ANNO 2022: IL SUCCESSO DEI MANGA - LUCI E OMBRE(Il primo articolo si trova qui; l'articolo precedente si trova qui.)Ormai i manga hanno un successo che non accenna a diminuire. Ogni anno spuntano fuori nuove serie e nuovi personaggi, accompagnati spesso da una versione a cartoni animati, i classici anime, che ne aumentano la fama e le vendite. Quali sono i motivi del loro successo? Perchè piacciono così tanto? Per comprenderne bene i motivi, bisognerebbe metterli a confronto coi fumetti occidentali e capire perchè questi ultimi non piacciono così tanto. Cominciamo dall'inizio (tranquilli, faccio in fretta):
L'INIZIO DELL'INVASIONE
Le primissime serie di manga in Italia.
I primi manga erano comparsi in Italia alla spicciolata: qualche episodio di Golgo 13 su Eureka, per esempio, e altre cose del genere, che non avevano suscitato molto scalpore, nascosti com'erano tra le montagne di fumetti occidentali di allora, che stavano vivendo un boom impensabile oggi, non solo di vendite, ma anche di idee: Alan Ford; la Disney italiana di Scarpa, Cavazzano e altri; i supereroi dell'Editoriale Corno; Tex e Zagor; Cucciolo e Tiramolla; Asterix e Lucky Luke; Blueberry e Comanche...la lista non finirebbe più. Anche la Fabbri Editore, seguendo il boom degli anime nato nel 1978 con Goldrake-Atlas Ufo Robot, quando pubblicò prima il
Grande Mazinga di Ota e poi
Candy Candy con altri manga inseriti (Via col Vento, Luna, Susy nel Far West, Lady Oscar...), fu un fenomeno di breve durata, anche se durò qualche anno: infatti, poi non se ne parlò più. Soltanto negli anni '90, con la nascita della Granata Press prima (con le riviste-contenitore di manga
Zero e
Mangazine) e della Star Comics poi (con Kappa e Dragonball, la prima pubblicazione dalla lettura orientale) è scoppiato il vero e proprio boom dei manga, inteso come fumetto giapponese.
L'inizio della vera invasione: Zero e Mangazine.
E' proprio negli anni '90, guarda caso, che era iniziata una grande crisi del fumetto occidentale: i fumetti Marvel erano diventati solo contenitori di copertine fluo, special card, vignette giganti, fumetti aggressivi con eroi con pistoloni: i protagonisti avevano ormai una psicologia con l'accetta. Erano gli anni della discussa e famigerata saga del Clone dell'Uomo Ragno, o di Onslaught, con un tremendo remake dei supereroi, per cercare di rialzare le vendite senza riuscirci. Tex aveva ancora delle buone storie, ma c'erano anche le ultime di Nizzi, non più convincenti; il lungo medioevo zagoriano avrebbe avuto un rialzo solo a metà degli anni '90 con l'Esploratore scomparso; Asterix era in una fase stagnante, con solo due storie in tutti gli anni '90, sceneggiate da Uderzo e poco convincenti; dappertutto c'erano solo le ristampe delle glorie passate. Qualcosa di buono c'era ancora, ma non più come negli anni precedenti. E, successivamente, l'attentato dell'11 Settembre 2001 a New York e al Pentagono peggiorò le cose, dando un senso di pessimismo e nichilismo che si diffuse in tutte le testate supereroistiche. L'arrivo dei fumetti giapponesi
riempì un vuoto che stava diventando sempre più grande. E questo è uno dei motivi del successo dei manga, e non solo in Italia. E' da notare, comunque, che l'esplosione dei manga in Occidente avvenne soprattutto in Italia - nello specifico a Bologna - e poi nelle altre nazioni. Certo, anche in America c'era la Viz Comics che pubblicava i manga, ma lì non si poteva parlare di boom: erano ancora pubblicazioni "secondarie", rispetto a quelle dei supereroi, che comunque ancora vendevano, seppur non più come nei tempi passati. Ora, perchè i manga hanno avuto così tanto successo? I motivi sono diversi.
1) LE STORIE SONO SEMPLICI E COINVOLGENTINei manga si sa subito qual'è l'obiettivo dei personaggi, si comprendono i loro pensieri, si empatizza con loro, diventano amici, compagni: ogni loro azione diventa familiare. E' un feeling che somiglia a quello che si aveva una volta con gli X-Men di Claremont o con l'Uomo Ragno di Stan Lee. La lunghezza della serie manga non conta: se la storia è bella, non importa quanto duri, perchè la qualità narrativa nella maggior parte dei casi resta costante. Ai tempi migliori della Marvel, non contava se chi leggeva l'Uomo Ragno, per esempio, aveva un frappilione di storie da recuperare: l'importante era la bellezza della storia che stavi seguendo, stimolandoti così a cercarne delle altre, se le trovavi. Stesso discorso con One Piece che dura di più di vent'anni, o Dragonball, che non finisce mai. Non è la quantità delle storie il problema, lo è la
qualità. E qui è il primo punto dolente: le storie dei supereroi, Bonelli, Disney eccetera sono diventate
noiose. Lì i personaggi sono senza spessore, le storie girano intorno ad altre storie del passato, con infiniti flashback e modifiche, grande verbosità o assenza quasi di parole. Come si fa ad affezionarsi a storie simili che ti stancano dopo un numero solo? Che stancano anche gli autori? Che differenza fa se le altre storie del personaggio occidentale da leggere sono tre, o tre milioni? Manca la voglia di raccontare delle storie interessanti.
2) L'AUTORE E' UNO SOLOQuando si parla di One Piece, si parla di Eichiro Oda; quando si parla di Lamù, si parla di Rumiko Takahashi, e così via. Gli autori dei manga sono sempre quelli e non cambiano per tutto il corso del manga: questo dà stabilità alla storia, a differenza delle storie fatte oggi a più mani dei supereroi, Disney o Bonelli, eccetera. Certo, a volte gli autori sono due, come per il manga di Ken il guerriero, con Buronson e Tetsuo Hara. Ma gli autori sono sempre quelli: per questo i personaggi restano sempre se stessi. E questa non è una cosa da poco: crea un forte legame tra il manga e il pubblico. La stabilità dei disegni e dei testi degli autori è importante: una cosa che non c'è più nei fumetti di supereroi di oggi, che cambiano autori in pochissimo tempo. Una volta c'era l'Uomo Ragno di Steve Ditko, John Romita, Ross Andru, con Stan Lee, Gerry Conway, Len Wein...adesso gli autori stanno lì al massimo due o tre mesi e poi si cambiano.
3) IL PERSONAGGIO ESISTE, HA UNA SUA PERSONALITA'Ogni uomo ha delle aspirazioni, dei timori, dei legami di affetto o di rancore, delle preferenze. Ha un contesto, una famiglia, dei conoscenti. Parla e pensa in un certo modo, agisce in un certo modo. Ti accorgi della sua interiorità e della sua psicologia senza che ti venga spiegata: lo vedi nel suo comportamento. Questo è tipico dei personaggi manga, che sono
veri, con le loro sensazioni, il loro sentimenti, le loro aspirazioni. Ma i personaggi occidentali sembrano
finti, tutti fatti come si fa un "compitino": diamo alla gente questo personaggio qua, anche se non ci interessa. Manca il cuore: l'autore occidentale non sa raccontare se stesso, racconta piuttosto le avventure di un tizio perchè è pagato per farlo. Per questo i personaggi occidentali spesso sono personaggi spenti: sono "compitini da fare", non sono persone vere.
4) HANNO UNA GRANDE VARIETA' DI IDEENei manga troviamo le opere più svariate: quelle dedicate al golf, alla pesca, alla pallanuoto, ai combattimenti, alla cucina, al cucito, ai viaggi nel tempo e così via. Per i fumetti Bonelli, Marvel, eccetera, invece, ci sono solo i soliti personaggi; supereroi e tizi avventurosi poco coinvolgenti perchè poco convincenti, poco profondi, senz'anima.
Helen ESP parla di una ragazza che non vede, non sente, non parla. Bambino parla di un cuoco in un ristorante. Ghost and Lady è la storia romanzata di Florence Nightingale e un fantasma. Questa è solo un'idea della varietà degli argomenti presenti nei manga.
I manga continuano ad avere un ricambio di titoli e personaggi con contesti e trame differenti, mentre gli altri si sono fossilizzati su 4/5 personaggi, che sono sempre quelli e che alla fine stancano perchè non li sanno più raccontare.
5) NON FANNO PROPAGANDA POLITICALLY CORRECTI manga di rado fanno storie/volantini di propaganda politically correct: ma questa è la
costante del fumetto occidentale di oggi. Non conta se fanno così perchè glielo dicono i potenti e chi li paga, o se lo fanno per loro iniziativa: resta il fatto che i fumetti occidentali hanno sempre la fastidiosa impostazione di fare i "maestri" che insegnano il politically correct a degli ignoranti. Invece, i manga vogliono fare storie che appassionino, storie che parlino di uomini e donne: nessuno vuole leggere invece delle lezioncine politically correct. Questo è un altro dei motivi del fallimento delle vendite del fumetto occidentale. Nessuno vuole leggere volantini da carbonari: tutti amano leggere piuttosto una storia con persone reali. Gli autori manga cercano di
piacere ai lettori, una cosa che dovrebbe essere
l'obiettivo principale di chi fa i fumetti. Quando leggi un manga, qualunque sia il suo genere, ti trovi davanti ad
una storia di persone e non a messaggi sociali che ti devono convincere chi sono i buoni e se non sei d'accordo con loro tu sei un cattivo. Riprendendo l'esempio di One Piece: questa è un'opera con una storia da raccontare, con un inizio e una fine, senza messaggi politici sinistrorsi, massonici, omosessualisti, gender eccetera. Porta avanti dei valori di avventura e amicizia sin dal primo giorno, comuni a tutti, qualunque sia il suo credo.
E' chiaro che questi fumetti bonelliani sono casi limite. Ma mostrano la tendenza attuale in modo esplicito.
IL LATO OSCURO DEI MANGAMa non tutto è oro quello che luccica, sia chiaro. I manga hanno un loro lato oscuro che ogni tanto viene a galla. Ne presento qui alcuni.
1) PEDOPORNOGRAFIAInfatti, i manga (e mangaka) giapponesi sono famosi anche per le loro rappresentazioni al limite del tollerabile, e anche oltre, sulle perversioni sessuali e sulle scene horror. In particolare la
pedofilia e le rappresentazioni di scene al limite della
pedopornografia è una piaga assai presente nel mondo dei manga (e, implicitamente, in quello giapponese). Basti pensare al caso
Act-Age, un manga sospeso nel 2020 perchè lo sceneggiatore, Tatsuya Matsuki, è stato arrestato per molestie sessuali nei confronti di alcune studentesse. Oppure
Nobuhiro Watsuki, autore di
Kenshin samurai vagabondo, che nel 2017 fu protagonista di uno scandalo: la polizia, infatti, scoprì che possedeva a casa sua dei DVD contenenti materiale pedopornografico. E' poi ancora più recente il fatto di
Kenya Suzuki, autore di
Please Tell Me! Galko-chan, che è stato arrestato a Dicembre del 2021: non solo si era fatto dare sottobanco del materiale pedopornografico, ma ha anche confessato di avere addirittura decine di volumi che raccolgono questa porcheria. Gerry Conway, un famoso autore della Marvel, ha condannato le esagerazioni dei fanatici omosessualisti e femministi contro i fumetti occidentali, e ha detto: "si tratta di vere e proprie esagerazioni fatte da persone ossessionate che vedono del maschilismo anche in una tazza da caffè. Piuttosto, osservate i manga e queste scene qui sotto, che sono delle copertine. Cosa contengono? Seni supersviluppati e bambine in posa sexy, per non parlare di peggio. Vi sembrano cose normali?"
Non è che TUTTO nel manga sia buono. Anzi...
Infatti, al contrario di ciò che avviene coi fumetti americani, nei manga spesso si mostrano facilmente le grazie delle donne in modo esagerato e disturbante. "Molte ragazze manga, oggetto di attenzioni sessuali, sono
ragazzine adolescenti o bambine. Se questa non è pedofilia, allora cos'è?" osserva Conway. Chi, per giustificare, parla della differenza fra una visione occidentale del fumetto da criticare e una visione orientale del fumetto da rispettare, è fuori strada. La maialate restano maialate, qualunque sia la latitudine in cui vengono fatte. Il problema dei manga è che a volte rappresentano una realtà distorta, dal punto di vista morale e anche umano, che può affascinare senza nemmeno che il lettore si renda conto delle loro contraddizioni.
2) ISEKAIOltre alla tendenza alle ambiguità sessuali, di cui si sa, i manga attualmente presentano il fenomeno degli
isekai: si tratta di storie in cui il protagonista muore (anche più volte) all'inizio, per poi finire in un altro mondo, in cui può fare le sue esperienze; oppure si reincarna da qualche parte. In questo altro mondo, spesso, se non sempre, il protagonista fa il tizio superpotente che spacca la faccia a tutti e se la spassa con delle belle ragazze, che lo ammirano dicendo "uuh, quant'è potente"! Roba da poveri Fantozzi frustrati.
Con queste storie, si dà un messaggio di disprezzo totale verso la vita che si vive, augurandosi di morire per viverne una che ci piace di più. Questo può avere facile presa su chi crede nella reincarnazione, come in Oriente: c'è chi si è
suicidato per andare in un altro mondo, confidando in quello che dicono i manga isekai. In Giappone, tra l'altro, i suicidi sono sempre stati
una piaga sociale: e dei manga che ti dicono che la tua vita è uno schifo, che tu sei inadeguato a tutto, ma, se muori, c'è una seconda occasione ed è migliore della prima, ebbene, questi manga favoriscono per forza i suicidi tra la gente. E questo può avere presa anche sui non giapponesi: per questo gli anime isekai
sono stati vietati in Russia.
Crepiamo tutti, via da questo schifo di mondo, e andiamo tutti in un bel mondo con belle donne eccetera!
3) MAGIA: NON E' VERO MA CI CREDOUn'altra caratteristica dei manga è la presenza di
mostri, magie e altre cose del genere. Finchè si tratta di avventure, va bene. Ma spesso sono trattate come cose
reali, possibili: insomma, i giapponesi a queste cose
ci credono davvero. Non fino al punto di considerare tutto vero, ma ammettendone però la possibilità. Ed è qui che la faccenda appare inquietante. Ammettere la possibilità che esistano simili assurdità ti rende la vita più tormentata fino ad aver paura anche delle ombre.
4) AMBIGUITA' SESSUALEHo detto prima che i manga non fanno propaganda politically correct. Questo è vero, e non lo fanno esplicitamente: ma tante volte lo fanno implicitamente, non tanto sulla politica, quanto sul
sesso, sul quale si accaniscono in modo ossessivo. L'ambiguità sessuale infatti è la norma: le scene in cui in cui un uomo è in realtà una donna o viceversa, nei manga è frequente fino alla nausea. Se hai in mano un manga, troverai nel 90% dei casi il tipico personaggio ambiguo o queer che fa parte della schiera dei protagonisti. Anche il famoso One Piece ha i suoi esempi nei personaggi di Yamato e di Mister Two Von Clay. E' un'ambiguità che genera confusione e che c'era già ben prima del tempo dell'attuale esplosione delle rivendicazioni omosessuali, gender e queer. Basta ricordare Ranma 1/2.
Ci sarebbe parecchio altro da dire, ma qui ho voluto solo fare una sintesi. Per concludere, i manga sono fatti bene, hanno successo, ma
non tutto ciò che è manga è buono: bisogna saper discernere e capire che tipo di messaggio danno, se è buono o se è cattivo.
(Continua qui)QUI TUTTI I LINK SUL MEGLIO E PEGGIO DEGLI ALTRI ANNIEdited by joe 7 - 18/1/2023, 15:48
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