Il blog di Joe7

  1. DIVINA COMMEDIA DI NAGAI E DI DANTE: INFERNO, CANTO 18

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    Divina Commedia
    By joe 7 il 12 Feb. 2022
     
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    INFERNO, CANTO 18 - OTTAVO CERCHIO O MALEBOLGE
    PRIMA BOLGIA: RUFFIANI E SEDUTTORI;
    SECONDA BOLGIA: ADULATORI

    (primo post: qui; precedente post: qui)

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    Tre dei dieci enormi fossati, dette Bolge, presenti nell'Ottavo Cerchio dei Fraudolenti; per questo l'Ottavo Cerchio è chiamato anche Malebolge. Però Nagai le presenta come dei pozzi, mentre invece sono dei fossati disposti in modo concentrico.


    Dante e Virgilio sono nell'Ottavo Cerchio dell'Inferno, dedicato ai fraudolenti, che sono i colpevoli di frode, o inganno, nei confronti degli sconosciuti. Invece, nel Cerchio successivo, il Nono e ultimo, ci sono i colpevoli di frode nei confronti di chi si fida di lui: per questo sono chiamati traditori, e sono considerati il massimo della malvagità. Tornando all'Ottavo Cerchio, è diviso in dieci enormi fossati, detti Bolge (antico termine fiorentino che indica una sacca). Per questo l'Ottavo Cerchio è chiamato anche Malebolge. E' un luogo con un baratro a strapiombo, dove, sulla parete rocciosa, si vedono dieci fossati concentrici, appunto le Bolge, che sono simili ai fossati dei castelli. Le Bolge sono unite tra loro da ponticelli rocciosi, simili ai ponti levatoi dei castelli. Nella Prima Bolgia ci sono i ruffiani e i seduttori. Un ruffiano è un mediatore di relazioni amorose illecite, su cui ha un guadagno. Siccome ricorre spesso ad ammiccamenti, complimenti, galanterie, la parola "ruffiano" indica anche persona untuosa, falsa, ipocrita. Si usa anche come aggettivo e come verbo: "arruffianamento" e "arruffianarsi". Questi dannati sono nudi e procedono in due file parallele che vanno in direzioni opposte: la fila lungo il margine esterno della Bolgia è quella dei ruffiani; quella lungo il margine interno è quella dei seduttori. Con loro ci sono dei demoni cornuti che li frustano da dietro in continuazione e li fanno camminare velocemente.

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    Nella versione di Nagai, comunque, i demoni frustano dappertutto...


    RUFFIANI: VENEDICO CACCIANEMICO

    Dante vede tra i ruffiani un dannato che crede di riconoscere e torna un poco indietro a guardarlo, cosa che Virgilio accetta di buon grado. Il dannato cerca di nascondersi abbassando il viso, ma non può evitare che Dante lo riconosca. Si tratta del bolognese Venedico Caccianemico, al quale Dante chiede come sia giunto in questa Bolgia. Il dannato risponde malvolentieri: racconta di aver condotto sua sorella Ghisolabella a soddisfare le voglie del nobile Obizzo d'Este di Ferrara. Inoltre, Venedico dice di non essere il solo bolognese che è finito lì: in quella Bolgia ce ne sono tanti quanti sono quelli che vivono tra Savena e il fiume Reno. Poi, mentre il dannato parla, un diavolo lo sferza crudelmente e lo manda via, dicendogli che qui non ci sono donne di cui fare mercato.

    SEDUTTORI: GIASONE

    Dante si ricongiunge con Virgilio e, poco dopo, i due raggiungono un punto in cui dalla roccia parte un ponte di pietra, che sormonta la prima Bolgia da un argine all'altro. Vi salgono sopra agevolmente e giungono al punto più alto, da dove possono vedere l'interno della Bolgia. Virgilio raccomanda a Dante di osservare bene l'altra fila di dannati presi a frustate dai demoni, quella dei seduttori: non la poteva vedere prima, perchè camminavano nella stessa direzione di Dante (quindi di loro lui ne vedeva solo le nuche). Dal ponte, invece, poteva vedere bene le loro facce. Virgilio indica al discepolo un dannato che procede con aspetto regale, senza versare una lacrima, nonostante il dolore: è Giasone, l'eroe che si impadronì del vello d'oro, ma aveva sedotto e ingannato Isifile nell'isola di Lemno, lasciandola incinta. Ingannò anche Medea.

    ADULATORI: ALESSIO INTERMINELLI, TAIDE

    I due poeti sono ormai giunti al punto in cui il ponte roccioso si congiunge all'argine della Seconda Bolgia, dove ci sono gli adulatori. Se in vita gli adulatori usarono parole dolci e melliflue, ora sono immersi negli escrementi come in un'immensa latrina o in un canale di scolo. I dannati si lamentano e soffiano rumorosamente con le narici, picchiandosi con le loro stesse mani. Le pareti della Bolgia sono incrostate di muffa per i miasmi che provengono dal fondo e che irritano occhi e naso. La Bolgia è talmente profonda e oscura che, per vederci bene, i due sono costretti a salire sul punto più alto del ponte che la sovrasta: da qui vedono i dannati immersi nello sterco.

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    Dante ne scorge uno, talmente coperto di escrementi che non è chiaro se sia un chierico o un laico: non si vede cioè se abbia o meno la tonsura, il tipico taglio di capelli dei chierici (cosa ora non più praticata dal Concilio Vaticano II). Il dannato rimprovera Dante di guardare solo lui, ma il poeta gli grida di averlo già visto coi capelli asciutti e lo indica come il lucchese Alessio Interminelli. Il dannato si colpisce il capo e afferma di scontare le adulazioni di cui la sua lingua non fu mai abbastanza sazia. Dopo l'incontro con Interminelli, Virgilio invita Dante a spingere lo sguardo un pò più avanti, in modo da vedere una donna sudicia e scarmigliata, che si graffia con le unghie piene di sterco, si china sulle cosce, per poi alzarsi e ripetere il gesto. È la prostituta Taide. Il suo amante le aveva chiesto se lui aveva grandi meriti presso di lei, e lei gli aveva risposto mentendo: "Sì, tantissimi meriti!". Dopodiché Virgilio invita Dante a lasciare la Bolgia e a passare in quella seguente.

    COMMENTO

    L'Ottavo Cerchio delle Malebolge, con le sue dieci Bolge, da solo occupa un terzo dell'intera cantica dell'Inferno. Qui, in ciascuna Bolgia, Dante vede due peccatori: uno del mondo a lui contemporaneo e l'altro del mondo mitologico-classico. I dannati contemporanei sono entrambi riconosciuti dal poeta e tentano vanamente di nascondere la loro identità, mentre è Dante a svelarne il nome e a costringerli a rivelare la propria colpa. I due personaggi classici (Giasone e Taide) sono invece indicati da Virgilio e, a differenza dei primi, non pronunciano neppure una parola. Il fatto che Dante riveli il nome del ruffiano Venedico Caccianemico e dell'adulatore Alessio Interminelli è significativo, in quanto il poeta non si sottrae alla missione di rivelare tutto quanto gli è stato mostrato nel corso del viaggio, e quindi svelare la dannazione di personaggi ben noti all'epoca, i cui peccati potevano essere sconosciuti.

    Giasone, durante il suo viaggio per conquistare il Vello d'oro nella saga degli Argonauti, raggiunse l'isola di Lemno (realmente esistente), dove sedusse la regina Isifile (detta anche Ipsipile), abbandonata da lui dopo che la mise incinta. Medea invece era una maga che aiutò Giasone a recuperare il Vello d'oro: si sposarono ed ebbero figli. Ma poi Giasone abbandonò Medea per sposare la principessa Glauce ed ereditare così il trono della città di Corinto. La vendetta di Medea fu atroce: ella infatti uccise Glauce e suo padre; poi uccise anche i figli che lei fece con Giasone, così che lui non potesse avere nessuna discendenza (storia presa dalla tragedia omonima di Euripide).

    Taide era un'etera, cioè una prostituta d'alto rango: è un personaggio dell'Eunuchus di Publio Terenzio Afro. "Eunuchus" significa "eunuco": è una commedia tra le più famose di Terenzio. Parla di un ragazzo che si finge eunuco per stare con la donna amata, Panfilia, una schiava di Taide: è anche una delle commedie più scabrose, visto che parla di violenze sessuali. Dante qui fa il riferimento alla scena dell'Eunuchus in cui Trasone, un soldato innamorato di Taide, le chiede se lei avesse gradito il dono della ragazza Panfilia come sua nuova schiava, e Taide risponde in modo superlativo: "L'ho gradita moltissimo". Cicerone nel De Amicitia aveva citato questo passo come esempio di adulazione, e Dante seguì questo pensiero. In questo canto, il linguaggio di Dante è molto duro, aspro, persino volgare, per esprimere la bassezza della situazione che osserva.

    IL DANTE DI NAGAI

    L'unica persona di queste Bolge, citata da Nagai nel manga, è Taide, vista, come al solito, come una "povera vittima" dell'Inferno, in pose conturbanti e sexy, che sono piuttosto strane per chi è immerso nello sterco e si gratta in continuazione. Si mette anche a piangere commuovendo Virgilio e Dante, mentre invece la visone originale doveva essere assai orribile...La tendenza di Nagai di "dare la colpa a Dio" è una costante nelle sue opere: lo si vede soprattutto in Mao Dante e in Devilman.

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    BIBLIOGRAFIA:

    https://divinacommedia.weebly.com/inferno-canto-xviii.html

    (Continua qui)

    QUI TUTTI I LINK SULL'ANALISI SU DANTE

    Edited by joe 7 - 19/2/2022, 14:34
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    Pare che Venedico Caccianemico fosse ancora vivo quando Dante sostenne di incontrarlo: una piccola vista dell'autore.
    Quando da piccolo lessi della condanna di Giasone fra i seduttori pensai "Dante fa convivere Dio e le divinità pagane insieme".
    Parlare dei ruffiani mi ha ricordato l'episodio 10 di Lovley Sara: lì, Miss Minchin era stomachevole nel suo modo di fare.
     
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    CITAZIONE (Andrea Micky1 @ 12/2/2022, 16:50) 
    Pare che Venedico Caccianemico fosse ancora vivo quando Dante sostenne di incontrarlo: una piccola vista dell'autore.

    Dante aveva ambientato la Commedia esattamente nel 1300 e Venedico morì nel 1302, sembra. Ma è assai probabile che Dante abbia scritto il poema dopo il 1302, quando Venedico era già morto.

    CITAZIONE (Andrea Micky1 @ 12/2/2022, 16:50) 
    Quando da piccolo lessi della condanna di Giasone fra i seduttori pensai "Dante fa convivere Dio e le divinità pagane insieme".

    Era una cosa comune tra i letterati del tempo di Dante.

    CITAZIONE (Andrea Micky1 @ 12/2/2022, 16:50) 
    Parlare dei ruffiani mi ha ricordato l'episodio 10 di Lovley Sara: lì, Miss Minchin era stomachevole nel suo modo di fare.

    Le persone false fanno sempre schifo, concordo... =_=
     
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    Taide che fa gli occhi dolci è intenzionale, è praticamente una Fujiko infernale
     
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    CITAZIONE (Andrea Cornali @ 14/2/2022, 09:20) 
    Taide che fa gli occhi dolci è intenzionale, è praticamente una Fujiko infernale

    Tutte le donne dannate dell'inferno nagaiano sono delle Miss Mondo, infatti.

    Il punto è che nell'Inferno non esiste la bellezza, essendo una caratteristica divina. Visto che Dio è Bellezza, nell'Inferno - luogo senza Dio - ovviamente c'è solo bruttezza. Quindi non ci sono "donne belle" da quelle parti: anzi, non c'è nulla di bello, se no non sarebbe un Inferno.
     
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    "Dare la colpa a Dio" é una cosa sbagliata, che però viene utilizzata dagli autori manga, che non conoscono il cristianesimo.
     
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    CITAZIONE (Andrea Micky1 @ 5/4/2022, 22:05) 
    "Dare la colpa a Dio" é una cosa sbagliata, che però viene utilizzata dagli autori manga, che non conoscono il cristianesimo.

    Non solo dagli autori manga...
     
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    é comunque una cosa che mi da fastidio quando un autore attacca Dio, perché é stato lui a dargli il talento per realizzare le sue storie e perciò, dovrebbe ringraziarlo e non insultarlo.
     
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    CITAZIONE (Andrea Micky1 @ 5/4/2022, 22:20) 
    é comunque una cosa che mi da fastidio quando un autore attacca Dio, perché é stato lui a dargli il talento per realizzare le sue storie e perciò, dovrebbe ringraziarlo e non insultarlo.

    E' lo stesso discorso che si dovrebbe fare a tutti noi peccatori, che facciamo lo stesso coi nostri peccati. Inoltre, spesso questi autori agiscono per ignoranza.
     
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