Il blog di Joe7

  1. ZAGOR E MISTER NO - 4

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    Mister No
    Zagor
    By joe 7 il 21 June 2016
     
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    ZAGOR E MISTER NO A CONFRONTO (quarta parte)
    Primo articolo: qui; articolo precedente: qui

    Mister_No_Zagor Zagor_Mister_No


    IL PADRE

    Passiamo adesso alla figura del padre, che è problematica nei due personaggi di Nolitta. Cominciamo a descrivere i genitori di Zagor. La madre di Zagor si chiamava Betty Burton: di origini irlandesi, aveva emigrato in America per cercare fortuna e aveva incontrato Mike Wilding, il futuro padre di Zagor, di origini irlandesi anche lui.

    Zagor_madre


    Si sposarono e andarono a vivere a Clear Water (“acque chiare: un curioso contrasto con “Darkwood”, “bosco scuro”). La madre è ricordata da Zagor con tenero e struggente affetto: è con la figura del padre che Zagor ha dei seri problemi. Infatti, Mike Wilding, amato dal piccolo Patrick (il futuro Zagor) viene ucciso, insieme alla madre, dagli indiani Abenaki comandati da Solomon Kinski. Dopo aver incontrato Wandering Fitzy, che sarà un secondo padre per lui, il giovane Wilding riesce alla fine a vendicare la morte del padre. Però scopre inaspettatamente che suo padre stesso era stato responsabile in passato di un terribile massacro compiuto contro gli indiani Abenaki, che Kinski voleva appunto vendicare. E’ da notare che Fitzy stesso morirà nella vendetta di Patrick Wilding: infatti sarà ucciso da Kinski.

    Zagor_vendetta_2


    Il ragazzo quindi vede morire due volte il padre e rimane completamente solo al mondo. Questa terribile spirale di vendetta mette in crisi il ragazzo e gli farà iniziare il percorso di reimpostazione della sua vita, diventando Zagor, il cui obiettivo sarà non solo mettere pace tra bianchi e rossi, ma anche evitare terribili faide vendicative in cui sono stati coinvolti suo padre e Solomon Kinski, faide in cui sono stati coinvolti degli innocenti come sua madre e Wandering Fitzy. Ma la figura del padre per Zagor resterà un problema irrisolto. Certo, più avanti, in “Il ponte dell’arcobaleno” di Boselli (Zagor 400), lo incontrerà in una “esperienza ultraterrena”, in cui il padre dirà di essere cambiato dopo il massacro degli Abenaki che ha commesso. Fatto sta che la figura del padre per Zagor è stata sempre problematica per lui: tant’è vero che, anche in tempi più recenti, ritorna a tormentarlo (come nel terzo Zagorone di Burattini, “La storia di Betty Wilding”).

    Zagor_padre Zagor_madre_2


    Si tratta di una colpa e di un tormento che Zagor non riesce a scacciare. Infatti, il protettore degli indiani sente con angoscia il fatto di essere comunque il figlio di uno sterminatore di indiani. E’ una specie di vergogna nascosta, con la quale deve comunque convivere, volente o nolente. Il problema di base è che Zagor, nonostante tutto, non riesce a perdonare definitivamente il padre: lo capisce, lo giustifica, ma non è ancora capace di perdonare quello che lui ha fatto.
    Passando a Mister No, la situazione è simile: il padre di Mister No, Jerome Drake (curiosamente, ha lo stesso nome del figlio, Jerry) ha commesso un omicidio ed è stato rinchiuso in prigione per vent’anni. Inoltre, la persona uccisa (Logan Sinclair, un giornalista) era una persona alla quale il piccolo Mister No era affezionato. Solo dopo vent’anni, quando il padre esce dalla prigione, padre e figlio riescono a rappacificarsi: ma Mister No continua comunque la sua vita di vagabondo, mentre il padre seguirà altre strade. Una rappacificazione, certo, ma che non è abbastanza per coprire una lacerazione che è troppo vasta per essere coperta semplicemente con un abbraccio (Mister No n. 292).

    Mister_No_padre


    Entrambi i personaggi, Zagor e Mister No, non hanno ancora compiuto i passaggi definitivi per rappacificarsi definitivamente coi rispettivi padri, e gli ostacoli sono spesso insormontabili. Per Zagor, l’ostacolo più grande è la morte del padre, quindi l’impossibilità di dialogare direttamente con lui, mentre per Mister No l’ostacolo è la lunga durata dei vent’anni attraverso i quali loro non si sono mai parlati: non è facile riprendere il cammino dopo una così lunga interruzione. E’ curiosa, invece, la quasi assenza della figura della madre: in Zagor è appena accennata per poi scomparire, mentre in Mister No non si sa nemmeno il suo nome. Sembra quasi una presenza discreta della quale si ha pudore di parlare, mentre è col padre che il personaggio deve confrontarsi. Sembra quasi che Sergio Bonelli abbia voluto trasmettere nei suoi personaggi una certa nostalgia di suo padre Gianluigi, una figura con la quale si vede che ha avuto rapporti sia di conflitto che di rappacificazione. Il padre di Zagor non compare MAI nella serie, cioè, non nel senso di vivo, ma solo come ricordo/incontro trascendentale/sogno e simili. Quindi non è possibile fare davvero un dialogo chiarificatore una volta per tutte con lui: il padre è come bloccato nel suo ruolo di ex-massacratore di indiani. Il problema, secondo me, non è tanto il padre di Zagor, quanto Zagor stesso: non ha ancora perdonato il padre. Abbracci, baci, comprensione, affetto, ma non perdono, non fino in fondo. Fino a quando Zagor non lo perdonerà fino in fondo, sarà sempre in conflitto continuo con la memoria del padre. Almeno, è così che la vedo. Per quanto riguarda il padre di Mister No, almeno è ancora vivo e quindi si può tentare un dialogo con lui. Per questo, credo, l'incontro col padre è più coinvolgente di quello con un padre-fantasma. Ma resta comunque lo spazio di vent'anni di separazione e incomprensioni, non facile da risolvere in quattro chiaccchiere e poi ciascuno per la sua strada. Sono ferite non facili da guarire, e credo che lo sappiano entrambi, padre e figlio. Senza contare che c'è stato del rancore covato dal figlio per tanti anni, di cui l'arresto per omicidio era solo la punta dell'iceberg.
    In sostanza, la figura del padre in entrambi i personaggi è difficile da contattare. Credo di vedere qui un riflesso di Nolitta col padre, Sergio Bonelli: infatti, se ne parla poco, ma il padre aveva lasciato la madre per un'altra donna e, anche se Gianluigi aveva mantenuto i rapporti con l'ex-moglie, un fatto simile deve aver lasciato comunque delle tracce nel figlio Sergio. Forse è anche questa l'origine dell'"incertezza", della "non-invincibilità" dei suoi personaggi. Inoltre, c'è un altro particolare: la situazione dei "vent'anni", che si ripete per entrambi i padri. Infatti, il massacro degli Abenaki compiuto dal padre è stato fatto vent'anni fa dal momento in cui il piccolo Wilding legge le copie ingiallite dei giornali che parlano del massacro, e il padre di Mister No esce dalla prigione dopo vent'anni di reclusione. Può essere un caso, ma personalmente credo che ci sia una specie di "legame nascosto" tra i due padri. E' un'ipotesi, comunque, ma interessante.

    LA RELIGIONE

    Passo ora ad un altro argomento chiave dei personaggi: la religione. La religione è una visione di se stessi e dell’aldilà che coinvolge in ogni momento l’uomo, sia che ci creda sia che non ci creda: lo stesso si può dire a chi sia indifferente. A seconda di come ci si posiziona davanti a questo argomento, tutta la vita ne viene coinvolta, sia nelle grandi che nelle piccole cose. Quindi è assai importante, per capire i personaggi, sapere che tipo di religione professano. Innanzitutto, partiamo da Zagor: lui, come i suoi genitori, è di origini irlandesi, e questo popolo per la maggior parte è cattolico e, in quel periodo (inizio ottocento), la maggior parte di loro aveva dovuto fuggire dall’Irlanda, a causa delle persecuzioni dei protestanti anglicani. E’ probabile quindi che Zagor sia stato educato nella religione cattolica. Il cattolicesimo di Zagor è implicito anche nel suo nome, Patrick, da San Patrizio, il patrono dell’Irlanda.

    Zagor_S_Patrizio


    E' da ricordare infatti che i protestanti, in genere, non festeggiano gli onomastici e prendono spesso - non sempre - i loro nomi da personaggi dell’Antico Testamento. Per esempio, il pastore Solomon Kinski, un protestante, ha appunto come nome quello di Salomone, un importante re di Israele. Può darsi che il conflitto tra Kinski e Mike Wilding (il padre di Zagor) sia dovuto anche a differenze religiose implicite: protestanti contro cattolici. In ogni caso, oltre a questi cenni, non ci sono altre tracce di cattolicesimo in Zagor, se si esclude il suo profondo rispetto per i frati francescani Gelsomino e Serafino del picco “Casa del cielo” in “Clark City”: infatti, l’ordine francescano è cattolico (non esistono ordini francescani protestanti).

    Zagor_frate


    Zagor mostra comunque un suo interesse per la religione indiana, della quale si professa rappresentante. Partecipa ai riti, segue le indicazioni di stregoni o sciamane, riceve delle visioni da “Manito testa di bisonte” in “Magia senza tempo” (Zagor n. 182). Lo si potrebbe indicare quindi come un “convertito alla religione indiana”, anche se i valori che propugna sono comunque di origine cristiana (una fratellanza universale, la difesa del più debole, il concetto di non rubare sono concetti cattolici ed estranei alla religione indiana).

    Zagor_Magia


    E’ da ricordare, inoltre, che gli indiani avevano in genere religioni diverse per tribù, quindi era un po’ difficile che tutti quanti potessero vedere Zagor come inviato di “Manito”, un nome algonchino per un generico Essere Supremo, chiamato - e quindi adorato - in modi diversi dagli indiani (Wakan Tanka, Grande Spirito, Watan, ecc.). Al massimo poteva essere considerato “inviato di Manito” solo dagli algonchini. Comunque, anche questa sua “universalità” di spirito protettore per tutti, indiani e bianchi, è anch’esso un richiamo implicito al cattolicesimo (dalla parola “cattolico”, che significa, appunto, “universale”). Lo stesso si potrebbe dire della fascia di “Wampum” di Tex.
    Passando a Mister No, solo in una particolare circostanza si viene a sapere della religione di Jerry Drake: quando va ad abitare in una casa gestita da un’anziana protestante, le dice di essere anche lui di religione protestante (“La città del crimine”, Mister No n. 88). Le critiche che l’anziana donna dà al cattolicesimo sono accettate senza commenti da Mister No.

    Mister_No_crimine


    Il “protestantesimo” di Mister No è inteso in senso decisamente elastico, visto che frequenta bordelli senza preoccuparsene minimamente dal punto di vista morale (ad esempio, in “Il re della giungla”, va in un bordello insieme ad Esse Esse). Anzi, forse Mister No è l’unico personaggio della Bonelli che li frequenta apertamente (un’eccezione sembra esserci per Nathan Never, che pare li abbia frequentati da cliente in passato).

    Mister_No_donna


    Ma, più che protestante o cattolico, Mister No appare indifferente a qualunque religione. Inoltre, i religiosi che Mister No incontra nelle sue avventure spesso sono degli sbandati o addirittura delinquenti: il ricettatore O'Bispo è un caso limite. Un esempio di prete sbandato è quello che ruba la testa del capitao Lampiao per le sue funzioni religiose (“Il re del Sertao”, Mister No Speciale n. 3): tra l’altro, in quella storia Mister No viene picchiato o ingannato da tutti: l’unico su cui Mister No potrà usare le mani sarà proprio il prete sbandato. Ma gli esempi di presti sbandati o delinquenti sarebbero quasi inesauribili, marcando la sottile diffidenza di Mister No verso ogni ordine costituito, fosse anche di genere religioso. Per esempio, i frati che si rivelano adoratori del demonio nella missione di San Alejandro (“Il signore delle tenebre”.Mister No n. 204). Oppure, il sedicente “Beato Geraldo” di Nova Canudos, che si rivela un violentatore in “Il profeta” (Mister No n. 117). Oppure, ancora, a livello più “terra terra”, il prete baro che viene punito con un pugno in faccia da Mister No (“Il dio vendicatore”, Mister No n. 122). Spesso Mister No nelle storie è mostrato più sapiente dei religiosi, che sono visti in genere come degli ingenui, nel caso migliore. O dei depravati, o peggio, nel caso opposto.

    Mister_No_O_Bispo


    Ma, nonostante la sua sapienza di uomo di mondo, Mister No è disarmato davanti ad eventi più grandi di lui che non sa spiegarsi: per esempio in “Ananga” (Mister No n. 91) o quando incontra Francisco Cabral in “La casa di satana” (Mister No n. 104). Più che nella religione, Mister No sembra più propenso a credere all'esistenza della magia nera (il primo speciale di Mister No infatti, “Magia nera”, era tutto un programma), in sostanza, al diavolo.

    Mister_No_Ananga


    Concludendo, Mister No e Zagor si “costruiscono” la loro religione: una via di mezzo tra quella indiana e cristiana nel caso di Zagor, e un rispettoso scetticismo e agnosticismo da parte di Mister No. Visto che Nolitta si identificava molto in Mister No, può darsi che l’approccio di Mister No alla religione fosse simile al suo.

    (4 - Continua qui)


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    Edited by joe 7 - 24/8/2023, 13:39
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    "Spesso Mister No nelle storie è mostrato più sapiente dei religiosi, che sono visti in genere come degli ingenui, nel caso migliore. O dei depravati, o peggio, nel caso opposto."

    Non ci avevo fatto caso! Vero! XD
     
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    CITAZIONE (Francesco Romani @ 6/10/2016, 18:51) 
    "Spesso Mister No nelle storie è mostrato più sapiente dei religiosi, che sono visti in genere come degli ingenui, nel caso migliore. O dei depravati, o peggio, nel caso opposto."

    Non ci avevo fatto caso! Vero! XD



    Il prete cattolico, nelle storie a fumetti della Bonelli (ma non solo), è visto spesso o come un ingenuo che non sa nulla delle cose del mondo (come in Ken Parker) o come un depravato-mezzo delinquente che si nasconde sotto una talare (capita spesso in Mister No). Oppure in un fanatico religioso al quale piacciono i roghi, soprattutto se la storia è ambientata nel Medioevo. Sono in sostanza visioni caricaturali del prete cattolico, mentre il prete protestante, invece, spesso è visto come un uomo saggio e ascetico (Martin Mystere) e lo stregone indiano o morisco è visto come un sapiente da ascoltare con venerazione (Tex).
     
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    In un paio di storie di Zagor, Nolitta aveva inserito delle velate critiche al cattolicesimo, definito come una religione "imposta".
    Riguardo a Mister No, ho letto la storia del Beato Gerardo (ben fatta), così come quella del prete sbandato che rubava la testa mummificata.

    Certo che, attualmente, molti autori ce l'hanno non solo con i preti, ma anche con le figure religiose più importanti.
     
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    CITAZIONE (Andrea Micky1 @ 5/9/2021, 12:33) 
    In un paio di storie di Zagor, Nolitta aveva inserito delle velate critiche al cattolicesimo, definito come una religione "imposta".
    Riguardo a Mister No, ho letto la storia del Beato Gerardo (ben fatta), così come quella del prete sbandato che rubava la testa mummificata.

    Certo che, attualmente, molti autori ce l'hanno non solo con i preti, ma anche con le figure religiose più importanti.

    Credo che, per quanto riguarda i momenti in cui Zagor parla della religione cristiana imposta, tu ti riferisca alla storia "Vudu". Ovviamente è un falso storico: la religione cristiana non è mai stata imposta da nessuno, per la sua stessa natura di testimonianza e predicazione. Per sua natura, infatti, propone, mai impone. Se si presentano dei momenti storici in cui la religione cristiana sarebbe stata imposta, in quel caso è stata imposta contro la sua stessa natura. L'amore non può mai essere imposto: infatti non puoi mai comandare ad una persona di amare.

    Seguire Dio, però, che è Amore, significa anche comportarsi in un certo modo, tipo seguire i Comandamenti e obbedire alla Chiesa (quando predica la religione cristiana però, non quando dice delle sciocchezze che non sono cristiane, cosa che succede molto spesso ultimamente). Ed è qui che spesso casca l'asino e si parla delle religione cristiana come qualcosa che impone. Infatti sarebbe più comoda una religione dove si "ama" in modo generico e nello stesso tempo si fa e si pensa quello che si pare, perchè tanto basta l'amore. Ma questo modo di pensare non c'entra nulla col cristianesimo, ne è solo una sua parodia (e spesso è questa parodia che viene predicata in Chiesa: ma quello non è cristianesimo).

    E' per questa natura esigente (l'Amore è sempre esigente!) del cristianesimo che gli autori, di fumetti e altro, vanno addosso alla religione cristiana e ai preti presentando frati depravati e stupratori, preti spretati mezzo delinquenti e ladri, religiosi talmente stupidi e candidi da rasentare l'imbecillità, suore "moderne", eccetera.
     
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    Infatti sarebbe più comoda una religione dove si "ama" in modo generico e nello stesso tempo si fa e si pensa quello che si pare, perchè tanto basta l'amore

    No, sarebbe qualcosa di molto di più umano democratico e logico.
    L'origine di tutto è essere brave persone e non nuocere agli altri, tutto il resto è solo un'imposizione logica e una discriminazione. Non c'è nulla di male nel divorziare quando non si va d'accordo, avere rapporti sessuali consensuali senza essere sposati, usare preservativi o essere omosessuali

    CITAZIONE
    E' per questa natura esigente (l'Amore è sempre esigente!)

    Esigente è prepotente e oltretutto si arroga il diritto di regolare qualcosa che non gli appartiene, poichè l'amore è sempre esistito anche nei secoli A.C.

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    e spesso è questa parodia che viene predicata in Chiesa

    Non è parodia è umanità e buon senso
     
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    Mi spiace, ma non posso rispondere a queste tue obiezioni, perchè nessuna mia risposta ti convincerebbe.

    Posso solo dirti che stai sbagliando di parecchio nel volere una tua personale religione umana: non ti porterà da nessuna parte.
     
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    CITAZIONE (joe 7 @ 6/10/2016, 22:37) 
    CITAZIONE (Francesco Romani @ 6/10/2016, 18:51) 
    "Spesso Mister No nelle storie è mostrato più sapiente dei religiosi, che sono visti in genere come degli ingenui, nel caso migliore. O dei depravati, o peggio, nel caso opposto."

    Non ci avevo fatto caso! Vero! XD



    Il prete cattolico, nelle storie a fumetti della Bonelli (ma non solo), è visto spesso o come un ingenuo che non sa nulla delle cose del mondo (come in Ken Parker) o come un depravato-mezzo delinquente che si nasconde sotto una talare (capita spesso in Mister No). Oppure in un fanatico religioso al quale piacciono i roghi, soprattutto se la storia è ambientata nel Medioevo. Sono in sostanza visioni caricaturali del prete cattolico, mentre il prete protestante, invece, spesso è visto come un uomo saggio e ascetico (Martin Mystere) e lo stregone indiano o morisco è visto come un sapiente da ascoltare con venerazione (Tex).

    Che poi, da quel che ho capito, sono i protestanti che hanno fatto le porcherie peggiori, ma sono sempre i cattolici quelli dipinti come dei bigotti fanatici.
     
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    CITAZIONE (Andrea Micky1 @ 3/12/2021, 22:18) 
    Che poi, da quel che ho capito, sono i protestanti che hanno fatto le porcherie peggiori, ma sono sempre i cattolici quelli dipinti come dei bigotti fanatici.

    La caccia alle streghe era una prerogativa protestante, come pure lo sterminio degli indiani d'America. Per non parlare dell'Apartheid sudafricano. O il mercato degli schiavi. O l'ossessione sul sesso o sul diavolo. Se si volesse fare un libro nero del protestantesimo si avrebbe un elenco di atrocità senza fine.

    Naturalmente qualcuno potrebbe saltare su a dire: "Ma i cattolici quella volta che...(argomento a piacere)".

    La risposta all'obiezione è semplice: i cattolici che si comportarono male non erano coerenti con la loro fede. Ma i protestanti che si comportarono male, invece, erano coerenti con la propria fede. Questa è la differenza.
     
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    Oggi ho letto una ristampa di "magia nera" e ho avuto l'impressione che lo stesso Nolitta credesse più a cabale, vudù e affini che alla religione vera e propria.

    Comunque, la serie di Mister no é priva di quella "vene poetica" che aveva Zagor.
     
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    CITAZIONE (Andrea Michielon @ 1/4/2023, 18:20) 
    Oggi ho letto una ristampa di "magia nera" e ho avuto l'impressione che lo stesso Nolitta credesse più a cabale, vudù e affini che alla religione vera e propria.

    Comunque, la serie di Mister no é priva di quella "vene poetica" che aveva Zagor.

    Si vede bene che Nolitta a queste cose ci credeva, o almeno amava ricamarci sopra. Mister No stesso - l'alter ego di Nolitta - non le condanna e anzi le teme. Crede al fatto che uno stregone Vudu sappia far risorgere un morto trasformandolo in zombi, lascia che degli ingannatori facciano i loro trucchi alla gente truffandola, crede alla possibilità di evocazioni spiritiche. Nulla di tutto questo è cristiano.

    E, sì, Mister No non ha la poesia di Zagor: se Zagor combatte per qualcosa, Mister No non combatte per nulla: è un cinico rassegnato e pigro, che non fa che combattere solo quando viene coinvolto. La poesia è per chi ha speranza: non c'è nessuna poesia per chi non ne ha.
     
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    Già ai tempi di Zagor, Nolitta aveva dimostrato poca fiducia nel cristianesimo e chi fa così, crede per forza nella magia o in altre cose, illudendosi che possano dare un senso alla sua vita.
    Personalmente ritengo che questa fosse una delle cause del pessimismo che lo portò a creare Mister No, la cui inutilità allo svolgersi della storia viene dimostrata nel destino di Polansky.
     
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    CITAZIONE (Andrea Michielon @ 1/4/2023, 19:58) 
    Già ai tempi di Zagor, Nolitta aveva dimostrato poca fiducia nel cristianesimo e chi fa così, crede per forza nella magia o in altre cose, illudendosi che possano dare un senso alla sua vita.

    Le cose di magia, sin dall'inizio della Chiesa, ma anche prima, sin dall'Antico Testamento, sono sempre state viste non solo come delle offese a Dio ("Non avrai altro Dio fuori di me", dice il Comandamento), perchè si tratta di avere dei poteri a comando, cercando di avere in modo illusorio un "qualche controllo" su Dio: ma anche perchè sono cose pericolosissime a livello spirituale. Infatti, la magia - qualunque magia: non esiste distinzione tra magia bianca e nera: è sempre magia - apre la strada a influenze diaboliche. Non che siano capaci di far risorgere un morto come uno zombi, come avviene nel fumetto, però apre la strada a vessazioni diaboliche, effetti spirituali negativi (depressione, ossessione, eccetera), in casi estremi anche possessioni diaboliche. Te lo potrebbe dire qualunque esorcista. Le "anime evocate", quando ci sono davvero, sono dei demoni che intervengono facendo finta di essere appunto l'anima evocata, portando prima all'entusiasmo chi ascolta, poi alla disperazione. L' "anima" che Ramath evoca nella storia di "Oceano" di Zagor, se fosse avvenuto nella realtà, sarebbe stata invece l'azione di un diavolo che parlava per bocca di Ramath, facendosi passare per il capitano Maldonado.

    CITAZIONE (Andrea Michielon @ 1/4/2023, 19:58) 
    Personalmente ritengo che questa fosse una delle cause del pessimismo che lo portò a creare Mister No, la cui inutilità allo svolgersi della storia viene dimostrata nel destino di Polansky.

    Mister No, in quella storia, infatti, è completamente inutile. Come avviene spesso nelle storie peggiori di Nolitta.
     
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    Un'altra cosa che mi ha colpito é discorso che Mister No fa a Polansky in prigione: aver privato la gente della speranza smascherando il secondo imbroglione della storia, tale Mestre Joacquin.

    Il pilota di Manaus dice "Per questa povera gente la speranza é tutto, Polansky, e pur di mantenerla viva si affidano ai maneggi di piccoli imbroglioni come Mestre Joacquin o come le centinaia di migliaia di guaritori, di stregoni, fattucchiere che, quasi ogni notte, accolgono nelle loro case frotte di poveracci".

    Praticamente, quello di Mister No é un mondo di disperazione simile a quello pagano.
    Senza contare che, a fine storia, Nolitta infila la solita filippica sui cattivi conquistatori bianchi, che hanno cacciato i buoni indios dalla giungla.

    Edited by Andrea Michielon - 5/4/2023, 20:09
     
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    CITAZIONE (Andrea Michielon @ 5/4/2023, 19:01) 
    Un'altra cosa che mi ha colpito é discorso che Mister No fa a Polansky in prigione: aver privato la gente della speranza smascherando il secondo imbroglione della storia, tale Mestre Joacquin.

    Il pilota di Manaus dice "Per questa povera gente la speranza é tutto, Polansky e pur di mantenerla viva si affidano ai maneggi di piccoli imbroglioni come Mestre Joacquin o come le centinaia di migliaia di guaritori, di stregoni, fattucchiere che, quasi ogni notte, accolgono nelle loro case frotte di poveracci".

    Praticamente, quello di Mister No é un mondo di disperazione simile a quello pagano.

    Avevo letto quel discorso di Mister No anni fa e già allora mi era sembrato veramente idiota.

    Che razza di speranza sarebbe quella di affidarsi a una falsa speranza? :huh: E' credere in un inganno, in una menzogna. Farti credere di essere guarito mentre non lo sei, e farti andare avanti così, per tutta la vita, delusione dopo delusione. Una tortura infernale. E' proprio vero che è la verità che rende liberi.

    Ma, pur sapendo questo, a Mister No va bene così. Tanto per dire quanto a lui gliene freghi davvero della povera gente. Mister No non esprime neanche un minimo di disapprovazione per il truffatore, anzi lo tratta da benefattore emerito. Che invece è uno spacciatore di medicine miracolose come nel west. Non pretendo che lui faccia come Polansky, che ha la delicatezza di un elefante in cristalleria, ma Mister No, che parla tanto ipocritamente dei "poveri", non dovrebbe accettare che della povera gente venga truffata così, da dei "benefattori" che, tra l'altro, si fanno anche pagare dai poveracci, facendo sprecare loro i pochi risparmi che hanno.

    E a Mister No va bene così? Questo è un accettare il male, ritenendolo una cosa buona.

    CITAZIONE (Andrea Michielon @ 5/4/2023, 19:01) 
    Senza contare che, a fine storia, Nolitta infila la solita filippica sui cattivi conquistatori bianchi, che hanno cacciato i buoni indios dalla giungla.

    Quella è la solita banalità da cioccolatino Perugina che è obbligatoria da dire, tipo la spazzatura selezionata, il mai dire negro se no sei razzista, il LGBT, il gender, l'omosessualità che sono tutte delle cose normalissime e chi è non è d'accordo è un disumano, eccetera.

    Piuttosto, Mister No, che fa la filippica dei cattivi bianchi contro i buoni indios, è lo stesso che ha cacciato via la speranza dalla povera gente lasciando via libera a degli spacciatori di falsa speranza. Rivelandosi così un truffatore come loro, visto che sta dalla loro parte.
     
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