Il blog di Joe7

  1. ZAGOR: "I MERCANTI DI SCHIAVI" (Joe7)

    Tags
    Zagor
    By joe 7 il 8 May 2020
     
    4 Comments   305 Views
    .
    ZAGOR 14: I MERCANTI DI SCHIAVI (analisi di Joe7)

    Testi: Guido Nolitta (Sergio Bonelli)
    Disegni: Gallieno Ferri

    jpg


    Zagor edizione originale Zenith: n. 65 (uscito nel 1966). Il numero reale di Zagor è 14. Infatti, l'edizione Zenith originale pubblicò Zagor a partire dal numero 52, quindi ha la numerazione sfasata che continua ancor oggi, con 51 numeri in più. Prima del numero 52, pubblicava storie di altri personaggi bonelliani come Hondo, Kociss, eccetera. Tutte le varie ristampe di Zagor, invece, seguono la numerazione reale, cioè col numero 14. La storia è stata pubblicata in precedenza sullo Zagor formato libretto "Seconda serie-Collana Lampo" (50 lire) n. 30-33 del Gennaio-Marzo 1964. I titoli erano:
    30: Il mistero del mulino
    31: "Timber" Bill
    32: Terrore!
    33: I mercanti di schiavi

    jpg

    jpg

    jpg

    jpg



    TRAMA E NOTE

    Zagor e Cico scoprono una tratta di schiavi neri gestita dal capitano Hassen, che li porta di nascosto in un mulino (da qui l'immagine della copertina) e da Bill Logan, detto "Timber" Bill, che li sfrutta come taglialegna. Nel tentativo di liberarli, Zagor e Cico vengono catturati; "Timber" Bill li fa trascinare a morte da un cavallo imbizzarrito. Zagor, però, riesce a liberare lui e il messicano; poi sconfigge "Timber" e i suoi facendo finta di essere un fantasma. In un secondo tempo, torna al mulino per catturare gli altri schiavi e il capitano Hassen, aiutato da Cico che usa un altro dei suoi travestimenti. Hassen fa affondare la nave e fugge, ma alla fine viene catturato da Cico. Gli altri schiavisti vengono catturati e tutti gli altri schiavi neri liberati. In futuro, uno di questi contatterà Zagor nella storia "I cannibali di Green Spot".

    COMMENTI

    Con questa storia, Nolitta torna in pianta stabile su Zagor e non lo abbandonerà più fino alla sua conclusione, in Magia senza tempo 1. Si tratta di una storia molto breve, che non ha nemmeno il numero di pagine sufficiente a riempire il Zagor formato libretto. Per la prima volta qui si parla del problema dello schiavismo, anche se con toni avventurosi, più che drammatici. I cattivi sono assurdi, a tratti persino comici: il boscaiolo "Timber" Bill, col suo cappello sempre sul punto di cadere e la sua grossa stazza, ricorda un pò Li'l Abner di Al Capp. Il personaggio sarà poi ripreso da Toninelli.

    jpg
    Cappello pendente, sigaro cascante, camicia a scacchi, sguardo spento.
    C'era bisogno di far tornare ancora in scena questo personaggio? Ci sarà un motivo se Nolitta non l'ha mai fatto.


    Senza contare l'assurdità dell'idea di boscaioli che fanno gli schiavisti, una cosa mai vista prima. Di solito gli schiavi neri venivano mandati nelle piantagioni di cotone del sud, non certo tra i boschi del nord, per quanto segretamente. Per fare questo, inoltre, ci volevano molti soldi e non mi pare che "Timber" Bill e gli altri navighino nell'oro. E come si poteva tenere nascosto l'uso di schiavi neri (circa cento, duecento, se non di più) presenti in un'area vasta di disboscamento, dentro uno Stato in cui non c'era schiavitù, come dice Zagor? Anzi, il luogo dove tengono prigionieri gli schiavi non è nemmeno nascosto. Zagor raggiunge quel posto semplicemente seguendo le tracce e non c'è nemmeno un recinto, qualcosa, che nasconda il fattaccio: solo una guardia che fa passare chiunque lo chieda. Cioè, ci vuole un bello sforzo di sospensione dell'incredulità per credere a una cosa simile. :huh:

    L'inizio della storia presenta una delle prime gag di Trampy e Cico (la seconda, per la precisione): il primo fa finta di sentirsi male per poi guarire prodigiosamente grazie ad un amuleto del trapper Cico, che poi lui piazza ad alto prezzo agli interessati. E' la prima truffa organizzata dai due, che però finisce male come al solito (non compare ancora la mitica frase finale: "La società è sciolta"). Ormai i personaggi sono già ben delineati, Nolitta li sta sviluppando sempre di più.

    Le gag di Cico qui si sprecano: quando il messicano cerca di farsi benvolere dagli uomini/schiavisti del mulino per avere ospitalità usando i toni eleganti ed educati di un hidalgo spagnolo, viene mandato via col fucile a pallettoni. Per non parlare del suo travestimento di Philip Mac Cicken (che è simile a "chicken", pollo), schiavista in cerca di schiavi freschi. Quando Cico vien scoperto e legato alla mola del mulino per essere pressato, la scena mi ha fatto ricordare quello che diceva spesso Nolitta su Cico: che lo usava come un personaggio disneyano, cioè Paperino. Ebbene, restando nel campo Disney, la scena di Cico richiama quella di Minni legata alla mola del mulino dagli zingari ("Topolino e gli zingari" di Gottfredson). Anche l'Avvoltoio, il nemico di Zagor, è stato preso dall'avversario di Topolino in una storia di Gottfredson, il Bandito Pipistrello. Insomma, tra le tante ispirazioni di Nolitta, c'era anche Disney. ^_^

    jpg
    Cico/Minni in pericolo!


    E' da notare la scena di Cico che va a ripararsi sotto un albero durante la pioggia e Zagor lo avvisa - troppo tardi - che gli alberi attirano i fulmini. Cioè, è una cosa che si sapeva a livello popolare, e per sicurezza qualche volta nei fumetti si accennava a questo pericolo in modo che i bambini che leggevano Zagor lo venissero a sapere. Questa idea pedagogica del fumetto oggi è scomparsa (e c'è chi è rimasto fulminato davvero in questi anni perchè stava sotto un albero durante la pioggia) e al suo posto c'è soltanto l'indottrinamento politico.

    Ci sono tante scene assurde in questa storia, come Zagor e Cico che saltano insieme dalla finestra del mulino: vabbè Zagor che è allenato, ma Cico avrebbe dovuto rompersi la schiena, visto che è caduto col sedere. E altre simili. Ma il capolavoro è quella del cavallo e dell'oblò (questa ve la dico dopo). Zagor, catturato dagli schiavisti, viene mandato via, insieme a Cico, legato a un cavallo che lo trascina per terra. OK. Per liberarsi, Zagor fa una cosa inverosimile: risale sulla corda che lo trascina, afferrando una zampa del cavallo! E così lo fa anche cadere! :blink: Sarà spettacolare, ma è veramente inverosimile: anche ammettendo che Zagor possa essere stato capace di afferrare la zampa del cavallo, avrebbe solo avuto una tremenda zoccolata in faccia, altrochè far cadere un cavallo da terra. Un cavallo medio pesa sì e no mezza tonnellata (500 kg). Anzi, in alcuni casi, una tonnellata intera. E quel cavallo era al galoppo, cioè correva con una velocità dai 30 ai 70 km orari, la velocità normale di una macchina: falla cadere tu con le mani, fenomeno. Roba da incredibile Hulk. E i due non hanno nessuna ferita e i vestiti puliti e stirati. Ma, ehi, è un fumetto, boys. :lol:

    jpg
    La prova Perlana per la resistenza dei vestiti marca ZagorCico.


    Successivamente, Zagor fa la parte del fantasma per spaventare "Timber" Bill e gli altri, che lo credono morto: un espediente tipico dello Zagor dei primi tempi, stile Uomo Mascherato. Alla fine, "Timber" Bill, insieme ai suoi uomini, viene scacciato via da Zagor, che non lo denuncia (non ho ancora capito perchè, forse per non farla lunga con questa storia che forse non convinceva molto neanche Nolitta). Gli ex-schiavi neri vengono affidati da Zagor ad un amico, un tal Shepard (che neanche compare), che - come dice Zagor - li manderà a lavorare nelle piantagioni di tabacco. Hmm...mi sembra piuttosto strano come finale, se non ambiguo. Alle piantagioni di tabacco? Quasi come nel sud? OK che così avranno uno stipendio, ma è un finale piuttosto meh. Neanche a farlo apposta, poi, "shepard" significa "pastore", quindi Zagor gli passa un gregge fresco... :huh:

    Gli schiavisti del mulino e il capitano Hassen, successivamente, vengono sistemati da Zagor con l'aiuto di Cico, che usa uno dei suoi travestimenti migliori: stavolta fa lo schiavista mormone. Quella dei travestimenti di Cico è una caratteristica del personaggio che è stata ormai dimenticata oggi. Inoltre, il messicano cattura lo stesso Hassen mentre va a pescare. Nolitta sapeva usare Cico alla perfezione.

    jpg
    Mac Cicken, il Cico schiavista mormone. E pessimo fumatore di sigari.


    Quando i cattivi sparano a Zagor, anche alla distanza di due metri, sbagliano sempre la mira, colti da cretinismo improvviso. Va bene che il personaggio principale non deve morire, ma non con simili espedienti che lo fanno sembrare peggio di Gastone il fortunato. -_-

    jpg
    La mira del malvagio Occhio di falco.


    Zagor è molto solenne e retorico contro gli schiavisti: la nave negriera ha "un carico tanto mostruoso"; oppure li chiama "miserabili trafficanti di carne umana" "torturatori di esseri indifesi".

    Il capitano Hassen, per fuggire, abbatte a colpi di scure il fondo della nave per farla affondare, e con essa Zagor e tutti gli altri: a parte la stupidità dell'idea (è impossibile non rimanere coinvolti nell'inabissamento di una nave standoci dentro, anche se poi ti allontani a nuoto), c'è il fatto che Hassen il genio scappa via attraverso l'oblò. Ma come ha fatto? E' Tiramolla? L'oblò avrà un diametro sì e no di venti, trenta centimetri, la testa ci passa appena. A passarci con tutto il corpo, sacchetti d'oro compresi legati alla vita, è una cosa mostruosamente IMPOSSIBILE. Ma ehi, è un fumetto, boys. ^_^

    jpg
    Ma quale oblò stretto! Basterà sforzarsi un pò, che vuoi che sia?



    CONCLUSIONE

    E' una storia di "rodaggio", in cui Nolitta cerca di approfondire meglio sia i personaggi che il contesto, introducendo per la prima volta il problema dello schiavismo. erano storie semplici, magari ingenue in alcuni punti, ma comunque coinvolgenti, con un'alternanza tra avventura e umorismo che adesso non esiste più. Sembra che oggi sia un peccato ridere, soprattutto in storie avventurose che si vogliono sempre "adulte" quindi "serie".

    -----------------------------------------------------------------------
    1 Per essere precisi, il lavoro di Nolitta non sarà costante fino a "Magia senza tempo": avrà alcune interruzioni, anche se brevi, di alcune storie di diversi autori. Ecco qui l'elenco:
    - Melloncelli: "Il nemico nell'ombra", "La città nascosta", "Magic Bat"
    - Castelli: "Molok!", "La minaccia verde" "La fortezza di Smirnoff", "Fantasmi", "Piccoli assassini", "Il ritorno di Guitar Jim"
    - Canzio: "Il cavaliere misterioso", "Pugni e pepite", "Affondate il Destroyer!" "L'uomo invisibile"
    - Pezzin: "Sierra Blanca"

    QUI TUTTI I LINK SU ZAGOR

    Edited by joe 7 - 8/9/2022, 17:37
      Share  
     
    .

Comments
  1. view post
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    321

    Status
    Offline
    Beh, una volta i fumetti erano più ingenui, ma comunque divertenti, perciò le tante ingenuità da te segnalate erano ordinaria amministrazione.
    Comunque, le storie di Nolitta sono sempre un piacere da leggere e perciò lo reputo un grande autore al pari di Stan Lee, Carl Barks e Peyo.
     
    Top
    .
  2. view post
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    13,404

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE (Andrea Micky @ 8/5/2020, 17:10) 
    Beh, una volta i fumetti erano più ingenui, ma comunque divertenti, perciò le tante ingenuità da te segnalate erano ordinaria amministrazione.
    Comunque, le storie di Nolitta sono sempre un piacere da leggere e perciò lo reputo un grande autore al pari di Stan Lee, Carl Barks e Peyo.

    Infatti preferisco le storie che possono avere delle ingenuità ma coinvolgono, invece di storie precisissime ma noiose. Gli autori che hai citato sono davvero il top. Ce ne sono degli altri, è vero, ma se li elenchiamo facciamo notte... ^_^
     
    Top
    .
  3. view post
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    321

    Status
    Offline
    Ho letto quasi tutta la storia su Zagor Classic e devo dire che mi é piaciuta molto; anche se in fase di Rodaggio, Nolitta sapeva appassionare i lettori.
    Ed é questo a renderlo un grande autore.
    Piccola curiosità: Timber Bill sarebbe poi tornato in una storia del 1983. Qualcuno l'ha per caso letta?
     
    Top
    .
  4. view post
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    13,404

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE (Andrea Micky @ 19/12/2020, 15:19) 
    Ho letto quasi tutta la storia su Zagor Classic e devo dire che mi é piaciuta molto; anche se in fase di Rodaggio, Nolitta sapeva appassionare i lettori.
    Ed é questo a renderlo un grande autore.
    Piccola curiosità: Timber Bill sarebbe poi tornato in una storia del 1983. Qualcuno l'ha per caso letta?

    Sì, è tornato in una storia di Toninelli, disegnata da Donatelli, del 1983 che porta anche il suo nome, "Timber" Bill (Zagor 219-221; i numeri della edizione Zenith, cioè i numeri sulla costoletta dello Zagor originale, sono 270-272).

    Non l'ho letta, ma si tratta comunque di uno di quegli inutili recuperi di personaggi dimenticati, dove devi raschiare il fondo del barile di Nolitta pur di trovarli. Non hanno ancora avuto il coraggio di riesumare Stiletto, ma vedrai che prima o poi lo faranno, con tanto di sua storia delle origini.
     
    Top
    .