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  1. PELINE STORY - EPISODIO 37: "RITORNO ALLA FABBRICA"

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    Peline Story
    By joe 7 il 26 April 2024
     
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    37 - RITORNO ALLA FABBRICA
    (primo articolo: qui; precedente episodio: qui)

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    RIASSUNTO

    Siamo verso la fine dell'800: dopo la morte del padre in Bosnia, Peline Pandavoine e sua madre decidono di raggiungere il nonno di Peline a Maraucourt, in Francia. Viaggiano in un carro coperto, trainato dall'asino Palikare e con loro c'è il cane Barone. Ma a Parigi la madre di Peline si ammala e muore: prima di morire, dà alla figlia il documento che attesta che lei è la vera nipote di Vulfran Pandavoine, il nonno di Peline. Dopo un lungo viaggio, Peline arriva finalmente a Maraucourt, dove vede per la prima volta il nonno, che è padrone di una fabbrica tessile ed è cieco. Peline si presenta in paese col falso nome di Aurelie, per sicurezza: il nonno infatti non aveva mai approvato il matrimonio tra suo figlio e la madre di Peline. Quindi non sa se sarà accettata da lui o meno. Un giorno, Peline fa da intermediaria a degli ingegneri inglesi nello stabilimento di Saint-Pepoy su richiesta di Pandavoine, perchè la ragazza è l'unica in quel momento che conosce quella lingua. Pandavoine le fa anche leggere delle lettere in inglese: infatti, sta cercando di trovare il figlio Edmond, il padre di Peline, perchè torni e si occupi della fabbrica: ma lui non sa che suo figlio è morto. Intanto, Peline, su richiesta di Pandavoine, gli racconta la sua storia: come è arrivata a Maraucourt e tutto quello che ha passato, senza rivelare però la sua identità. Pandavoine ne è colpito. A causa dell'assenza del cocchiere, Peline fa da guida alla carrozza di Pandavoine, che però licenzia bruscamente Guillaume, il cocchiere, per la sua trascuratezza. Peline è colpita dall'inflessibilità del nonno e non sa come fare per rivelarsi a lui. (NOTA: i dialoghi sono riassuntivi, non completi)

    STORIA

    Peline ha un incubo: va alla villa Pandavoine, dove entra e chiama il signor Pandavoine, che è seduto sulla scrivania. Gli dice:
    "Nonno, sono io!"
    Il nonno si alza e cerca di vederla, ma non ci riesce, perchè è cieco. La porta si chiude dietro a Peline, tutto è buio e passano Toluel e Theodore, senza dire niente. Peline chiama il nonno, ma inutilmente. Poi si sveglia, e sente la persiana della finestra agitarsi, anche se è chiusa. Peline la apre e sente il vento che si agita.
    "Comincia a far freddo la notte" commenta lei.
    Infatti siamo in autunno inoltrato: l'inverno si avvicina.

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    Peline si veste e tossisce.
    "Faceva freddo stanotte, Barone. Mi spiace, ma credo che prima o poi dovremo lasciare questo posto."
    Va alla fabbrica e saluta Rosalie, e nel farlo starnutisce ancora.
    "Ti sei raffreddata?" chiede Rosalie.
    "Un pò, devo stare attenta."
    "Torni ai carrelli oggi?"
    "Sì, il lavoro di traduttrice è terminato."
    "Sei diventata famosa, sai? Tutti ne parlano."
    "E' un pò una seccatura" commenta Peline.
    "Ti facevi capire bene da loro, vero?"
    "Ma no, cercavo di cavarmela."
    "Non fare la modesta, sei la ragazza più in gamba della fabbrica" dice Rosalie, mettendole un braccio al collo.

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    Quando Peline raggiunge la fabbrica, il capomastro le dice:
    "Purtroppo ti abbiamo sostituito."
    "Allora potrei occuparmi delle macchine" risponde Peline.
    "Lo sai fare?"
    "No, ma prima o poi cominciano tutti, no?"
    "Mi spiace, ma non abbiamo bisogno adesso di te: tutte le macchine sono in uso."
    "Allora cosa posso fare?"
    "Perchè non ne parli al direttore Toluel?"
    Peline va da Toluel. Poco dopo arriva l'ingegner Fabry, che si rivolge al capomastro:
    "Dov'è Aurelie?"
    "E' andata dal direttore, perchè?"
    "Allora lei sa già la notizia?"
    "Che notizia?" chiede il capomastro.
    "Il signor Pandavoine le vuole parlare."
    "Eh? Non ne sapevo niente" risponde lui, sorpreso.
    "E allora perchè è andata da Toluel?"
    "Perchè non ha più nessun lavoro qui."

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    Peline viene ricevuta freddamente da Toluel, che le dice:
    "Aspetta che finisco di leggere questo."
    "Va bene" e la fa aspettare.
    Alla fine, il direttore si accende con calma una sigaretta e le dice:
    "Da adesso non c'è più un lavoro per te."
    "Ma non è giusto, sono andata a fare l'interprete per ordine del signor Pandavoine e adesso che l'ho fatto mi togliete il posto!"
    "Potrei licenziarti adesso, sai."
    Arriva l'ingegner Fabry, che dice che il signor Pandavoine vorrebbe parlare con Aurelie. Toluel sussulta e dice a Peline:
    "Ti accompagno dal presidente."
    "Ma ha chiamato solo lei..." obietta Fabry.
    Ma Toluel insiste: può aver bisogno di un intermediario. Soprattutto, vuole capire che sta succedendo e perchè il signor Pandavoine sia così interessato ad Aurelie.

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    Quando i due entrano nello studio di Pandavoine, lui dice seccato:
    "Avevo chiamato solo Aurelie, signor Toluel. Lei può andarsene."
    "Mi sono permesso di accompagnarla, perchè potrebbe aver bisogno di aiuto per capire la situazione..."
    "Non si preoccupi. La ragazza è una persona sveglia. Potete andare."
    Toluel esce, seccato, e origlia dalla porta. Ma viene beccato da Theodore, il nipote di Pandavoine, e lui sobbalza:
    "Sst! Il signor Pandavoine ha chiamato quella ragazza, Aurelie."
    "Eh? E perchè mai?"
    "Credo per farsi tradurre quelle lettere dall'inglese."
    All'improvviso si apre la porta e Pandavoine dice:
    "Cosa bisbigliate tra di voi qui fuori? Theodore, hai chiamato l'avvocato?"
    "Ecco, non ancora..."
    "Allora muoviti! Signor Toluel, torni nel suo studio" e chiude la porta, andando a sedere sul divano accanto a Peline.

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    Pandavoine inizia a parlare:
    "Con la perdita della vista, il mio udito si è raffinato molto, ma quello sciocco di Theodore non l'ha ancora capito. Ti chiederai perchè ti ho chiamato, vero?"
    "Ecco, sì..."
    "Ho deciso di prenderti con me come mia segretaria privata."
    "EH?"
    "Sei troppo giovane per lavorare nell'azienda. Ti dò l'incarico."
    "Ma io non so se ne sono all'altezza!"
    "Ho saputo della tua storia. Hai volontà e coraggio."
    "Avete un'opinione troppo alta di me."
    "No, non mi sbaglio. Avrai 90 franchi al mese."
    "90 franchi?"
    "Prima quanto guadagnavi al mese?"
    "8 franchi e 60 centesimi..."
    "Bene. Sai fare i conti alla svelta. Hai sommato tutte le tue paghe settimanali."
    (questo significa che Peline prendeva 2 franchi e 15 centesimi alla settimana, ndr)

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    Pandavoine si alza e va a sedersi alla sua scrivania.
    "Dovrai anche cambiarti d'abito. Come segretaria dovrai accompagnarmi, quindi dovrai essere ben vestita. Avrai un permesso per acquistare dei vestiti da madame Lachaise. Potrai scegliere quello che ti pare. Giudicherò il tuo carattere dai vestiti che indosserai."
    "La ringrazio, signor Pandavoine" dice Peline, ancora incredula.
    Poi Pandavoine chiama Toluel e gli dice che ora Aurelie è la sua nuova segretaria. Toluel è stupefatto, ma si congratula con Peline per l'incarico.

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    Intanto, Rosalie è preoccupata e dice a Fabry che teme che Peline venga licenziata.
    "Non credo, Rosalie: il signor Pandavoine l'ha chiamata, credo per farle leggere delle lettere in inglese" risponde lui.
    "Ehi, Rosalie, torna al lavoro!" dice il capomastro.
    "Dite ad Aurelie che l'aspetto al solito posto a pranzo" dice Rosalie prima di andarsene.
    "Va bene" risponde Fabry, e Rosalie torna alla macchina tessile.
    Poco dopo, Theodore vuole parlare a Fabry, che ne è infastidito.
    "Cosa volete, signor Theodore?"
    "Ingegner Fabry, il signor Pandavoine non ha più la testa a posto...vorrei sentire un vostro parere..."
    "Perchè, cos'ha fatto?"
    "Ha assunto quella ragazzina, Aurelie, come sua segretaria privata!"
    "Eh?"
    "Rideranno di lui!"
    "Non si preoccupi, sono sicuro che Aurelie se la caverà bene" e Fabry si allontana, soddisfatto.

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    Intanto, Peline è nello studio della segretaria, accanto a quella di Pandavoine, senza sapere cosa fare. All'improvviso bussano: è l'ingegner Fabry, e Peline è felice di rivederlo.
    "Ho saputo la notizia: congratulazioni, Aurelie!" Nota però che è preoccupata. "Ma cosa c'è?"
    "Ecco, ho una gran confusione in testa, non so cosa fare nè cosa dire...non mi sento all'altezza."
    "Non ti preoccupare, sono sicuro che diventerai un'ottima segretaria."
    "E' sicuro?"
    "Ma certo, hai tutti i numeri per farlo."
    Peline quasi piange: "Vi ringrazio."
    "Ma che ti prende? Sei sempre stata in gamba fino ad adesso, e ora sei in crisi?"
    "Dopotutto, sono solo una ragazza."
    "Coraggio, andrà tutto bene."
    "Farò del mio meglio."
    "Ci vediamo. Ah, Rosalie mi ha detto che ti aspetta a pranzo al solito posto."
    "Certo, ci sarò."

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    Dopo che Fabry è uscito, Peline va a sedersi alla scrivania della segretaria. Sta per suonare mezzogiorno.
    "Quanto dovrò aspettare qui?" si chiede.
    Intanto, Toluel e Theodore discutono con Pandavoine riguardo alla sua decisione su Peline.
    "Insomma, pensate che io sia rimbambito?" sbotta alla fine Pandavoine "Aurelie è in gamba, è intelligente, la ritengo all'altezza. Ma vedo che non ne siete convinti. Va bene, faremo una prova. Seguitemi."

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    Mentre Rosalie aspetta la sua amica, Pandavoine chiede a Peline di accompagnarlo, insieme a Theodore e Toluel, al magazzino del materiale grezzo, dove depositano il cotone da lavorare.
    "Vedo che è arrivata la canapa" dice Pandavoine, una volta arrivato.
    "Come fate a capirlo?" chiede Peline.
    "Lo capisco dall'odore. Aurelie, ascoltami: devi dirmi di che colore è la canapa che vedi. Vedi dei colori particolari?"
    "Ecco, mi sembrano tutti dello stesso colore."
    Pandavoine afferra una ciocca di canapa.
    "Guarda bene. Alcune sono rossicce, altre tendono al verde."
    "Ma zio, è inesperta..." obietta Theodore.
    "Silenzio!"
    Peline osserva con attenzione: "Sì, ci sono delle sfumature diverse."
    "Di che colore?"
    "Rossiccio."
    "Passamela."
    Porge la ciocca a Pandavoine, che l'annusa e dice: "Hai visto giusto. Vede, Toluel?"
    "Come ha fatto a capirlo?" chiede Peline.
    "La canapa rossiccia ha un odore caratteristico. Hai un buon spirito di osservazione. Osserva questa ciocca. Di che colore è?"
    "Tende al verde."
    "Ci sono diverse gradazioni di verde. Che tipo di verde è, Aurelie?"
    "Hmm...molto chiaro, con delle macchie diffuse."
    "Come? Delle macchie? Chiamatemi Jacques, il magazziniere!"
    Quando lui arriva, Pandavoine gli dice di togliere quella partita di canapa.
    "Hai visto giusto, Aurelie. Se ci sono delle macchie, significa che la canapa è di qualità scadente. Hai superato la prova."

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    Quando escono, Pandavoine ha un leggero capogiro e Peline gli chiede:
    "Vi tengo per mano?"
    "No, non è niente..." però poi ci ripensa e dice: "Aurelie, dammi la mano."
    Per la prima volta, Peline stringe la mano del nonno. Arriva Rosalie, che stava aspettando Peline.
    "Rosalie, sei tu?" dice Pandavoine "Adesso Aurelie è la mia segretaria. Scusa la sua assenza, aveva da fare fino ad adesso. Dopo che arriviamo all'ufficio, Aurelie, puoi andare da lei."
    Pandavoine e Peline attraversano la fabbrica, sotto gli occhi stupiti dei lavoratori. Con questo giorno, sono passati due mesi dall'arrivo di Peline a Maraucourt.

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    LA VESTIZIONE DI PELINE

    Come si vede, Peline ha una sottoveste bianca, sulla quale si mette una camicia grigia, piuttosto lunga. Poi aggiunge il corpetto marrone coi lacci e la gonna rosso scuro. Questo è il vestito tipico di Peline, che lei porta per quasi tutta la serie. Ma il prossimo episodio, col cambio di vestiti, sarà l'ultimo con Peline coi vestiti classici, per sottolineare il grande punto di svolta della sua vita.

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    (Continua qui)

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    Edited by joe 7 - 3/5/2024, 17:19
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