DIFENSORI CONTRO I VENDICATORI - PARTE 3(primo post qui; precedente post: qui)LA VALCHIRIA CONTRO LO SPADACCINO; SUB MARINER CONTRO CAPITAN AMERICA
Non c'è la versione italiana della copertina nell'edizione Corno.
TRAMANel bel mezzo della storia, vediamo Dormammu sorpreso per l'intervento dei Vendicatori, che potrebbero ostacolare il suo piano, e sospetta di Loki. Ma non ha prove, e lui, oltre a dichiararsi innocente, gli ricorda che è cieco. Quindi Dormammu si limita ad osservare gli scontri, essendo vincolato a rimanere nella sua dimensione.
LA VALCHIRIA CONTRO LO SPADACCINOE qui abbiamo il nuovo scontro, tra la Valchiria e lo Spadaccino, in
Bolivia, una regione al centro del Sudamerica. Spesso la Bolivia è stata un rifugio per i nazisti che erano sfuggiti agli americani durante la Seconda Guerra Mondiale. Il posto dove si troverebbe il frammento dell'Occhio del Male è un castello semiabbandonato nella foresta boliviana, dove vi abita un ex-nazista, di cui lo Spadaccino non sa ovviamente nulla sul suo passato. Nella traduzione della Corno, è curiosa la fase: "Parlate italiano? Molto bene", visto che lo Spadaccino sta parlando sicuramente in americano e non in italiano. Nel dire "parlate americano?" avrebbe forse confuso un pò i lettori. Erano tempi più semplici.
Lo
Spadaccino è un personaggio creato da Stan Lee durante il suo arco narrativo dei Vendicatori (Avengers 19-20 del 1965): dal volto simile ad Errol Flynn, è stato un avversario dei Vendicatori e di Capitan America; ha fatto anche i
l mercenario a pagamento. Ridotto ad ubriacarsi, incontrò la
Mantis a Saigon e se ne innamorò. La ragazza lo convinse a entrare nei Vendicatori insieme a lei, e lo Spadaccino si sente in debito con la Mantis e i Vendicatori per averlo salvato dal baratro in cui era caduto. E' un personaggio sofferente, che cerca a tutti i costi di mostrarsi degno della fiducia che ha ricevuto. Curiosamente, nè di lui nè della Mantis si conoscono i veri nomi.
Per questo, quando lo Spadaccino si scontra con la Valchiria, la attacca ferocemente cercando di vincere a tutti i costi, per mostrasi degno della fiducia dei Vendicatori. Però la donna è più forte di lui dal punto di vista fisico. Tuttavia, la Valchiria non sa combattere con l'abilità tipica degli uomini di spada, e questo dà un vantaggio allo Spadaccino, anche se temporaneo.
Lo Spadaccino riesce a prendere il frammento dell'Occhio del Male, nonostante l'intervento della Valchiria, e sta per scappare: tuttavia, l'ex-nazista, interessato anche lui all'Occhio, gli spara alla schiena a tradimento. Lo Spadaccino, in un ultimo sforzo prima di cadere, uccide il criminale. La vittoria è della Valchiria, perchè ora può prendere l'Occhio dallo Spadaccino, che è ormai inerme. E la scena è ricca di tensione: lo Spadaccino, anche se sconfitto, tiene stretto su di sè l'Occhio, in un vano tentativo di fermare la Valchiria. "Avevano avuto fiducia in me..." sussurra. La Valchiria esita, ma poi afferra l'Occhio e lo saluta a spada alzata, in segno di rispetto. E' stata una vittoria amara, e la Valchiria si allontana mentre lo Spadaccino viene curato dalla polizia e dagli infermieri che sono arrivati.
Come si vede, anche se la storia è stata piena di combattimenti e con un finale drammatico, risulta piuttosto affrettata e senza molte spiegazioni non solo riguardo al gesto del proprietario del castello, ma anche riguardo al resto: la gente che arriva dopo, chi l'ha chiamata? Come hanno fato ad arrivare così presto? Senza contare che qui c'è un Vendicatore che
uccide una persona, una cosa vietatissima dai Vendicatori di allora. Sembra che ci sia stato un
problema di gestione in questo punto della storia. Englehart (probabilmente) voleva fare del castellano non un ex-nazista, ma un
americano dell'amministrazione di Nixon che era scappato in Bolivia a causa dello scandalo Watergate. Ma la Marvel, che non voleva fare una critica politica così aperta, disse ad Englehart di cambiare la motivazione del castellano, rendendolo così un ex-nazista, anche se in un modo confuso. In effetti, uno dell'ex-amministrazione Nixon che si mette ad ammazzare un Vendicatore colpendolo a tradimento...come critica politica è decisamente troppo forte. In ogni caso, Englehart ritornerà sulla critica a Nixon e sul Watergate nella serie di Capitan America, in cui il personaggio entrerà in crisi e diventerà Nomad: ma questa è un'altra storia.
SUB MARINER CONTRO CAPITAN AMERICALo scontro avviene nella città di
Osaka, in Giappone: ex-capitale con un importante passato storico, nell'800 divenne un importante centro di scambi internazionali, anche con l'America.
Capitan America (creato nel 1941) e
Sub Mariner (creato nel 1939) sono i personaggi Marvel con la storia editoriale più lunga, insieme a pochi altri. Le loro prime storie erano ambientate nella II Guerra Mondiale in cui combattevano contro i nazisti. Da qui il riferimento di Namor all' "ultima volta che hanno combattuto molti anni fa": qui però Namor fa riferimento ad una battaglia contro il Capitan America di allora, per non si sa quale motivo. Successivamente, due anni dopo, nel 1975, Roy Thomas farà una
retrocontinuity, o retcon in cui inventa l'esistenza di un gruppo di supereroi chiamati
Invasori che hanno combattuto contro i Nazisti negli anni '40: un gruppo in cui facevano parte anche Sub Mariner e Capitan America. Essendo un'idea venuta
dopo questa storia, qui non c'è nessun riferimento agli Invasori e combattono come se si fossero conosciuti poco. E' uno dei tanti esempi di modifica del passato dei personaggi, frequentissima in questo genere di fumetti dallo sviluppo infinito.
Riguardo ai loro poteri: Capitan America ha un'eccezionale capacità di combattimento, praticamente la migliore al mondo, insieme a uno scudo indistruttibile, e ha una forza normale (anche se in quel periodo ha avuto una superforza temporanea); Sub Mariner ha invece una forza titanica che rivaleggia con quella di Hulk, pur non essendo al suo livello. Inoltre può combattere in acqua e in aria. La storia inizia con Sub Mariner che ha già preso l'Occhio e sfida Capitan America a prenderglielo.
Lo scontro è rapidissimo e la vittoria di Namor è netta: il Capitano riesce però a fermarlo col suo scudo prima che entri in acqua. L'idea di Englehart di usare lo scudo in quel modo non ha mai convinto nessuno: uno scudo di metallo non può mettersi a galleggiare impedendo l'immersione di Sub Mariner. Di certo è una scena ad effetto, senza dubbio, solo ci si chiede come questo sia stato possibile. E' da notare, inoltre, che qui Namor fa cenno al fatto che gli pesa essere tra i Difensori: infatti, dopo questa storia, la sua presenza nella serie sarà sempre più sporadica. Come mai questo? Si vede che Sub Mariner è un personaggio difficile da gestire per gli sceneggiatori. Troppo arrogante, troppo forte, troppo sicuro di sè, benchè sia anche leale e onesto. Però è un personaggio col quale è difficile avere rapporti di collaborazione costante. D'altra parte, nei Difensori non c'è mai stato bisogno di una collaborazione continua, come abbiamo detto...
All'improvviso interviene l'eroe giapponese
Sole Ardente (Sunfire), un mutante, che non ama l'intromissione di due estranei che combattono nella sua patria e porta via loro il frammento dell'Occhio del Male. Ma Sub Mariner lo rincorre e riesce a riprendergli l'arma.
L'arma finisce in mano a Capitan America, che però è dubbioso: le spiegazioni di Namor gli hanno fatto capire che i Difensori non avevano intenzioni malvagie, e forse sono stati giocati da Loki. Quindi propone una tregua e consegna l'Occhio a Namor, in segno di fiducia: qui bisogna chiarire le cose. In genere, è sempre Capitan America, che è l'anima dei Vendicatori, quello che scopre che c'è del marcio in Danimarca. La storia qui raggiunge un punto di svolta.
Tutta questa storia è anche una "riunione di vecchi compagni d'arme": non solo Sub-Mariner e Capitan America si conoscono sin dai tempi della II Guerra Mondiale, ma il fatto che sia comparso Sole Ardente, un mutante che vola e comanda il fuoco, ricorda i vecchissimi scontri degli anni '40 tra Sub-Mariner e l'
Originale Torcia Umana (non quella dei Fantastici Quattro, un'altra).
Da
Avengers n. 117, Novembre 1973; prima pubblicazione italiana:
ASE (Ed. Corno) n. 37 del 18 Settembre 1974
Titolo originale: "Holocaust" ("Olocausto")
Titolo italiano (Corno): "Olocausto"
Sceneggiatore: Steve Englehart
Matite: Bob Brown
Inchiostratura: Mike Esposito
Copertina: John Romita
(Continua qui)QUI TUTTI I LINK SUI DIFENSORIEdited by joe 7 - 13/7/2021, 16:49
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