Il blog di Joe7

  1. ZAGOR: "VIAGGIO SENZA RITORNO - L'ULTIMO VIKINGO" (Ivan)

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    Ivan
    Zagor
    By joe 7 il 30 Jan. 2018
     
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    ZAGOR 170-172: VIAGGIO SENZA RITORNO / L'ULTIMO VIKINGO (analisi di Ivan)

    Testi: Guido Nolitta/Sergio Bonelli
    Disegni: Pini Segna

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    Zagor edizione originale Zenith: n. 221-223 (usciti nel 1979). I numeri reali di Zagor sono: 170-172. Infatti, l'edizione Zenith originale pubblicò Zagor a partire dal numero 52, quindi ha la numerazione sfasata che continua ancora oggi, con 51 numeri in più. Prima del numero 52, pubblicava storie di altri personaggi bonelliani come Hondo, Kociss, eccetera. Tutte le varie ristampe di Zagor, invece, seguono la numerazione reale, in questo caso 170-172.

    TRAMA

    Zagor e Cico vengono a sapere di misteriosi "banditi senza volto" che rubano, stranamente, solo il vino: alla fine, scoprono che si tratta di una loro conoscenza, il capo vichingo Guthrum, loro amico, incontrato precedentemente in "Sfida all'ignoto". L'anziano capo, insieme ai suoi uomini vichinghi (qui chiamati "vikinghi"), hanno dovuto fare un "prelievo" di vino e altro per sostenere il loro viaggio verso "Nuova Vita" una terra nascosta dove vivono serenamente degli altri vichinghi, sui quali Guthrum è venuto a sapere per vie indirette. Infatti, Guthrum e i suoi potrebbero continuare a vivere lì, seguendo così in pace le loro tradizioni vichinghe. Guthrum, con un trucco (vino con sonnifero, un classico), porta Zagor e Cico con sè: dopo una vibrata protesta, i due accettano di accompagnare il loro amico nel viaggio, che però si rivela talmente drammatico da diventare alla fine un vero e proprio incubo: non solo cerbiatti carnivori e amebe gigantesche mangiatrici di uomini, ma gli stessi abitanti vichinghi di Nuova Vita sono diventati tutti dei veri e propri lupi mannari.

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    Riescono a sfuggire a stento dagli uomini belva, ma alla fine i soli sopravvissuti sono Zagor, Cico e Guthrum, che ritornano nella civiltà più morti che vivi: Zagor rimane a letto con la febbre per diversi giorni, e, quando si riprende, si accorge che Cico e Guthrum, che si sono ripresi prima di lui, hanno aperto, coi suoi soldi, un'osteria-bar chiamata "All'ultimo Vikingo" dove fanno dei buoni affari. Zagor sviene di nuovo appena scopre la loro trovata.

    COMMENTO

    Episodio controverso, con tanti pregi e altrettanti difetti, al punto da far sorgere il dubbio: "E' una buona storia con molte cadute di tono...oppure è una pessima storia con vari buoni momenti?" Una nota per sottolineare l'atipicità di questa storia: nel famoso referendum del 1981, essa compariva sia nell'elenco delle storie più apprezzate che nell'elenco delle più deludenti. Insomma, nel bene e nel male, è un “must” per qualunque zagorofilo d.o.c.

    PREGI

    Il canovaccio, chiaramente, ricalca quello di “Odissea americana”, e per molti versi (parlo di scene isolate, n.b.) regge bene il confronto. Qui c'è inoltre la variante di uno Zagor che - a differenza della precedente Odissea - viene COSTRETTO, suo malgrado, ad aggregarsi alla spedizione. Buona la trovata del tunnel nella montagna che dà accesso ad una “prolunga” del grande lago, nascosta ai normali esploratori. Efficace la suspense che precede la rivelazione dei vikinghi-licantropi: una lunga sequenza notturna, in cui i volti dei mostri restano in ombra fin quando il gruppo di Guthrum non si trova praticamente naso-contro-naso con loro. A proposito: è affascinante notare che, pur essendo ridotti a creature belluine, i vikinghi di “Nuova Vita” si acconciano ancora i capelli con trecce e le femmine indossano ornamenti “di bellezza” come orecchini e braccialetti...Tutti elementi tipicamente “umani”, che lasciano intuire che la colonia possegga ancora delle usanze sociali assai precise, e non è solo un covo di bestiacce feroci.

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    DIFETTI

    Il gruppo di esploratori è troppo numeroso (si parla di 30 vikinghi!). Questo limita la possibilità di approfondire la caratterizzazione dei singoli, cosicché, quando si assiste al “body-countdown”, il lettore non è coinvolto emotivamente dalla scomparsa delle singole vittime. Discorso differente nella prima “Odissea”, in cui erano stati presentati solo CINQUE comprimari: il lettore aveva perciò tutto il tempo di prendere familiarità coi personaggi, e quindi di “sentire” la loro morte. Qui invece sembra di assistere ad una mattanza di tonni, dove ogni singola morte ha poco significato. Rispetto a “Sfida all'ignoto”, qui il personaggio di Guthrum perde di carisma. Nolitta esagera nel rimarcarne il lato buffonesco; difficile vedere in questo Guthrum il capo di un popolo di terribili guerrieri. La gag finale, con Cico e Guthrum a fare da camerieri in un bar, mi è parsa fuori luogo. In quel contesto, forse ci stava meglio una chiosa “seriosa” sul futuro di Guthrum.

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    DISEGNI

    A me Pini Segna piace(va) abbastanza; forse il suo tratto non era molto “zagoriano”, ma di certo era un disegnatore tecnicamente ben preparato. Se vogliamo fargli un appunto, i suoi “vikinghi mannari” cambiano fisionomia da una vignetta all'altra: in alcune sono creature davvero terrificanti (come nella prima vignetta in cui si rivelano), in altre invece sembrano la caricatura di Braccobaldo Bau.
    Storia: 7,5
    Disegni: 7


    QUI TUTTI GLI ALTRI LINK SU ZAGOR

    Edited by joe 7 - 8/9/2022, 22:22
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    Primo albo ridacciano mentre negli altri due la vicenda prende una piega ben più avventurosa e fantastica. Effettivamente sembra un remake di OA ancor più ricco di trovate. Finale davvero spettacolare! Pini Segna finalmente ha la storia davvero tosta e sebbene disegni i personaggi con espressioni troppo esagerate, con la flora e la fauna va alla grande. Effettivamente Guthrum è ancora più macchietta della prima storia.
     
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    CITAZIONE (Francesco Romani @ 3/9/2018, 21:05) 
    Primo albo ridacciano mentre negli altri due la vicenda prende una piega ben più avventurosa e fantastica. Effettivamente sembra un remake di OA ancor più ricco di trovate. Finale davvero spettacolare! Pini Segna finalmente ha la storia davvero tosta e sebbene disegni i personaggi con espressioni troppo esagerate, con la flora e la fauna va alla grande. Effettivamente Guthrum è ancora più macchietta della prima storia.



    E' strano, ma nel leggerla a quei tempi non mi era mai venuta in mente l'Odissea Americana.

    Il contesto, per quanto simile, mi dava sensazioni diverse. Forse per il disegno di Pini Segna? Può darsi. Il punto è che io ci trovavo delle differenze importanti:

    - nell'Odissea, si fa un'esplorazione in un ambiente misterioso per scopi di documentazione e per fare un poema. Insomma, non c'è una meta precisa, ma solo un luogo da attraversare.

    - nel Viaggio senza ritorno, c'è la meta: la fantomatica "Nuova Vita" il villaggio desiderato da Guthrum e dai suoi, che diventa una presenza sempre più inquietante, mano a mano che si scopre l'orrore del luogo che attraversano. Che razza di posto è "Nuova Vita" per sopravvivere in un luogo simile? Più che un viaggio verso una nuova casa, sembra insomma una discesa nelle tenebre, come "Il cuore di tenebra" di Conrad o il film "Apocalypse Now". Il villaggio popolato da uomini lupo (che per me fu uno shock) è il logico finale di una simile discesa negli inferi.

    Si tratta insomma di storie simili nello svolgimento, ma molto diverse come filosofia di fondo, almeno per me. Non so se mi sono spiegato.
     
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    Letto la prima parte.
    Personalmente trovo Guthrum un personaggio buffonesco capace però di momenti seri (come Rat-Man) e la sua caratterizzazione in quest'episodio non mi pare un difetto.
    Nolitta rende bene il senso d'inquietudine provato da Zagor durante il viaggio, tanto più che anche io ho avvertito un senso di pericolo.
    Memorabile la scena in cui Cico pesca, passando dalla commedia all'orrore, con l'apparizione del kraken.
     
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    CITAZIONE (Andrea Micky1 @ 25/4/2021, 10:58) 
    Letto la prima parte.
    Personalmente trovo Guthrum un personaggio buffonesco capace però di momenti seri (come Rat-Man) e la sua caratterizzazione in quest'episodio non mi pare un difetto.
    Nolitta rende bene il senso d'inquietudine provato da Zagor durante il viaggio, tanto più che anche io ho avvertito un senso di pericolo.
    Memorabile la scena in cui Cico pesca, passando dalla commedia all'orrore, con l'apparizione del kraken.

    Guthrum non è un buffone nemmeno nella storia iniziale di Ferri-Nolitta: è un tipo allegro e sbevazzone, ma con una sua profondità personale. Per esempio, quando avvisa Siegfried che la collera è una cattiva consigliera; quando dice che lui vorrebbe andare in terre più calde; quando offre il suo stesso collo al boia; quando ricatta il sacerdote. E addirittura quando manda i cani a sbranare vivo Siegfried, una cosa atroce che fa capire che Guthrum non è solo un sempliciotto.

    In questa seconda storia con Guthrum rimane sempre il suo aspetto ilare, ma anche avventuroso, che ha mostrato anche nella storia precedente, facendo trasferire i Vichinghi, combattendo contro Siegfried e contro i ladri della nave che hanno attaccato la Golden Baby. Quindi non ci trovo nulla di incoerente.

    Il viaggio appare inquietante sin dall'inizio, visto che Guthrum e Zagor vanno in territori inesplorati, dove sono andati prima dei vichinghi che non hanno fatto più ritorno...come ambientazione e inizio non è certo incoraggiante... :ph34r:
     
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    Finito.
    Anche se non é considerata fra le sue migliori storie, Nolitta dimostra una gran fantasia nel creare le insidie nei territori di Nuova Vita.
    La parte che mi ha colpito di più é stata quella coi cerbiatti carnivori, che sembra anticipare gli orrori celati nella terra promessa ai vichinghi.
    Altra cosa che mi ha colpito é quando Zagor espone la sua teoria sui globi incendiari, dicendo di non essere un uomo di scienza e avere formulato solo una teoria; il moderno Zagor robot invece avrebbe fatto un comizio scientifico sicuro al 100%.
    Divertente veder svenire il nostro eroe nel finale, quando apprende della nuova attività di Cico e Guthrum.
    A proposito..il capo vichingo é apparso in una storia recente e tremo al pensiero di ciò che avranno fatto gli autori moderni al personaggio.
    Piccola critica ai disegni: durante l'attacco dell'ameba gigante, quando Zagor incita gli altri a liberare il prigioniero all'interno della mostruosa creatura, ha un'espressione impassibile, simile alla faccia di legno che ha nelle storie attuali.
     
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    CITAZIONE (Andrea Micky1 @ 2/5/2021, 10:50) 
    Finito.
    Anche se non é considerata fra le sue migliori storie, Nolitta dimostra una gran fantasia nel creare le insidie nei territori di Nuova Vita.
    La parte che mi ha colpito di più é stata quella coi cerbiatti carnivori, che sembra anticipare gli orrori celati nella terra promessa ai vichinghi.
    Altra cosa che mi ha colpito é quando Zagor espone la sua teoria sui globi incendiari, dicendo di non essere un uomo di scienza e avere formulato solo una teoria; il moderno Zagor robot invece avrebbe fatto un comizio scientifico sicuro al 100%.
    Divertente veder svenire il nostro eroe nel finale, quando apprende della nuova attività di Cico e Guthrum.
    A proposito..il capo vichingo é apparso in una storia recente e tremo al pensiero di ciò che avranno fatto gli autori moderni al personaggio.
    Piccola critica ai disegni: durante l'attacco dell'ameba gigante, quando Zagor incita gli altri a liberare il prigioniero all'interno della mostruosa creatura, ha un'espressione impassibile, simile alla faccia di legno che ha nelle storie attuali.

    Sono contento che ti sia piaciuta la storia. Lo Zagor faccia di legno e lo Zagor saputello, che sono delle caratteristiche tipiche dello Zagor attuale, sono delle involuzioni del personaggio, che viene così snaturato.

    617-6
    Zagor faccia di legno è emozionantissimo! ^U^


    Quando lessi per la prima volta "Viaggio senza ritorno" rimasi impressionato dalla varietà dei pericoli che si trovavano, in particolare quello che era successo ai Vichinghi insediatisi laggiù.

    Sto leggendo la storia attuale di Zagor e Guthrum e finora sembra fatta bene, vedremo come si svilupperà. L'ho seguita per via della presenza dello sceneggiatore, Rauch (non sempre ci azzecca, ma a volte fa delle buone storie), e dei disegnatori, Gianni Sedioli e Marco Verni, che si avvicinano molto allo stile ferriano classico.
     
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    Ho riletto di recente questo episodio, che ha confermato le mie impressioni originarie.
    La mia prima lettura fu dopo la storia di Ultor e notai immediatamente che "Banditi senza volto" non reggeva il confronto. Non è colpa solo dei disegni. Certo Pini Segna aveva un tratto molto caricaturale che andava bene nelle scene comiche e meno in quelle drammatiche. Però aveva un'ottima mano, alcuni suoi primi piani di Zagor sono davvero belli ed era anche un bravo inchiostratore.
    La sceneggiatura non mi ha convinto pienamente. C'è l'atmosfera di pericolo incombente, il senso di inquietudine, ma quando muoiono gli anonimi vichinghi non mi sento molto coinvolto. Probabilmente è come ha scritto Ivan: troppe morti ne diluiscono l'effetto.
    Alcuni delle insidie affrontate, la sfera di fuoco, l'ameba gigante mi sembrano poco riuscite: la prima è quantomai cervellotica e bizzarra, la seconda sembra una trovata da film horror casareccio.
    Probabilmente l'unica scena memorabile è la scoperta della vera identità degli abitanti di Nuova Vita.
    Per me insomma un racconto che raggiunge la sufficienza piena, ma non va oltre.
    Questo è il penultimo episodio sceneggiato da Nolitta, nè questo nè l'ultimo sono quelli che ricordo più volentieri.
     
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    CITAZIONE (Stella di Latta @ 19/2/2024, 13:25) 
    Ho riletto di recente questo episodio, che ha confermato le mie impressioni originarie.

    Per caso sei Kirihito? Hai dovuto cambiare nome?

    CITAZIONE (Stella di Latta @ 19/2/2024, 13:25) 
    La mia prima lettura fu dopo la storia di Ultor e notai immediatamente che "Banditi senza volto" non reggeva il confronto.

    L'avevo notato anch'io: ma, in qualche modo, avevo riconosciuto che era comunque lo stesso autore.

    CITAZIONE (Stella di Latta @ 19/2/2024, 13:25) 
    Non è colpa solo dei disegni. Certo Pini Segna aveva un tratto molto caricaturale che andava bene nelle scene comiche e meno in quelle drammatiche. Però aveva un'ottima mano, alcuni suoi primi piani di Zagor sono davvero belli ed era anche un bravo inchiostratore.
    La sceneggiatura non mi ha convinto pienamente. C'è l'atmosfera di pericolo incombente, il senso di inquietudine, ma quando muoiono gli anonimi vichinghi non mi sento molto coinvolto.

    Mah, è la stessa cosa che diceva Ivan. Però a me la morte di questi "anonimi vichinghi" aveva impressionato moltissimo. Per esempio, il tizio sbranato dai cerbiatti carnivori. O quelli assorbiti dall'ameba. Che, tra l'altro, fu la prima volta che avevo capito che l'ameba era un protozoo. ^_^

    CITAZIONE (Stella di Latta @ 19/2/2024, 13:25) 
    Probabilmente è come ha scritto Ivan: troppe morti ne diluiscono l'effetto. Alcuni delle insidie affrontate, la sfera di fuoco, l'ameba gigante mi sembrano poco riuscite: la prima è quantomai cervellotica e bizzarra, la seconda sembra una trovata da film horror casareccio.

    Eppure mi avevano colpito parecchio. Ma si vede che questo cambia da persona a persona.

    CITAZIONE (Stella di Latta @ 19/2/2024, 13:25) 
    Probabilmente l'unica scena memorabile è la scoperta della vera identità degli abitanti di Nuova Vita.

    Quello fu il top dell'orrore! Per un intero mese mi ero chiesto perchè quei tizi NON PARLAVANO, e nemmeno SI POTEVANO VEDERE IN FACCIA! Temevo il peggio...e infatti. =_= No, è una storia che non mi dimentico di certo!

    CITAZIONE (Stella di Latta @ 19/2/2024, 13:25) 
    Per me insomma un racconto che raggiunge la sufficienza piena, ma non va oltre. Questo è il penultimo episodio sceneggiato da Nolitta, nè questo nè l'ultimo sono quelli che ricordo più volentieri.

    Io le darei un bell'8 e mezzo. Ma qui siamo nel campo delle opinioni.
     
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    Sì sono l'ex Kirihito, ho cambiato nickname per uno più zagoriano.
    Sui cerbiatti carnivori hai ragione, fu una scena davvero impressionante!
     
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    CITAZIONE (Stella di Latta @ 19/2/2024, 18:00) 
    Sì sono l'ex Kirihito, ho cambiato nickname per uno più zagoriano.
    Sui cerbiatti carnivori hai ragione, fu una scena davvero impressionante!

    Immaginavo che fossi tu: oltre all'immagine ho riconosciuto il tuo stile di recensione! ^_^
     
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