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  1. ANNA DAI CAPELLI ROSSI IN ITALIA

    By joe 7 il 16 Aug. 2017
     
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    ANNA DAI CAPELLI ROSSI IN ITALIA

    CANDY CANDY, LA RIVALE PER ECCELLENZA DI ANNA

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    Anna dai capelli rossi fu trasmesso in Italia per la prima volta il 20 Ottobre 1980 su Raiuno. La concorrenza fu massiccia, visto che eravamo in pieno boom di anime: in particolare, Candy Candy fu trasmessa poco prima di Anna (a partire dal 1° Marzo 1980 sulle reti private) ed ebbe un successo più immediato, tanto da avere in due anni (1982) la versione manga tradotta dalle Edizioni Fabbri, dopo quella del Grande Mazinga. A differenza di Anna, che trattava di situazioni quotidiane con pochi colpi di scena, e sempre misurati, Candy era un vero drammone sentimentale: amori passionali e addii strazianti, cattivi perfidissimi e protagoniste buonissime, lacrime napulitane in quantità, occhi pieni di luci anabbaglianti. Candy Candy era diventato il cartone animato sentimentale per eccellenza, citato in mille modi, mentre Anna era considerato un anime normale, un pò noiosetto, con una protagonista non proprio simpatica al cento per cento. Ma il suo successo e la sua fama crebbero comunque, lentamente ma costantemente, fino ad essere apprezzato anche come opera di Miyazaki, che era diventato famoso in Occidente con La città incantata, sebbene l'intervento di Miyazaki su Anna fu assai minore di quanto immaginato: senza contare che un personaggio come Anna non era nelle sue corde, ma di questo ne abbiamo già parlato. Così, curiosamente, mentre la famosa Candy Candy è scesa nell'oblio, anche a causa dei litigi tra le due autrici che rendono impossibile, anche oggi, non soltanto la diffusione in DVD dell'anime, ma anche del manga, Anna, invece, ha avuto diverse edizioni in DVD ed è stata rivalutata ed analizzata attentamente, riconoscendo in essa una costruzione psicologica e realistica ben più solida di quella di Candy. C'è anche una curiosità, che è una sottile rivincita di Anna verso Candy: Yumiko Igarashi, la disegnatrice del manga Candy Candy sotto la guida della sceneggiatrice Kyoko Mizuki, nel 1997 ha anche realizzato (da sola) il manga di Anna dai capelli rossi: una serie in tre volumi, pubblicata anche in Italia dalla Planet Manga. Il risultato, tuttavia, è assai deludente e il confronto con i disegni curati di Yoshifumi Kondo nell'anime è impietoso. Anna e Diana sembrano due banali protagoniste - poco più di bimbette - sempre sorridenti di uno shojo manga, praticamente identici a Candy e Annie, a parte i capelli; Marilla sembra una specie di Zia May (quella dell'Uomo Ragno) un pò più giovane e Matthew un Babbo Natale in salopette. Diciamo che sarebbe stato meglio se la Igarashi avesse lasciato perdere.

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    ANNA E HEIDI, LE DIFFERENZE

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    Heidi fu trasmesso in Italia ben prima di Anna: anzi, prima di Goldrake. Siamo nel lontano 7 Febbraio 1978 e su Rai1 avrebbero trasmesso la prima puntata di Heidi: il personaggio avrebbe avuto un successo strepitoso, bissato solo pochi mesi dopo dalla concorrente Rai2, che trasmise per la prima volta Atlas Ufo Robot il 4 Aprile 1978. Quando venne Anna, pochi si accorsero che l'autore di entrambe le serie era lo stesso: Isao Takahata, mentre Yoichi Kotabe fu il character designer di Heidi (cioè il disegnatore di base dei personaggi). Nonostante questo, anche oggi Heidi è attribuito principalmente a Miyazaki, che fece invece solo gli sfondi, e, come con Anna, anche riguardo a Heidi Miyazaki detestava simili storie. La profondità psicologica di Isao Takahata si nota in entrambi i suoi lavori, Heidi e Anna dai capelli rossi: ma, se Heidi - uno dei primi lavori di Takahata - era il punto di vista semplice e spontaneo di una bambina, Anna - realizzato dopo Heidi - era il punto di vista fantasioso, ma anche problematico e conflittuale, di un'adolescente che sta per entrare nella vita reale. Se Heidi è un'eterna bambina - conservando così una certa innocenza di fondo - Anna è un personaggio che cresce, comprende, sbaglia, rimedia. Heidi è un eterno inizio, Anna invece è un continuo sviluppo.

    LA DOPPIATRICE DI ANNA

    Anna fu doppiata da Antonella Baldini, che riuscì a cambiare con grande abilità tutti i timbri tonali (è da ricordare infatti che Anna passa dall'età di bambina aquello di ragazza quasi adulta: c'è bisogno di una notevole abilità per cambiare il tono di voce). Antonella è stata anche la doppiatrice di Murasaki in Lupin III-La cospirazione dei Fuma e dell'Ape Maia, di Flo (Flo la piccola Robinson), di Georgie e anche della bambina Mayu di Capitan Harlock. In un'intervista, la Baldini dice però che, tra tutte le serie, ricorda più volentieri il doppiaggio di Lady Georgie (tra l'altro, un anime preso dal manga di Yumiko Igarashi, la disegnatrice di Candy!) perchè ha dovuto cambiare il doppiaggio da quando Georgie era bambina fino a quando diventava ragazzina e poi adulta. Praticamente lo stesso lavoro che ha fatto ad Anna, che cresce e si sviluppa durante la serie. E questo lavoro l'avrà aiutata a realizzare Georgie, visto che è arrivato in Italia dopo Anna.

    SIGLA

    Video


    La sigla italiana "Anna dai capelli rossi" ha avuto come autori:
    - Luigi Albertelli: ha realizzato il testo. E' famoso per aver scritto: Furia cavallo del West, UFO Robot, Remi, Daitarn III, Capitan Harlock, Astrorobot, La principessa Zaffiro, Monkey, e altro.
    - Vince Tempera: musica e arrangiamento. E' famoso per aver musicato le sigle scritte da Luigi Albertelli, elencate prima. Riguardo a questo, c'è stata in passato una disputa sul fatto che la musica sia stata presa dal brano Rivers of Babylon dei Melodians, anche se Tempera sosterrà di essersi basato su Bandiera rossa. In ogni caso, la musica, per quanto sia strano, sembra essere stata presa dal salmo biblico 136 (137), che parlava appunto dei "Fiumi di Babilonia".
    - I Ragazzi dai capelli rossi: è il coro che ha cantato la sigla. Tra di essi è da ricordare Paola Orlandi.

    ALTRI PRODOTTI ITALIANI SU ANNA

    La Panini già nel 1980 (con la serie in corso) fece un album di figurine di Anna che conteneva tutta la storia, con tanto di figurine con immagini prese direttamente dalla serie. Nelle fiere dell'usato una versione completa può costare dai 40 ai 60 euro, a seconda delle condizioni. Avessero fatto lo stesso tipo di figurine con Goldrake, invece di fare delle figurine "puzzle" su disegni italiani fatti male...ahimè, ormai è fatta.

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    Per vedere meglio, una volta che avete fatto clic sull'immagine, fate clic anche su "Apri immagine su un'altra scheda"


    Ma il merchandising di Anna esplose proprio durante la trasmissione, contando sul fatto che avrebbe avuto successo, vista la qualità dell'anime. in particolare, la Clementoni fece due puzzle, dei minipuzzle, un libro gioco e persino un gioco da tavolo! Ci sono altri materiali elencati sul sito Robozzy: libri e bambole.

    puzzle mini_puzzle

    librogioco gioco_da_tavolo


    Per non parlare dei fumetti di Anna, realizzati da autori italiani, pubblicati soprattutto sulla rivista contenitore Cartoni in Tivù (sempre nel 1980, vero boom di Anna).

    Cartoni-in-_Tiv_-2-anno-1980 Cartoni-in-_Tiv_-3-anno-1980





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    Edited by joe 7 - 27/12/2018, 16:53
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    Questo articolo colma molte lacune e punti interrogativi e ne approfitto per aggiungere qualcosa di mio, già in cantiere nella mia mente. “Anna dai capelli rossi” e “Heidi” sono due romanzi che ripercorrono due storie realmente esistite, quindi sono racconti realistici. Candy, da quel che so, non è così, con l’aggravante che nella storia c’è quel miscuglio tra Oriente e Occidente che rendono la storia irreale (vedi come esempio più eclatante, il “sacrificio” di Terence e Candy, perché Susanna gli aveva salvato la vita).

    Anna dai capelli rossi e Heidi sono romanzi occidentali, che in Giappone hanno cercato di rispettare come meglio potevano, ottenendo un ottimo risultato (conto di fare un servizio anche su Heidi, in futuro). Candy Candy, invece, è una storia originale di Kyoko Mizuki (che, tra l'altro, guarda i casi strani della vita, passa le vacanze all'isola Prince Edward, la stessa di Anna! (wikipedia). Di conseguenza, anche se la Mizuki è stata affascinata dall'ambiente occidentale, ha comunque impostato Candy Candy secondo la sua visione orientale, ovviamente, che risalta maggiormente proprio nel caso che hai citato e di cui avevo già parlato (qui e qui)

    Altra questione strana che avevo notato subito in Candy: mai avrei creduto che Anthony sarebbe perito in quell’incidente di equitazione, mai! Anche se entrambi si erano recati dalla cartomante in quel luna park, e lei avesse raccomandato a lui di fare attenzione, perchè era uscita una brutta carta, non credevo che finisse in tragedia. Per la prima volta, toccai con mano un cartone animato davvero drammatico, che mi colpì molto di più dei personaggi tragici in Goldrake (quelli da Mineo in poi), perché lì c’era una guerra coi combattimenti e vedere la morte in faccia non era così strano.

    La scena dell'indovina che tira fuori la carta della morte è dell'anime: non compare nel manga. Ma l'effetto drammatico resta. In Giappone la superstizione e la religione si equivalgono, ed è normale per loro presentare una scena così. La loro visione religiosa è, diciamo, "utilitaristica", simile a quella pagana: divinità capricciose da onorare con sacrifici, entità misteriose e incomprensibili, divinazione, cartomanzia e tutto quello che ne consegue. In Miyazaki, anche se viene considerato il Walt Disney giapponese, queste presenze inquietanti sono costanti: il misterioso Totoro, gli esseri della Città Incantata, la divinità incomprensibile della Principessa Mononoke, con una assurda maledizione da scacciare con aruspici.

    Poi a Candy non gliene andava mai bene una: appena la sorte girava in suo favore, ecco una mazzata ancora più pesante a infrangere tutti i sogni, poi lei era sempre quella che risolveva tutte le situazioni, una sorta di superdonna, trattava con gli adulti alla pari e loro l’ascoltavano – cosa impensabile – gli faceva cambiare idea, era psicologa, matura e combinaguai insieme, se non erano i guai a cercare lei, era lei che andava a stanarli (vedi quando si gioca il titolo di reginetta alla festa di maggio del collegio, perché risponde male alla Superiora, difendendo la tartaruga di Patty).

    Candy è un personaggio da telenovela, quindi molto idealizzato. Inoltre, mostra a tratti una certa immaturità: non si può insultare pesantemente la direttrice di un collegio per una tartaruga. Nella realtà, Candy, invece di essere messa in punizione, sarebbe stata espulsa all'istante non solo dalla scuola, ma da ogni collegio dell'Inghilterra. A quei tempi non si scherzava con la disciplina.

    Mi fermo qui ma ce ne sarebbero da dire, perché da quando andò in onda nelle TV private con ripetizioni continue degli episodi, poi non l’ho più visto, non l’ho più voluto vedere, ma ricordo ancora parecchie cose (i suoi pianti infiniti sono storia). Laura Boccanera ha detto che quello è stato il personaggio che lei ha amato di più, piangeva davvero da tanto si immedesimava nella storia.

    Non stento a crederlo, certe scene di Candy sono davvero da strappalacrime. La Mizuki in effetti ha avuto una vita difficile e deve aver riversato su Candy le sue esperienze.

    Vorrebbe andare a scuola, ma il nonno non va d’accordo con quelli del paese, non si capiscono, c’è un muro tra loro. Infatti i bambini la trovano buffa e la prendono in giro, lei deve fare ancora un lungo percorso per diventare: “candida come una colomba, ma furba come un serpente”.

    Solo un paio di precisazioni: Heidi non sapeva nemmeno cosa fosse la scuola, e non aveva mai chiesto al nonno di andarci. Era stato il prete a parlarne col nonno, ma lui era dubbioso sull'argomento. La persona presa in giro a scuola era Peter, non Heidi, e lei lo difendeva a spada tratta. Comunque ne parlerò quando affronterò Heidi in futuro.
     
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    Forse hai ragione, non vedo Heidi da tempo. ne parleremo in futuro quando mi occuperò della serie.
     
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