Il blog di Joe7

  1. ZAGOR, OMAGGIO DI UN APPASSIONATO (Giuseppe02)

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    Opere dei lettori
    Zagor
    By joe 7 il 14 Jan. 2019
     
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    OMAGGIO A ZAGOR DI UN APPASSIONATO: GIUSEPPE 02

    Posto qui un articolo realizzato da un lettore di questo blog, Giuseppe02. Se qualcuno vuole sottopormi un articolo (su Zagor o altro) può mandarmi il testo a [email protected]. Poi lo contatterò via email per rispondere, sia in caso positivo che in caso negativo (può capitare: non posso prendere di tutto e devo fare delle selezioni, quindi spero che mi capirete).

    Sono stato per molti anni un appassionato lettore di Zagor. Non posso dire di essere stato un collezionista vero e proprio, ma nei decenni ’70/’80 andai accumulando molti numeri: tanti, purtroppo, li ho persi. E’ stato solo di recente che ho riscoperto quest’antica passione, anche grazie ad Internet: prima leggendo alcune storie sul forum di Za-gor-te-nay, i relativi blog e poi rileggendo in rete alcune storie. Ovviamente, però, la lettura su carta è ben diversa, e lo sappiamo bene noi che abbiamo l’argento nei capelli. La scorsa estate, incontrando un mio carissimo amico, ho scoperto per caso che era un lettore del nostro eroe: stava infatti completando la lettura del Fante di Picche. Gli chiesi di prestarmelo, dopodiché ho cominciato a girare tra i negozi di fumetti che sono rimasti tra Napoli e Salerno alla disperata ricerca di alcuni di quei numeri che mi avevano così tanto appassionato.

    image


    Uno di questi era stato sicuramente (anche se non mi piace fare graduatorie) Il buono e il cattivo: proprio di recente mi sono fatto mandare i numeri di Zagor che contengono quell'avventura (dal 104 al 107). E’ stata sempre una delle mie avventure preferite, in particolare le “Terre bruciate”, con lo scontro quasi epico all’ultimo proiettile col popolo del deserto e, ovviamente, tutte le altre peripezie fino a raggiungere la tanto agognata Cathedral Peak. C’era un mio amico d’infanzia che mi rimproverava di leggere un fumetto, a suo avviso, “surreale”. Lui era un texiano di ferro: ma, a pensarci bene, anch’io leggevo Tex. Ma Zagor mi piaceva per questa sua componente fantastica: il barone La Plume, ad esempio, era uno dei miei personaggi preferiti. Ricordo sempre con grande piacere la sua presenza nella grande avventura di Hellingen e degli akkroniani.

    1_OK_buono_e_cattivo


    Oggi mi rendo conto di quanto la lettura di Zagor abbia stimolato la mia fantasia e mi abbia invogliato ad imparare la lingua inglese. Mi ha anche aperto alle conoscenze geografiche e, in particolar modo, quelle degli Stati Uniti: non me ne voglia il mio amico, ma la maggior parte dei luoghi in cui si muoveva lo "spirito con la scure" non erano frutto di invenzione. Dulcis in fundo, lo debbo anche a Zagor se poi mi sono recato in America. Sono molti i motivi per cui decisi di attraversare l’Oceano Atlantico: qui mi limiterò a dire che è stato un grande piacere per me intraprendere quel viaggio. Nella mia famiglia, come in tante famiglie italiane, tra il 19° e il 20° secolo, c’era stata una storia di emigrazione: nel mio caso, dai contorni e anche dal finale un pò doloroso. Inoltre, scrissi anche un libro sulla Guerra di Secessione e ne mandai una copia anche al nostro Nolitta, che mi ringraziò del gesto: custodisco ancora gelosamente la lettera che mi scrisse. Insomma, ci sarebbe spazio per scriverne davvero un altro di libro, ma non è certo in questo senso che mi voglio dilungare. Come dicevo, tanto era stato il contributo della Bonelli & company nel formare un giovane che era cresciuto nel mito degli Stati Uniti d’America. Il cinema aveva fatto il resto: anzi, probabilmente, aveva giocato la parte del leone. Ma questo nulla toglie al nostro Spirito con la scure, perché è da lui che voglio tornare per concludere. Vi raccontavo del mio amico d’infanzia che criticava l’aspetto per lui surreale del nostro eroe: in effetti, la dinamite, per non parlare dei sottomarini e degli aeroplani (tacendo misticamente di astronavi e quant’altro), non avrebbero certo dovuto trovare spazio nella prima metà del 19° secolo. Ma, in fondo, se vogliamo, la questione sta tutta qui: prendete un bambino che vive buona parte della sua giornata tra quattro mura, in un grande agglomerato urbano degli ultimi decenni del 20° secolo, un’autentica giungla d’asfalto. E’ chiaro che per lui la possibilità di evadere da quella prigione, anche se soltanto con la sua fantasia, gli permetterà di arrivare in luoghi altrimenti irraggiungibili. Ed è esattamente ciò che è avvenuto, passando da una liana all’altra della foresta di Darkwood. Per questo, dico: grazie ancora, ZAGOR!!!!!

    Zagor-Cico


    COMMENTO DI JOE7: L'IRREALTA'? L'IMPORTANTE E' IL PERSONAGGIO

    Ringrazio Giuseppe 02 per la sua bella testimonianza, e ne approfitto per fare un'osservazione non marginale sull'argomento Zagor: la presunta "irrealtà" con cui spesso lo si è accusato, come si nota tra le righe dell'articolo di Giuseppe, riguardo alla sua discussione col suo amico "texiano di ferro". Gli anacronismi presenti in Zagor non sono peccati, nè errori del tempo, nè delle superficialità: sono piuttosto elementi funzionali della storia. L'importante è che non appaiano inverosimili: quello che conta è la storia, i personaggi, il coinvolgimento emotivo che possono dare al lettore, quello di oggi come quello di ieri. Il lettore che, a quel punto, se ne frega altamente del fatto che le gatling a quel tempo non c'erano o che uno scienziato non poteva creare nell'800 un robot gigante. In questo modo, anche attraverso degli "anacronismi", si sta facendo un racconto che deve piacere al lettore, non un documentario sulle foche. E qui si arriva al punto dolente: le storie del Zagor di oggi sono noiosissime, pesanti, faticose da seguire, con i personaggi, dal protagonista al tizio che passa per strada, che sono scialbi in modo inverosimile. Però sono documentatissime, a tal punto che non solo inseriscono delle date a più non posso, ma fanno anche incontrare Zagor con Darwin o altre persone realmente esistite. Oppure spiegano il perchè del genio di Hellingen, usando l'Atlantide di zio Martin Mystere. Ma, siccome la storia che si ottiene è di una borsa tale da far dormire profondamente a pagina 3 sia l'appassionato che il primo lettore, il risultato è fallimentare. Però si potrà dire che la storia era documentatissima e di un realismo eccezionale. Ma, come ho detto, il lettore non vuole un documentario: vuole una bella e appassionante storia, con dei personaggi veri e non di cartapesta. Se no, se voleva solo la documentazione storica, poteva guardare History Channel.

    QUI TUTTI I LINK SU ZAGOR

    Edited by joe 7 - 5/5/2022, 23:09
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    Se qualcuno volesse contattarti, l'indirizzo riportato in questo articolo é ancora valido?
     
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    CITAZIONE (Andrea Micky1 @ 31/8/2022, 19:56) 
    Se qualcuno volesse contattarti, l'indirizzo riportato in questo articolo é ancora valido?

    L'indirizzo è valido, ma di solito non posto i lavori di altre persone, se non in certi casi, come gli articoli di Ivan, o di Gerdha. Se non facessi così, il blog diventerebbe il deposito dei pensieri di tutti e non avrei più lo spazio per postare quello che scrivo. Questo articolo di Giuseppe02 era stata, appunto, solo un'eccezione.
     
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    Lo so. é che in agosto ti avevo inviato un paio di e-mail, ma non so se ti sono arrivate.
    Comunque, bentornato :):):)
     
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    CITAZIONE (Andrea Micky1 @ 1/9/2022, 17:22) 
    Lo so. é che in agosto ti avevo inviato un paio di e-mail, ma non so se ti sono arrivate.
    Comunque, bentornato :):):)

    E' strano, non ho ricevuto delle email da te. Sei sicuro di avermele mandate all'indirizzo giusto? Prova a controllare.

    Adesso sono tornato, infatti, grazie, e ricomincio a postare. Pian piano andrò avanti col materiale in sospeso. Le vacanze sono finite e ora si lavora! ^_^
     
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