LA DIVINA COMMEDIA, CONFRONTO FRA ORIENTE E OCCIDENTE: DANTE ALIGHIERI E GO NAGAI - VITA DI DANTE(Precedente post: qui.)CHI ERA DANTE ALIGHIERI?Non si sa bene quale sia la data di nascita di Dante (probabilmente a Maggio del 1266). Studiò
retorica (corrispondente agli studi letterari e alle analisi delle opere e della lingua: una specie di Liceo Classico molto specializzato e impegnativo) e
filosofia tra i Francescani e i Domenicani (la filosofia allora corrispondeva all'analisi e allo studio del pensiero, sia pagano che cristiano, ammettendo l'esistenza della verità cristiana e rifiutando il concetto di "opinione" spinta all'estremo, che cioè non esista nulla di vero, tipica della filosofia odierna). Incontrò
Beatrice a Firenze: erano coetanei e avevano praticamente la stessa età. Lei morì a ventiquattro anni l'8 giugno 1290. Dante sposò Gemma Donati (1283-1285) ed ebbe tre o quattro figli. Nel 1295 si iscrisse alla
corporazione dei medici e speziali (lo speziale preparava le medicine: corrispondeva più o meno al nostro farmacista), la cui divisa era la famosa tunica rossa con cui dante è sempre raffigurato. Naturalmente, non portava la corona d'alloro: fu aggiunta nei suoi ritratti per indicare il suo genio.
Dante, quindi, oltre ad essere filosofo, letterato e poeta, era anche un medico e farmacista. E non solo: partecipò alle guerre tra le città ed entrò in politica, diventando
Priore di Giustizia1 a Firenze (15 Giugno-15 Agosto 1300, l'anno in cui è ambientata la Commedia; Il 1300 è anche l’anno del primo Giubileo
2 indetto da Papa Bonifacio VIII). Nel 1301, mentre Dante andò a nome di Firenze a trattare col Papa a Roma, avvenne un colpo di stato: il conte francese
Carlo di Valois3, sostenuto dai
guelfi neri4, divenne padrone della città e Dante, essendo un
guelfo bianco5, fu condannato all'esilio, insieme alla sua famiglia e a tutti gli altri guelfi bianchi.
I malvagi guelfi neri, secondo Nagai.
Da allora Dante passò di corte in corte, di città
in città, da Treviso a Verona fino a Ravenna, scoprendo
"come sa di sale
lo pane altrui, e come è duro calle
lo scendere e 'l salir per l'altrui scale" (Paradiso XVII).
cioè: "come è amaro vivere in casa d'altri, salire delle scale che non sono le tue e mangiare del pane che non è tuo, ma di chi ti ospita". Provare per credere. Fu in questo periodo che realizzò la Divina Commedia, scritta tutta durante il suo esilio. Dante fu sepolto a Ravenna e non ritornò mai più a Firenze da vivo, perchè la città del Giglio (un altro nome di Firenze) gli aveva sempre ingiunto di pagare una somma di denaro non eccessiva, ma dal significato simbolico, con cui Dante avrebbe dovuto ammettere di aver commesso una colpa contro la città: una cosa che lui non poteva accettare, essendo innocente. La colpa di cui Dante era stato ingiustamente accusato dai guelfi neri era quella di
baratteria, che corrispondeva grossomodo alla nostra "corruzione". Infatti, il "barattare", a quei tempi, significava che un pubblico ufficiale della città (e Dante lo era) si era fatto corrompere a danno della città stessa. Ma quella accusa fu una ignominiosa calunnia dei guelfi neri per escludere Dante dall'attività politica di Firenze. E non era una cosa da poco: rifiutandosi di pagare, Dante avrebbe rischiato il rogo, se fosse tornato a Firenze. Dante morì il 14 Settembre 1321, appena terminata la Divina Commedia.
LA VITA DI DANTE RACCONTATA DA NAGAI: DIFFERENZE E OSSERVAZIONILa vita di Dante raccontata da Nagai contiene delle inesattezze: Dante non diventò "suo malgrado" guelfo bianco, ma lo volle diventare e lo rimase, restando in esilio e non cambiando mai bandiera. I "guelfi bianchi" non rappresentavano "il popolo", ma la Firenze che voleva restare indipendente, mentre i "guelfi neri" non rappresentavano la nobiltà e basta (anche i guelfi bianchi erano nobili), ma quella parte di nobiltà che voleva il potere a spese dell'indipendenza fiorentina.
Nagai nel manga racconta la storia del “personaggio dei fumetti” Dante: il lettore segue il personaggio, si inquieta insieme a lui con quello che vede, un pò come per qualunque altro personaggio dei fumetti: ma non è direttamente coinvolto come invece lo è il lettore della Commedia, consapevole che Dante parla anche di lui. Certo, è un fumetto e Nagai deve trattarlo come tale, con Dante che fa la parte di un “esploratore dell’ignoto” o un “SuperDante”. Sono le leggi di mercato, è inevitabile. Ma non si può dire di aver letto la Divina Commedia, né di averla capita, se si legge solo il manga di Nagai al posto dell’originale. Questo presupposto è importante per comprendere
una prima differenza di base tra Nagai e Dante: quella di un’opera scritta da un autore e quella della sua versione a fumetti. Che porta, inevitabilmente, un messaggio diverso e deformato.
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1 priore di giustizia: non partecipava solo alla giustizia, ma anche all'amministrazione politica, economica e sociale della città. Dante, insomma, era un pezzo grosso.
2 giubileo: si tratta di una indulgenza plenaria istituita per la prima volta nel 1300 da papa Bonifacio VIII, e da allora concessa ogni 25 anni. Nel 1300 otteneva l'indulgenza plenaria (cioè l'annullamento delle conseguenze temporali dei peccati confessati) chi avesse fatto un pellegrinaggio a Roma recitando determinate preghiere. In passato lo si poteva fare andando a Gerusalemme: ma dal 1300 non fu più possibile, perchè la città era caduta in mano ai musulmani.
3 Carlo di Valois: importante conte francese che diede inizio alla dinastia regale Capetingia, che durò fino alla Rivoluzione Francese.
4 I
guelfi neri rifiutavano l'idea di una Firenze indipendente, che avrebbe ostacolato le loro manovre di potere e ricchezza, e si appoggiarono sempre agli aiuti esterni alla città per mantenere il potere: da Carlo di Valois allo stesso Papa.
5 I
guelfi bianchi, come Dante, volevano invece l'indipendenza e l'autonomia di Firenze da ingerenze esterne, mantenendo così la propria libertà personale. Il termine famoso
"ghibellin fuggiasco" riferito a Dante fu opera del Foscolo, che lo citò nei
Sepolcri. In questo modo Foscolo voleva creare un Dante di fantasia avverso al papato (i ghibellini erano favorevoli all'Impero e avversi al Papa: come i protestanti, più o meno). Ma è un termine errato: Dante non fu mai ghibellino e non fu mai nemico del papato, essendo guelfo. I guelfi, in linea di massima, erano favorevoli al Papa. Però Dante era un guelfo che voleva l'indipendenza della sua città, quindi era un guelfo bianco, a differenza dei guelfi neri, che volevano una città legata ai potenti esterni, sia di natura papale che di natura regale, per poter sviluppare i loro interessi economici e di potere, sacrificando l'autonomia di Firenze, cosa che Dante non voleva.
Bibliografia: Bussola Quotidiana, Giovanni Fighera(Continua qui)QUI TUTTI I LINK SULL'ANALISIEdited by joe 7 - 23/9/2022, 18:19
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