ZAGOR 53-54: LA DEA NERA (analisi di Ivan)Testi: Sergio Bonelli (Guido Nolitta)
Disegni: Franco Donatelli
Zagor edizione originale Zenith: n. 104-105 (usciti nel 1969). I numeri reali di Zagor sono:
53-54. Infatti, l'edizione Zenith originale pubblicò Zagor a partire dal numero 52, quindi ha la numerazione sfasata che continua ancora oggi, con 51 numeri in più. Prima del numero 52, pubblicava storie di altri personaggi bonelliani come
Hondo, Kociss, eccetera. Tutte le varie ristampe di Zagor invece seguono la numerazione reale, in questo caso 53-54.
TRAMAMister
David Lean, un ex combattente inglese che è stato in India per diversi anni ed ora vive in America, chiama
Bat Batterton, il detective amico di Zagor, perchè teme di essere minacciato dai Thugs, gli assassini strangolatori seguaci di Kalì, che vogliono vendetta per i preziosi oggetti sacri che Lean aveva trafugato da loro in India. Zagor e Cico aiutano Bat e Lean, ma vengono sopraffatti dai Thugs. Il loro capo si rivela essere un inglese,
Jason, che aveva accompagnato Lean in India e fu abbandonato da lui. Riuscì poi a diventare capo dei Thugs senza che loro conoscessero la sua vera identità. Lean viene torturato e ucciso per scoprire dove tiene i tesori trafugati. Quando Jason è sul punto di avere il tesoro dei Thugs, uno di loro,
Sandry, uccide Jason quando capisce che le immagini su un quadro, che rappresentano Lean e Jason insieme in divise inglesi, smascherano il suo capo rivelandogli le sue origini inglesi. Anche Sandry viene ucciso e alla fine gli unici a sopravvivere in questo carnaio sono Zagor, Cico e Bat.
COMMENTOStoriella non memorabile di Nolitta, un chiaro
riempitivo dell'epoca, penalizzato dal confronto coi due gioielli tra cui è incastrata (
Gli evasi e
Zagor racconta). Si lascia comunque leggere con scioltezza.
PREGILo stile narrativo di Nolitta, come sempre, è fluido, scorrevole, semplice
(alla faccia delle storie complicatissime di oggi, con millemila personaggi, trecento linee narrative e il protagonista che fa lo zerbino, nota di Joe7), in grado di rendere gradevoli anche storie fondate su un soggetto modesto, come in questo caso. Gli elementi presentati sono fascinosi e insoliti per un fumetto western:ci sono dei rimandi alla cultura dell'India, una mitica setta di assassini - i Thugs - e una vendetta transoceanica con colpo di scena sulla vera identità del mandante (l'impianto "giallo" risulta invero un po' artificioso, però è funzionale allo svolgimento della trama). Gustosa la gag iniziale di Cico, in cui viene incoraggiato da Trampy a fare il galante con le donzelle per farsi offrire dei pasti...ma con risultati disastrosi. Nell'occasione, Donatelli sfoggia il suo inimitabile "talento" nel ritrarre le
bruttone. Questa è da podio:
"AMMMMOOOOORE, TI AMOOO, AMAMIIIII!!!"
Bat Batterton è qui alla terza apparizione: come al solito, la sua presenza non serve granché per lo sviluppo della trama: tuttavia i suoi siparietti con Cico sono sempre gradevoli. In questo episodio risalta la sua gaffe iniziale, quando cerca di truccarsi da cinese sbagliando però il colore del lucido con cui si pittura la faccia...
Divertente (e inquietante allo stesso tempo) la scena in cui i thugs istruiscono un giovane allievo
sulle corrette tecniche di strangolamento, usando Cico come cavia umana...O_o
Corso di strangolamento per principianti.
Tra le sequenze che rimangono impresse c'è sicuramente quella della tortura di mister Lean con
lo stivaletto malese, strumento originale quanto terribile (una specie di presa di ferro che viene stretta in modo progressivo sul piede). A proposito di mister Lean, è da notare il ribaltamento (tipicamente nolittiano) della sua presentazione iniziale: da onorevole soldato in congedo si rivela poi essere un volgare trafugatore di bottini di guerra. Intensa la scena finale, in cui Zagor sfoga la sua rabbia contro la statua di Kalì .
La statua di Kalì presa a calci da un irato Zagor. Con tanto di topo da fogna seminascosto.
DIFETTINonostante il fascino degli elementi presentati, la vicenda li brucia in modo
troppo rapido e approssimativo. A parità di elementi di base, in storie passate Nolitta ha dimostrato di saperli sfruttare in modo ben più appassionante.
Inoltre, è abbastanza fuori luogo la "mezza gag" in cui Cico e Bat si allontanano dalla casa di mister Lean per...
cercare un pollaio , lasciandola del tutto incustodita e facendosi catturare dai Thugs. Una dimostrazione di
stupidità eccessiva persino per due pasticcioni come loro, dato che sapevano benissimo di trovarsi a rischio di un attacco...
Molto forzato
il finale, dove un thug a caso (tal Sandry) si vendica di Jason dopo averlo riconosciuto da un vecchio quadro, "casualmente" appeso in quella stanza. Una risoluzione un pò "buttata lì", giusto per dare una conclusione alla vicenda. Pure se quel quadro fosse stato una fotografia, è decisamente
poco plausibile che questo Sandry occhio di falco uccida Jason solo in base a questo
vago indizio, senza nemmeno scomodarsi a verificarlo...
Eggià, è somigliantissimo, praticamente la fotocopia!
Storia:
6Disegni:
7QUI TUTTI GLI ARTICOLI SU ZAGOREdited by joe 7 - 8/9/2022, 21:31
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