ZAGOR 133-136: SANDY RIVER (analisi di Ivan)(Qui l'analisi di Joe7)Testi: Guido Nolitta (Sergio Bonelli)
Disegni: Franco Donatelli
Zagor edizione originale Zenith: n. 184-187 (usciti nel 1976). I numeri reali di Zagor sono 133-136. Infatti, l'edizione Zenith originale pubblicò Zagor a partire dal numero 52, quindi ha la numerazione sfasata che continua ancor oggi, con 51 numeri in più. Prima del numero 52, pubblicava storie di altri personaggi bonelliani come
Hondo, Kociss, eccetera. Tutte le varie ristampe di Zagor, invece, seguono la numerazione reale, in questo caso 133-136.
TRAMADopo che Cico e Trampy hanno compiuto l'ennesimo disastro aprendo un'agenzia per cuori solitari, Zagor e il messicano scoprono un massacro compiuto al Sandy River, in un villaggio indiano Sauk, per opera dei soldati guidati dal Maggiore
Gill Raskin di Fort Safety. Zagor chiede informazioni a
"Blondie" Dillman, un mercante, che gli spiega la situazione: Raskin vuole indietro
Cinzia Bradmayer, una donna bianca rapita dai Sauk anni fa. Ma il rifiuto di
Wanattah, il capo dei Sauk, ha provocato l'incendio dei massacri e delle rivolte. Lo stesso "Blondie" viene ucciso da due indiani ansiosi di prendere fucili e munizioni, un omicidio che Zagor non riesce ad impedire. A Fort Safety, Zagor incontra il suo amico
Bob Hackman, ora sergente del forte, che vive lì con sua moglie Martha, in attesa della pensione. Lui suggerisce a Zagor di fare da esploratore per stare accanto a Raskin, che domani farà la sua spedizione punitiva contro Wanattah, cercando così di entrare in contatto col capo indiano per riavere la donna e scongiurare il massacro. Durante la spedizione, Bob e altri soldati vengono presi in trappola dai Sauk e Raskin li abbandona per mantenere il segreto sulla spedizione punitiva. Zagor non è d'accordo e va a salvare Bob, nonostante le minacce di Raskin, che viene preso a pugni dallo spirito con la scure. Zagor salva i soldati, ma Bob è rimasto prigioniero nell'accampamento indiano e Zagor va a salvarlo: nonostante ciò, viene catturato anche lui. I due, al palo della tortura, capiscono che Cinzia
Bradmayer ora è diventata di sua volontà la moglie di Wanattah e ha avuto un figlio da lui. Wanattah parte coi suoi per attaccare la guarnigione di Raskin, ma vengono tutti annientati. Cinzia libera Zagor e Bob, mentre Raskin e i suoi soldati completano la distruzione, annientando il villaggio con le donne e i bambini, salvando solo Cinzia e pochi altri. L'intervento di Zagor, che attacca Raskin prendendolo a pugni, non impedisce la strage. Zagor viene messo in prigione e poi liberato per ordine di Raskin, che sta per ricevere la medaglia al valore per l'impresa e la promozione a colonnello. Cinzia Bradmayer gli si avvicina per donargli dei fiori: ma nascondeva una derringer a quattro colpi, che scarica tutti su Raskin, uccidendolo tra lo stupore dei presenti. Zagor e Bob promettono a Cinzia di starle vicino e testimoniare a favore per lei nel processo.
COMMENTODevo dirlo: se non fosse per lo straordinario finale, questo episodio mi avrebbe dato l'impressione di un Nolitta
sottotono rispetto ai suoi ultimi lavori. Finale a parte, contiene comunque dei picchi che lo rendono lo stesso memorabile. Se ridotto all'osso, il soggetto è piuttosto semplice: un cinico ufficiale cerca facile gloria liberando una donna bianca prigioniera da anni dei Sauk; si scopre però che la donna aveva scelto volontariamente di far parte della tribù.
Anche gli elementi di base sono un insaccato misto di ingredienti "affittati" altrove: in primis, il film
Soldato Blu 1 (di cui qui Cinzia Bradmayer fa le veci di Candice Bergen), poi il maggiore Raskin sembra la versione nolittiana del generale Custer, ed anche la sequenza col mercante "Blondie" Dillman ricorda molto quella con Walpole in
Mohican Jack. Nolitta inserisce tuttavia anche varie note di colore che rendono movimentata la carenza della trama, come il saggio sergente Bob Hackman (contraltare del fanatismo di Raskin), il citato "Blondie" Dillman, e il fiero sakem Wanattah.
Lo svolgimento è lento...o meglio, rallentato anche rispetto alla tipica
lentezza nolittiana, come se il Sergione volesse valorizzare al massimo i pochi elementi rappresentati. Ecco allora che un soggetto composto da pochi elementi viene portato a quasi 4 albi dilatando i tempi narrativi...ma senza mai veramente annoiare. E' solo dopo parecchie riletture che si nota una certa
staticità in alcune sequenze, che forse potevano essere compattate o trasposte in modo più dinamico.
Da notare che, come in
Arrestate Billy Boy, Nolitta esclude Cico dalla vicenda principale, che viene portata avanti dal solo Zagor. Ciò probabilmente per non sminuire il livello di drammaticità di questo episodio con delle gag fuori luogo. In compenso, all'inizio ci regala una lunga gag-prologo di ben 40 pagine (la celebre
"Cupido's House"), che, per quanto slegata dal filo della trama, è una delle migliori di sempre. Nell'occasione, ci viene presentata la bellissima moglie di Trampy,
Beatrice, che permette allo specialista Donatelli di sfoggiare la sua consueta maestria nel riprodurre la delicatezza dei tratti femminili...
Cinzia Bradmayer è davvero un bel personaggio. Attraverso di lei Nolitta espone scampoli della sua filosofia filo-pellerossa.
Curiosamente, la scena dello scontro tra i guerrieri Sauk e l'esercito è lasciata solo
suggerita (da qualche sparo in lontananza e dai resoconti dei superstiti che tornano al campo), mentre invece la successiva incursione dei soldati nell'accampamento è mostrata in tutta la sua crudezza, dove senza mezze misure si vedono i militari sparare su donne e bambini indifesi.
L'unica nota consolatoria in mezzo a questa tragedia è
il pestaggio di Raskin da parte di Zagor...ma è una soddisfazione di breve durata, poiché viene subito arrestato senza che il suo intervento possa fermare il massacro.
DidascalieMi ripeto un'ultima volta, poiché so già che è un parlare al vento...Comunque la soppressione delle didascalie dalle narrazioni moderne è un vero delitto. La suggestione che si può ottenere tramite un utilizzo coscienzioso delle didascalie non è sostituibile in nessun altro modo. Un esempio fra i tanti:
LA PERLAManco a dirlo,
la vendetta finale di Cinzia Bradmayer. Quasi di sicuro è la sequenza che salta subito alla mente pensando all'episodio "Sandy River". Da elogiare il
COME Nolitta ha costruito le premesse, al fine di rendere indimenticabile quella sequenza. Il finale lascia presagire una totale sconfitta dei "buoni": i Sauk sterminati, Zagor in prigione, Raskin encomiato e promosso a colonnello...Insomma, l'amarezza regna suprema, con una pregnanza quasi
fastidiosa. Finché, dal nulla, sbuca Cinzia a ripristinare la giustizia nel modo più diretto possibile.
Da notare che, nel corso della scena, Nolitta non fa pronunciare alla ragazza pompose frasi di vendetta e il suo viso resta sempre impassibile. E' un atto eseguito con una freddezza agghiacciante: tra uno sparo e l'altro c'è pure il tempo di mettere delle vignette di rallentamento che sottolineano l'estrema calma con cui Cinzia compie l'attentato. Una magistrale fusione tra testi & immagini.
Insolita la chiosa, che lascia in sospeso il destino di Cinzia e le azioni di Zagor. E, secondo me, è giusto così; la storia chiude su un forte climax, lasciando i dettagli del futuro processo contro Cinzia all'immaginazione del lettore. (In questi tempi di revisionismo selvaggio, mi aspetto pure che a qualche rovina-ricordi venga lo sghiribizzo di voler mettere una pezza a questo magnifico finale aperto. Sarebbe davvero l'ultima goccia.)
E' da notare che l'ultima vignetta, a partire dalla ristampa Tuttozagor, non è più muta, ma i personaggi dicono:
Zagor: "Parola di Za-gor-te-nay!" (la frase detta prima da Zagor diventa: "Ben detto! E si tratterà di una testimonianza "bomba"!")
Bob: "Uh! e di Robert Hackman!"
compiendo - almeno per me - uno sfacelo, rovinando in parte il finale.
Storia:
8Disegni:
7,5---------------------
1 Soldato Blu: TRAMA: Su un convoglio americano che trasporta le paghe dell'esercito, si trova una ragazza,
Katy (Candice Bergen), catturata due anni prima dai Cheyenne, che va al forte per incontrare il suo fidanzato. Il convoglio è attaccato dagli indiani e gli unici superstiti sono Katy e un giovane soldato,
Gent (Peter Strauss). Katy difende l'operato degli indiani, Gent invece li accusa e lei lo deride chiamandolo "soldato blu". Katy, quando era stata tra gli indiani, era diventata la moglie di un capo indiano, Lupo Pezzato. Katy e Gent viaggiano a piedi verso il forte, passando in mezzo a varie avventure; poi incontrano un mercante di armi per gli indiani, che Katy difende. Gent rimane ferito dal mercante e Katy lo cura e raggiunge da sola il forte per chiedere aiuto. Viene a sapere che attaccheranno il campo di Lupo Pezzato: Katy riesce a raggiungerlo per avvisarlo dell'attacco, ma lui non le crede e decide di parlamentare. Intanto Gent si riprende e raggiunge la sua colonna: saputo dell'attacco, chiede al colonnello di desistere, ma non viene ascoltato. I soldati distruggono il villaggio, violentano e uccidono. Gent viene arrestato per non aver partecipato all'attacco e Katy viene messa in riserva insieme agli anziani e bambini indiani sopravvissuti. La storia è un richiamo al massacro di Sand Creek del Colonnello Chivington.
Nell'immagine si vedono
Gent (Peter Strauss) e
Katy (Candice Bergen), a cui probabilmente si sono ispirati Nolitta e Donatelli per i personaggi di
Bob Hackman, l'amico soldato di Zagor, e
Cinzia Bradmayer. Questo lo si può notare anche nella loro discussione, quando Zagor e Bob sono prigionieri dei Sauk e Cinzia parla con loro: Bob accusa gli indiani e Cinzia li difende, come nel film.
(Continua qui)QUI TUTTI GLI ARTICOLI SU ZAGOREdited by joe 7 - 15/9/2022, 14:56
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