Il blog di Joe7

  1. ROMANO MALASPINA, LA VOCE DI ACTARUS! (5)

     
    0 Comments   283 Views
    .
    ROMANO MALASPINA, IL DOPPIATORE DI ACTARUS

    Quinta parte: il successo di Goldrake

    Precedenti articoli: qui, qui, qui e qui.

    Immagine_Malaspina


    Giorgio Bassanelli, nell'intervista fatta insieme a Malaspina, spiega le sue impressioni sul perché Goldrake ha avuto così tanto successo:

    "Prima eravamo abituati all'orso Yoghi e Bubu. Goldrake aveva dei doppiatori eccezionali, la novità, una miscela di colori. Le sigle avevano l'orchestra, come la mitica Shooting Star. Fu una miscela esplosiva: è nata un po' da sola, con tanti sentimenti. E' stata la prima e, in quanto prima, ha emozionato tutti."

    Sempre nell'intervista, Malaspina ricorda:

    "A quei tempi, feci Goldrake con poco entusiasmo, perché credevo di avere un avvenire meraviglioso a teatro. Non era il massimo dell’aspirazione, infatti, doppiare un cartone animato sconosciuto. E invece rimasi subito sorpreso dalle migliaia di lettere che mi arrivarono. A sfatare il mito negativo che Goldrake fosse violento, furono proprio quelle migliaia e migliaia di lettere stupende, con dei cuoricini dentro, dei fiorellini, dei disegnini stupendi, delle frasi poetiche. Disegni bellissimi, lettere con parole talmente lusinghiere nei miei confronti che veramente mi lasciano sorpreso e commosso. Evidentemente non era la violenza che captavano i ragazzini di allora, ma la dolcezza, la forza, la tenacia del guerriero che voleva salvare la Terra dagli invasori cattivi. Avrei voluto mandare queste lettere quando è stata fatta quell’interpellanza alla Camera! (si tratta di quella di Corvisieri: ne riparleremo, n.d.r.) Il successo di Goldrake è stato veramente incredibile. Spesso incontravo giornalisti, medici, professionisti che mi raccontavano che, alla sera, lasciavano lo studio un’ora prima per andare a vedere Goldrake3; E questo è stato veramente un fatto eccezionale. Una giornalista, un giorno, mi disse che Goldrake era troppo violento: mi sarebbe piaciuto se lei avesse potuto vedere i bauli pieni di lettere che mi arrivavano. Queste provavano ciò che i giovani avevano recepito in Goldrake: quel cartone con la mia voce aveva ispirato tenerezza, non violenza. Infatti, Actarus non ispirava violenza."

    Duke_Fleed
    Immagine presa dal sito Imagorecensio


    "Però i giornalisti sono una massa d'ignoranti che la buttano tutta in politica, senza capire che la grandezza dei cartoni giapponesi è proprio quella di saper inserire il bene e il male, anche in cose minime come un cartone animato. I più giovani devono rendersi conto fin da piccoli che esiste il bene e il male, per poterci convivere. Viviamo in un mondo che non è una favola, quindi non bisogna avere i paraocchi. La vita non è tutta rose e fiori. Questo volere a tutti i costi insegnare ai giovani che tutto è positivo mi infastidisce. Tornando alle lettere, ne arrivano anche di stranissime, di ragazze e non più tali, sui trentacinque anni, che elencano tutte le produzioni alle quali ho partecipato. Non è incredibile? Vuol dire c’è gente che ti segue, che sa tutti i titoli di trasmissioni, anche minori, che a volte nemmeno io ricordo. A tutt’oggi mi arrivano ancora lettere e telefonate. Trovo ancora dei messaggi, incisi in segreteria, che dicono: «Goldrake, Romano Malaspina, sei forte, sei il migliore». L’ultimo che ho trovato è dell’altra notte.
    A quei tempi capitavano delle cose incredibili. Per esempio, una sera ero al Parioli con la mia auto (avevo una decappottabile molto carina, inglese, verde) e al viale feci un’infrazione: superai la doppia linea bianca e passai nell’altra corsia. C’erano due pantere della polizia, mi inseguirono e mi volevano arrestare. Dicevano che io li avevo offesi perché gli avevo detto: «Eh… Madonna!… Che sarà mai!…», e loro avevano pensato che li avessi mandati a “fantasca”. Mi stavano per mettere le manette, erano arrabbiatissimi. Poi, parlando, raccontai loro che facevo l’attore, che “ero Goldrake”. Alla parola “Goldrake” il vecchio poliziotto, con i capelli bianchi, grosso, me lo ricordo bene, quello che sembrava volesse uccidermi, si è sciolto: «Ah! Lei è la voce di Goldrake?! I bambini miei…ah, hai capito…questa è la voce di Goldrake!». Risultato: mi hanno scortato a casa con le sirene accese! Io abitavo a palazzo Malaspina, qui vicino, a Piazza del Popolo. Ecco, per dire, uno degli episodi. Ma ce ne sono stati tanti. E Actarus, devo dire, forse mi ha dato la notorietà maggiore, anche se io ne ho doppiato altri. Quando si crea un mito come Goldrake ho capito che la gente si emoziona. C'è stato un ragazzo che mi aspettava con le lacrime agli occhi e mi diceva: "Signor Malaspina, ha le mie lettere?". La gente quasi piange, ma di tenerezza, con gli altri cartoni non è stato così. Che poi lo vedessero anche politici, gente di un certo livello, non lo so. Per esempio, prendo un taxi e il tassista mi dice: "Ma lei è la voce di Goldrake?". Oppure, un ragazzo alla Standa: "Ma lei è la voce di Goldrake?" Ma anche gente anziana, quando viene a sapere che sono la voce di Goldrake, si commuove. Dopo 20 anni, a dire Goldrake la gente piange, ma di gioia: ho capito che ormai è un mito. A quei tempi, non potevo immaginare la magia che avrebbe scatenato questo Goldrake: parlo di magia non a caso. Dopo tanti anni, dopo tante telefonate, lettere piene d’amore, riconoscimenti di tanti fan, capii appunto che c’era qualcosa di magico."

    Gruppo


    "Un esempio ancora: sono andato in un ospedale per farmi vedere la gamba che mi aveva massacrato quel disgraziato che mi aveva messo lo zucchero nella motocicletta, ai tempi del doppiaggio, tanto per dirvi com'era l'ambiente e certa gente. Infatti, i 'colleghi' mi avevano creato un incidente mettendo dello zucchero nel serbatoio. Stetti così a lungo senza lavorare e caddi in depressione. Bè, dopo anni, mi sono dovuto operare all'anca con una protesi e questo mi aveva destabilizzato. Tornando all'ospedale, il medico non mi filava per niente, ma quando gli avevo detto che ero la voce di Goldrake, improvvisamente si era interessato a me. Una persona di cinquant’anni! La gente, quando scopre che sono la voce di Goldrake ha le lacrime agli occhi, ve lo ripeto, lo so, ma è così! Anche gli autisti che mi vedevano prendere tutte le mattine l'autobus: fermavano il bus, con le lacrime agli occhi, gente di quarant’anni. Non sto scherzando, è la verità! Ancora oggi, dopo tanti anni, ricevo telefonate con un tono talmente commosso che mi sbalordisce; ad esempio, un ragazzo da Torino mi aveva fatto un bellissimo collage di facce di Actarus. Una pittrice di Bologna mi aveva fatto un quadro col cagnolino della mia amica in braccio. Tutte le sere io ricevo telefonate. Se aveste sentito quella che mi aveva fatto quel ragazzo che mi aveva parlato con le lacrime agli occhi. In una lettera, un signore di Verona di 37 anni scrive: ‘Lei è mio fratello, lei è mio padre'. Ma siamo seri, è pur sempre un cartone animato! Mi sbalordiscono ancora tutte queste telefonate. Non voglio essere noioso a ricordare tutte queste cose, ma me lo devono spiegare, io ancora non l’ho capito: che cosa ha rappresentato Goldrake?! E’ pur sempre solo un cartone, dopotutto! Che cosa ha rappresentato? Ma cos'ha di magico?! Perché questa magia? Ho capito comunque, attraverso tutti questi anni, che Goldrake è stato davvero qualcosa di magico. Tutti gli altri cartoni passano, questo no. Quando apparvero questi cartoni non erano come quelli americani di Walt Disney con tanti buoni sentimenti: per carità, apprezzabilissimi. Ma quella fu una rivoluzione. Fu talmente criticata questa trasmissione di Goldrake che non apparve più nelle reti nazionali, ma andò nelle private con le repliche, che fu poi la fortuna delle televisioni private con gli altri cartoni giapponesi. Goldrake insegnava il rispetto per la natura e per gli uomini. Qualcuno ha detto che Goldrake ha rappresentato una via di fuga dalla fanciullezza, ma anche dalla maturità impegnata degli anni ’70 quelli dello scontro generazionale e della contestazione. Goldrake, secondo me, è l’inizio della fine, il sintomo del tramonto di un’epoca, non sto esagerando. E' forse per questo che ha fatto così paura, diciamo la verità. Con Goldrake ritornò l’intramontabile dicotomia fra bene e male. Una volta avevo domandato a un famoso psicanalista - non che io abbia fiducia in loro - il motivo del successo di Goldrake e lui mi aveva detto che, a quei tempi, mancava un padre: forse, nelle mie intonazioni hanno trovato il senso del dovere, della dignità, del coraggio, e anche il valore del guerriero, sono stato per varie generazioni un padre, qualcosa a cui aggrapparsi. Io credo che sia stato un miracolo, non me lo so spiegare, per me che non ho sfondato, è molto."


    In sostanza, Malaspina, la voce di Actarus, mostrava l'eroe romantico che combatte per il bene comune, che fa tutto da solo anche a costo di rischiare la vita. Actarus risolveva sempre la situazione, era davvero di un altro pianeta. Quando Malaspina fu scacciato dal palcoscenico e costretto a doppiare "stupidi cartoni giapponesi", come allora li chiamavano, pensavano di essersi sbarazzati di lui. E invece fu un successo strepitoso, tanto che moltissimi, anche adesso, riconoscono "la voce di Actarus" e ben pochi ricordano "i grandi del Teatro". La pietra scartata dai costruttori, anche in questi casi, è diventata testata d'angolo.

    (Continua qui)



    QUI TUTTI I LINK SU GOLDRAKE

    Edited by joe 7 - 4/9/2018, 17:50
      Share  
     
    .