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  1. BATMAN: DARK KNIGHT RETURNS - 8

     
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    BATMAN DARK KNIGHT RETURNS / IL RITORNO DEL CAVALIERE OSCURO - OTTAVA PARTE
    (articolo precedente: qui. L'inizio si trova qui)
    Sceneggiatore: Frank Miller; Disegnatore: Frank Miller; Inchiostratore: Klaus Janson; Colorista: Lynn Varley; Data di uscita: 1986

    NEIL GAIMAN E "DARK KNIGHT"

    Il sito Fumettologica ha postato un commento di Neil Gaiman su Dark Knight: il commento fu pubblicato a metà degli anni '80 ed è citato ancora oggi. Ma prima di parlarne è meglio se presento un pò l'autore, che è conosciuto soprattutto tra i suoi fan, ma non ha una sua base popolare.

    B


    Neil Gaiman è uno scrittore britannico, famoso per opere come Sandman, Black Orchid, American Gods, Miracleman, gli Eterni (disegnati da John Romita Jr). E' un autore irrequieto e intimista. Spesso le sue storie, più che trame, sono pensieri, riflessioni consolatorie o inquietanti, ma di rado storie vere e proprie. Sostiene l'ecologismo, il femminismo, il pacifismo; è contro la famiglia e in particolare contro la religione, vista come mito (è il concetto base di Sandman e American Gods).

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    Sandman, forse il personaggio più noto di Gaiman.


    Gaiman preferisce una religione fai-da-te, tipo quella che si costruiscono i giapponesi: "Se non fossi uno scrittore, vorrei essere un designer di religioni. Avrei un negozietto in cui la gente entrerebbe a chiedermi una religione fatta su misura per loro." ha dichiarato una volta. Non ce n'è bisogno, Neil, grazie: fanno già tutto da soli.

    E' visto come uno scrittore controcorrente, ma per la verità è conforme al pensiero del mondo moderno, riassumibile in "non esiste la verità, se non quella che ci creiamo noi". E se non c'è verità, l'unica alternativa è il caos. Infatti, i fumetti di Gaiman sono "caotici" per eccellenza perchè rifiutano la realtà in quanto tale. Esperto del marketing di se stesso, Gaiman ha saputo costruirsi la fama di autore dei fumetti "una spanna sopra gli altri", tipo Alan Moore (molto simile a Gaiman in quanto a tematiche).

    Come ho detto, nel 1986 Gaiman ha fatto una recensione su Dark Knight: trascrivo in grassetto le sue osservazioni, poi metto i miei commenti. Parlando di Batman, Gaiman dice:

    "Le fantasie a cui siamo esposti da piccoli sono quelle che ci manipolano per tutta la vita: che si tratti di Paperino, Mad Magazine o le vecchie bottiglie di vetro della Coca Cola."

    Le considerazioni sui sogni, visti come la fuga dalla realtà, sono il marchio distintivo di Gaiman. Con la sua osservazione sulle fantasie infantili e sulla loro capacità di manipolare l'uomo, Gaiman descrive l'uomo come se fosse un idiota istintivo e non una persona dotata di ragione, pensiero, riflessione. L'uomo non è solo istinto.

    "Si nota l'evoluzione del personaggio di Batman, dal vigilante delle origini all’eroe degli anni '60 a Dark Knight, che è il primo graphic novel supereroistico americano. I "mass-media" di Dark Knight sono utilizzati come coro greco.

    A dir la verità, il coro greco sottolineava le azioni dell'eroe: non interrompevano la narrazione ad ogni momento, come fanno invece i mass-media in Dark Knight. Possono essere tante cose, ma un coro greco no.

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    "La società in Dark Knight é la metafora dell’America dell’epoca: le gang di ragazzi sono gli yuppie di oggi, solo con un miglior senso del vestire e un linguaggio peggiore"

    C'è anche la piccola differenza che queste "gang di ragazzi" ammazzavano donne innocenti in metropolitana facendo una strage, solo per riderci sopra. Non mi ricordo se gli yuppie degli anni '80 facessero la stessa cosa, ma non credo.

    "Critico molto i meccanismi narrativi di Dark Knight. Per esempio, la sottotrama che coinvolge il Joker sembra appartenere a una versione preliminare della storia. È ininfluente ai fini della trama"

    Non capisco come possa essere ininfluente: che senso ha fare una storia conclusiva del Batman senza Joker? Senza contare che il Joker è presente sin dall'inizio, per poi agire più avanti. Inoltre, è proprio con la storia del Joker che inizia il finale della saga di Dark Knight. E' persino una storia divisa in due parti, mentre le prime due storie di Dark Knight erano autoconclusive. E' un passaggio molto importante, non ininfluente.

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    "Critico pure la condotta morale di Miller, che non riesce a prendere sul serio la vicenda, restando nel mondo delle convenzioni fumettistiche. Non riesce ad avere la botte piena e la moglie ubriaca. Il suo interesse per gli effetti che Batman avrebbe avuto in quel mondo sono subordinati alla trama. Il suo tentativo di creare ambiguità morali sfocia in una nebbia morale, come nel caso della gang di mutanti che, nel finale, diventa l’esercito di Batman."

    Non capisco quali siano queste "convenzioni fumettistiche": è un termine troppo generico, può significare qualunque cosa. Comunque, visto che parliamo di "morale", se Batman è un eroe, che bisogno ha Gaiman di volere delle "ambiguità morali"? Un Batman depravato o pervertito non può essere un "ritorno del Cavaliere Oscuro": al massimo è un "ritorno del Cavaliere che si fa le pere".

    "Il Batman di Miller è un prodotto degli anni Ottanta."

    E allora perchè lo stampano ancora adesso nel 2021? E ne discutono ancora adesso?

    "Batman è una creatura oscura tanto quanto il mondo che sta combattendo."

    E' sbagliato. Se Batman fosse oscuro come quel mondo, non lo combatterebbe. Mi sembra logico.

    E' da notare che, nella prima pagina della storia, Bruce Wayne sfreccia su un’auto da corsa rischiando la vita, dicendo "sarebbe una bella morte, ma non abbastanza" dicono le didascalie (in Dark Knight i balloon di pensiero scompaiono per la prima volta). Bruce Wayne è guidato dal suo senso di giustizia, ma si rende conto di non essere abbastanza forte da mantenerla: quindi nella prima pagina si lascia andare alla disperazione; ma nella storia si rialza, e l'ultima frase di Bruce Wayne di Dark Knight fa riferimento proprio alla frase della prima pagina, concludendo tutto il percorso che ha fatto il personaggio. Un percorso di risalita, non di caduta. Batman non è "oscuro" come il mondo che sta combattendo, anzi cerca di dargli una luce.

    "Miller ha condensato con efficacia tutte le incarnazioni di Batman: quella di Bob Kane, di Bill Finger e Dick Sprang, quella di Infantino, Adams e Rogers, perfino quella di Adam West."

    Queste influenze io non le ho viste per nulla: se ci sono, saranno invisibili. Il Batman di Miller è essenzialmente un caso a sè, non è una macedonia di stili.

    "Batman è come l'Ispettore Callaghan e di chiunque ponga se stesso al di sopra della legge: qualcosa che funziona, come comprende bene Miller, solo se la legge è ritratta come inerme e intenta a condonare il crimine."

    Questa osservazione mi sembra troppo semplicistica. Quando la legge è debole, o sta dalla parte dei criminali (che in pratica è la stessa cosa), rinnega se stessa. Batman indica il bisogno di giustizia che ha ogni uomo, davanti non solo all'ingiustizia, ma anche davanti al tradimento di chi dovrebbe combattere l'ingiustizia, ma non lo fa.

    W


    "Nella teologia del Nuovo Testamento, ricordo che ci insegnarono di "Kerigma" e "Didaché". "Kerigma" sono gli insegnamenti che vanno agli iniziati – potrei sbagliarmi – e "Didaché" sono gli insegnamenti che vanno al mondo, di tipo evangelico. La trama di Dark Knight era probabilmente un testo di 250 parole di "Didaché". Era molto “Guarda, sto cercando di scrivere qualcosa affinché le persone che nemmeno sanno che i fumetti meritano di essere presi sul serio prendano sul serio un fumetto di Batman”. Riguardandolo ora, penso che avrei dovuto fare "Kerigma". Avevo l’opportunità di scrivere qualcosa di ragionato per le persone che conoscevano quel mondo e volevano superarlo."

    Qui Gaiman non è molto chiaro, comunque sembra di capire che il "Dark Knight" Miller ha fatto un Batman iniziatico per gli esperti e un Batman comune per la gente comune. A dire il vero, entrambi i Batman coincidono. Poi è normale che chi conosce Batman comprende meglio i riferimenti fumettistici: ma non ci sono "percorsi iniziatici" in Dark Knight.

    Inoltre, Gaiman sula Chiesa Cattolica sbaglia: la Chiesa ha un solo insegnamento. Non ne ha due, uno per gli iniziati e uno per le persone comuni. "Non c'è nulla di nascosto che non venga svelato" dice Gesù. Quello che dice la Chiesa è tutto detto apertamente a tutti: non esistono "parole iniziatiche segrete". La Chiesa non è la Massoneria, che di "parole iniziatiche segrete" invece ne ha a tonnellate. Anzi, la Massoneria è una realtà che la Chiesa combatte da sempre.

    Riguardo alla terminologia, il "Kerigma" è solo l'annuncio in sintesi della Chiesa, cioè: "Gesù Cristo è risorto". La "Didaché" è solo l'insegnamento della Chiesa che spiega a tutti il Kerigma, cioè l'annuncio che Gesù Cristo è risorto. Tutto qui. Niente di iniziatico, nè di segreto, nè di riservato: basta leggere un Vangelo cattolico che puoi prendere in ogni libreria.

    QUI TUTTI I LINK SU DARK KNIGHT RETURNS

    Edited by joe 7 - 2/12/2021, 16:59
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    Complimenti per la tua ottima analisi Joe!
    Io non sono un esperto di Batman, ma avevo letto all'epoca la saga del Cavaliere Oscuro sui Corto Maltese che mi aveva prestato un mio amico. Era un Batman un pò diverso da quello che avevo conosciuto in modo molto sporadico, mi sorprese vedere che era invecchiato come un comune mortale e insieme a lui era invecchiato il suo mondo di amici e nemici. Questo per un fumetto era già sorprendente!
    In questo episodio Batman si muove in un mondo che sembra più marcio e corrotto di quello del Batman classico: ancora di più rispetto al passato, il Cavaliere Oscuro appare un eroe solitario ed inoltre vecchio, stanco. Eppure riesce a reagire di fronte a questa situazione personale ed ambientale così difficile, non si arrende e ritorna a compiere la sua missione di giustizia. In altre parole ci insegna che perseguire ideali elevati può essere fatto in qualunque circostanza, anche la più sfavorevole. Lottare per una vita più giusta è il senso delle azioni umane. A questo lato "attivo" andrebbe accompagnato quello contemplativo, in cui l'anima si appropria anche delle negatività, della sofferenza, della morte, non attraverso la rassegnazione, ma come momentaneo raggiungimento dei nostri limiti. L'eroismo accende la fiamma della speranza e la contemplazione la tiene viva in attesa che la luce vinca.
     
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    CITAZIONE (Kirihito @ 12/3/2022, 15:50) 
    Complimenti per la tua ottima analisi Joe!
    Io non sono un esperto di Batman, ma avevo letto all'epoca la saga del Cavaliere Oscuro sui Corto Maltese che mi aveva prestato un mio amico.

    Ho presente quella edizione, era veramente pessima, purtroppo...ma se ti ha colpito, è stato un bene, nonostante tutto.

    CITAZIONE (Kirihito @ 12/3/2022, 15:50) 
    Era un Batman un pò diverso da quello che avevo conosciuto in modo molto sporadico, mi sorprese vedere che era invecchiato come un comune mortale e insieme a lui era invecchiato il suo mondo di amici e nemici. Questo per un fumetto era già sorprendente!

    Quello era stato uno dei motivi del suo successo, perchè il protagonista di norma non invecchia mai. Tuttavia, il successo di Dark Knight era dovuto soprattutto alla sua narrazione, più che al Batman invecchiato.

    CITAZIONE (Kirihito @ 12/3/2022, 15:50) 
    In questo episodio Batman si muove in un mondo che sembra più marcio e corrotto di quello del Batman classico: ancora di più rispetto al passato, il Cavaliere Oscuro appare un eroe solitario ed inoltre vecchio, stanco.

    Questa era l'impostazione base della storia: più o meno come è successo a Capitan America, che ritornava dopo vent'anni in ibernazione. Solo che Cap non era invecchiato...

    CITAZIONE (Kirihito @ 12/3/2022, 15:50) 
    Eppure riesce a reagire di fronte a questa situazione personale ed ambientale così difficile, non si arrende e ritorna a compiere la sua missione di giustizia. In altre parole ci insegna che perseguire ideali elevati può essere fatto in qualunque circostanza, anche la più sfavorevole.

    Sì, anche se gli ideali senza la fede cristiana non bastano e durano poco. Senza la fede non si va avanti, neanche con gli ideali.

    CITAZIONE (Kirihito @ 12/3/2022, 15:50) 
    Lottare per una vita più giusta è il senso delle azioni umane.

    Certo, ma senza Qualcuno a cui rispondere non hai alcun punto di riferimento se non te stesso. Gli ideali e le proprie opinioni da sole non daranno mai una risposta definitiva. Senza Dio - e parlo di quello cristiano e non di altri - non si va da nessuna parte.

    CITAZIONE (Kirihito @ 12/3/2022, 15:50) 
    A questo lato "attivo" andrebbe accompagnato quello contemplativo, in cui l'anima si appropria anche delle negatività, della sofferenza, della morte, non attraverso la rassegnazione, ma come momentaneo raggiungimento dei nostri limiti. L'eroismo accende la fiamma della speranza e la contemplazione la tiene viva in attesa che la luce vinca.

    E' un pò troppo New Age come conclusione. E' una contemplazione spirituale chiusa in sè, senza contemplare Dio. Non va da nessuna parte nemmeno quella.
     
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