Il blog di Joe7

  1. ZAGOR E MISTER NO - 3

    Tags
    Mister No
    Zagor
    By joe 7 il 16 June 2016
     
    8 Comments   313 Views
    .
    ZAGOR E MISTER NO A CONFRONTO (terza parte)
    Primo articolo: qui; articolo precedente: qui

    image image
    Insieme a Zagor, c'è un Mister No primissima maniera: quasi non si riconosce... ^_^ non ha nè le tempie brizzolate nè il quadrifoglio! Senza contare la pistola ai fianchi e il coltello legato allo stivale, cose che Mister No non ha mai avuto!



    ZAGOR E GLI INDIANI; MISTER NO E GLI INDIOS

    ZM-indiani


    Gli indiani ci sono in tutte e due le serie: in quella di Zagor appaiono gli indiani degli Stati Uniti (soprattutto quelli dell'area nordorientale), mentre, nella serie di Mister No, appaiono gli Indios, che sono di varie etnie e tribù. L’approccio dei due personaggi rispetto a loro ha delle somiglianze e delle differenze.

    Innanzitutto, Zagor è il protettore degli indiani e parla a nome loro quando si rivolge all’uomo bianco: non ha però la stessa voce in capitolo quando parla agli indiani a nome dell’uomo bianco, in quanto non è un’autorità riconosciuta dai bianchi, come lo è invece Tex Willer (che è un'autorità riconosciuta dai bianchi: infatti è un Ranger, un Agente Indiano e, particolare importante, anche un uomo assai ricco e pubblicamente conosciuto). A volte Zagor può parlare agli indiani a nome dei bianchi, ma solo quando un generale dell’esercito si affida a lui perché lo stima. Un caso a sé è quello del Ministro della Guerra Harold Pickenz, che, in un evento eccezionale (quello dell’attacco di Hellingen a Washington in “Ora Zero”) ha potuto conoscere Zagor e stimarlo tanto da intervenire addirittura di persona nella storia del “Tropical Corp”. Ma si tratta di eccezioni, in quanto Zagor non ha un ruolo ufficialmente riconosciuto dai bianchi: si tratta, in sostanza, di rapporti personali, non ufficiali come nel caso di Tex Willer. In ogni caso, Zagor si sente in dovere di fare il possibile perché l’uomo rosso – che tra i due è l’elemento più debole e quindi più bisognoso di aiuto – possa integrarsi bene col mondo dei bianchi, col quale, bene o male, deve comunque convivere.

    Passiamo a Mister No: con gli Indios ha un forte legame, tanto da conoscere bene lingue e costumi, ma non si assume, a differenza di Zagor, il ruolo di “protettore” degli Indios. Interviene solo a livello personale quando è coinvolto casualmente in determinate circostanze (e qui ci riallacciamo a quanto detto prima: cioè al desiderio implicito di Mister No di evitare guai, invece di agire in prima persona, come fa Zagor). Un esempio importante – perché caratteristico del suo modus operandi - di questi suoi interventi è raccontato nella saga di “L’ultimo paradiso” (Mister No 64):

    Mister-No-cover-1


    In questa storia, Mister No ed Esse-Esse, per aiutare l’amico indio Akawè, al quale è stata rapita la sua fidanzata Makoritha, seguono le tracce dei rapitori fino a trovarle al villaggio turistico di Wanabo, gestito da Mister Fox, in cui Makoritha e altre ragazze indios sono schiavizzate. Dopo un feroce scontro a fuoco, il villaggio viene bruciato e tutti i colpevoli uccisi. Finita la storia, Mister No e i suoi amici possono ritornare a casa. In sostanza, Mister No interviene semplicemente coi suoi mezzi e con la sua esperienza di veterano di guerra, ma non fa affidamento su nessuna autorità, che comunque Mister No vede con una certa diffidenza, ritenendole (spesso a ragione) molto corrotte. C’è un’altra caratteristica, che rende Mister No un po’ più realistico di Zagor: entrambi hanno molta fiducia nell’indiano (o nell’indio) credendo alla favola del “buon selvaggio”, che consiste nell’idea che l’indiano (nord o sudamericano) sia sempre costituzionalmente buono e senza peccato, e sia stato poi corrotto a causa della presenza dei bianchi, i soli peccatori.

    Ma, in determinate circostanze, il primo – Zagor – spesso insiste sull’idea del “buon selvaggio”, mentre Mister No invece (non sempre, ma a volte capita) vede i fatti. Mi spiego meglio con due esempi. Nella storia della “Rabbia degli Osages” (Zagor 119), Zagor vuole ottenere giustizia per il capo degli Osages, Wakopa, al quale Billy Boy, il figlio di Mister Kirby, l’uomo più potente del paese di Stoneville, aveva ucciso la sposa in un momento di ubriachezza.

    Zagor-cover-1


    Fin qui, l’intenzione di Zagor è giusta. Ma quando si accorge che Wakopa ha circondato l’intera Stoneville coi suoi indiani, condannando l’intero paese a morire di fame, e che, inoltre, ha anche ucciso nella sua rabbia degli innocenti coloni, compresi i loro bambini, cerca di giustificarlo comunque, dicendo che è colpa dell’uomo bianco che Wakopa è diventato così. Veri o falsi che siano i suoi ragionamenti, qui Zagor si mostra fin troppo di parte, stando dalla parte degli indiani, giustificandoli in ogni caso e contro i bianchi, condannandoli sempre. Una presunzione di innocenza per i primi e una presunzione di colpevolezza per gli altri: in questo modo, Zagor non riesce a gestire bene il suo ruolo di intermediario tra i due diversi mondi, perchè non si mostra imparziale.

    Passiamo invece a Mister No: anche lui, spesso, dà la colpa ai bianchi di quello che avviene negli indios, e diverse volte a ragione: però si rende conto che gli indios di per sé non sono “sempre buoni” come vorrebbe il mito del buon selvaggio. Infatti, nella lunga storia “Oro!” (Mister No 83), Mister No si trova perso nella giungla e aiutato dagli Indios, coi quali vive per un certo periodo, addirittura legandosi a livello sentimentale con l’india Arhama.

    Mister-No-cover-2


    Eppure, dopo un po’ si accorge che non tutto è pulito in quel mondo: infatti, ad un certo punto, i suoi amici indios vanno in un altro villaggio di indios a fare una razzia e rapire le loro donne, una cosa assai comune tra le tribù (non solo di indios: anche tra gli indiani del nordamerica era una cosa frequente). Mister No protesta, ma viene zittito da loro con un colpo di bastone in testa che lo tramortisce. Ripresosi, osserva il massacro compiuto dai suoi compagni e si allontana intristito. In questo caso, Mister No osserva senza finzioni – a differenza di Zagor - il lato oscuro dell’indiano, che non è “completamente buono” come spesso lo si vorrebbe descrivere.

    Un’ultima osservazione: gli interventi di Mister No per aiutare gli indios, che si basano sostanzialmente sull’uso della sua forza, a volte provocano più danni che aiuto. Per esempio – assai calzante – in “Vento rosso” (Mister No 241),

    Mister-No-cover-3


    Mister No ed Esse Esse fanno un’azione terroristica in una fabbrica della Brazil Chemicals che inquinava la foresta, provocando però la reazione rabbiosa della potente organizzazione yakuza di Ishikawa, che provoca la morte di Augustino (un amico di Mister No), la tortura di diversi suoi amici, la distruzione del suo Piper e del bar di Paulo Adolfo, e, insieme ad altre cose, la fuga di Mister No da Manaus con una lunga avventura per parare i conti. Senza contare che, comunque, la Brazil Chemicals potrà sempre costruire un’altra fabbrica meglio sorvegliata, e la situazione finale sarà peggiore della prima. Non sempre l’azione violenta di Mister No è la migliore, perché può provocare reazioni ancora peggiori, e non aiutano in pieno il popolo indio. In questa storia, si vedono i limiti del personaggio.

    CANTO

    Passiamo ad un altro aspetto di Mister No e Zagor: il canto. Mister No canta assai più spesso di Zagor: in particolare, quando è allegro, canta sempre:

    “Oh, when the saints,
    oh when the saints go marching’in
    I wanna to be in that number”


    Mister-No-canta


    Questa canzone è di Louis Armstrong, famoso cantante jazz degli Anni ’60, ma non è una sua invenzione: infatti, è un testo spiritual ripreso da diversi cantanti jazz, tra cui appunto Armstrong. Gli “spiritual” sono musiche cantate dai negri del sud ai tempi della schiavitù, con alla base un testo religioso cristiano. Infatti, è un richiamo al giudizio universale, dove i “santi”, cioè i salvati, marceranno insieme in Paradiso. E’ da notare che, all’originale, o comunque in una versione più fedele, l’ultima riga dovrebbe essere “Lord, how I want to be in that number”, cioè “Signore, come vorrei essere con loro”. Il fedele, insomma, si augura di essere tra i salvati e chiede a Dio la salvezza, confidando nella sua misericordia. Nella strofa di Mister No, però, manca l’invocazione a Dio e Mister No dice (pretendendo): “io voglio essere in quel numero”, senza chiederlo a nessuno in particolare. Insomma, la si potrebbe definire una preghiera-canto atea. Resta comunque una invocazione di tipo religioso, almeno nell’origine, che ci fa quindi riallacciare alle esclamazioni di tipo “trascendentale” di Mister No (“Per l’animaccia mia”, ecc.). Un’altra traccia della sua “religiosità nascosta”, un argomento di cui ci occuperemo poi.

    Passiamo a Zagor: lui non canta, in genere. A cantare è soprattutto il suo amico messicano Cico, che inventa delle strofette umoristiche inventate sul momento. Facendo un confronto, tra l’altro, si scopre che Esse Esse non canta MAI: al massimo, quando è brillo, imita “Oh when the saints” di Mister No (in “Il re della Giungla” (Mister No 110), lo fa mentre camminano insieme per strada). In sostanza, i ruoli del “canterino” sono invertiti: se in Zagor a cantare è il coprotagonista, in Mister No a cantare è invece il protagonista. Comunque, anche Zagor canta, a volte: lo fa però insieme agli altri. A volte per necessità. Per esempio, canta e fa cantare a tutti il “Sally Brown” durante la terribile traversata finale dell’"Odissea Americana" (Zagor 88) per dare coraggio ai superstiti. Oppure per cantare in allegria con gli altri, come nel ritorno a Darkwood in canoa coi trappers nella scena finale di “Pugni e pepite” (Zagor 145). Ecco il testo:

    Zagor-canto


    "They say there is a stream
    where crystal waters flow
    well, that is the stream
    that leads to Darkwood!"

    (Dicono che esiste un fiume
    Dove scorrono acque cristalline
    Beh, quello è il fiume
    che conduce a Darkwood!)


    Per la cronaca, questa canzone sarà poi ripresa ed ampliata dal cantautore Graziano Romani in un CD. Comunque, questa è forse l’unica canzone che Zagor ha cantato spontaneamente: infatti, quella storia non è di Nolitta, ma di Decio Canzio (che ha composto la strofa) cosa che fa risaltare di più la differenza. In ogni caso, quella canzone è un canto d’amore appassionato per Darkwood, il regno di Zagor dove lui cerca di mettere ordine e serenità. Se Mister No canta pensando ai santi, Zagor canta pensando alla sua terra: è una curiosa contraddizione, che mostra la sottile tristezza nascosta di Mister No. Infatti, lui cerca un luogo sereno, appunto il “paradiso”, che per lui è Manaus, ma nello stesso tempo lo sente come un paradiso precario. Questo gli dà una sottile, indefinibile angoscia, che alla fine esploderà nella storia finale della serie. Invece, Zagor è in pace col cielo e con la terra, avendo trovato il suo equilibrio sia nell’aldilà che nell’aldiquà: infatti, agisce cercando di fare del bene e sente che è una buona cosa da fare, che dà frutti, sia a livello terreno che a livello trascendentale. Il suo canto, quindi, è assai allegro, contemplando la sua Darkwood come un anticipo del Paradiso. Zagor, in sostanza, nonostante il suo passato tormentato, è più sereno di Mister No.

    (3 - Continua qui)


    LINK A TUTTI GLI ARTICOLI SU ZAGOR

    Edited by joe 7 - 24/8/2023, 13:36
      Share  
     
    .

Comments
  1. view post
     
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Member
    Posts
    47

    Status
    Offline
    In effetti Zagor è ottimista per natura. Più volte abbiamo visto il suo sorriso armonioso e rassicurante. Mister no, benché ironico, è più cinico e lo diventa ancora di più quando vede la gente che si comporta nei modi più abbietti.

    "Veri o falsi che siano i suoi ragionamenti, qui Zagor si mostra fin troppo di parte, stando dalla parte degli indiani, giustificandoli in ogni caso e contro i bianchi, condannandoli sempre. Una presunzione di innocenza per i primi e una presunzione di colpevolezza per gli altri: in questo modo, Zagor non riesce a gestire bene il suo ruolo di intermediario tra i due diversi mondi, perchè non si mostra imparziale."

    L' autore diciamo che ha esagerato a mio parere soprattutto con la rappresaglia indiana. Una delle rare cose che gli imputo, come Manetola omicida sul tipo disarmato implorante pietà in "Libertà o morte". Va bene che era sconvolto, però... poi Zagor non dice niente sulle rapine e sui furti dei Seminoles, anche se a fin di bene, e cosa fa fare per vincere un' eredità ne "Il buono e il cattivo"! XD Uscissero oggi ste cose... XD
    In Mister no però a mio parere paradossalmente ha fatto anche cose più toste. Nella citata "Yanoama" e nell' albo "La notte dei machete" nonché l' ultimo albo di "Isola di Pasqua" la gente agisce e perde la testa veramente in maniera troppo esagerata a mio parere! Mah!
     
    Top
    .
  2. view post
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    13,404

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE (Francesco Romani @ 6/10/2016, 18:49) 
    In effetti Zagor è ottimista per natura. Più volte abbiamo visto il suo sorriso armonioso e rassicurante. Mister no, benché ironico, è più cinico e lo diventa ancora di più quando vede la gente che si comporta nei modi più abbietti.



    CITAZIONE (Joe7 @ 6/10/2016, 18:49) 
    Zagor è di natura più ottimista, altrimenti non farebbe quello che sta facendo. Infatti, lui non è esattamente un "supereroe" come spesso si dice, ma è un mediatore tra il mondo dei bianchi e quello degli indiani. E per questo spera sempre che ci sia un modo per convivere in pace, nonostante le continue difficoltà e fallimenti.
    Mister No, invece, è rassegnato al fatto che non ci sarà mai pace, ma sempre guerra, conflitti, prevalenza del più forte. Combatte, ma come un combattente che non ha speranze reali di vittoria. E' uno sconfitto in partenza, perchè dice sin dall'inizio di aver perso. Zagor invece combatte con l'intenzione di vincere, nonostante tutto: questa è la differenza tra loro due.

    "Veri o falsi che siano i suoi ragionamenti, qui Zagor si mostra fin troppo di parte, stando dalla parte degli indiani, giustificandoli in ogni caso e contro i bianchi, condannandoli sempre. Una presunzione di innocenza per i primi e una presunzione di colpevolezza per gli altri: in questo modo, Zagor non riesce a gestire bene il suo ruolo di intermediario tra i due diversi mondi, perchè non si mostra imparziale."

    L' autore diciamo che ha esagerato a mio parere soprattutto con la rappresaglia indiana. Una delle rare cose che gli imputo, come Manetola omicida sul tipo disarmato implorante pietà in "Libertà o morte". Va bene che era sconvolto, però... poi Zagor non dice niente sulle rapine e sui furti dei Seminoles, anche se a fin di bene, e cosa fa fare per vincere un' eredità ne "Il buono e il cattivo"! XD Uscissero oggi ste cose... XD


    CITAZIONE (Joe7 @ 6/10/2016, 18:49) 
    Infatti, Nolitta qui ha mostrato dei casi estremi, in cui Zagor giustifica delle azioni fatte dagli indiani che non giustificherebbe mai se fossero state invece commesse dai bianchi. E' una forma di "razzismo giustificazionista", in cui la morale di base è: "voi bianchi avete fatto i cattivi, anzi siete cattivi, quindi è giusto che siamo cattivi anche noi indiani, anzi è tutta colpa vostra se adesso facciamo i cattivi. Quindi noi indiani siamo fondamentalmente buoni: se non fosse per voi bianchi, non avremmo mai fatto queste cattiverie, i colpevoli siete sempre e solo voi bianchi". Zagor (e Nolitta) in questo caso si sono dimenticati che non esiste il male a fin di bene.

    In Mister No però a mio parere paradossalmente ha fatto anche cose più toste. Nella citata "Yanoama" e nell' albo "La notte dei machete" nonché l' ultimo albo di "Isola di Pasqua" la gente agisce e perde la testa veramente in maniera troppo esagerata a mio parere! Mah!

    Mister No, anche se non è credente, o è scarsamente credente, è cresciuto comunque in una cultura cristiana, quindi ha presente il concetto base che tutti gli uomini sono fratelli, figli cioè dello stesso Padre, Dio. E in "Yanoama" e nell'"Isola di Pasqua" considera scontato che questa verità sia conosciuta anche dai non cristiani come gli indios. E' questo il suo errore.
     
    Top
    .
  3. view post
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    408

    Status
    Offline
    Mi piacerebbe leggere la storia "Oro" oppure "La città del crimine", se faranno una riedizione in volume.

    Di Mister No ho letto:
    -L'ultimo Cangaceiro
    -Il re del Sertao (storia peggiore in assoluto)
    -Il profeta (la mia preferita)
    -Sangue sul Sertao
    -L'ultimo paradiso
    -Ananga
    -Il tempio dei Maya/Rio Negro
    -Magia nera
    -Uomini nella giungla
    -Un Mondo perduto
    Le Tigri Volanti
    -Avventura a Manaus
    -Zulù

    Però non credo che leggerò oltre: la serie non mi piace molto per la sua natura "sinistroide".
     
    Top
    .
  4. view post
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    13,404

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE (Andrea Michielon @ 21/9/2023, 17:52) 
    Mi piacerebbe leggere la storia "Oro" oppure "La città del crimine", se faranno una riedizione in volume.

    Sono delle belle storie, ma ti consiglierei di comperarle all'usato, che spendi meno. Se aspetti che le facciano in volume, oltre ad avere in mano dei volumoni ingombranti, dovrai spendere come minimo 25 euro.

    CITAZIONE (Andrea Michielon @ 21/9/2023, 17:52) 
    Di Mister No ho letto:
    -L'ultimo Cangaceiro
    -Il re del Sertao (storia peggiore in assoluto)
    -Il profeta (la mia preferita)
    -Sangue sul Sertao
    -L'ultimo paradiso
    -Ananga
    -Il tempio dei Maya/Rio Negro
    -Magia nera
    -Uomini nella giungla
    -Un Mondo perduto
    - Le Tigri Volanti
    -Avventura a Manaus
    -Zulù

    Le conosco quasi tutte.

    CITAZIONE (Andrea Michielon @ 21/9/2023, 17:52) 
    Però non credo che leggerò oltre: la serie non mi piace molto per la sua natura "sinistroide".

    Vedi tu: bisognerebbe leggere solo quello che ci piace. E poi queste storie tu le paghi, quindi il fatto che ti piacciano mi sembra il minimo richiesto...
     
    Top
    .
  5. view post
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    189

    Status
    Offline
    Ciao Andrea, per me tra i primi 100 numeri ci sono diversi episodi dove prevale l'avventura e che quindi risultano di lettura più leggera. Nolitta negli anni '70 aveva ancora una scrittura piacevole, mentre negli anni '80 diventa più prolisso.
    Considera poi che molte storie dei primi 100 numeri erano opera di Castelli, che è un ottimo autore e che predilige le trame concrete.
    Per me quindi puoi cercare le storie che più ti piacciono tra questi due, Nolitta e Castelli, nei primi 100 numeri. Qualcuna anche dopo il n° 100, per esempio "Sfida al Pantanal", che è l'Odissea americana di Mister No.
    Oltre agli originali, ci sono le ristampe "Tutto Mister No" e le edizioni IF, che contengono due episodi.
    Il mio giudizio sulla collana Mister No è positivo, perchè è un fumetto nato ancora negli anni d'oro e quindi comunque una ventina di episodi li rileggo volentieri. Ma certamente non mi sono affezionato al personaggio.
     
    Top
    .
  6. view post
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    13,404

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE (Kirihito @ 22/9/2023, 10:28) 
    Ciao Andrea, per me tra i primi 100 numeri ci sono diversi episodi dove prevale l'avventura e che quindi risultano di lettura più leggera.

    In genere i primi 100 numeri, grossomodo, sono i migliori in ogni serie a fumetti. Poi ci sono tante variazioni, ma di solito è così.

    CITAZIONE (Kirihito @ 22/9/2023, 10:28) 
    Nolitta negli anni '70 aveva ancora una scrittura piacevole, mentre negli anni '80 diventa più prolisso.

    Era diventato meno spontaneo, purtroppo. Te ne accorgi subito quando qualcuno parla molto senza dirti niente: vuol dire che non ha molto da dire.

    CITAZIONE (Kirihito @ 22/9/2023, 10:28) 
    Considera poi che molte storie dei primi 100 numeri erano opera di Castelli, che è un ottimo autore e che predilige le trame concrete.

    Le storie di Castelli su Mister No mi erano sempre sembrate piuttosto azzeccate, a volte erano meglio anche di quelle di Nolitta.

    CITAZIONE (Kirihito @ 22/9/2023, 10:28) 
    Per me quindi puoi cercare le storie che più ti piacciono tra questi due, Nolitta e Castelli, nei primi 100 numeri. Qualcuna anche dopo il n° 100, per esempio "Sfida al Pantanal", che è l'Odissea americana di Mister No.

    Ne parlano molto bene della "Sfida al Pantanal", ma a me non ha mai fatto una grande impressione, anzi l'ho trovato molto noioso e disegnato male. Si vede che gli altri lettori ci avevano trovato delle cose che io non sono riuscito a cogliere. A volte capita.

    CITAZIONE (Kirihito @ 22/9/2023, 10:28) 
    Oltre agli originali, ci sono le ristampe "Tutto Mister No" e le edizioni IF, che contengono due episodi. Il mio giudizio sulla collana Mister No è positivo, perchè è un fumetto nato ancora negli anni d'oro e quindi comunque una ventina di episodi li rileggo volentieri. Ma certamente non mi sono affezionato al personaggio.

    Nemmeno io. Mi capita di rileggerlo, ma senza molto entusiasmo.
     
    Top
    .
  7. view post
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    189

    Status
    Offline
    CITAZIONE
    Ne parlano molto bene della "Sfida al Pantanal", ma a me non ha mai fatto una grande impressione, anzi l'ho trovato molto noioso e disegnato male. Si vede che gli altri lettori ci avevano trovato delle cose che io non sono riuscito a cogliere. A volte capita.

    Ricorda ""odissea americana" perchè è un viaggio sul fiume in un territorio selvaggio, pieno di pericoli.
    Anche se i pericoli sono dovuti agli uomini e non alla natura, come nell'episodio di Zagor.
    Dopo la prima centuria penso sia una delle storie migliori, ma anche per me è ben lontano dall'epico viaggio dell'Athena, i disegni di De Vitto non sono paragonabili a quelli di Ferri, che hanno un dinamismo magico e riescono ad evocare atmosfere misteriose ed inquietanti.
     
    Top
    .
  8. view post
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    13,404

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE (Kirihito @ 22/9/2023, 14:41) 
    Ricorda ""odissea americana" perchè è un viaggio sul fiume in un territorio selvaggio, pieno di pericoli.
    Anche se i pericoli sono dovuti agli uomini e non alla natura, come nell'episodio di Zagor.
    Dopo la prima centuria penso sia una delle storie migliori, ma anche per me è ben lontano dall'epico viaggio dell'Athena, i disegni di De Vitto non sono paragonabili a quelli di Ferri, che hanno un dinamismo magico e riescono ad evocare atmosfere misteriose ed inquietanti.

    Adesso capisco, sarà per questo che ha avuto un certo successo. Purtroppo a me ha lasciato indifferente, ma sono contento di sapere che a te sia piaciuto. Si tratta di gusti.
     
    Top
    .