ZAGOR 141-144: I CANNIBALI DI GREEN SPOT (analisi di Ivan)Testi: Guido Nolitta (Sergio Bonelli)
Disegni: Pini Segna
Zagor edizione originale Zenith: n. 192-195 (usciti nel 1977). I numeri reali di Zagor sono: 141-144. Infatti, l'edizione Zenith originale pubblicò Zagor a partire dal numero 52, quindi ha la numerazione sfasata che continua ancor oggi, con 51 numeri in più. Prima del numero 52, pubblicava storie di altri personaggi bonelliani come
Hondo, Kociss, eccetera. Tutte le varie ristampe di Zagor, invece, seguono la numerazione reale, in questo caso 141-144.
TRAMAA Forte Overset, in Georgia, Zagor e Cico incontrano il colonnello Watford e il feroce cacciatore
Jordan, vissito per molto tempo in Africa e chiamato dal colonnello per risolvere il problema degli schiavi neri fuggitivi. Infatti, da quelle parti, alcuni schiavi Masai, guidati dal loro capo, soprannominato
Masai Killer, erano fuggiti dai campi di cotone dove lavoravano in schiavitù e si erano rifugiati nel territorio di
Green Spot, con clima simile a quello africano. Zagor viene avvicinato da un uomo di colore che lo aveva riconosciuto come il suo salvatore nella storia
"I mercanti di Schiavi". Questi gli fa sapere che i fuggitivi vogliono solo ritornare in Africa e Zagor si ripromette di aiutarli. Zagor, quindi, va a Green Spot, insieme a Cico e Jordan e affronta Masai Killer in un duello, uccidendolo. Poi lascia loro Cico come “ostaggio”, per garantire ai Masai il suo auto nelle trattative col colonnello Watford riguardo al loro ritorno in Africa. Ma, durante il viaggio di ritorno, Jordan, che desidera solo sterminare i Masai perchè li considera una razza inferiore, getta Zagor in un fossa colma di serpenti. Poi ritorna al forte da solo, raccontando che Zagor è stato ucciso dai Masai: guida così i militari a Green Spot in una spedizione punitiva. Cico è costretto a scappare perchè i Masai vogliono ucciderlo, dopo il "tradimento" di Zagor: ma intanto avviene una carneficina dei Masai. Zagor, però, anche se è stato ridotto in fin di vita, viene salvato dal
Signore dei Serpenti, un uomo misterioso dotato di arti magiche, ma infetto dalla lebbra: in un'azione di magia cede la sua vita perchè Zagor sopravviva. Jordan viene smascherato da Zagor e ucciso a sangue f
reddo dal colonnello Watford.
COMMENTOEpisodio controverso. Nel referendum del 1981, fu votato come
2° storia più deludente del periodo. Eppure, personalmente, non l'ho mai trovata così malaccio; forse i lettori dell'epoca non videro di buon occhio certe originalità nella trama e la presenza di un disegnatore (Pini Segna) dal tratto
insolito per Zagor.
PREGIAffascinante l'ambientazione “africana”: una colonia di ex-schiavi neri Masai cerca di far riconoscere la propria autonomia in una terra ostile, ma il suo capo (
Masai Killer, non molto originale come nome) sceglie i metodi peggiori per trattare coi bianchi: guerra e violenza. Un'originale variante del classico clichè del
popolo-pellerossa-che-reclama-una-terra-su-cui-vivere. Da segnalare, nei testi, il ricorrente uso del termine “negro”, che a quei tempi non era ancora considerato un dispregiativo.
Jordan è un antagonista funzionale. Cacciatore, esperto di guerre africane e razzista a tutto tondo. Dimostra anche una diabolica astuzia “diplomatica” quando vede nella morte di Zagor il pretesto giusto per istigare l'esercito ad una feroce rappresaglia contro la comunità di Green Spot. Da rilevare il suo compiacimento durante lo sterminio dei Masai nel finale. Di bastardi così se ne sono visti pochi, su Zagor.
Ben realizzato lo scontro con Masai Killer. Zagor si annuncia con la solita apparizione “sovrannaturale” di grande effetto e Masai Killer sente minacciata la sua autorità, al punto da sfidare Zagor in duello per ripristinare il proprio carisma di capo. Nell'occasione, Zagor non si comporta in modo esattamente “sportivo” nello sparare ad un avversario ormai disarmato, ma vabbe'...
La
fossa dei serpenti è una trovata narrativa molto forte. Agghiacciante la morte del Masai
Kibaya, che fa da preludio alla successiva situazione in cui Zagor sembra destinato a fare la stessa fine.
Azzeccata la scelta di interrompere l'albo
MASAI KILLER su un fortissimo climax: il destino di Zagor viene lasciato in sospeso dopo che il Nostro è stato morso da numerosi serpenti e l'albo finisce mentre è in pieno svolgimento il massacro nel villaggio Masai. Mi ricordo i trenta giorni di trepidazione in attesa di sapere come andasse a finire la storia: avevo davvero pensato che stavolta Zagor ci rimanesse secco! Nolitta si autocita due volte: la prima nella scena del massacro, che ricorda molto quello di
"Sandy River", altrettanto particolareggiato nella sua crudezza, e la seconda, in proiezione futura: infatti, il sacrificio del Signore dei Serpenti può essere visto come una sorta di “prova generale” del rito di Keokuk in
"Magia senza tempo". Entrambe sono tra le sequenze più memorabili della storia.
Formidabile anche la gag finale, con un Cico allo stremo della fame intento a cucinarsi un militare particolarmente idiota.
DIFETTIA prima vista, lo svolgimento appare molto nolittiano, con una buona caratterizzazione dei personaggi e un buon dinamismo nella narrazione...eppure c'è lo stesso qualcosa che non convince appieno nella
coesione tra le varie parti del racconto. E' come se Nolitta non fosse stato del tutto convinto di questo soggetto ed avesse sopperito col
mestiere alla mancanza di una genuina ispirazione.
In primis, c'è una grossa incongruenza narrativa: Jordan ha interesse che la missione diplomatica di Zagor fallisca, a costo di ucciderlo personalmente...ma
per ben DUE VOLTE gli salva la vita. Perché? Se Jordan non avesse sparato al Masai che stava per uccidere Zagor, o se l'avesse lasciato cadere nel trabocchetto mortale, il risultato sarebbe stato IDENTICO al far morire Zagor nella fossa dei serpenti. Qui Nolitta si è decisamente dimenticato di motivare l'improvviso cambio di atteggiamento di Jordan tra il PRIMA e il DOPO le trattative nel villaggio Masai (che in teoria non avrebbero dovuto spostare di una virgola i propositi iniziali di Jordan).
Il
Signore dei Serpenti irrompe di punto in bianco nella narrazione, senza alcuna premessa. Un vero e proprio
Deus Ex Machina che compare dal nulla, giusto per salvare la pellaccia a Zagor da una situazione senza altre possibilità di sblocco. Almeno
l'esistenza di questo personaggio andava anticipata in qualche modo ai lettori, anche solo come presenza soltanto
nominata. Un po' forzata poi l'apparizione di Zagor a Jordan come “fantasma”. Per come era stato presentato, Jordan non sembrava proprio il tipo da lasciarsi suggestionare così facilmente (soprattutto considerando che lui
NON aveva visto Zagor morto).
PINI SEGNA, IL DISEGNATOREEsordio su Zagor di
Pini Segna, disegnatore in genere poco stimato dai puristi zagoriani...ma per il quale rinnovo ancora una volta il mio apprezzamento. Tecnicamente era ben preparato, e possedeva anche un notevole gusto estetico; a penalizzarlo direi che sia stato il suo particolare stile nel disegnare le
FIGURE (snodate come marionette, e talvolta pure anatomicamente sproporzionate) e i
VOLTI (caricaturali e spesso
incostanti da una vignetta all'altra).
Questo è un bellissimo Zagor, molto ferriano...
...questo invece è da crocifissione in sala mensa.
Inoltre, va detto che a Pini non è mai stato concesso di associare il proprio nome a qualche storia-capolavoro dal punto di vista dei TESTI, rimanendo coinvolto nel
flop generale di quegli episodi. A mio avviso, il suo contributo alla collana può essere riassunto più o meno così:
• Una storia buona:
"Viaggio senza ritorno"• Una storia discreta: "I cannibali di Green Spot"
• Tre storie mediocri:
"Fantasmi",
"L'uomo invisibile",
"Il profeta"Nessun episodio
stratosferico, insomma, e si sa che l'alta qualità delle storie induce a sorvolare su certe perplessità dello stile grafico (più difficile che accada il
contrario). Tuttavia, da qui a bollare come “scarso” un bravo professionista come Pini ce ne passa. Aveva uno stile “non adattissimo a Zagor”, questo forse sì...ma all'epoca le valide alternative a Ferri e Donatelli non erano poi molte. E, secondo me, Pini ha sempre svolto onorevolmente questo difficile incarico. Impresa mica per tutti.
Storia:
7,5Disegni:
7QUI TUTTI GLI ALTRI LINK SU ZAGOREdited by joe 7 - 8/9/2022, 22:14
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