ZAGOR 14: I MERCANTI DI SCHIAVI (analisi di Joe7)Testi: Guido Nolitta (Sergio Bonelli)
Disegni: Gallieno Ferri
Zagor edizione originale Zenith: n. 65 (uscito nel 1966). Il numero reale di Zagor è 14. Infatti, l'edizione Zenith originale pubblicò Zagor a partire dal numero 52, quindi ha la numerazione sfasata che continua ancor oggi, con 51 numeri in più. Prima del numero 52, pubblicava storie di altri personaggi bonelliani come
Hondo, Kociss, eccetera. Tutte le varie ristampe di Zagor, invece, seguono la numerazione reale, cioè col numero 14. La storia è stata pubblicata in precedenza sullo Zagor formato libretto "Seconda serie-Collana Lampo" (50 lire) n. 30-33 del Gennaio-Marzo 1964. I titoli erano:
30: Il mistero del mulino
31: "Timber" Bill
32: Terrore!
33: I mercanti di schiavi
TRAMA E NOTEZagor e Cico scoprono una tratta di schiavi neri gestita dal
capitano Hassen, che li porta di nascosto in un mulino (da qui l'immagine della copertina) e da Bill Logan, detto
"Timber" Bill, che li sfrutta come taglialegna. Nel tentativo di liberarli, Zagor e Cico vengono catturati; "Timber" Bill li fa trascinare a morte da un cavallo imbizzarrito. Zagor, però, riesce a liberare lui e il messicano; poi sconfigge "Timber" e i suoi facendo finta di essere un fantasma. In un secondo tempo, torna al mulino per catturare gli altri schiavi e il capitano Hassen, aiutato da Cico che usa un altro dei suoi travestimenti. Hassen fa affondare la nave e fugge, ma alla fine viene catturato da Cico. Gli altri schiavisti vengono catturati e tutti gli altri schiavi neri liberati. In futuro, uno di questi contatterà Zagor nella storia
"I cannibali di Green Spot".
COMMENTICon questa storia, Nolitta torna in pianta stabile su Zagor
e non lo abbandonerà più fino alla sua conclusione, in
Magia senza tempo 1. Si tratta di una storia molto breve, che non ha nemmeno il numero di pagine sufficiente a riempire il Zagor formato libretto. Per la prima volta qui si parla del problema dello schiavismo, anche se con toni avventurosi, più che drammatici. I cattivi sono assurdi, a tratti persino comici: il boscaiolo
"Timber" Bill, col suo cappello sempre sul punto di cadere e la sua grossa stazza, ricorda un pò
Li'l Abner di Al Capp. Il personaggio sarà poi ripreso da Toninelli.
Cappello pendente, sigaro cascante, camicia a scacchi, sguardo spento.
C'era bisogno di far tornare ancora in scena questo personaggio? Ci sarà un motivo se Nolitta non l'ha mai fatto.
Senza contare l'assurdità dell'idea di
boscaioli che fanno gli schiavisti, una cosa mai vista prima. Di solito gli schiavi neri venivano mandati nelle piantagioni di cotone del sud, non certo tra i boschi del nord, per quanto segretamente. Per fare questo, inoltre, ci volevano molti soldi e non mi pare che "Timber" Bill e gli altri navighino nell'oro. E come si poteva tenere
nascosto l'uso di schiavi neri (circa cento, duecento, se non di più) presenti in un'area vasta di disboscamento, dentro uno Stato in cui non c'era schiavitù, come dice Zagor? Anzi, il luogo dove tengono prigionieri gli schiavi non è nemmeno nascosto. Zagor raggiunge quel posto semplicemente
seguendo le tracce e non c'è nemmeno un recinto, qualcosa, che nasconda il fattaccio: solo una guardia che fa passare chiunque lo chieda. Cioè, ci vuole un bello sforzo di sospensione dell'incredulità per credere a una cosa simile.
L'inizio della storia presenta una delle prime gag di Trampy e Cico (la seconda, per la precisione): il primo fa finta di sentirsi male per poi guarire prodigiosamente grazie ad un amuleto del trapper Cico, che poi lui piazza ad alto prezzo agli interessati. E' la prima truffa organizzata dai due, che però finisce male come al solito (non compare ancora la mitica frase finale: "La società è sciolta"). Ormai i personaggi sono già ben delineati, Nolitta li sta sviluppando sempre di più.
Le gag di Cico qui si sprecano: quando il messicano cerca di farsi benvolere dagli uomini/schiavisti del mulino per avere ospitalità usando i toni eleganti ed educati di un hidalgo spagnolo, viene mandato via col fucile a pallettoni. Per non parlare del suo travestimento di Philip Mac Cicken (che è simile a "chicken", pollo), schiavista in cerca di schiavi freschi. Quando Cico vien scoperto e legato alla mola del mulino per essere pressato, la scena mi ha fatto ricordare quello che diceva spesso Nolitta su Cico: che lo usava come un personaggio disneyano, cioè Paperino. Ebbene, restando nel campo Disney, la scena di Cico richiama quella di Minni legata alla mola del mulino dagli zingari ("
Topolino e gli zingari" di Gottfredson). Anche
l'Avvoltoio, il nemico di Zagor, è stato preso dall'avversario di Topolino in una storia di Gottfredson, il
Bandito Pipistrello. Insomma, tra le tante ispirazioni di Nolitta, c'era anche Disney.
Cico/Minni in pericolo!
E' da notare la scena di Cico che va a ripararsi sotto un albero durante la pioggia e Zagor lo avvisa - troppo tardi - che gli alberi attirano i fulmini. Cioè, è una cosa che si sapeva a livello popolare, e per sicurezza qualche volta nei fumetti si accennava a questo pericolo in modo che i bambini che leggevano Zagor lo venissero a sapere. Questa idea pedagogica del fumetto oggi è scomparsa (e c'è chi è rimasto fulminato davvero in questi anni perchè stava sotto un albero durante la pioggia) e al suo posto c'è soltanto l'indottrinamento politico.
Ci sono tante scene assurde in questa storia, come Zagor e Cico che saltano insieme dalla finestra del mulino: vabbè Zagor che è allenato, ma Cico avrebbe dovuto rompersi la schiena, visto che è caduto col sedere. E altre simili. Ma il capolavoro è quella del cavallo e dell'oblò (questa ve la dico dopo). Zagor, catturato dagli schiavisti, viene mandato via, insieme a Cico, legato a un cavallo che lo trascina per terra. OK. Per liberarsi, Zagor fa una cosa inverosimile:
risale sulla corda che lo trascina, afferrando una zampa del cavallo! E così lo fa anche cadere! Sarà spettacolare, ma è veramente inverosimile: anche ammettendo che Zagor possa essere stato capace di afferrare la zampa del cavallo, avrebbe solo avuto una tremenda zoccolata in faccia, altrochè
far cadere un cavallo da terra. Un cavallo medio pesa sì e no mezza tonnellata (500 kg). Anzi, in alcuni casi, una tonnellata intera. E quel cavallo era
al galoppo, cioè correva con una velocità dai
30 ai 70 km orari, la velocità normale di una macchina: falla cadere tu con le mani, fenomeno. Roba da incredibile Hulk. E i due non hanno nessuna ferita e i vestiti puliti e stirati. Ma, ehi, è un fumetto, boys.
La prova Perlana per la resistenza dei vestiti marca ZagorCico.
Successivamente, Zagor fa la parte del fantasma per spaventare "Timber" Bill e gli altri, che lo credono morto: un espediente tipico dello Zagor dei primi tempi, stile Uomo Mascherato. Alla fine, "Timber" Bill, insieme ai suoi uomini, viene scacciato via da Zagor, che non lo denuncia (non ho ancora capito perchè, forse per non farla lunga con questa storia che forse non convinceva molto neanche Nolitta). Gli ex-schiavi neri vengono affidati da Zagor ad un amico, un tal
Shepard (che neanche compare), che - come dice Zagor - li manderà a lavorare nelle piantagioni di tabacco. Hmm...mi sembra piuttosto strano come finale, se non ambiguo. Alle piantagioni di tabacco? Quasi come nel sud? OK che così avranno uno stipendio, ma è un finale piuttosto meh. Neanche a farlo apposta, poi, "shepard" significa "pastore", quindi Zagor gli passa un gregge fresco...
Gli schiavisti del mulino e il capitano Hassen, successivamente, vengono sistemati da Zagor con l'aiuto di Cico, che usa uno dei suoi travestimenti migliori: stavolta fa lo
schiavista mormone. Quella dei travestimenti di Cico è una caratteristica del personaggio che è stata ormai dimenticata oggi. Inoltre, il messicano cattura lo stesso Hassen mentre va a pescare. Nolitta sapeva usare Cico alla perfezione.
Mac Cicken, il Cico schiavista mormone. E pessimo fumatore di sigari.
Quando i cattivi sparano a Zagor, anche alla distanza di due metri, sbagliano
sempre la mira, colti da cretinismo improvviso. Va bene che il personaggio principale non deve morire, ma non con simili espedienti che lo fanno sembrare peggio di Gastone il fortunato.
La mira del malvagio Occhio di falco.
Zagor è molto solenne e retorico contro gli schiavisti: la nave negriera ha "un carico tanto mostruoso"; oppure li chiama "miserabili trafficanti di carne umana" "torturatori di esseri indifesi".
Il capitano Hassen, per fuggire, abbatte a colpi di scure il fondo della nave per farla affondare, e con essa Zagor e tutti gli altri: a parte la stupidità dell'idea (è impossibile non rimanere coinvolti nell'inabissamento di una nave standoci dentro, anche se poi ti allontani a nuoto), c'è il fatto che Hassen il genio scappa via
attraverso l'oblò. Ma come ha fatto? E' Tiramolla? L'oblò avrà un diametro sì e no di venti, trenta centimetri, la testa ci passa appena. A passarci con tutto il corpo, sacchetti d'oro compresi legati alla vita, è una cosa mostruosamente IMPOSSIBILE. Ma ehi, è un fumetto, boys.
Ma quale oblò stretto! Basterà sforzarsi un pò, che vuoi che sia?
CONCLUSIONEE' una storia di "rodaggio", in cui Nolitta cerca di approfondire meglio sia i personaggi che il contesto, introducendo per la prima volta il problema dello schiavismo. erano storie semplici, magari ingenue in alcuni punti, ma comunque coinvolgenti, con un'alternanza tra avventura e umorismo che adesso non esiste più. Sembra che oggi sia un peccato ridere, soprattutto in storie avventurose che si vogliono sempre "adulte" quindi "serie".
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1 Per essere precisi, il lavoro di Nolitta non sarà costante fino a "Magia senza tempo": avrà alcune interruzioni, anche se brevi, di alcune storie di diversi autori. Ecco qui l'elenco:
- Melloncelli: "Il nemico nell'ombra", "La città nascosta", "Magic Bat"
- Castelli: "Molok!", "La minaccia verde" "La fortezza di Smirnoff", "Fantasmi", "Piccoli assassini", "Il ritorno di Guitar Jim"
- Canzio: "Il cavaliere misterioso", "Pugni e pepite", "Affondate il Destroyer!" "L'uomo invisibile"
- Pezzin: "Sierra Blanca"
QUI TUTTI I LINK SU ZAGOREdited by joe 7 - 8/9/2022, 17:37
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