da notare il ribaltamento (tipicamente nolittiano) della sua presentazione iniziale: da onorevole soldato in congedo si rivela poi essere un volgare trafugatore di bottini di guerra. Intensa la scena finale, in cui Zagor sfoga la sua rabbia contro la statua di Kalì .

    zgr53d
    La statua di Kalì presa a calci da un irato Zagor. Con tanto di topo da fogna seminascosto.



    DIFETTI

    Nonostante il fascino degli elementi presentati, la vicenda li brucia in modo troppo rapido e approssimativo. A parità di elementi di base, in storie passate Nolitta ha dimostrato di saperli sfruttare in modo ben più appassionante.
    Inoltre, è abbastanza fuori luogo la "mezza gag" in cui Cico e Bat si allontanano dalla casa di mister Lean per...cercare un pollaio :huh: :huh: :huh: , lasciandola del tutto incustodita e facendosi catturare dai Thugs. Una dimostrazione di stupidità eccessiva persino per due pasticcioni come loro, dato che sapevano benissimo di trovarsi a rischio di un attacco...
    Molto forzato il finale, dove un thug a caso (tal Sandry) si vendica di Jason dopo averlo riconosciuto da un vecchio quadro, "casualmente" appeso in quella stanza. Una risoluzione un pò "buttata lì", giusto per dare una conclusione alla vicenda. Pure se quel quadro fosse stato una fotografia, è decisamente poco plausibile che questo Sandry occhio di falco uccida Jason solo in base a questo vago indizio, senza nemmeno scomodarsi a verificarlo... :huh:

    zgr53e
    Eggià, è somigliantissimo, praticamente la fotocopia! :unsure:



    Storia: 6
    Disegni: 7

    QUI TUTTI GLI ARTICOLI SU ZAGOR

    Edited by joe 7 - 8/9/2022, 21:31
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    Una storia breve di Nolitta che mi sono bevuto come acqua fresca, visto che é molto avvincente.
    Il duetto fra Cico e Bat nella grotta é piacevole, così come l'incontro fra Zagor e i due viaggiatori, che scambiano Cico per un thug.
    Personalmente trovo che l'ingenuità con cui si risolve la situazione finale coi Thug sia tipica dell'epoca e perciò, non un vero e proprio difetto.
    Quello che stona, secondo me, é la risata finale di Zagor e Cico, quando Bat nota che, quando ci sono di mezzo loro, finisce sempre col lavorare gratis; insomma, in quell'ultimo caso , il suo datore di lavoro ci aveva rimesso la pelle e non mi sembra una cosa su cui ridere.
     
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    CITAZIONE (Andrea Micky1 @ 4/9/2021, 10:59) 
    Una storia breve di Nolitta che mi sono bevuto come acqua fresca, visto che é molto avvincente.
    Il duetto fra Cico e Bat nella grotta é piacevole, così come l'incontro fra Zagor e i due viaggiatori, che scambiano Cico per un thug.
    Personalmente trovo che l'ingenuità con cui si risolve la situazione finale coi Thug sia tipica dell'epoca e perciò, non un vero e proprio difetto.
    Quello che stona, secondo me, é la risata finale di Zagor e Cico, quando Bat nota che, quando ci sono di mezzo loro, finisce sempre col lavorare gratis; insomma, in quell'ultimo caso , il suo datore di lavoro ci aveva rimesso la pelle e non mi sembra una cosa su cui ridere.

    La risata finale di Zagor e Cico è una cosa su cui non ci si fa caso al momento (e poi il morto era un cattivo). Dopotutto preferisco una storia che finisce con una battuta, che una storia che finisce in una scena dove tutti piangono.

    Certo che la battuta finale peggiore era stata quella di Cico che aveva fame NEANCHE CINQUE MINUTI DOPO LA MORTE DI MANETOLA, :huh: veramente una cosa di cattivo gusto. Ecco, quello è un esempio di battuta messa male. :(
     
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